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Autore: NyxNyx    23/03/2014    5 recensioni
Melissa è una ragazza di quasi diciotto anni che si trasferisce in una nuova città.
Sta crescendo, con l'aiuto di suo padre, la piccola Emma.
Ce la farà questa giovane donna a conquistare un po' di felicità, in mezzo a tutte le novità che l'ultimo anno di liceo le sta riservando?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai e trovai Emma dormire mentre mi abbracciava.

Spensi la sveglia mi stiracchiai come ero solita fare.

La bimba continuava a sonnecchiare, ma sembrava infastidita dai miei movimenti.

Em, tesoro, svegliati” - sussurrai dandole un bacio sulla fronte.

Mamma” - disse allungando le braccia verso di me.

Che c'è piccola?” - chiesi - “Un altro brutto sogno?”.

Emma scosse la testolina - “Coccole” - esclamò aspettando che la prendessi in braccio.

La strinsi forte a me, non so a chi delle due facesse più bene.

 

Scendemmo a fare colazione e mio padre ci accolse con un sorriso.

Sei il nonno più buono del mondo” - disse a mio padre mentre mangiava le sue frittelle preferite.

E ti voglio tanto bene” - esclamò l'uomo accarezzandole i capelli.

Sorrisi, erano davvero teneri.

Prima di uscire di casa diedi un bacio ad entrambi - “Buona giornata, fate i bravi”.

Ciao mamma!” - mi salutò la piccola con la manina.

 

 

Camminai verso scuola, quando una moto mi sfrecciò accanto, facendomi vacillare per lo spostamento d'aria.

Che modi” - pensai scocciata.

Raggiunsi poco dopo l'entrata della scuola e la vidi parcheggiata nel cortile.

Perfetto” - dissi tra me e me - “Rischio di essere investita tutte le mattine”.

 

Andai subito in segreteria per riconsegnare i moduli del giorno precedente e la fototessera a Nathaniel.

Buongiorno Melissa” - esclamò vedendomi entrare.

Buongiorno a te” - sorrisi - “Ti ho portato tutto” - conclusi porgendogli i moduli.

Lui li scorse velocemente e mi ringraziò.

Perfetto li archivio e arrivo” - disse - “Hai voglia di aspettarmi?”.

Certo” - risposi.

 

Il giovane segretario era davvero gentile. Così maturo, serio e diligente, lo ammiravo.

Insomma, anch'io ero diventata una ragazza matura, seria e responsabile, ma era stata una conseguenza al prendermi cura di Emma. Cosa che non mi dispiaceva affatto.

Quella bimba riusciva sempre a mettermi di buon umore.

Mi hai sentito?” - chiese il ragazzo.

Scusa Nathaniel ero sovrappensiero, dicevi?” - risposi imbarazzata.

Chiamami Nath” - disse sorridendo - “Comunque niente, ti stavo dicendo che ho finito. Possiamo andare”.

Ok” - mi limitai a dire seguendolo.

 

Arrivati in classe salutai i gemelli e mi sedetti vicino ad Armin.

Giorno” - disse il ragazzo dai capelli neri.

Buongiorno” - sorrisi.

Come stai?” - chiese - “Ti sei ambientata un po' ?

Si grazie, tutto bene, tu?” - domandai a mia volta.

Bene grazie” - rispose.

Che materie abbiamo oggi?” - provai a chiedere.

Vediamo” - rispose - “Sai la prima settimana c'è sempre un po' di anarchia, comunque le prime due ore storia e dopo l'intervallo inglese e storia dell'arte”.

Capito” - esclamai - “Grazie mille”.

 

Armin fu molto gentile e condivise con me il suo libro. Il professore mi assicurò che me li avrebbero consegnati presto.

Durante la pausa Alexy mi presentò due ragazze. Iris e Rosalya. Molto simpatiche, mi accolsero calorosamente.

La prima aveva capelli rossi, come me, anche se i suoi tendevano più all'arancione, mentre la seconda li aveva lunghi e bianchi. Era davvero una bellissima ragazza.

