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Autore: f9v5    25/03/2014    4 recensioni
[Cross-over; Sonic Adventure 2/Powerpuff girls Doujinshi] [Nomi originali dei personaggi]
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In seguito al fallimentare tentativo di controllare Chaos, il Dr. Eggman escogita un nuovo piano per realizzare i suoi desideri di conquista del mondo, contando anche su un aiuto giunto dal passato.
Sarà compito di Sonic the Hedgehog e Blossom Utonium, insieme ai loro amici, riuscire a fermarlo, sempre che Sonic non stia dalla parte sbagliata della barricata.
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mobius' War'
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Il dottor Eggman si lisciò il baffo destro pensieroso.
Il segnale di rivelamento del suo E-1000 si era spento, l’opzione più probabile era che il robot fosse andato distrutto.
Di conseguenza, era ovvio che il Chaos Emerald era andato in mano a chi era stato l’artefice del gesto.
In un altro frangente avrebbe perso le staffe, cominciando a sbraitare come un forsennato per tutta la sala comandi, lanciando imprecazioni ad ogni dove e maledicendo chiunque gli capitasse a tiro (Decoe e Bocoe erano solitamente i destinatari delle sue “gentili” parole), ma non in quel caso.
La situazione, malgrado quell’apparente scivolone iniziale, era in realtà in discesa per lui.
Era praticamente certo che l’autore della distruzione del suo robot fosse Sonic, o comunque uno dei suoi pulciosi amichetti, e che il Chaos Emerald fosse in quel momento in mano al riccio blu che magari si stava pure prendendo gioco di lui.
Un sorrisone si allargò sul volto dell’uomo; che Sonic se la ridesse pure, tanto l’ultima risata sarebbe stata la sua.
Grazie a lui la sua vittoria era assolutamente certa e non c’erano variabili che tenessero, finchè sarebbe riuscito a giostrarlo, l’essere non avrebbe emesso la minima disapprovazione verso i suoi ordini.
Proprio come stabilito, la creatura si stava già dirigendo verso l’obiettivo che gli era stato indicato, non appena sarebbe stato il momento, avrebbe usato la ricetrasmittente per dargli il segnale d’inizio.
Ma non era ancora il momento, non era una cosa che andava fatta alla luce del giorno, avrebbe aspettato che avessero il favore della notte.
Sorridendo fieramente, l’uomo baffuto si rilassò sulla sedia della sala comandi della sua base, aspettando con assoluta calma che arrivasse il momento di entrare in azione.
-Caro Sonic, questa volta non riuscirai a scamparla.-
-Scampare a cosa?- chiese una vocetta curiosa alla sua sinistra.
-Oh semplicissimo, non riuscirà a scampare a…- il dottore interruppe la sua spiegazione quando si rese conto che quella non era la voce di nessuno dei suoi tre assistenti.
-Ma che diavolo…?- quando si voltò il suo campo visivo venne occupato da due grandi occhioni bianchi che lo fissavano curiosi, facendolo sobbalzare all’indietro con un grido di sorpresa.
-E tu chi diavolo sei? E come hai fatto ad entrare nella mia base?- puntò il dito accusatore verso la ragazzina albina che stava di fronte a lui; il fatto che la ragazzina in questione stesse galleggiando in aria non lo sorprese più di tanto, da quanto conosceva Sonic aveva visto cose ben più assurde o particolari.
L’albina gli rivolse un sorriso allegro e al tempo stesso enigmatico.
-Io mi chiamo Bell. Come sono entrata qui?! Ti ho seguito.- spiegò semplicemente lei.
Come aveva fatto a non notarla?
-Tu non sembri molto sveglio, a differenza di quell’altro. Lui se n’era accorto.-
Quell’altro?! Stava parlando di…
-E perché non mi avrebbe detto nulla?- chiese stizzito.
-Forse perché non glielo hai chiesto, tutto qui.- replicò lei alzando le spalle con un sorrisetto truffaldino, ottenendo l’effetto di far montare la collera del dottore.
-Ti piace scherzare, mocciosa?! Vediamo se ne avrai ancora voglia dopo che ti avrò dato una bella lezione.- e pigiò un pulsante sulla tastiera del computer principale.
