Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: CrazyFantasyWriter    22/03/2014    3 recensioni
Mi chiamo Cristina, ma provate a non chiamarmi Cris e vi troverete con la testa spiaccicata al muro. Vivo a Milano, ho diciotto anni e adoro immensamente Michael Holbrook Penniman Jr. Non mi piacciono solo le sue canzoni, mi piace anche la sua personalità, il suo carisma... il suo essere pazzo. Mi chiedete se l'ho conosciuto di persona? Si, non so ancora se per mia fortuna o per mia sfortuna, sta a voi decidere. Volete davvero leggere di come mi sono ritrovata a casa di Mika, di come ho scoperto di essere innamorate di lui, di come lui ha imparato a leggere Dante e di come insieme abbiamo ammazzato le giornate di noia totale? Ehm... si, anche Mika ha dei momenti di noia, pochi, ma anche lui li ha.
Bene, se siete sicuri, ma solo se lo siete veramente andate avanti.
Che la pazzia contagi anche voi!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 21- (The True) Happy Ending

Ho chiuso il negozio velocemente e adesso io e Mika stiamo passeggiando in Piazza Duomo, è deserta, ma credo sia normale visto che è quasi l'una.

“Come stai?” chiede lui per primo.

Sospiro, mentire non serve.

“Sono stata malissimo, Mika. Credevo... credevo di poter riuscire ad andare avanti da sola, ma...”

La sua mano si intreccia alla mia. Mi fermo per guardare le nostre mani stringersi.

“Io e David siamo tornati insieme” dice.

Stranamente non provo nulla, forse è perché, nel più profondo del mio cuore, ho sempre saputo come sarebbe andata a finire. E poi, probabilmente, provo per lui qualcosa di così forte da mette in primo piano la sua felicità e non solo la mia.

“E' stato completamente strano” spiega con il suo italiano-inglesato, “Abbiamo sbagliato tutti e due, lui quando abbiamo litigato e io prima”

“Non voglio che ti faccia soffrire” sussurro e ricominciamo a camminare.

I know”

Mi fermo di nuovo e gli lascio la mano per poi appoggiarmi a lui. Ho bisogno di quel contatto, non posso farne a meno.

Lui non dice nulla, si limita solo a stringermi proteggendomi dal freddo di Febbraio.

“Io e Gabriele non sentiamo più i nostri genitori da quando siamo andati a Torino io e te... più o meno”

“Mi spiace” dice.

“A me no” rispondo determinata, è la pura verità, “Gabri e Alessia si sono trasferiti in Svizzera e aspettano un bimbo”

“Anche Paloma aspetta un bambino” dice con un sorriso guardandomi dall'alto, “Noi due zii...” aggiunge, poi alza lo sguardo verso il cielo stellato e scuote la testa.

Sorrido anche io.

Andiamo a sederci su una panchina.

“Adesso posso parlarti di me?” mi chiede serio.

Annuisco appoggiando la testa alla sua spalla.

“Ho imparato i verbi in italiano da solo. Anche il passato remoto, senti” e recita perfettamente il passato remoto di essere.

“Sono fiera di te” dico soddisfatta.

Lui sorride appena e poi continua.

“Ho anche finito di leggere l'Inferno e... ho cominciato a scrivere le canzoni per il prossimo cd. Ho inciso una canzone a New York. Volevo dirtelo, ma non riuscivo a trovarti da nessuna parte. Sono stato un idiota, volevo parlarti, ma tu sei scappata. I... I was... ero davvero... come si dice...dis-dispiaciuto. Non puoi mai perdonarmi”

Deglutisco, non pensavo fosse stato male anche lui.

“Ti ho perdonato appena ho chiuso la porta di casa dietro di me, Mika” ammetto, “Sapevo che quello che mi avevi detto era vero... ho solo pensato a dimenticarti, ma... la prima cosa che ho fatto arrivata all'hotel è stata ascoltare Any Other World, poi ho ritrovato la foto che mi aveva dato Fortunè e allora è diventato tutto così difficile...”

Lui mi guarda e mi sposta per l'ennesima volta una ciocca di capelli castani dal viso.

Stringo la sua mano vicino alla mia guancia e la prima lacrima mi riga il viso.

“Devi capire” bisbiglia, “E' complicato”

“Lo so” dico socchiudendo gli occhi e lasciandogli la mano.