Ci scambiammo i numeri di telefono e Alexy riuscì a strapparmi la promessa che la settimana seguente sarei andata a bere qualcosa con loro dopo scuola.

Dai Mel, raccontaci qualcosa di te” - esclamò il ragazzo.

Non c'è molto da dire” - risposi arrossendo - “Mio padre è uno chef e qualche mese fa gli hanno fatto un'ottima proposta di lavoro. Così ci siamo trasferiti”.

Vivi da sola con lui?” - chiese Armin.

Annuì con un cenno del capo.

Tua madre?” - domandò Alexy - “Non si è trasferita con voi?”.

Sapevo che prima o poi me lo avrebbero chiesto.

Mia madre...” - deglutii - “Mia madre ha avuto un incidente due anni fa...”.

Vidi l'espressione sui loro volti mutare.

Scusa io...” - provò a dire il gemello di Armin.

Nessun problema tranquillo” - risposi abbozzando un sorriso - “L'ho superato da tempo. Ora scusate ma prima che riprenda la lezione vado a prendere qualcosa da bere”.

 

Mi alzai e uscii, per fortuna nessuno tentò di fermarmi.

Andai nel cortile e cercai un posto appartato.

Sfilai dalla tasca dei jeans un pacchetto di Malboro Light e con le mani ancora tremanti ne accesi una.

Feci un profondo respiro lasciandomi invadere i polmoni dal fumo.

Espirai lentamente, poi feci per prendere un altro tiro, quando qualcuno mi rubò la sigaretta di mano.

Hey ragazzina, guarda che ti fa male fumare” - disse facendo un tiro dalla mia cicca.

A te no invece” - risposi ironica.

Era il ragazzo dai capelli rossi che avevo visto mentre lasciavo la scuola il giorno prima.

Sei nuova?” - chiese.

Si perché?” -provai a domandare.

Questo è il mio posto, ti consiglio di non venirci più” - rispose secco.

Posso sapere come ti chiami?” - dissi riprendendomi la sigaretta.

Castiel” - esclamò.

Bene Castiel, io sono Melissa” - risposi facendo un tiro - “Ma non mi sembra di leggere il tuo nome qui intorno”.

Nemmeno il tuo” - ribatté.

Appunto” - esclamai - “Quindi non rompere”.

Odiavo i tipi come lui. Chi diavolo pensava di essere.

Solo perché ero una ragazza non voleva dire che poteva trattarmi come meglio credeva.

 

Che caratterino rossa” - disse divertito - “Mi piaci”.

Lo guardai sorpresa, ma non risposi e mi limitai a fare un altro tiro.

Potresti almeno ringraziarmi per il complimento” - provò a dire per provocarmi.

Sei carino, te lo concedo” - esclamai, mentre sul suo viso si dipingeva un sorrisino vittorioso - “Ma non sono interessata”.

Così dicendo feci l'ultimo tiro e gettai la cicca per tornarmene in classe.

 

Passai per il bagno e mi sistemai un attimo, poi rientrai in classe appena in tempo.

Armin era silenzioso, non sapeva cosa dire e vedevo che era piuttosto imbarazzato.

Odio la compassione” - gli scrissi su un bigliettino - “Non sono diversa dalla ragazza che hai conosciuto ieri, rilassati”.

Hai ragione, scusa” - rispose.

Lo guardai e mi sorrise e io feci altrettanto.

 

Quando la campanella segnò la fine della giornata afferrai la tracolla e salutando tutti corsi fuori per andare a prendere Emma all'asilo.

Castiel era appoggiato al muretto come il giorno precedente.

Ciao pulce” - mi salutò mentre uscivo.

Mi bloccai andando verso di lui.

Come mi hai chiamata scusa?” - dissi leggermente alterata.

Pulce” - ripeté - “Ma in modo affettuoso”.

Non credo esista una maniera affettuosa per chiamare pulce una persona” - ribattei.

Ecco il caratterino di fuoco che mi piace tanto” - rispose avvicinandosi.

Te l'ho già detto” - esclamai - “Non sono interessata”.

Prima o poi sarai mia” - disse sogghignando a pochi centimetri dal mio volto.

