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Autore: NyxNyx    24/03/2014    3 recensioni
Melissa è una ragazza di quasi diciotto anni che si trasferisce in una nuova città.
Sta crescendo, con l'aiuto di suo padre, la piccola Emma.
Ce la farà questa giovane donna a conquistare un po' di felicità, in mezzo a tutte le novità che l'ultimo anno di liceo le sta riservando?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Al mattino mi svegliai con gli occhi ancora gonfi per il pianto.

La testolina di Emma faceva capolino da sotto le coperte.

Sta diventando un vizio” - commentai.

La svegliai e scendemmo a fare colazione.

Melissa tutto bene?” - mi chiese mio padre preoccupato.

Ho avuto un incubo” - risposi.

Anche la mamma fa brutti sogni?” - domandò Em.

Si piccola” - dissi - “Tutti li fanno, ma basta sorridere e pensare alle cose belle per dimenticarli”.

La bambina mi ascoltò annuendo.

Poi la preparai per l'asilo e mio padre uscì con lei.

 

Tornai in bagno cercando di darmi una sistemata, ma ogni tentativo sembrava inutile.

Uscii di casa e avanzai verso la scuola non troppo sicura di volerci andare.

Aspettai il suono della campanella ed entrai in classe all'ultimo minuto.

Mi salutarono tutti normalmente.

Il che mi sorprese parecchio.

Mel stai bene?” - chiese Armin - “Sei davvero pallida”.

Tranquillo... Non preoccuparti” - risposi tenendo lo sguardo basso.

Quando suonò l'intervallo volevo uscire a fumare, ma decisi che restare in classe con gli altri fosse più sicuro.

 

Che diavolo ci fai qui?” - sentii tuonare Nath.

Alzai lo sguardo e Castiel era sulla porta della classe.

Il rosso lo ignorò completamente.

Melissa...” - disse guardandomi negli occhi.

Abbassai lo sguardo e senza dire niente lo raggiunsi sulla porta.

Lo afferrai per una manica e lo trascinai in cortile.

 

Restammo in silenzio per un po'.

Lo hai detto a qualcuno?” - chiesi sempre tenendo lo sguardo basso.

No”.

Alzai il viso stupita, non riuscivo a capire.

Sono uno che si fa gli affari propri” - rispose - “E di certo non sono qui per giudicarti”.

Allora che vuoi?” - domandai.

Sono l'unico a saperlo?” - chiese.

Io annuì senza dire niente.

Il padre di Emma?” - domandò.

Non ha un padre... Ma Castiel” - dissi - “E' complicato... Non puoi capire”.

Non mi serve sapere altro” - esclamò.

E dicendo così si avvicinò bloccandomi i polsi e mi baciò.

 

Mi sarei aspettata un bacio violento, invece fu incredibilmente dolce.

Non riuscì a ribellarmi, o dire niente.

Mi aveva completamente spiazzato.

Erano anni che non provavo una sensazione simile per qualcun altro.

 

Questo è il prezzo per il mio silenzio” - disse sorridendo.

Hai intenzione di ricattarmi?” - domandai spaventata.

Solo fino a quando non ti sarai innamorata di me” - rispose lasciandomi andare.

 

Ero ancora più confusa.

Perché proprio io?” - gli chiesi - “C'è gente molto meno incasinata di me”.

Ottengo sempre quello che voglio e ho capito che eri speciale dal primo giorno che hai messo piede in questa scuola” - rispose - “Mi divertirò parecchio con te”.

Così sono solo il giocattolino nuovo” - constatai.

No che non lo sei” - disse alzandomi il mento con una mano - “Sono serio. Estremamente serio”.

Cosa credi che ti dia il diritto di entrare così nella mia vita?” - chiesi esasperata - “Non sai niente di me. Non hai idea di...” - presi un respiro - “Ascolta, io non voglio problemi” - conclusi - “Devo occuparmi di Emma e non ho tempo per pensare ad altro, perciò, cercati qualcun'altra per favore”.

Voglio te” - rispose sovrastandomi.

Mi ascolti quando parlo?” - esclamai stizzita - “Non ho tempo per i tuoi giochetti”.

