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Autore: Zakarya    27/03/2014    1 recensioni
Luce, buio. Come fanno a coesistere cose tanto diverse, a riversarsi sul mondo in un così armonico miscuglio, ad illuminare ma allo stesso tempo mettere in ombra un oggetto, una persona, un sentimento? “E perché la mia faccia è sul bordo di una vasca da bagno?” - Non ricordare la serata appena passata, chi non ha mai avuto quest'esperienza? Dantalian però, dovrà fare i conti con la sua "piccola dimenticanza", più avanti...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 3: Il primo amore non si scorda mai






“ Calmo, calmo, pensaci su “
Dantalian stava cercando di farsi forza, mentre continuava a controllare dei documenti “ Non può essere lui, lo sai bene. “

Dantalian tentava, ma non riusciva molto, a far sembrare il suo volto cereo tranquillo e pacato ma, inutile dirlo, i pensieri turbolenti che gli affollavano la mente venivano ben riflessi nella ruga di preoccupazione che gli solcava la fronte.

“ Possibile che sia...? No, no l'hanno arrestato! Ma quella voce... “

C'era qualcosa che non andava, qualcosa di grosso, più grande del bruciore che infestava la pelle candida del biondo che aveva scoperto essere solcata dagli inequivocabili segni di profonde frustate. Possibile che lui fosse tornato? Possibile che avesse mantenuto la promessa fatta non meno di 8 anni prima?
 

*



<< Tranquillo, Dantalian.... >> Quella voce profonda alle proprie spalle, fece tremare il corpo nudo del biondo, mentre sentiva delle forti mani farsi strada sulla propria pelle fino ad arrivare alle spalle. << Ci sono io, fidati di me... >>

<< Anthony, io... Non credo di volerlo fare... >>

Il corpo del giovane diciannovenne Dantalian era sormontato da quello ben definito del ragazzo dai lunghi capelli neri come la notte, che lo scrutava con gli occhi di un azzurro tanto chiaro da sembrare di puro ghiaccio. Anthony Asterios, il fidanzato di Dantalian ( all'epoca da 3 anni ) era un ragazzo dai modi bruschi di origine greca, che dopo aver fatto innamorare un 17enne biondo, ne sfruttava ogni risorsa, economica o fisica che fosse. Inutile dirlo, quello non era amore: tante volte, troppe volte il biondo veniva picchiato dall'ormai uomo Anthony, che subito dopo gli faceva un lavaggio del cervello tale da fargli pensare: “ Non è colpa di Anthony, è mia! Non dovevo chiedergli di vederci anche se sono tre mesi che non ci vediamo!”

<< Stai zitto, piccoletto. Ti avevo già avvertito: se non stavi zitto, ti avrei fatto molto male... >>

La risata sadica di Anthony ruppe l'improvviso silenzio che si era creato nella stanza, e che ne generò dell'altro: Dantalian aveva chiuso gli occhi, ed ora stringeva tra i pugni le lenzuola del letto dell'altro, adesso chino su di lui, che gli stava mordendo così forte una spalla da lacerarne la pelle. I gemiti strozzati del più piccolo riempirono l'aria, e la risata di Anthony arricchì la cupa melodia che si stava lentamente creando. Era un mese ormai, che Anthony era.. Strano. Lo picchiava ( più del solito ) e si divertiva non poco a lasciargli profondi morsi che sfociavano in rivoli ematici, od ancora a piantargli con forza il pugno chiuso sul fianco, per lasciarvi uno stampo nero ed inequivocabile.

<< Sarà meglio che non urli... O potrei farti più male! >>

L'ultima frase era nient'altro che un ringhio rabbioso, adirato, mentre la possente mano del moro stringeva con inaudita forza il fianco del biondo in una morsa, fino a farsi sbiancare le nocche. Poi uno schiocco, sonoro, secco, ed il bruciore si abbatté sulla giovane e nivea pelle di Dantalian. Lui mordeva con forza le coperte, per non urlare, ma la prima frustata gli strappò un gemito soffocato, che fece sgorgare nella gola del più grande una profonda risata divertita, sadica.

