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Autore: Fuocqua    03/07/2008    0 recensioni
In questa fanfic ho provato ad immaginare cosa sarebbe potuto accadere se Andrew si fosse innamorato di una delle potenziali cacciatrici.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Rupert Giles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Andrew aiutò Mikela a rialzarsi, ma non le rivolse la parola se non per dirle: “Seguimi.” e per zittirla quando lei lo stava per ringraziare per averla aiutata. Nel frattempo, mentre tornava al proprio quartier generale, Caleb domandava al Primo: “Ma perché non me l’hai fatta uccidere? Perché hai lasciato che la prendesse quel ragazzo?” “Te l’ho già detto, Andrew sta tornando sul sentiero del male, nel giro di poco tempo verrà dalla nostra parte, anche se non sembra può essere un potente alleato. E se lasciargli una potenziale come giocattolino lo riporterà a noi, allora lasciamo quella ragazzetta in vita.” Intanto i due giovani erano arrivati nella casa occupata da Andrew, lui indicò alla potenziale un divano su cui sedersi, poi convocò i suoi demoni e disse loro: “Riportate Buffy, la cacciatrice, nella sua casa, porgete le vostre scuse a tutti e poi tornate nel vostro mondo, per ora non ho altri compiti da darvi.” I demoni eseguirono e, presa Buffy, se ne andarono. “Bene, ora veniamo a noi.” disse Andrew con durezza fissando severamente la ragazza “Hai qualcosa da dire?” le chiese. “Bhe, innanzitutto ti volevo ringraziare per avermi aiutata contro Caleb, sei stato sicuramente tempestivo e…. Ma cosa ci facevi in giro?” “Dato che i miei demoni hanno l’intelletto di un babbuino e sono duri di comprendonio, come hai visto hanno rapito la persona sbagliata, stavo venendo a prenderti di persona.” “Rapirmi? Ma perché?” “Basta far domande, sono io quello che le pone. Tu, piuttosto, dove stavi andando a quest’ora di notte?” “Stavo venendo da te.” “Non ti sembra un po’ tardi? L’appuntamento era per ieri notte, non questa. O forse corri da me solo quando c’è qualcuno da salvare? Dì la verità, perché ieri non ti sei fatta vedere?” “Io volevo venire, te lo giuro, ma…ma il signor Giles me l’ha impedito.” “Inventati una scusa migliore, una come te può liberarsi del signor Giles come e quando vuole.” Queste parole del ragazzo sembravano veleno di vipera, era furioso e il suo tono violento. “Ma l’hai visto anche tu com’è nervoso in questi giorni.” Mikela era spaventata dagli occhi di Andrew che mostravano grande rabbia e furore “Anche Spike gli ha dato retta! Chiedi a loro se non mi credi.” “Se mi dici così, allora vuol dire che hai detto loro cosa rispondermi, sei scaltra ma non abbastanza. Tu non mi vuoi.” Adirato, furibondo, Andrew mollò un man rovescio alla potenziale che si gettò a terra piangendo e tra le lacrime mormorava: “Non è vero… perché dici questo?... Tu mi devi credere… Anche se quasi non ci conosciamo io ti voglio bene, io ti amo. Ti prego, credimi!” “Crederti? Perché dovrei?” Vedendo che l’animo tempestoso del giovane non si calmava, Mikela si rialzò, attinse il più possibile alla propria calma, al proprio sangue freddo e gli chiese: “Se non sei disposto a prestar fede alle mie parole, che cosa vuoi da me?” “Voglio farti pagare il fio delle tue azioni.” “Quali? Te lo già ripetuto che se avessi potuto sarei subito venuta da te!” la potenziale era alquanto disperata, lei fino all’ultimo aveva sperato che ciò che le avevano raccontato sulla malvagità del suo Andrew fosse solo un’invenzione o che, almeno, appartenesse solo al passato. In quel momento, invece, le sembrava completamente consumato da un’insensata perfidia. Andrew stava per colpire nuovamente la giovane, per punirla d’avergli nuovamente mentito: che almeno gli dicesse la verità; ma poi vide i suoi occhi luccicanti, tremanti per la paura e lo smarrimento. Quello sguardo bastò per sciogliere e scrollare via la rabbia di Andrew che, facendosi improvvisamente dolce, si avvicinò con delicatezza alla giovane e nello stesso modo l’abbracciò, la strinse fortemente a sé, lei aveva la testa rannicchiata sul petto di lui che teneramente le passava una mano fra i capelli e con amorevolezza le sussurrava all’orecchio: “Scusami, scusami davvero. Non so cosa mi sa preso per aggredirti così… Il fatto è che mi sentivo tradito, proprio come Anakin Skywalker quando vede scendere Obi Wan dall’astronave della senatrice Amicala. Cosa stavo facendo? Proprio come Darth Fenner stavo per fare del male alla donna che amo, per poi rimpiangerlo per tutta la vita…” “Lo sai che la rabbia porta al lato oscuro…. E tu, in quel frangente, eri davvero vittima della malvagità. Ti prego, torniamo assieme a casa Summers.” Lo guardò speranzosa. “No!” dichiarò con fermezza lui dopo aver fatto un passo indietro “Ormai ho deciso, non m’importa più di seguire il cammino della luce. Riprenderò in mano il vecchio progetto che avevamo io e i miei amici: conquistare il mondo, lo devo fare per Warren e per Jonathan.” “Cosa? Ma sei pazzo? Lo sai che io non te lo posso permettere.” Andrew riassunse la grinta di prima e disse: “E invece me lo permetterai. Io sarò il re di questo mondo e tu ne sarai la regina.” “E se mi rifiutassi, se non volessi?” “Lo vorrai, perché non avrai scelta, o meglio, un’altra scelta c’è ed è la seguente: dato che ti amo e non voglio farti del male, dopo che, assieme al Primo, avrò ucciso tutte le potenziali e le cacciatrici, se ancora non vorrai essere al mio fianco, allora ti renderò innocua e docile, accondiscendente ai miei desideri… Non saresti la prima schiava d’amore che ho.” Mikela lo guardò sconvolta, non riusciva a credere che quelle parole stessero uscendo dalla bocca di Andrew che s’affrettò a pronunciare sotto voce un incantesimo e poi a dirle: “Ora stammi bene ad ascoltare e decidi che cosa vuoi fare.”
  
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