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Autore: Dangerous_ZM    22/03/2014    1 recensioni
Juliet,una normale ragazza di sedici anni intenta a seguire i suoi sogni,prende una brutta discesa verso il stare da sola ed essere trattata male,abbandonata dal mondo esterno che la circonda.
Abbastanza alta,capelli castani,lisci e occhi color azzurro mare,un fisico da far invidia a tutti ma non riesce ad accettarlo.
Solo i suoi idoli riusciranno a portarla avanti,a vivere e non pensare a tutto quello che dicono su di lei,perché seguendo i sogni fino alla fine porta ad avverarli,così anche a lei.
Tutto le si cambierà,cambierà il suo carattere e il suo rapporto con i genitori diventerà sempre più intensivo nel litigarci,con suo fratello sarà la stessa,lui la sosterrà in tutto,e con lui le due migliori amiche di Juliet: Megan chiamata Meg e Jane chiamata Jay.
Il resto sarà da voi scoprire.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Chapter two.

 
Il sole stava inondando tutta la mia stanza dal balcone,cominciava a darmi fastidio e girarmi nel letto ogni poco,la sveglia cominciava a torturare i timpani delle mie orecchie tanto che stringermi il cuscino ad entrambi i lati,ma era impossibile.
-Ma non si può dormire la mattina?-
Guardai l’orario,erano appena le sette,mi lasciai cadere all’indietro sul letto sbuffando,si cominciava un altro inutile giorno,mi alzai da letto stiracchiandomi per bene sentendo maggior parte delle mie ossa scricchiolare,calzai le pantofole e andai in bagno,dove guardandomi allo specchio vidi delle occhiaie proprio sotto gli occhi,eppure dormivo,mi sciacquai la faccia con tanto di mani e tornai di là.
Cosa avrei indossato oggi? Di sicuro nulla di troppo visibile,sono una normale ragazza,così presi dal cassettone la mia maglietta a maniche corte bianca con scritto LOVE ME in nero e sopra con i brillantini,jeans stretti,amavo portarli così e poi le mie converse nere,mi guardai allo specchio,perfetto.
Quando vidi i miei capelli tutti arruffati,sbuffai e così presi la spazzola in bagno cominciando a pettinarli per bene e renderli lisci come prima,occhiaie andate viaa,mi passai del correttore sotto per toglierle,un po’ di matita intorno agli occhi e presi il mio labello per tenere le labbra morbide.
-Hai fatto?-
Domandò James appoggiandosi alla porta del mio bagno,sospirai.
-Si,devo mettermi la giacca-
Rispondo sorpassandolo prendendo la mia giacca tipo felpa varsity ma fatta a giacca leggera,eravamo in primavera,afferrai la mia borsa a tracolla appoggiandola sulla spalla e scendere dopo di lui.
-Buona scuola ragazzi-
Disse mamma dalla cucina,nessuno dei due rispose come sempre insomma,ci dirigemmo verso la scuola,incasinata come al solito,ma io dico avere diciotto anni e finirla del tutto?no eh?vi fareste male solo a pensarlo.
-Angelo mio-
Era la voce della mia Meg,che mi diede un bacio sulla guancia.
-Giorno anche a voi-
Ricambiando sia a lei che a Jay,mentre James si incamminò fino infondo raggiungendo il suo gruppetto di cannati,seriamente non erano normali e non capivo come facesse a uscirci.
-Dov’eri finita?Ieri ti ho cercata ovunque-
Mi disse subito Jay guardandomi,sospirai.
-Bene preparatevi a starvene in giro senza di me per tipo due settimane-
Rispondo alzando gli occhi al cielo,mi guardarono in modo strano.
-Aspetta come sarebbe due settimane?-
Ribatté subito Meg.
-Sono in punizione,hanno saputo del rapporto grazie ad una persona che non chiude mai la bocca,e non posso uscire di casa per due settimane,posso solo per venire a scuola o fare dei progetti che ci danno-
Mi sorrisero subito a quell’affermazione,non capivo.
-Sisi poi mi spiegherete forza andiamo-
Ribatto subito prendendole per il braccio portandole fino in classe,oggi non era così brutto l’orario,due ore di informatica quindi saremo andati in sala computer,un ora di geografia,un ora di narrativa cioè su Romeo e Giulietta chissà perché mi dicono fare sempre la parte di lei di sicuro per il mio nome,e infine educazione fisica e non avremo fatto nulla di certo.
-Non mi avete ancora spiegato quel sorrisetto di stamattina-
Dico stringendo bene la mano vicino alla cinta della borsa.
-Eh boh,era spontaneo-
E a ridere,loro erano poco normali e lo sapevo,così uscimmo di scuola,raggiunsi James e andammo via,tornando a casa.
-No non mangio nulla,meglio che mi tolgo i compiti di mezzo almeno posso stare col pensiero tranquillo di averli fatti una volta per tutte-
Rispondo entrando dentro.
-Io invece ho fame,chissà che c’è rimasto del pranzo-
Risponde James correndo verso la cucina,sospirai chiudendo la porta d’ingresso e andando di sopra,posando la borsa a terra e sedendomi alla scrivania,pc acceso già tutto fatto,misi la musica mi rilassava i nervi e afferrai i miei libri dallo scaffale,tenendo i capelli con una pinzetta mi misi subito all’opera.
Ore sette e mezzo,praticamente avevo finito ora di impararmi storia dell’arte,la testa cominciava ad uccidermi,il momento che mi stavo per accasciare sul letto arrivò un sassolino dritto sul vetro del balcone e così altri di seguito,mi alzai,aprendo entrambe le porte e mi affacciai.