Of course” afferma, “Sei più grande di quello che sembri”

“E tu sei la persona migliore che io abbia mai conosciuto” dico e un sorriso appare immediatamente sulle sue labbra.

“Sai... ho pensato tanto...”

Io rido asciugandomi il viso.

“Quando pensi tanto le cosa vanno sempre male” commento.

“Questa volta no.” scuote la testa, “Ho studiato un po' da solo, ma... la mia dislessia continua a peggiorare. I don't understand, really! Ho bisogno di una segretaria in più, di un' insegnante di italiano e... di un'amica”

Sorrido.

“Segretaria va bene, insegnante pure, amica... non so” dico.

Lui arriccia il naso e mi getta le braccia al collo.

“Non fare la stupida” borbotta.

“A parte gli scherzi” dico tornando seria, “Te l'avrei chiesto io, perché ho capito che l'unico modo che ho per dimenticare quello che provo per te e averti al mio fianco. Non mi importa che ti piacciano gli uomini, gli elefanti o i macachi, l'importante...”

“Ma... ma-macachi?” ripete stranito.

A monkey” traduco e lui scoppia a ridere, poi mi da un bacio sulla fronte.
“Ho capito, ma non voglio farti stare male”

“Non lo farai. Devi solo continuare a essere te stesso” detto questo mi accoccolo a lui, e cominciamo ad osservare le stelle.

Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro. Dublino, Mosca, Parigi, New York, Miami, Honk Kong, Milano, Atene... Lui è felice con David e io sono felice avendolo affianco a me. Come dice lui sono giovane, ma non piccola, lo dimenticherò in fretta e magari mi innamorerò di quello scapestrato del mio coinquilino o forse di un ragazzo americano incontrato per caso dietro il backstage di un concerto.

Quel che è certo è che saremo felici e saremo insieme anche se non insieme come intendono tutti. Credo che il legame che ci lega sia diventato un legame fraterno di cui abbiamo estremamente bisogno entrambi.

Sorrido e sposto lo sguardo dalle stelle agli occhi di Michael.

“Poi mi devi raccontare come hai scritto Stardus” dico.

“E non te lo racconterò mai” ribatte lui.

“Sono la tua segretaria, insegnante... e amica” aggiungo, non può farmi un torto del genere!

It's a secret”

“Sinceramente Mika, avrei tenuto segreto il significato di Lollipop... insomma: succhia il tuo lecca-lecca... è abbastanza equivocabile”

Lui sgrana gli occhi e poi scoppia a ridere.

“Che ragazza pazza” dice poi col suo accento inglese scuotendo la testa.

Rido anche io, poi ritorniamo a guardare le stelle, silenziosi.

“Sei felice?” mi chiede dopo un po', serio.

“Si” rispondo e sono sincera. Perché non puoi essere triste vicino a un uomo come Michael e non mi riferisco solo alla sua dolcezza o al suo aspetto fisico. Intendo dire che Mika è davvero speciale, un giorno dovrei dirglielo.

Sposto lo sguardo verso il suo viso.

Magari fra un po' di mesi o addirittura fra una decina di anni, quando sarà più saggio: non voglio che si monti la testa.




NOTA:
ecco!!!
Allora? Vi è piaciuto????????? Spero di si!!! Sono abbastanza agitata, quindi passo a tutti i ringraziamenti.
Grazie a chi ha letto e basta, grazie a chi a messo la storia in una delle categorie, a chi ha recensito (siete grandi!!!) e grazie anche a chi ha smesso di leggere perché pensava che la storia sia troppo stupida (ci saranno state di sicuro delle persone che l'hanno fatto) non mi importa, sono soddisfattissima del risultato ottenuto ;)

Come già sapete sto lavorando ad un'altra ff è ho un ideuzza per una ff sulla vita di Mika da adolescente, quando ha provato a partecipare a quel talent, quando ha conosciuto Carolina, quello che ha provato dopo tutte quelle porte in faccia... insomma, approfondire un po' inventando e romanzando (anche se la sua davvero sembra un romanzo!) quello che lui ha raccontato in parecchie interviste.
Che dire... Aspetto i vostri pareri? Si, forse "aspetto i vostri pareri" va bene :)
Allora: aspetto i vostri pareri e vi ringrazio ancora tantissimo per il grande sostegno che mi avete dato, è solo grazie a voi se ho finito la storia in poco più di un mese

 

  
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