Non sto giocando” - disse - “Mi piaci e voglio conoscerti, veramente”.

Chiusi gli occhi e scrollai la testa.

Non mi farai cambiare idea” - esclamò - “Questo è il mio numero” - continuò estraendo un foglietto dalla tasca dei jeans - “Aspettami alla fine della scuola, ti porto fuori a pranzo”.

Io non ti capisco” - sussurrai - “Mi baci, mi ricatti e mi inviti a pranzo?

Sono fatto così” - rispose sorridendo - “Ciao pulce” - mi salutò tornando verso l'edificio scolastico.

 

 

Come sono finita in questo casino?” - pensai.

Tornai in classe rassegnata, dovevo stare alle sue regole almeno per un po'.

Melissa stai bene?” - mi chiese Alexy quando varcai la soglia dell'aula.

Si tutto ok” - mi limitai a dire.

Perché è venuto qui a cercarti?” - esclamò Nath con un espressione che mai avrei pensato di vedere sul suo volto.

Niente di importante” - risposi.

Ragazzi ai vostri posti” - disse l'insegnante entrano in aula, salvandomi dal terzo grado del biondino.

 

Mi sedetti vicino ad Armin, che dopo qualche secondo scarabocchio qualcosa sul suo quaderno per farmelo leggere.

Cos'è successo? Siamo tutti preoccupati... Cas ti ha fatto qualcosa?” - chiese.

No” - scrissi - “Tranquilli è tutto ok, dovevamo solo chiarire una cosa”.

Se hai bisogno di me ci sono” - rispose.

Lo guardai e sorrisi sinceramente.

Grazie” - bisbigliai.

 

 

Finite le lezioni cercai di defilarmi il più in fretta possibile, ma Nath mi trattenne per un polso.

Melissa che ti prende?” - chiese.

Niente, scusa ma devo andare” - risposi sciogliendo la sua stretta.

Non arrivai nemmeno a fare due passi lungo il corridoio che Nath mi abbracciò da dietro.

Mel non scappare” - sussurrò.

Lasciami per favore” - risposi fredda.

Mi piaci” - esclamò mentre mi lasciava andare.

Mi voltai a guardarlo, era piuttosto rosso in viso, ma sosteneva il mio sguardo.

 

La dichiarazione del biondino complicava ancora di più le cose.

Non sapevo cosa dire, ero ancora frastornata dalla faccenda di Castiel e di certo non volevo altri problemi.

A salvarmi, inaspettatamente arrivò Ambra.

Nathaniel andiamo” - disse a suo fratello in tono autoritario.

Lui continuava a guardarmi e io ero come paralizzata.

Ne parliamo domani” - esclamò prima di essere trascinato via dalla sorella.

La ragazza mi guardò con un sorrisino che non prometteva assolutamente niente di buono.

 

Hey pulce” - mi salutò Castiel una volta arrivata davanti alla sua moto - “Tieni” - disse lanciandomi un casco.

Non vorrai mica che salga su quell'attrezzo infernale spero?” - esclamai indicando la sua moto.

Esattamente” - rispose sorridendo.

 

Durante il tragitto dovetti stringermi a Castiel per non cadere, credo facesse apposta ad accelerare come un pazzo.

Quando tornai con i piedi a terra ringraziai i Santi e lo sgridai per la sua guida spericolata.

Smettila di brontolare” - esclamò - “E guarda dove ti ho portata”.

Iniziai a guardarmi intorno ed effettivamente il posto era piuttosto suggestivo.

Ci trovavamo su una specie di promontorio.

Potevo vedere il mare stagliarsi contro la scogliera sotto di noi.

Davvero bello” - risposi - “Te lo concedo”.

Merito un bacio?” - chiese avvicinandosi.

Scordatelo” - risposi.

Uno piccolo” - piagnucolò.

Dio... Mi sembri Emma” - esclamai ridacchiando.

Lo vidi sorridere.

Che hai adesso?” - domandai.

Niente” - rispose - “Stavo solo pensando che eri davvero carina ricoperta di gelato ieri”.

Ti ringrazio” - dissi ironica.