-Cosa ci fate qua?-
Dico a bassa voce per non farmi sentire.
-Siamo venute a portarti via da qui-
Risponde Meg anche lei sottovoce.
-Ma cosa?siete impazzite?se mi beccano mi ammazzano-
Rispondo in preda alla paura che mi potrebbero aumentare i giorni di punizione.
-Dai,non ti vorrai perdere la festa in spiaggia?sarai una sfigata,tutti ci vanno,fai qualcosa,metti dei cuscini sotto alla coperta,muoviti-
Risponde subito Jay da furba,sospirai,avevano ragione non volevo passare la fine della sfigata che ha paura.
-Va bene,datemi dieci minuti-
E rientrai dentro,chiudendo la porta a chiave,così mettendomi all’opera dei vestiti,decisi di mettermi degli shorts,con sopra un top nero e bianco con le blazer nere.
Mi feci metà capelli mossi,matita intorno agli occhi e labello passato sulle labbra,tornai in camera,mettendomi addosso la mia giacca,prendendo poi i cuscini e mettendoli sotto la coperta,in modo che sembrassi io,riapro la porta e vidi passare James.
-Sentite non rompete che sto in camera a dormire,ho studiato troppo e sono stanca,buona notte-
Dico io guardandolo,senza che mi vedesse vestita in un altro modo.
-Fai come vuoi-
Risponde lui andandosene in camera,così chiusi la porta a chiave e mi dirigo verso il balcone,chiudendo le porte dietro di me,e così mi calai da là pian piano,oppure mi sarei rotta una gamba.
-Attenzione-
E feci un balzo giù,mi presero loro per farmi rialzare e corremmo via da là,più a metà strada camminavamo per poi arrivare in spiaggia.
Che confusione! Musica a tutto volume messo dal dj,quanti di loro che ballavano scatenandosi in pista,tutti ubriachi da come vedevo,ci avviammo al bar sedendoci,io girata a guardare la gente.
-Che prendete ragazze?-
Ci domandò il ragazzo che era in servizio dietro al bancone del bar.
-Tre bottiglie di birra-
Guardammo Meg che ci sorride,mi misi a ridere,che sarà mai una bottiglia di birra,e subito stappandole ce le diede,facemmo un brindisi e poi a bere.
-Le ragazzine come voi non dovrebbero essere a casa?-
Ci domandò d’un tratto qualcuno che si appoggiò al bancone,lo conoscevo?non credo proprio,coperto dal cappuccio e occhiali scuri.v -E tu chi saresti per dire quello che dovremmo fare?-
Risposi io,perché cominciava a darmi sui nervi.
-Nessuno,ma dico che qui è pieno di gente ubriaca e non ne vale la pena-
Facendo spallucce.
-Bene,non ti conosco nemmeno,anche delle ragazzine sanno divertirsi,un altro giro-
Dico al barista subito dopo due minuti,le ragazze a urlare,e noi a bere,fin quando non eravamo brille del tutto,e trovarci in pista a scatenarci,erano l’una quando cominciammo a riprenderci e girava tutto,le luci che giravano mi provocavano allucinazioni forti,non ci reggevamo in piedi.
-Oddio che serata,ma che ore sono?-
Domandò ad un tratto Jay.
-Hmm le undici,no le dieci,nono le nove,ci rinuncio-
Risponde buttando le braccia all’aria sedendosi giù sul gradino di una casa,era tutto così silenzioso per strada,controllai l’orario non riuscivo a capirci,ma vedevo che erano l’una di notte,sarei morta se non torno a casa.
-Devo andare,di sicuro avranno abboccato al trucco del cuscino,ed ho bisogno di un bagno caldo,puzzo d’alcool-
Dico io annusando la giacca,e i capelli?erano infestati di fumo.
-Sisi,andiamo anche noi vero Meg?-
Risponde Jay e lei annuì,così ci dividemmo,e tornarcene a casa,io dovetti scavalcare di nuovo,e chiudere il balcone,dovetti aprire pian piano la porta,e controllare che non ci sia nessuno per il corridoio,tutto silenzioso e così pian piano in punta di piedi mi dirigo verso la porta del bagno,quando di colpo la luce si accende e mi ritrovo più indietro mamma in vestaglia con le braccia incrociate.
-E tu?non eri a dormire?-
Domandò subito lei.
-Si..dovevo andare in bagno-
Rispondo girandomi verso di lei.
-E perché sei vestita così?-
Mi squadrò per bene,e ora che dicevo?
-Perché oggi pomeriggio dopo aver studiato volevo provare dei vestiti che avevo da parecchio tempo per vedere se mi entravano e mi sono addormentata vestita-
Non mi accorsi però che avevo le guance rosse,e l’odore di alcool stava invadendo tutto.
-Ma cos’è questa puzza?è alcool.-
Indietreggiai,lei si avvicinò annusando la giacca.
-Ma sei tu,altro che dormire-
Risponde lei guardandomi furiosa.
-Mamma posso spiegarti tutto-
Rispondo subito io impaurita,era ovvio,ora mi ammazzavano.
-E infatti domani faremo i conti signorina,ora va a lavarti-
E lei tornò in camera,ed io sbuffando entrai in bagno,dove là subito mi immersi nell’acqua tiepida e piena di bagno schiuma,pensando a questa serata,non è stata per niente brutta,anzi il contrario mi ero divertita come non mai,e soprattutto chi era quel tipo col cappuccio?che ne sapeva di quello che facevamo?quanti pensieri per la testa,sapevo solo che ero nei guai,in guai tanto seri,non sarei mai più uscita di casa questo è possibile,ma la mia voglia di divertirmi mi dice di violare ancora le regole.


 

Continua.

*Spazio Autrice*
Scusate il ritardo,ma ora il secondo capitolo è pronto per essere letto:) Lasciate una recensione,ne sarei felice se la seguiste c:



 

  
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