Una porta laterale si aprì e ne uscì un robot identico a quello che aveva inviato per recuperare il primo Chaos Emerald, seppur la missione fosse fallita.
-Vai, E-1000, prendi a calci questa ragazzina!- ordinò il dottore, ansioso di liberarsi al più presto di lei.
Bell, dal canto suo, sorrise divertita.
-Sembra che sia il momento di giocare, vero Girly?- in quel momento sbucò sulla sua spalla una buffa creaturina che ricordava vagamente un cane di pezza con lo sguardo svampito e pure un po’ sciocco.
-Si gioca! Si gioca!- recitò questi, con una voce robotica che lasciava intendere che in realtà fosse una macchina, e la ragazzina si gettò in quarta verso il robot.
Questi le puntò contro il cannone che aveva al posto della mano destra (per la sinistra la situazione era la stessa, cannone al posto della mano)e fece fuoco, sparando una raffica di proiettili che vennero prontamente schivati.
La ragazzina si era rapidamente scansata di lato, per poi fare la linguaccia verso Eggman, facendolo infuriare ancora di più.
-Non azzardarti a sottovalutare il mio robot. Distrarti potrebbe risultarti fatale.-
Approfittando di quegli istanti, E-1000 si era portato davanti a lei più in fretta di quanto i suoi oltre due metri d’altezza lasciassero pensare e alzò il braccio destro, pronto a colpirla, ma ancora una volta lei si scansò di lato senza problemi.
-E’ troppo lento.- dichiarò birbante.
Il robot puntò stavolta il braccio sinistro verso di lei e caricò un missile di piccole dimensioni che sparò verso di lei.
Ancora una volta, Bell schivò l’attacco prendendo il volo, ma capì che l’attacco non era finito quando vide che, anziché schiantarsi contro il muro, l’arnese svoltò direzione, costringendola a volare per tutta la stanza per evitare di essere colpita.
-Boom boom.- mimò un’esplosione il suo piccolo amico, attaccato alla schiena di lei, mentre ancora volava a tutta velocità con il missile alle calcagna.
Il dottor Eggman se la rideva, convinto che stesse per sbarazzarsene.
-HA, è inutile che scappi, quel missile è guidato meccanicamente dallo stesso E-1000, finchè non ti colpirà non smetterà mai di pedinarti!-
Eppure non c’era il minimo segnale d’allarme sul volto della ragazzina albina.
-Allora qualcosa di buono lo sa fare.- decretò divertita, ma quel gioco non le stava piacendo più, era troppo noioso.
Con un rapido sprint aumentò la velocità e andò in direzione del robot di Eggman, ma anche il dottore se la rise.
-Povera sciocca, credi che non abbia capito cosa vuoi fare: vuoi portarti vicino ad E-1000 e scansarti all’ultimo, così che finisca per distruggersi col suo stesso attacco. Mi dispiace dirtelo, ma…- il dottore non ebbe il tempo di finire la sua spiegazione che la ragazzina si fiondò sul robot colpendolo con un calcio ben piazzato al centro del petto metallico, abbastanza forte da sfondare il rivestimento e creare un buco, dove numerosi cavi, alcuni dei quali spezzati in seguito all’impatto, facevano da scenario.
Seriamente danneggiata dal colpo, l’unità robotica non riuscì a tenere il controllo sul suo missile, che finì per disattivarsi e crollare al suolo, ormai privo di pericolosità alcuna.
Senza il minimo accenno di paura, d’altronde la sua programmazione non la prevedeva, il robot puntò nuovamente le braccia-fucile verso la sua avversaria, questa però le afferrò saldamente mentre queste caricavano il colpo.
-Il gioco è finito!- decretò lei, piegando le canne dei fucili verso il volto del robot, questi inviò troppo tardi il segnale di interrompere l’attacco e finì per colpirsi da solo.
Con il sistema centrale ormai ridotto a colabrodo, l’unità robotica E-1000 crollò al suolo inerme.
Il dottor Eggman rimase basito: quella ragazzina aveva sconfitto senza problemi uno dei suoi robot e, a giudicare dal fatto che non mostrava il minimo cenno di stanchezza, non doveva neanche essersi impegnata più di tanto.
-Avrei potuto fare prima, ma volevo divertirmi un po’.- glielo confermò involontariamente, rivolgendogli un occhiolino derisorio, unito alla pernacchia del suo robot-pupazzo.
-Ma si può sapere chi sei davvero, ragazzina?-
 