<< Guarda come sei bello, ora.. >> Dichiarava trionfante Anthony << Ora si che sei decente. Un cane, ecco che sei. Il mio cane... >>
La mano del moro ora stava carezzando la pelle arrossata del biondo, stuzzicando il bruciore che già infestava, completamente, il suo corpo. Dantalian si stava pentendo di tutto: di aver accettato quella relazione a senso unico; di aver accettato di concedersi a lui la prima volta; di aver acconsentito a provare una " nuova esperienza “, come l'aveva definita la voce dolce ( come era dolce tutte le volte che doveva chiedergli un favore ) del moro.

<< T-ti prego... B-basta..! >>

Anche se gli dava le spalle intuiva chiaramente le occhiatacce del ragazzo in risposta alla sua richiesta di tregua. Aveva fatto un errore, un grosso errore... E l'abbattersi di feroci e continue frustate sulla sua pelle candida, bastava a fargli intendere che la risposta del fidanzato, non era per niente un assenso.


Quando quella punizione finì, l'uomo lasciò il ragazzo, tremante per shock e per la rabbia derivante dall'orgoglio ferito, da solo sulle coperte una volta candide, ma che ora ospitavano varie tracce del sangue del biondo, e se ne andò trionfante esclamando: << Ringrazia che ho fatto piano, la prossima volta però, non userò la frusta morbida. >>

 
*



“ Merda, perché devo pensare a quella volta? “

Dantalian si stava maledicendo nel ricordare la prima volta che venne frustato, nello stesso giorno in cui aveva denunciato il proprio fidanzato, subito dopo essersi guardato allo specchio ed aver scoperto con orrore profondi segni grondanti di sangue sulla schiena, che in alcuni punti sembravano squarciare irrimediabilmente la pelle.

<< Non può essere lui, i segni sono più leggeri di quella volta.. >>

<< Non può essere lui, chi? Dantalian, ma stai bene? >>

Sorpreso nel sentire la voce di Steve, il biondo si girò a fissarlo stupito: l'italo-americano era in piedi sulla porta dell'ufficio, con un grosso plico di fogli in mano, ed un espressione confusa sul volto. “ Ti prego no “ pensò Dantalian, sostenendo l'espressione di Steve con una altrettanto confusa “ fa' che non l'ho detto ad alta voce! “

<< Ti... Ti serve qualcosa, Steven? >>

Alla voce falsamente calma di Dantalian, Steve parve risvegliarsi, si avvicinò e gli spiegò che il capo gli aveva dato dei fogli da far controllare... Con espresso ordine di darli al biondo.

<< Lo sapevo, quello lì mi odia. Ah, cosa non darei per un po' di tregua... >>

<< Beh... >> Aveva cominciato il collega, prendendo posto nella sedia di plastica grigiastra davanti la scrivania dell'altro << ...Thorfdir mi ha invitato al suo locale stasera, se vuoi venire... >>

“ Oh andiamo Steve, perché dovrei venire a vedere il tuo ragazzo-spogliarellista? Però... "

<< Beh, se non ti dispiace... Almeno mi prendo una pausa da tutti 'sti numeri! >>

La faccia di Steven alle parole del biondo diceva tutto: sperava che l'altro non accettasse ! Ma invece..

<< Ah. Beh allora... Ti passo a prendere a casa quando dobbiamo andare! Verso... Verso le 7, ok? E, Dantalian: non farmi fare brutte figure. >>

Il biondo stava per rispondere con un << ma cosa credi, che mi faccio riconoscere ogni volta che esco? >> ma l'altro era già andato via, e dall'espressione, non era molto contento.

