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Autore: foreverahero00    23/03/2014    1 recensioni
La persona che mi colpì di più fu un quattordicenne del Distretto quattro.
Non ne capì bene il motivo, ma guardando nei suoi grandi occhi color mare percepì la paura che provava. Apparentemente non voleva dimostrarlo, perché sul volto fingeva un sorriso tirato. Non so per quale ragione, ma decisi di doverlo proteggere. Assomigliava moltissimo a mio fratello, aveva i suoi stessi occhi profondi che parlavano ancor’prima della bocca. Ci voleva solo la persona giusta per saperli interpretare.
“Finnick Odair” Disse l’accompagnatrice del Distretto quattro.
Genere: Azione, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Finnick Odair, Nuovo personaggio, Tributi edizioni passate
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Che i 65° Hunger Games abbiano inizio. Possa la fortuna sempre essere a vostro favore.”

Ed ecco che iniziò il conto alla rovescia.
Eravamo sopra delle pedane, in piedi a guardarci l’un l’altro. Vicktor, il mio compagno di distretto era sulla pedana di fronte a me, a trenta metri di distanza. Stava guardando il “bottino” alla cornucopia, sapevo perfettamente cosa voleva fare. Lui era testardo. Il nostro mentore ci disse perfettamente che quello era un bagno di sangue. Ma lui non ascoltava, faceva di testa sua.

Mi guardai intorno. Notai tutti i favoriti, e riconobbi qualche altro tributo. Trovai anche Finnick. Aveva un’aria convinta, anche lui aveva adocchiato al proprio bersaglio. Sperai vivamente che entrambi avessero cambiato idea, ma non sembrò essere così.

L’arena era composta da una specie di lago, che in realtà sembrava mare. Accanto alla spiaggia si estendeva un fitto bosco.Forse riuscirò a nascondermi sugli alberi. Pensai. Sapevo arrampicarmi, al Distretto 11 lo sapevano fare tutti, o quasi. Era una cosa normale, quando dovevi raccogliere i frutti dai rami più alti.

 
Poi una cosa mi fece tornare dai miei pensieri. Uno dei strateghi stava facendo il conto alla rovescia:

Dieci,

Nove, 

Otto, 

Sette, 

Sei, 

Cinque, 

Quattro, 

Tre, 

Due, 

Uno

Il primo colpo di cannone sparò per dare il via a questa edizione degli Hunger Games.
 Iniziai a correre. Corsi nel bosco, la mi sentivo al riparo. Decisi di arrampicarmi subito su un albero per vedere quanti caduti ci furono alla cornucopia. Notai subito la ragazzina del tre ed alcuni  altri tributi degli altri distretti.
Da lontano riuscii a vedere Vicktor che combatteva contro un
 favorito del distretto uno, Dean. L'avevo visto parecchie volte con la sua compagna di Distretto, Delly.
Vicktor teneva in mano un coltello che riuscì a catturare alla cornucopia. Ferì il favorito al braccio, questo gli diede un po’ di tempo per scappare.

Forse feci una cosa stupida. Mi calai giù dall’albero e iniziai a correre verso uno zaino arancione, che sembrava contenere cose che a tutti sarebbero tornate utili. Afferrai lo zaino e corsi fino al bosco. Per fortuna nessuno mi notò. Corsi per qualche centinaio di metri, forse un chilometro, poi mi fermai. Mi girai di scatto quando sentii che qualcuno mi stesse seguendo. Era Finnick. Aveva un tridente in mano, se l’aveva aggiudicato alla cornucopia. Lo lasciò cadere per terra in segno che non voleva farmi del male.

“Pericoloso il tuo tridente.” Dissi.
“Devi essere Annabeth, giusto?”
“Si, sono io. Tu sei Finnick, Distretto quattro.”

Mi scrutò con un espressione fiduciosa, non aveva paura di me. Poi notai il suo braccio insanguinato. Se l’era procurato alla cornucopia probabilmente.

“Vieni, forse trovo qualcosa per il tuo braccio.” Dissi. Eravamo abbastanza lontani dagli altri tributi, nessuno ci avrebbe seguito fin qui.

Aprii lo zaino, trovai una corda, due coperte, una borraccia vuota, e una specie di medicina per i tagli. Gliela porsi, sperando che funzionasse. La sua ferita era abbastanza profonda, non credo che sarebbe servito a tanto.

“Come mai hai deciso di farti un salto alla cornucopia?” Dissi in modo preoccupato. In realtà sapevo bene che avrei fatto meglio a non farmi amici, ma mi fidavo di quel ragazzino.
“Per questo;” E afferrò il tridente in mano.
“Un’arma abbastanza letale. Sai usarlo?”
“Certo, al Tre pescavo ogni giorno col mio tridente.” Disse fiero.

Feci un sorrisetto.
Si spalmò la medicina sulla ferita. Gli ordinai di restare al nostro “accampamento” mentre andai a cercare del cibo, o delle semplici bacche. Il bosco era fitto e buio, gli alberi erano alti. Devo dire che questo posto mi dava un senso di angoscia, non mi piaceva. La sera stava calando, e dopo aver raccolto qualche frutto ritornai da Finnick.
Lui non si mosse. Sembrò felice di vedermi, nemmeno a lui piaceva quel posto. Confessò di avere fame, così gli porsi qualche bacca.

“Com’è li, al Distretto quattro?” Chiesi.
“Il mare è la cosa più bella. Basta sedersi sulla spiaggia per sentirsi a “casa”. Se aspetti qualche minuto puoi sentire la brezza che ti accarezza il viso, e il profumo dell’acqua salata. Non so esattamente spiegarti che profumo abbia, ma ti dico che è il più buono del mondo!” Continuò a parlarmi del suo Distretto, si vedeva di quanto ne era affezionato, di quanto gli mancava casa.Non merita di essere qui adesso Pensai.

Ad un trattò si fermò, e iniziò a guardarsi la spalla con un’espressione addolorante.

“Ehi re dei mari, come va con la spalla?” Gli chiesi.
“Passerà, spero.”

In quell’istante sentimmo un rumore acuto provenire dal celo. Entrambi alzammo gli occhi per vedere di cosa si trattasse.
Un paracadute, un dono che non proveniva dall’arena.
  
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