 
 
-“Testa d’uovo ne è uscito con le ossa rotte dalla faccenda di Chaos, credo che per un po’ non farà sentir parlare di se.” dicevi, brutto idiota deficiente. Lo abbiamo visto come non ha fatto niente, abbiamo rischiato di farci fregare il Chaos Emerald come degli scemi.-
Il gancio destro di Knuckles the Echidna si abbatté impietoso sul cranio di Sonic the Hedgehog, lasciandolo dolorante a terra a massaggiarsi la testa in preda ai lamenti.
-Ma fate così spesso?- chiese sarcastica Buttercup all’indirizzo dei due mobiani.
I due animali antropomorfi e le sorelle  Utonium erano riuniti nel salotto di casa loro e stavano discutendo tranquillamente, tenendo esclusi i tentativi di Knuckles di strangolare Sonic mentre gli mollava insulti.
L’oggetto della discussione era il Chaos Emerald blu che in quel momento era in mano a Bubbles.
La ragazzina non aveva avuto troppi problemi a sconfiggere l’E-1000 che le era stato mandato contro e prendere la gemma che stata inizialmente trovata da Courage e quando Tails era arrivato sul posto la battaglia era già terminata. (Knuckles: E meno male che dovevamo aiutare la sua autostima, autore del c***o.; Io: Ma fatti i fatti tuoi, impedito!)
L’unica cosa che il volpino dovette fare fu avvisare rapidamente i suoi due amici per spiegargli le cose; tempo cinque minuti che Sonic e Knuckles erano già arrivati.
-Credo di soffrire il mal di Sonic.- aveva biascicato l’echidna, verde in volto, quando erano arrivati; aveva avuto modo di imparare che farsi dare un passaggio da Sonic quando questi correva a velocità a dir poco esagerate non era una buona pensata, e soprattutto non faceva bene allo stomaco.
Il problema era che la situazione non si sbloccava, in quanto Sonic e Knuckles passarono i successivi minuti a bisticciare come bambini sotto gli sguardi confusi delle tre sorelle (e i commenti sarcastici di Buttercup).
-Ehm, scusate, non dovevamo discutere riguardo il Chaos Emerald?- chiese gentilmente Blossom, attirando l’attenzione dei due mobiani che si stavano tirando i capelli a vicenda.
Fu Knuckles a schiarirsi la gola e prendere la parola.
-Allora, innanzitutto mi scuso per il comportamento vergognoso che abbiamo tenuto…-
-Scusati per te stesso e basta.- ribattè offeso Sonic, ricevendo un pestone.
-Taci, citrullo! Secondo, ringrazio vostra sorella per avere recuperato il Chaos Emerald prima del robot di Eggman, non che avessimo dubbi sul nostro amico Tails, ma per questione di tempistica saremmo stati fregati. Grazie ancora, Sonic.- non mancò di biascicare all’indirizzo del blu che rispose con una linguaccia.
Secondo il pensiero di Bubbles c’era qualcosa di tenero nel loro litigare, ma più probabilmente era dovuto al fatto che le piacevano gli animali, che poi si trattasse di animali antropomorfi era irrilevanti, sempre animali erano.
-Non li trovate carini?- le sue sorelle non erano della stessa opinione.
-Ehm… in un certo senso.- cercò di uscirsene Blossom senza far capire che il pensiero non l’aveva neanche sfiorata.
-A me sembrano ridicoli. Il rosso poi mi sembra davvero messo male- lo spirito orgoglioso di Knuckles ne uscì scalfito.
-Messa male sarà tua sorella… senza offesa. Sentiamo, perché sarei messo male?- si scusò con le altre due, poi lui e Buttercup cominciarono a lanciarsi sguardi al veleno.
-Di certo uno che litiga come un bambino, dimostrandosi incapace di gestire la situazione non mi pare uno che sta bene.-
-Se ti ritrovassi ad avere a che fare con gente come Sonic tutti i giorni, tu saresti già finita in un ospedale per esauriti mentali.-
-Perché deve sempre tirarmi in mezzo, mi chiedo.-
Si confidò il riccio blu con le altre due, intanto che l’assurdo dibattito, nato senza ragione ma destinato a protrarsi per le lunghe, andava avanti.
-Certo, è la classica scusa che usano i perdenti senza spina dorsale per non ammettere che sono patetici.-
-Ah sì, lo vedi questo?! E’ il mio pugno, continuiamo così e percorrerà una traiettoria che lo porterà ad avere un “incontro di cortesia” col tuo zigomo, a quel punto vedremo chi sarà patetico.-
Per un attimo, ai tre spettatori sembrò di vedere saette guizzare dagli occhi di entrambi e scontrarsi a metà strada.
-Sai Sonic, credo che il tuo amico Knuckles dovrebbe andare alle lezioni di meditazione del professor Jack, potrebbero essergli utili, certo, se ha la stessa soglia d’attenzione di Buttercup  stiamo messi bene.- aggiunse Bubbles spiritosa.
 
