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Autore: BellaSwan95    03/07/2008    3 recensioni
"Avevo amato la mia vita. L’avevo apprezzata più di qualsiasi altra cosa. La mia vita con mia madre,Phil … La mia vita nella calda e soleggiata Phoenix … Ma la mia vita si era interrotta all’improvviso …"
Genere: Romantico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billy Black, Charlie Swan, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene sì,eccomi qua con l’undicesimo capitolo :]

La storia è agli sgoccioli ....

Allora,vi ho fatto prendere un bel colpo con l’ultimo capitolo,eh?

Beh,ora vedrete cosa succede ...

Grazie a MoonlessNight, gianna88 e Inuyasha__girl92 per aver recensito; e scheggia94 per aver inserito la storia tra i preferiti.

Grazie a tutte,davverooo!!!!!!! =)

-Sara <3

“Prometti di credermi?”

(Bella)

 

 

 

 

Attesi che l’oscurità mi inghiottisse,ma stranamente non accadde. O meglio,non era ancora accaduto.

Forse Jacob voleva solamente prendere tempo ... farmi soffrire di più.

In effetti se mi avesse lasciata morire in quel preciso istante avrei abbandonato quel dannato mondo più velocemente,e tutte le sofferenze che mi aveva causato ...

Ancora una volta mi fu difficile ricacciare le lacrime,ma forse quella era davvero l’ultima volta in cui avrei potuto abbandonarmi ad uno dei miei pianti,quindi tanto valeva che le lasciassi scorrere.

Sentii le guancie bagnarsi del mio dolore e non osai aprire gli occhi: non volevo guardare in faccia la morte.

Desideravo affrontarla quasi incosciente ...

Udii nuovamente un ringhio nascere da quella creatura che mi imprigionava,un ringhio quasi di soddisfazione.

Ancora una volta il suo volto ... il volto della persona che avevo tanto amato, comparve nella mia mente.

Rividi i suoi lineamenti perfetti che provocarono altre lacrime amare,altro dolore.

Non riuscivo a capire perché Jacob non si desse da fare .. cosa diavolo aspettava?

E poi,come una perfetta illusione,la sua voce mi giunse all’orecchio,soave come sempre:

-Non osare,cane ... – sibilò.

Stavo di nuovo impazzendo. Non riuscivo a togliermelo dalla testa anche in fin di vita.

Possibile che fossi così stupida? Così ... masochista? Mi stavo infliggendo delle sofferenze inutili quando non ne avevo davvero bisogno ..

Con la mascella serrata e le palpebre degli occhi chiusi,attesi qualche altro minuto .. impaziente.

E poi tutto avvenne con la stessa rapidità con la quale aveva auto inizio il combattimento poco prima: sentii l’imponente corpo del lupo sopra di me venir sbalzato via violentemente,e nel frattempo un paia di braccia fredde e forti che mi aiutavano a rimettermi in piedi.

Temevo di aprire gli occhi,scoprire cosa stesse succedendo.

Ma una vocina dolce e tenera si affrettò a tranquillizzarmi:- Va tutto bene ... tutto bene ... – e decidendomi a dischiudere le palpebre,mi resi conto di trovarmi a pochi passi dalla zona in cui avevo rischiato di morire. Ma ora ero stretta tra le braccia di una giovane vampira,la ragazza con i capelli corvini. Mi voltai ad osservarla per un momento,e sul suo volto vidi dipinta un’espressione dolce e preoccupata allo stesso tempo. Non mi curai di chiederle cosa stesse accadendo,ma mi affrettai a cercare con lo sguardo lui.

Lo scorsi nel lato opposto della radura,intento in uno scontro con Jacob.

Quella scena rievocò i fatti di poco prima,quando lo avevo salvato dalle grinfie del lupo,rischiando io stessa di morire.

Avrei rischiato ancora una volta,ma mi sentivo debole,indolenzita,ed era come se avessi due tronchi di legno al posto delle gambe.

Non riuscivo a muovere un solo muscolo.

-Bella ... Bella ... calmati ... – continuava a ripetermi la vampira,accarezzandomi freneticamente il braccio.

Non capii a cosa si riferisse finché non mi accorsi di essere nel bel mezzo di un altro dei miei pianti.

Tentai invano di calmarmi,mentre davanti ai miei occhi,Edward continuava a fronteggiare Jacob con aria di sfida. Trasalivo quando gli si avventava addosso,o lo stesso lupo lo scagliava contro la roccia più vicina.

Non riuscivo più a resistere a quel tormento senza fine e mi chiesi perché le rispettive famiglie non si degnassero di aiutarli: era necessario davvero il mio coraggio? Se avessi potuto,avrei volentieri tentato di salvare la vita a colui che amavo ...

Ma non potevo.

Scrutai indignata il branco di licantropi posizionati sul lato destro della radura,e nel frattempo i vampiri schierati nella zona opposta.

Sentivo nascere profondi ringhi dal mio petto,ma nessuno sembrava curarsene.