Dai” - mi esortò - “Andiamo a mangiare”.

 

Contro ogni pronostico mi trovai davvero bene con lui.

Finalmente aveva smesso di fare il cretino e cercava di avere una conversazione seria con me.

Perché non ti piaccio?” - mi chiese ad un tratto.

Che razza di domanda è?” - domandai stupita.

Semplificami le cose e rispondi” - disse.

Devo davvero farti la lista?” - risposi.

Mi bastano i punti principali” - affermò sorridendo.

Vediamo...” - iniziai - “Sei prepotente, ti credi un Dio in Terra, non hai nessuna considerazione dei miei sentimenti, stai cercando di incasinarmi la vita, mi hai baciato senza permesso e per finire sono pure stata minacciata da Ambra, affinché ti stessi lontana”.

Lo vidi pensare per un attimo.

Ok” - esclamò - “Ora ti spiego il mio punto di vista. Non sono prepotente, sono determinato. Non credo di essere chissà chi, sono gli altri a crederlo. Non sto cercando di incasinarti la vita, ma piuttosto sto cercando di farne parte. E se Ambra ti darà fastidio, ci sarò io a proteggerti. Ho dimenticato qualcosa?

Sentimenti e baci” - risposi.

Mi piaci e vorrei baciarti ancora” - esclamò.

Scemo” - dissi arrossendo - “Non era quello che intendevo”.

Fece un passo verso di me.

Sei bellissima e adoro il tuo carattere ribelle” - sussurrò.

Smettila” - dissi.

Hai degli occhi stupendi” - continuò.

Castiel...” - esclamai abbassando lo sguardo.

 

Era sempre più vicino.

Non capivo il perché ma mi era impossibile respingerlo.

Razionalmente volevo fermarlo, forse, ma il mio corpo si ribellava all'idea.

Nonostante i suoi modi, mi stava facendo sentire importante.

Il fatto che non mi avesse giudicato in nessun modo per Emma mi aveva colpito parecchio.

Mi aveva stupito in maniera positiva, anche se cercavo di convincermi del contrario.

 

Non ti bacerò se non sarai tu a chiedermi di farlo” - disse a pochi centimetri dal mio volto.

Non farlo” - risposi.

Hai detto fallo...” - disse.

No, lo hai detto tu” - ribattei

Detto cosa?” - chiese.

Fallo” - esclamai.

Hai tuoi ordini” - rispose posando le sue labbra sulle mie.

 

Sei un doppiogiochista” - sussurrai.

Ma ti è piaciuto” - sorrise.

Sta zitto” - sbuffai.

Ne vuoi ancora?” - chiese.

Smetterai di farmi discorsi da mal di testa se ti dico di si?” - risposi.

Si” - esclamò.

Afferrai la sua maglia e lo tirai delicatamente verso di me.

 

Fu un bacio intenso, potei percepire veramente i sentimenti di Castiel, il che mi sconvolse un po'.

Le nostre lingue si stavano rincorrendo ed era una cosa dannatamente piacevole.

Ci staccammo a fatica per riprendere fiato.

Spero ti basti per un po' ” - risposi allontanandomi.

Cas mi abbracciò trattenendomi al suo petto.

 

Ti ha fatto così male?” - chiese.

Che cosa?” - domandai.

Il padre di Emma... Che ti ha fatto per renderti così fredda?” - provò a chiedere.

Lo vedi” - dissi staccandomi da lui - “E' proprio questo il tuo problema. Mi conosci appena e pensi già di sapere tutto di me... E' una cosa che non sopporto”.

Allora parlamene” - disse calmo - “Sono qui, voglio aiutarti”.

Ma io non ho bisogno di aiuto” - risposi - “Me la cavo benissimo da sola”.

Mel guardami” - esclamò - “Perché continuiamo a litigare?”.

Perché sei arrivato dal nulla e mi stai sconvolgendo la vita” - dissi.

Non era mia intenzione” - affermò.

E' un po' tardi” - risposi.

 

Si sedette su una panchina e mi fece segno di avvicinarmi.

Sbuffai e gli andai vicino.