 
 
-Devo ammettere che di rado mi è capitato di imbattermi in un tale prodigio della meccanica.- ammise compiaciuto Dexter, rimirando la maestosa figura metallica del Tornado X.
Senza nemmeno il bisogno di parlarsi, tra lui e Tails, non appena si erano incrociati, si era come creata una specie di intesa psicologica, Buttercup l’aveva chiamata “Attrazione reciproca tra nerd”.
Motivo per cui, mentre gli altri erano intenti a discutere della faccenda del Chaos Emerald, i due geni precoci si erano temporaneamente stabiliti nel giardino di fronte casa Utonium, dove Tails stava illustrando al giovane scienziato tutte le caratteristiche del suo orgoglio meccanico.
-E pensa che l’ho dotato pure di una seconda forma, attivando la modalità Terra il Tornado X assume un aspetto più antropomorfo, poggiandosi su due sistemi simili a gambe, perfettamente in grado di sostenerne il peso e con cui è possibile muoversi anche su terreni molto accidentati.-
-Non lo nego, la cosa mi affascina non poco.- confermò il ragazzino dai capelli rossi, dentro di se al settimo cielo per aver trovato qualcuno che condivideva le su stesse passioni e con cui poteva parlare ricorrendo a termini scientifici senza essere guardato come uno psicopatico.
I due sospirarono estasiati ed enunciarono in contemporanea -Grande cosa la meccanica.-
Era senza dubbio un’intesa-lampo.
I due poi si voltarono in direzione della casa.
-Si saranno messi d’accordo?- chiese Tails.
Dexter si sistemò gli occhiali con aria riflessiva.
-Dipende… per caso tra i tuoi amici c’è qualche… testa calda amante delle scazzottate.?-
-Ci sarebbe Knuckles, non che lui sia il tipo da fare a pugni senza ragione, ma è estremamente irritabile, quindi provocarlo assicura la sua reazione.-
Tails sentì il bisogno di preoccuparsi dopo che Dexter si chiuse in un breve silenzio.
-E’ una brutta cosa?-
-Lui e Buttercup a quest’ora saranno già diventati “grandi amici”… il tuo amico Knuckles è forte?-
-Potrebbe spaccare in due una montagna se volesse.- e a quell’ammissione il genio con gli occhiali sorrise compiaciuto.
-Molto bene.- se le sue previsioni si fossero rivelate esatte, entro qualche minuto avrebbero visto uscire l’echidna  e la ragazzina mora pronti a suonarsele e cantarsela in ogni modo.
E, dentro di se non riusciva a negarlo, non gli sarebbe dispiaciuto vederla stremata al suolo dopo un bel pestaggio.
In effetti, non era esattamente un segreto che tra lui e Buttercup non scorresse buon sangue, lui la riteneva una violenta manesca, lei non sopportava di vederlo vicino a sua sorella.
Le sue previsioni sembrarono sul punto di concretizzarsi quando la porta si spalancò di botto e le due figure interessate si fermarono sulla soglia per rivolgersi uno sguardo astioso.
Tails strinse i denti preoccupato, Dexter si sistemò gli occhiali, pronto per lo spettacolo.
Ma, contro le su previsioni, nessuno dei due alzò mano sull’altro.
Anzi, la ragazza e l’echidna ora si stavano rivolgendo un ghigno complice.
-Sei tosta ragazzina, si vede che non sei una che si fa mettere i piedi in testa.-
-Anche tu non sei male, rosso. Da come me l’hai descritto, per sopportare uno come quel Sonic bisogna avere dei nervi d’acciaio temprato, e sicuramente tu li hai.-
In seguito fecero incontrare i pugni in segno d’intesa.
Dexter era immobile, Tails invece si voltò verso un immaginario schermo.
-Giusto per spiegarvi come stanno le cose; in base a quanto ho appena visto, posso formulare questa seguente ipotesi: gli elementi in questione, tali Buttercup e Knuckles, hanno dimostrato, dopo un’iniziale atteggiamento di reciproco allontanamento, una forte intesa tra di loro, meglio riassumibile come “amicizia istantanea”; la motivazione di tale rapporto instauratosi in un lasso di tempo estremamente ridotto va ricercata, con un’alta percentuale di probabilità, nel comune accordo nel ritenere un soggetto un possibile mezzo di fastidio, che va ricercato nella figura di Sonic the Hedgehog. Detto più semplicemente: il ritenere Sonic uno scemo gli ha dato un punto di comunicazione, ora si sono presi in simpatia.-
-DIAMOCI UN TAGLIO CON LE SPIEGAZIONI DA NERD!- urlarono i due soggetti in questione, interrompendo l’illustrazione del volpino.
Il riccio blu e le altre due supereroine avevano visto la scena dalla finestra della cucina.
-Mi fa piacere vedere che non vi hanno buttato giù la casa, ancora più piacere mi da il sapere che il merito è mio.- si vantò sorseggiando una tazza di caffé.
-Per il Chaos Emerald siamo d’accordo allora?- gli domandò poi Blossom.
-Ovviamente sì: ve lo lasciamo fino a domani in modo che vostro padre possa analizzarlo e costruire un radar per rintracciare gli altri. Così avremo un radar a gruppo e, quando la scuola ve lo permetterà, ci aiuterete a cercarli.- i due si strinsero la mano per siglare quella temporanea alleanza.
-EVVAI, UNA NUOVA AVVENTURA E’ ALLE PORTE!-
L’urlo entusiastico di Bubbles rischiò di assordare tutto il quartiere.
-Bubbles, dannazione, non gridare, o ci romperai i timpani uno di questi giorni.-
 