 

 Trattenni il respiro mentre il lupo veniva sbalzato in aria per l’ennesima volta ed Edward lo aggrediva,mostrando gli aguzzi canini.

Non so cosa avrei dato per raggiungerlo .... impedire ad entrambi di farsi del male a vicenda ...

E poi eccolo. Un gemito sommesso proveniente dal corpo del lupo,disteso sulla terra umida.

Era inerme. Impietrito. Tanto immobile da sembrare un vampiro.

Lasciai vagare lo sguardo dalla sua sagoma ad Edward,in piedi accanto a lui,lo sguardo sprezzante.

Guardai per un momento la vampira che mi stringeva tra le braccia,come me intenta ad osservare i due combattenti.

 

Quelli che trascorsero sembrarono i minuti più lunghi della storia.

Edward ancora lì,concentrato a scrutare la grande figura del lupo. E lui ... Jacob,nella stessa posizione di poco prima.

Un guaito acuto proveniente dalla zona in cui erano disposti i licantropi mi fece destare dall’apatia di cui ero caduta vittima,e mi ritrovai a fissare l’immagine di un lupo che raggiungeva con uno scatto repentino Jacob.

Solo allora compresi.

Era davvero accaduto.

Era ... morto.

 

Vidi tutti i licantropi accorrere nella zona dove era situato il lupo,e con un leggero stupore,mi accorsi che anche i vampiri si stavano avvicinando. Sentii la vampira dai capelli corvini sciogliere la presa attorno a me ed unirsi ai suoi famigliari.

Io me ne restai al limite della radura,lo sguardo perso nel vuoto.

Avevo appena assistito alla morte di un ... essere vivente.

Il mio corpo era scosso da brividi di freddo ... forse terrore,che non cessarono nemmeno quando notai la sagoma perfetta di Edward abbandonare la folla e dirigersi verso di me con passo incerto.

Alzai lo sguardo su di lui,ed incontrai i suoi occhi ... Il volto era una maschera di preoccupazione,dolore ... amore.

Resistetti all’impulso di corrergli incontro e stringerlo fra le mie braccia,sicura che mi avrebbe respinta.

-Bella ... – sussurrò,a pochi metri da me.

Non risposi,ma lo fissai con espressione totalmente vuota.

-Perdonami .... – continuò,una punta di vero dolore nella voce. – Io non ... –

Ma non proseguì.

Non ebbi nemmeno il tempo di accorgermi che con un passo aveva coperto la distanza che c’era tra di noi,ed ora mi stringeva con forza tra le sue braccia.

Sentii gli occhi riempirsi di lacrime,che inumidirono la sua camicia.

-Scusami ... scusami ... – bisbigliò,il volto appoggiato contro i miei capelli.

Il suo respiro freddo mi dava i brividi,ma in quel momento non riuscivo a curarmene.

Ero lì. Tra le sue braccia. Non potevo desiderare altro.

Quando mostrò di voler allentare la stretta,lo costrinsi invece ad aumentare,fui quasi tentata dalla voglia di obbligarlo a farmi mancare il fiato ... lo avrei accettato.

Singhiozzando paurosamente contro il suo petto,sentii una sua mano carezzarmi delicatamente i capelli e nel frattempo sussurrarmi scuse di ogni genere ... scuse che non desideravo udire ... non ne avevo bisogno,perché mai doveva chiedermi di essere perdonato? Per aver ucciso qualcuno che aveva osato cancellarlo dalla mia vita per sempre?

No,non aveva nessun bisogno di farsi perdonare.

-Bella, ti prego di ... –

-Edward,basta .... – lo ammonii,alzando lo sguardo sul suo volto.

Mi scrutava con aria innocente,quasi confusa.

-Edward,non devi ... non devi .. – ma non riuscii a dire altro. Le lacrime me lo impedivano.

-Bella,se ti dico una cosa,prometti di credermi?- chiese,con tono implorante.

-S-sì .. – balbettai. Avrei creduto ad ogni sua parola in quel momento. Gli avrei creduto anche se avesse detto che non aveva ucciso Jacob Black.

-Bella,io ti amo. –

-Anch’io.- risposi.

Al suono di quelle parole mi strinse ancora di più a sé.

E tutto quel dolore che mi aveva divorato nei precedenti minuti scomparve all’improvviso,tanto velocemente che sembrò quasi non aver mai causato le mie stupide lacrime.

-Non ti lascerò mai ... –

-Prometti.-

-Certo.- rispose,guardandomi in volto con i suoi occhi penetranti,- Non lo farei mai.-

-Lo hai fatto.-

-Ma non ho intenzione di ripetere l’errore ... –

-Mi dirai almeno cosa ti ha spinto a lasciarmi,nel bel mezzo del mio pianto isterico?-

-Certo,lo saprai ... magari anche Alice ti spiegherà qualcosa ... –

-Ed  ora?-

-Ora cosa?- chiese,perplesso.

-La battaglia,intendo.-

-Suppongo sia finita.-

 

 

 

  
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