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Autore: BellaSwan95    05/07/2008    2 recensioni
"Avevo amato la mia vita. L’avevo apprezzata più di qualsiasi altra cosa. La mia vita con mia madre,Phil … La mia vita nella calda e soleggiata Phoenix … Ma la mia vita si era interrotta all’improvviso …"
Genere: Romantico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billy Black, Charlie Swan, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora ... eccoci qui con l’ultimo capitolo =)

Beh ... lo so,forse questa vi è parsa una storia troppo corta,ma ... boh,non lo so perché “12” capitoli =]

Comunque,spero vi sia piaciuta e ringrazio tantissimooo MoonlessNight,Inuyasha__girl92 ed  eddy  per aver recensito l’ultimo capitolo *_* e la stessa Sara [Inuyasha__girl92] per aver inserito la storia tra i preferiti.

Spero che continuerete a seguirmi anche quando pubblicherò nuove fanfiction =] [ a proposito ... ho proprio un paio di idee che mi frullano nella mente ...  *O*]

Ora potete dedicarvi alla lettura di quest’ultimo capitolo ...

Baci

-RSara R

[per tutte coloro che desiderano l’aggiornamento di “dark Threats” ... dovrete aspettare,perché uno sgradevole incidente ha fatto in modo che tutto che ciò avevo scritto si cancellasse dal pc ... >.< Mi dispiace davvero =(]

 

 

 

 

 

“Il tempo perduto”

(Bella)

 

 

 

Sbattei più volte le palpebre e finalmente riuscii a mettere a fuoco una figura distesa al mio fianco.

Il mio cuore prese il volo quando compresi che era proprio lui: il mio Edward.

Decisamente un brutto sogno il mio ... le immagini di me stessa che rischiavo di essere uccisa ricomparvero nella mia mente,così come quelle di una giovane vampira che mi stringeva tra le sue braccia,e poi lui che avanzava verso di me ... mi diceva che mi amava e le mie stupide lacrime ricominciavano a scorrere.

-Bella?- la sua voce vellutata mi accarezzò delicatamente.

-Uhm?-

-Come hai dormito? Sembravi molto agitata ... – rispose,scostandomi alcune ciocche di capelli dalla fronte imperlata di sudore. Feci spallucce,in segno di indifferenza.

Mi chiesi se ciò che avessi vissuto fosse stato veramente un incubo ... lo credevo,eppure tutti quei ricordi che si susseguivano nella mia mente sembravano così veri ...

Rammentai anche una stanza,vagamente somigliante al salotto dei Cullen,dove la giovane vampira che ora ricordavo si chiamasse Alice mi aveva spiegato cosa era accaduto.

Già ... Edward aveva finto di dovermi lasciare per aiutare la sua famiglia a combattere i licantropi .. mi aveva ordinato di aiutare il mio branco,di partecipare alla battaglia come lui,solamente perché sapeva che non avrei mai avuto il coraggio di farlo ... Oh beh,tutto pareva seguire una certa logica,ma quando mi aveva detto addio nella cucina dei Cullen ... altro che logica!

-Jacob?- domandai all’improvviso.

Edward,accanto a me e che stringeva i miei fianchi,si irrigidì e si limitò a fare una leggera smorfia.

Ovviamente nemmeno quello avevo sognato. Il giovane e forte licantropo del mio branco era morto. Sul serio.

-Pensi che ora dovrò tornare a La Push?- chiesi,voltandomi a guardarlo.

Lui mi scrutava con un’espressione dolce e angelica,e quando gli rivolsi quella domanda,le sue labbra si curvarono in un ampio sorriso.

-Nessuno ti obbliga.- rispose.

-Bene ... – annuii,facendolo scoppiare in una fragorosa risata.

-Bella?- mi richiamò all’improvviso,e lo osservai sedersi più compostamente sul letto.

-Sì?-

Con una mano mi aiutò a prendere posto davanti a lui,le mie mani nelle sue.

-Bella,tu credi a quello che ho detto ieri sera?-

-Se ti riferisci ... –

-Mi riferisco al fatto che ti amo. – mi precedette,- Ma io non ti obbligo ad amarmi. Forse lì fuori c’è qualcuno meglio per te,che potrebbe renderti felice come io non potrei mai. E ... –

Ma lo interruppi avventandomi su di lui e baciandolo come mai avevo fatto. All’inizio era incerto,insicuro,ma lo costrinsi a sciogliersi,e a quel punto eravamo divenuti un’unica cosa.