 
 
-Promettimelo…ti prego, fallo per me.-
La lieve vibrazione della ricetrasmittente lo costrinse ad interrompere il flusso dei suoi pensieri.
-Sì?- sapeva già chi c’era dall’altra parte, ma fu comunque sgarbato nel rivolgersi a lui.
-Ehy, non parlarmi con questo tono! Tanto per cominciare: tu prima ti eri accorto che c’era quella misteriosa ragazzina che ci stava pedinando; perché non mi hai avvisato o non te ne sei occupato direttamente?-
-Lei non me l’ha chiesto.- sentì uno sbuffo contrariato dall’altro lato.
-Ad ogni modo, perché mi sta chiamando, il piano ha subito modifiche?-
-Vedo che sei perspicace, ci hai azzeccato. Devi andartene da Station Square, il nostro obbiettivo non è più lì, prima di raggiungerlo, comunque, recati a Radical Highway. Lì verrai raggiunto da due nostri nuovi alleati, hanno qualcosa da consegnarti.- la voce del dottor Eggman si interruppe.
Spense anche lui la ricetrasmittente, poi si voltò in direzione della luna piena che illuminava le strade della città, salvandole dalla totale oscurità.
Ma se davvero gli abitanti di quello stupido pianeta pensavano che la luce della luna fosse un’ancora di salvezza contro l’oscurità, avrebbero avuto da ricredersi.
-Voi neanche immaginate cosa siano le vere tenebre, ben presto, avrete modo di rendervene conto.-
Lasciò il vicolo nel quale si trovava, scattando a razzo verso il suo nuovo obbiettivo.
Intanto, nell’oscurità del vicolo da cui era appena uscito, due occhi rossi come le fiamme dell’Inferno scintillarono sinistri, accompagnati da un molesto suono di chele che scoccavano.
-Sembra che, tra non molto, ci sarà da divertirsi.-
 
 
 
 
Angolo dell’autore:
Allora, non so se vi aspettavate un po’ più d’azione in questo capitolo, ma posso dirvi soltanto di non avere fretta.
Innanzitutto, che ne pensate di Bell? Se  avete già letto il fumetto di cui vi ho lasciato il link nel primo capitolo, allora saprete già chi sono lei e il suo robot, in caso contrario… andatevelo a leggere, sfaticati! A parte gli scherzi, se volete chiedere fate pure.
Sembra inoltre che i due gruppi coinvolti abbiano trovato una comune intesa, Buttercup e Knuckles più di tutti (non so voi, ma io c’è li vedo ad andare d’accordo, sarà perché, essendo due patiti della forza bruta, hanno un bel punto di comune accordo), ma ciò non significa che le cose siano destinate a proseguire bene.
Il nuovo emissario di Eggman sta raggiungendo la nuova destinazione indicatagli, dove troverà questi due nuovi alleati; chi saranno? E chi lo stava osservando alla fine?
Ve lo state chiedendo? Se sì, dovete solo aspettare i prossimi capitoli per sapere le risposte.
Arrivederci.
 
 
 
 
 
  
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