“ Un momento... “ Si disse, tra se e se “ Speriamo non succeda quello che è successo ad Halloween dell'anno scorso, o Steve mi ammazza! “

Già, Halloween…. Quando il proprietario di uno strip club stava per chiamare la polizia perché non riusciva a trattenere un ubriaco e molto eccitato Dantalian dal saltare addosso ad un Conte Dracula che indossava solo un microscopico slip nero con un pipistrello bianco sulla patta. Che bei ricordi...

“ Hey, mica è colpa mia: quello ci stava! “ Pensava, alle 6:30 pm, uscendo dall'ufficio. Il problema era che, nella sua mente da ubriaco, le suppliche del povero spogliarellista erano suonate come un “ti prego, prendimi ora” invece di ciò che aveva davvero detto: “ Ti prego, staccati, mi fai paura.”



Finalmente giunto a casa, il biondo abbandonò i vestiti nella cesta dei panni sporchi, per sprofondare in un avvolgente doccia calda.

“ Speriamo non sia lui, o sono rovinato. “

Mentre si strofinava la spugna color verde-acqua sulle spalle, e trasaliva per il pizzicore che gli dava la semplice operazione, Dantalian pensava a quei terribili istanti, allo schiocco della frusta che si abbatteva su di lui. Faceva male ricordarlo, perché ci teneva ad Anthony, si fidava di lui! Anche se l'aveva sempre e solo sfruttato... Era strano, ma.... In un certo senso, vedeva ancora del buono nell'aguzzino che una volta l'aveva ammanettato al termosifone bollente, e l'aveva lasciato li finché non gli spuntarono delle vesciche. L'aveva talmente plagiato nei pensieri, che in fondo, ancora provava qualcosa per lui. Qualcosa di simile all'amore...

<< Non è amore! >> Si ritrovò a strillare Dantalian, più per convincere se stesso che per scacciare quei pensieri nefasti dalla propria mente << Quello ha una spada tra le gambe, è normale che a volte lo rivoglio indietro! >>

Ma non era vero, non lo era mai stato, e mai lo sarebbe stato. Perché anche se l'aveva fatto soffrire, era il primo uomo, il primo fidanzato che aveva avuto. Era la prima volta che si innamorava davvero di qualcuno, la prima volta che si ritrovava a non dormire la notte per pensare a qualcuno, la prima volta che sentiva le gambe molli e le farfalle nello stomaco al solo ritrovarsi nella stessa stanza, con qualcuno.

Rimase con lo sguardo vacuo, sotto il soffione della doccia, per alcuni minuti, mentre l'acqua calda scendeva sul suo corpo come una flebile pioggia di ricordi, che lo portava con la mente a pensieri lontani nel tempo, ma ancora vicini al suo cuore. Sospirando flebilmente arrestò, finalmente, il getto diventato bollente, si avvolse nell'accappatoio color rosso rubino, e si sedette sul bordo della vasca da bagno di ceramica bianca, stesso colore di quella su cui aveva dormito, a quanto pareva, la notte prima.

Che stupido che era, erano passati quasi dieci anni dall'ultima volta che aveva visto Anthony, e per 3 anni quest'ultimo l'aveva seviziato e ridicolizzato tanto in pubblico quanto in privato. Eppure, come faceva ancora a provare un sentimento tanto forte per lui, tanto da sognarlo ancora e ritrovarsi a piangere per il semplice motivo di averlo denunciato ? Perché si sentiva colpevole di aver fatto arrestare chi l'aveva picchiato, frustato, ridicolizzato?

“ Beh, infondo... Il primo amore non si scorda mai... ”






Tadaaaan! Ecco a voi il terzo capitolo!
Vi è piaciuto? Mi odiate per il passato di Dantalian?
E.. Avete trovato gli indizi che, come nei precedenti capitoli, ho sparso anche in questo?

Non so quando, forse Giovedì prossimo o, se mi è possibile, Domenica, pubblicherò il quarto capitolo.
Ho in serbo un colpo di scena per voi.. E con il colossale dubbio << Ci dobbiamo preoccupare di 'sto colpo di scena? >> vi lascio.

Alla prossima!
  
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