Mi porse le mani - “Fidati” - bisbigliò.

Allungai le mie mani e appena entrarono in contatto con le sue mi tirarono a se facendomi sedere sulle sue ginocchia.

Melissa lo sai tu e lo so io che è scattato qualcosa mentre ci baciavamo prima” - esclamò cingendomi le mani intorno alla vita per non farmi fuggire.

Castiel... Per favore” - sussurrai.

Diavolo, mi stava capendo fin troppo bene.

 

Sii sincera che cosa ti trattiene?” - domandò.

A parte il fatto che praticamente non ti conosco?” - chiesi ironica.

Si a parte quello” - sbuffò.

Emma” - risposi schietta - “Non posso permettermi distrazioni. Ha bisogno di me, a tempo pieno. Non voglio che si affezioni a qualcuno che potrebbe sparire dalla sua e dalla mia vita”.

Se ti promettessi di esserci? Sempre e comunque...” - disse.

No Castiel” - risposi - “Quanti anni hai? Diciassette? Forse diciotto... Non ci sono decisioni definitive a questa età. Domani ti sveglierai e ti accorgerai che sono solo una stupida infatuazione”.

Non lo sei” - disse convinto.

Dimostramelo” - esclamai - “Gioca con le mie regole. Conosciamoci, diventiamo amici. Se e quando ti riterrò all'altezza allora avrai la tua occasione. Non prima. Ti ho concesso fin troppo oggi”.

Mi scrutò riflettendo sulle mie parole.

Va bene” - esclamò - “Quello che è successo qui, rimarrà qui”.

Sorrisi - “Grazie” - dissi - “Ora portami a casa, devo andare a prendere Emma all'asilo”.

Posso accompagnarti?” - mi chiese.

Solo se ti comporti bene” - risposi.

Ok pulce”.

Non chiamarmi pulce” - esclamai.

Dai... Lo so che ti piace” - disse ridendo.

Non lo ammetterò mai” - risposi infilandomi il casco.

 

Tornammo in città e Cas mi portò a casa, io lasciai li la tracolla e lui la moto.

E insieme ci avviammo verso l'asilo.

Mamma” - urlò Emma correndomi incontro come il suo solito.

Ciao tesoro” - dissi sorridendo - “Hai fatto la brava?”.

La bimba accennò un si facendo ondeggiare la folta chioma rossa.

Ciao maestra 'Cinsia' ” - disse salutando mentre andavamo via.

Scrutò per un po' il ragazzo che camminava affianco a me.

Come ti chiami?” - chiese la piccola.

Castiel” - rispose sorridendole.

Sei un amico della mamma?” - gli chiese.

Si” - affermò Cas - “Andiamo a scuola insieme”.

La piccola si girò verso di me - “Come il mio amico Marco?” - chiese.

Si piccola” - esclamai sorridendo.

 

Tornammo a casa e le preparai la merenda, poi la misi a letto per il riposino.

Ok” - esclamai - “Si è addormentata”.

Sei davvero brava” - disse Cas sorridendomi.

Ho fatto esperienza col tempo” - constatai - “Bevi qualcosa? Coca, tè?

Una Coca andrà benissimo”.

Gliela portai e ci sedemmo sul divano a guardare la televisione e parlare del più e del meno.

Vivi da sola?” - chiese.

No... Con mio padre. Ma è uno chef, perciò non ci vediamo molto durante il giorno. Se stai per chiedermi dove sia mia madre ti dico subito che morta”.

Castiel mi guardò sorpreso dalla mia affermazione.

L'ho detto così tante volte in questi anni che ormai non fa differenza” - dissi - “Non posso cambiare le cose”.

 

Avevo un nodo in gola.

Non avevo mai pianto davanti a nessuno che non fosse parte della mia famiglia.

Esclusa Emma. Dovevo essere forte per lei, non volevo mi vedesse triste.

 

Cas mi cinse le spalle col braccio e mi tirò a se.

Non trattenerti” - disse allontanando una lacrima dalle mie ciglia con una carezza - “Sfogati pure”.

Provai... Tentai di resistere, ma le sue attenzioni e le sue premure fecero crollare totalmente le mie difese.