Si... Aspetta e spera” - dissi ridendo e lasciando il cortile.

Che razza di presuntuoso.

 

Continuavo a rimuginare sull'incontro con il rosso, ma bastò vedere il sorrisone di Emma per farmi dimenticare tutto.

Mamma” - urlò correndo verso di me.

Ciao tesoro” - dissi abbracciandola - “Com'è andata oggi?

Oggi sono una principessa!” - esclamò contenta.

Ma davvero?” - chiesi sorridendo.

Buongiorno” - mi salutò Cinzia.

Buongiorno” - risposi - “Si è comportata bene?

Un angioletto” - esclamò - “A domani Emma”.

Ciao ciao” - salutò la bambina dalle mie braccia.

 

Tornai a casa e preparai il pranzo.

Feci cambiare Em e la portai al parco come il giorno precedente.

Una volta tornate a casa le feci fare il solito pisolino e io mi dedicai a sistemare gli appunti e pulire casa.

Niente di nuovo, ormai stava diventando una routine.

 

Ben presto finì anche la prima settimana di scuola e a parte qualche piccolo battibecco con Castiel che sembrava avere un radar per individuarmi durante la pausa, il resto proseguiva normalmente.

Non capivo cosa ci trovasse in me quella testa calda.

Insomma, ci tenevo al mio aspetto, ma c'erano ragazze molto più belle e interessanti.

Mi convinsi che forse mi aveva preso di mira solo perché ero nuova.

Comunque passavo la maggior parte del mio tempo con i gemelli, che si erano rivelati dei validi amici.

Anche Iris e Rosalya mi tenevano compagnia e piano piano si stava instaurando davvero un bel rapporto.

Nessuno si era più azzardato a chiedermi niente riguardo il mio passato, perciò mi rilassai, iniziando a godermi seriamente l'ultimo anno di liceo.

 

 

Da oggi puoi giocare con i tuoi amici anche il pomeriggio” - disse mio padre ad Emma mentre facevamo colazione - “Sei contenta?”.

Si!” - rispose la bambina sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi.

Se sei brava per merenda ti porto a mangiare il gelato” - conclusi io per incentivarla a stare buona.

 

 

Mio padre uscì con Emma per portarla all'asilo e io mi avviai poco dopo.

Ero praticamente a scuola, quando la solita moto mi passò accanto a tutta velocità.

Vidi il ragazzo poggiare la moto sul cavalletto e scendere.

Si tolse il casco, e una cascata di capelli rossi fuoco ricadde sulle sue spalle.

Ciao pulce” - disse sorridendo.

Alzai gli occhi al cielo e sbuffando lo ignorai passando oltre.

 

Alla pausa uscii per fumare una sigaretta, algebra proprio non la reggevo.

Cercai un posto diverso dal solito, ma inevitabilmente, apparve Castiel a rubarmi la sigaretta.

Sei un dannato stalker” - sbuffai.

Lo faccio per il tuo bene” - disse iniziando a fumarsi la mia cicca.

Si certo, sei il ritratto dell'altruismo” - risposi, accendendomene un'altra.

Potresti provare ad essere un po' più carina con me?” - disse sogghignando.

Mi sto sforzando di non prenderti a sberle” - risposi - “Apprezza il tentativo”.

 

Scoppiò a ridere.

Una risata stupenda.

Lo guardai stupita e credo di essermi resa conto solo in quel momento di quanto fosse bello.

Che diavolo sai pensando Mel” - dissi tra me e me.

Abbassai lo sguardo cercando di cacciare quello stupido pensiero.

Hey pulce” - esclamò - “Potremmo almeno diventare amici no”.

Se la smetti di chiamarmi pulce forse si” - sbuffai.

Andata” - disse porgendomi la mano.

Sospirai e gliela strinsi, ma lui ne approfittò per tirarmi a se, stringendomi in un abbraccio.

Che diavolo stai facendo!?!” - risposi diventando rossa in viso.

Da Alexy ti lasci abbracciare” - esclamò sorridendo.

Alexy è gay” - risposi - “Stai cercando di dirmi qualcosa?”.

Finalmente si decise a lasciarmi andare e sbuffando fece per andarsene.

Ciao pulce” - lo salutai soddisfatta.

Ridacchiai e tornai in classe.

 

Quando misi piede in aula fui quasi travolta da una biondina.

Tu spostati” - disse in tono altezzoso.

Alzai le mani in segno di resa e spostandomi di lato la feci passare.

Mi mancava solo di mettermi contro la reginetta della scuola, o una presunta tale, ma non riuscii a non guardarla male.

Feci per entrare in classe quando mi afferrò un braccio.

Tu” - ripeté - “Tu sei quella che gironzola intorno a Castiel”.

Semmai è il contrario” - risposi non capendo che cosa volesse da me.

Certo ti piacerebbe” - esclamò - “Castiel è mio non ti avvicinare”.

Scrollai la testa e senza risponderle tornai al mio posto.

 

Che succede?” - chiese Armin - “Perché la sorella di Nath ce l'ha con te?”.

La sorella di chi scusa?” - domandai stupita.

Di Nath” - disse indicando il banco vuoto del segretario - “Si lo so... Sono l'opposto”.

Parecchio” - constatai ancora sconvolta dalla notizia.

Va beh... Che le hai fatto?” - chiese nuovamente.

Non lo so, ha reclamato il possesso di Castiel e se ne andata” - dissi distrattamente.

E tu che cosa c'entri con Castiel?” - chiese stupito.

Assolutamente niente” - risposi - “Siamo amici credo... Anche se amici è una parola grossa effettivamente...”.

Castiel non è esattamente uno di compagnia” - esclamò il ragazzo - “Come Cristo hai fatto a diventare sua amica?”.

Non è che siamo proprio amici” - cercai di ribadire - “Ma mi si incolla addosso ogni volta che non ci siete”.

Di cosa state parlando?” - chiese Alexy avvicinandosi.

Mel è diventata amica di Cas” - rispose Armin.

Cosa?” - squittì il ragazzo - “Quando lo scopre Nath avrai una bella ramanzina”.

Uffa” - sbuffai - “Non è colpa mia...

 

Il professore entrò interrompendoci e finalmente iniziò la lezione di letteratura.

Adoravo questa materia e dopo due ore di algebra non c'era niente di meglio.

Dopo qualche minuto mi arrivò un bigliettino da Alexy.

Vieni a pranzo con noi oggi. Niente scuse” - lessi dal biglietto.

Lo guardai e annuì sorridendo.

 

Quando suonò la campanella rimasi seduta aspettando che la classe si svuoti.

Dove andiamo?” - chiesi.

Che ne dite della paninoteca all'angolo?” - propose Rosalya.

Si!!!” - squittirono Iris e Alexy.

C'è un cameriere carino vero?” - domandai ad Armin.

Hai indovinato” - rispose sorridendo.

 

 

Ci sedemmo al tavolo e cominciammo a ordinare, anche se qualcuno era molto più interessato al cameriere che al menu.

Allora” - disse Alexy una volta che la fonte delle sue distrazioni si diresse verso la cucina - “Tu e il rosso... Parla”.

Sentii il mio volto avvampare.

Che cosa?” - chiese Rosalya - “Esci con Castiel?”.

No” - mi affrettai a dire - “Assolutamente no”.

Forse tu non lo sai” - disse Iris - “Ma Cas non ha una ragazza da anni, ci evita tutte come un cane fa con le pulci”.

Scoppiai a ridere e tutti mi guardarono confusi.

Scusa” - dissi a Iris mentre ancora ridevo - “Scusa, ma non potevi fare paragone più appropriato”.

Tu sei strana” - rispose Alexy.

Grazie, lo considero un complimento” - dissi sorridendo - “Va beh... Comunque a me, lui non interessa... Anche se non credo sia una cattiva persona”.

Se gli dicessi che sei amica di Nathaniel ti lascerebbe subito stare” - esclamò Rosalya.

Perché?” - chiesi ingenuamente.

Ci sono precedenti tra loro. Una volta erano molto amici, ma poi si è intromessa una ragazza e il loro rapporto non è più stato lo stesso. Non si parlano proprio a dire il vero” - mi spiegò Iris.