Gettai le braccia intorno al suo collo e piansi, piansi fino ad addormentarmi cullata dal suo profumo.

 

Quando mi svegliai sentii il rumore di padelle in cucina.

Pensai a mio padre, ma quando gettai uno sguardo al display del telefono mi accorsi che erano solo le sette e lui non poteva di certo essere a casa.

Mi alzai velocemente dal divano e vidi Castiel intento a cuocere la cena lasciata da mio padre.

Strofinai gli occhi incredula.

Quando entrai in cucina, trovai Emma intenta a colorare e chiacchierare con lui.

 

Ho fatto rumore?” - chiese - “Non volevo svegliarti, scusa”.

Li guardai ancora più perplessa.

Che cos'hai in faccia Cas?” - domandai strofinando il pollice sulla sua guancia.

Polvere magica della principessa Emma” - disse la bambina soddisfatta.

Vidi chiaramente Castiel arrossire e io non riuscì a trattenermi dal ridere.

Smettila ti prego” - sospirò - “E' già abbastanza umiliante”.

Ti ha riempito di brillantini rosa” - ridacchiai.

Si si... Non infierire pulce” - sbuffò.

Mamma” - mi chiamò Em - “ 'Catiel' può mangiare con noi?”.

Certo piccola” - risposi - “ 'Catiel' se vuole può restare”.

Ma quanto siamo spiritose sta sera” - esclamò imbronciandosi.

Tolse le padelle dal fuoco e servì in tavola.

 

Odio ammetterlo, ma anche seguendo le istruzioni di mio padre alla lettera non sarei riuscita a cucinare così bene.

Finimmo di cenare e lasciai Em in salotto a giocare con le sue bambole.

Ti do una mano” - disse mentre lavavo i piatti.

Non serve, hai già preparato cena, sei stato più che gentile” - esclamai.

A questo punto non credo che ci sia niente che possa compromettere ancora di più la mia reputazione da duro”.

Già” - dissi ridacchiando e provando a strofinargli la guancia - “Quei brillantini non vogliono proprio andare via”.

 

Ci ritrovammo a pochi centimetri di distanza... Ancora...

Sentivo il suo respiro sulle mie labbra, ma restò fermo, aspettando una mia mossa.

Lo guardai negli occhi e lui sostenne il mio sguardo.

La mia mano era ancora sulla sua guancia, così lo attirai a me baciandolo nuovamente.

Non fraintendere” - dissi una volta staccati - “Ma sei uno spettacolo così sbrilluccicoso

Devo ringraziare Emma e la polvere di fata allora” - rispose.

Non deve uscire da questa cucina” - esclamai.

Compra il mio silenzio con un altro bacio” - sussurrò.

Ricominciamo con i ricatti” - chiesi avvicinandomi.

Direi che è più una negoziazione” - affermò baciandomi.

 

Tornammo in soggiorno a parlare un po', mentre tenevo d'occhio la piccola peste dagli occhi verdi.

Posso farti una domanda?” - gli chiesi.

Dipende” - disse guardandomi.

Restai in silenzio a fissarlo.

Ok, ok... Va bene” - sbuffò.

Presi un respiro profondo.

Cos'è successo tra te e Nathaniel?” - domandai.

Vidi il suo sguardo stupito mutare, da triste ad arrabbiato.

Non sono affari che ti riguardano” - ringhiò.

Direi di si invece, visto che proprio come te oggi ha deciso di dichiararsi” - esclamai.

Che cosa?” - disse stupito.

Vorrei solo sapere in mezzo a quale faida millenaria sono capitata” - risposi.

Ti piace?” - chiese.

No... Te l'ho detto, non sono interessata all'amore in questo momento”.

Però prima mi hai...” - si trattenne guardando Emma vicino a noi.

Diciamo che sei stato piuttosto convincente oggi” - dissi - “Questo però non cambia quello che ti ho detto a pranzo. Se vuoi essere mio amico non c'è problema, ma non sono pronta per nient'altro adesso come adesso”.

Si estraniò per qualche minuto con lo sguardo perso nel vuoto.

Nath era il mio migliore amico” - iniziò a raccontare - “Siamo agli opposti, ma proprio per questo ci compensavamo. Lui teneva fuori dai casini me e io lo costringevo a seguirmi trascinandolo fuori casa” - continuò - “Io suonavo in un gruppo e la mia ex ragazza era la cantante. Era davvero brava e un talent scout ci notò durante un concerto. Non sapevo ancora che razza di persona fosse” - aggiunse tristemente - “Architettò un piano per convincere la casa discografica a prendere solo lei e Nath la scoprì. Debrah mi fece credere che il mio migliore amico ci aveva provato con lei, facendosi passare per la vittima. Il mio legame con Nathaniel si ruppe inesorabilmente, ero accecato dalla rabbia e dalla gelosia per rendermene conto. Non so cosa mi prese” - disse diventando rosso in viso per la vergogna - “Ma andai a letto con la sorella di Nath per ripicca” - bisbigliò per non farsi sentire da Emma - “Il giorno dopo fu un disastro, Debrah se ne andò per registrare il suo disco, confermando che quelle di Nathaniel non erano balle e Ambra andò a piangere da suo fratello perché l'avevo... Sedotta e abbandonata”.

Rimasi in silenzio ad ascoltarlo, vedevo quanto questa cosa lo facesse stare male.

Io passai dalla parte del torto e l'unico che mi rimase vicino fu Lys” - esclamò - “Frequenta la nostra scuola, uno di questi giorni te lo presenterò” - disse distrattamente - “Fatto sta che io e il segretario non abbiamo più parlato da allora, lui è ancora arrabbiato con me, e non so come dargli torto”.

Sono sicura che se proverai a spiegargli le tue ragioni potrete fare pace” - gli dissi.

Lui mi sorrise tristemente.

Anche mettendo da parte il mio orgoglio, non credo mi ascolterebbe” - rispose - “Mi sono comportato a stro...” - si bloccò per l'ennesima volta guardando la piccola giocare sul pavimento - “Beh... Hai capito” - concluse.

E' per questo che fai il bulletto a scuola?” - domandai.

Bulletto?” - disse guardandomi storto - “No” - sospirò - “Ma con il tempo ho imparato a comportarmi come gli altri si aspettavano fossi. Cinico, duro, insensibile...”.

Ma tu non sei così” - esclamai.

Lo so io... Lo sai tu... E lo sa lei” - disse sorridendo mentre guardava Emma - “Non mi importa di quello che pensano gli altri”.

 

Si era completamente aperto con me.

E il ragazzo che avevo di fronte, anzi no...

L'uomo che avevo di fronte era davvero stupendo.

 

Em sbadigliò rumorosamente, stropicciandosi gli occhi.

La metto a dormire” - dissi - “Aspettami un attimo”.

Lui annuì e mi seguì con lo sguardo fino a quando non sparimmo al piano di sopra.

 

Quando tornai in soggiorno, aveva lo sguardo perso nel vuoto.

Lo abbracciai di spalle e gli stampai un bacio delicato sulla guancia.

Grazie” - sussurrai.

Per cosa?” - chiese.

Per tutto” - risposi

Non c'è di che” - sorrise - “Ora è meglio che vada”.

Vieni con me a prendere Emma all'asilo domani?” - domandai abbassando lo sguardo un po' imbarazzata.

Tre e mezzo” - rispose.

Puntuale” - sorrisi.

Ci vediamo a scuola” - disse restituendomi il bacio sulla guancia - “Buona notte pulce”.

Buona notte”.

 

 

 

_____________________

Angolino dell'autrice:
Ciao a tutti ^_^ 
Un grazie enorme a tutti!!!!
Non so ancora come ho fatto, ma questa notte ho finito anche il terzo capitolo.
Spero vi sia piacciuto *.*
 
Che cosa succederà nel prossimo capitolo? Come si comporterà Mel nei confronti di Nath adesso...
E di Castiel? Riuscirà davvero a trattarlo come un semplice amico?
Scopriamolo insieme nel prossimo capitolo.
 
Un bacio e un abbraccio forte forte Nyx.
   
 
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