E' un peccato” - risposi - “Comunque io non c'entro in tutto questo. Il passato è passato per me non è un problema essere amici di entrambi. Se non gli va bene sono problemi loro”.

Mi guardarono tutti un po' perplessi.

La fai facile” - mi disse Armin - “Mi dispiace dirtelo ma non sarà così”.

Vedremo” - risposi sorridendo.

 

Finimmo di mangiare tranquillamente, mentre mi raccontavano di come ognuno di loro fosse sopravvissuto in quel liceo fino ad ora.

Scoprii che Armin era considerato un nerd, che Iris si innamorava di un nuovo ragazzo una volta in settimana e che Rosalya usciva con un ragazzo più grande di lei.

Ognuno aveva la sua storia, anche se quella che mi colpii di più fu quella di Alexy, che ci mise un bel po' prima di accettare la sua omosessualità. Ora sembrava felice e sereno della cosa e a me non serviva sapere altro.

Col tempo avevo imparato che la felicità aveva molte facce e io di certo ero l'ultima a poter giudicare qualcuno.

 

Verso le quattro mi congedai e andai all'asilo a prendere Emma.

Divertita Em?” - chiesi mentre la tenevo in braccio.

Tantissimo” - sorrise la bimba - “Marco mi ha detto che sono la sua amica del cuore”.

Wow” - dissi mentre la stavo portando verso la gelateria - “E' una cosa davvero importante! Devi essere contenta piccola”.

Si” - rispose - “Mi sono meritata la merenda?” - chiese con un faccino furbo.

Certo” - esclamai coccolandola un po' - “Vaniglia e cioccolato?”.

La bambina annuì sorridendo e una volta arrivate alla gelateria le comprai una coppetta di gelato.

Stai attenta a non sporcarti” - dissi mentre tornavamo a casa.

Em teneva stretta la coppetta con una mano, mentre con l'altra agitava la paletta mangiandosi il gelato, in realtà quella imbrattata delle due ero io.

Eravamo quasi arrivate, quando svoltai l'angolo mi ritrovai davanti Castiel.

 

Ciao Melissa” - mi salutò sorridendo e scandendo per bene il mio nome.

Sbiancai improvvisamente.

Ciao” - sussurrai.

Ciao bella bambina” - disse salutando Em - “Come ti chiami?”.

Emma” - rispose la bambina ancora intenta a mangiare il gelato.

E' un bellissimo nome” - rispose il rosso - “La tua sorellina è adorabile”.

 

La mia sorellina?

O certo, era normale che pensasse una cosa del genere.

Ripresi colore e i miei polmoni tornarono a funzionare.

 

Cas si avvicinò leccandomi una guancia.

Vaniglia e cioccolato” - rispose - “Proprio buono

Avvampai - “Scusa ma devo andare” - dissi sbrigativa.

Ciao pulce” - disse salutandomi.

Emma gli fece ciao sventolando la palettina.

Mamma è un tuo amico?” - chiese Em innocentemente.

I miei occhi incrociarono quelli di Castiel.

La sua faccia era più che stupita, ma la mia doveva essere altrettanto terrorizzata.

 

Melissa” - disse il ragazzo toccandomi il braccio.

Devo andare” - risposi dando uno strattone per liberarmi dalla sua presa.

Corsi a casa e chiusi la porta.

 

Mi lasciai cadere a terra, mentre tenevo ancora Emma in braccio.

Mamma stai bene?” - chiese la piccola.

Si tesoro” - risposi cercando di non farla preoccupare - “Adesso ci laviamo le mani, la faccia e facciamo un sonnellino”.

Vaa beneeee” - esclamò la piccola.

Quando finalmente si addormentò crollai sul mio letto e iniziai a piangere silenziosamente.

 

 

____________________________
Angolino dell'autrice:
Ciao a tutti ^_^
Grazie mille per essere ancora qui.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
 
Che cosa succederà secondo voi ora che Castiel ha scoperto il segreto di Melissa?
 
Un bacione Nyx
   
 
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