Mi sorreggeva mantenendo un braccio dietro la mia schiena,mentre con una mano mi scostava i capelli dal volto .. ogni punto del mio corpo che riusciva a raggiungere cominciava a bruciare,come se fosse appena entrato a contatto con un fuoco ardente.

Mi lambì il labbro inferiore ed io mi lasciai sfuggire una risatina nervosa.

-Bella,se davvero ... –

E ancora una volta non gli consentii di proseguire,ma feci in modo che mi stringesse ancora di più a lui,che la mia esile figura si adattasse alla sua,fredda e marmorea.

-Ora sei tu che devi credermi Edward.-

-Cosa?-

-Ti amo. –

-Credimi,anch’io.-

 

 

                                                                                             ***

Quel pomeriggio impiegai tutto il tempo che avevo a disposizione per conoscere la famiglia Cullen al completo.

Si rivelarono persone a dir poco perfette,e far parte di loro non mi sarebbe dispiaciuto per niente ...

Sapevo che a stento riuscivano a trattenersi dal saltarmi addosso visto il mio odore,ma Edward doveva averli preparati.

-Oh Bella,non sai come sono felice che tu sia qui con noi!!!- gridò Alice,in salotto,dopo le varie presentazioni.

-Ehm ... anch’io lo sono.- risposi,vagamente imbarazzata.

Edward,seduto al mio fianco sul divano,mi strinse la mano ed io rivolsi un sorriso allegro a chi era lì con noi,valeva  a dire: Alice e Emmett.

Sapevo che proprio lui, “l’assassino” di Jessica Stanley avrebbe dovuto nascondersi per molto altro tempo,fin quando i licantropi non avrebbero dimostrato di non voler annunciare a tutti che era proprio lui il colpevole.

 

Io non avevo intenzione di recarmi al funerale di Jacob,sapendo che in troppi mi avrebbero puntato addosso i loro sguardi accusatori.

Fortunatamente i Cullen si erano dimostrati ben disposti ad accogliermi fin tanto che non avessi deciso di far ritorno a La Push.

Consideravo questa un’opzione che avrebbe potuto sostare per molto tempo in qualche angolo recondito della mia mente,e l’opinione di Edward era la medesima: potevo tranquillamente rimanermene a casa Cullen per tutto il tempo che avessi desiderato.

Lui sperava che questo “tempo” si trasformasse in “eternità”,ma sapevamo bene entrambi che in qualche modo sarei dovuta tornare a La Push ... almeno per dire addio a Charlie e gli altri licantropi.

Forse dire addio era esagerato,ma probabilmente avrei evitato di recarmi a trovarli per molto tempo.

Il tempo necessario per far riprendere tutti dallo shock della morte di Jacob,causata nientemeno che dal fidanzato del licantropo Bella Swan,un tempo anch’essa parte del branco.

-Allora Bella,- eruppe Alice,facendomi sobbalzare,- come sai dovrai arrangiarti con i vestiti che hai ...  E che,se mi permetti,non sono un gran che ... –

Le rifilai un’occhiata confusa,ma lei non si diede la briga di fornirmi spiegazioni,- Ma ti assicuro,che presto andremo a fare un po’ di shopping,eh??-

-Ehm ... Certo.- annuii,guadagnandomi un’occhiata divertita da parte di Edward.

-Ma sappi cara sorellina,- intervenne lui,sorridendo gioviale,- che Bella sarà mia prigioniera per un bel po’ di tempo ... –

Sbottò in una risata allegra quando notò la mia espressione terrorizzata,e quindi si affrettò a spiegare,- Come sai ... dobbiamo recuperare un po’ del tempo perduto ... –

-Tempo perduto?! Intendi dire un ... giorno??- esclamò Alice,sogghignando.

-Esatto ... –

-Ok ... posso anche aspettare ... –

Non riuscii ad evitare di sorridere di fronte alla sua espressione delusa,subito sostituita da una irritata quando Emmett le scompigliò i capelli con un gesto repentino.

Li guardai discutere a lungo,mentre Edward continuava a fissarmi come fossi una reliquia.

-Vieni?- mi chiese all’improvviso,alzandosi e prendendomi per mano.

-Dove?- domandai,mentre mi conduceva fuori casa.

-Non lo so ... – mormorò,lo sguardo perso nel vuoto mentre ci dirigevamo sul retro.

-Che vuol dire .. “ non lo so”?-

-Non lo so davvero ... –

-Andiamo Edward,che stai dicendo ... –

-Questo.- e fermandosi in prossimità di un sentiero che conduceva nel bosco,mi prese il volto tra le mani e mi regalò un bacio impetuoso,quasi avesse paura che quell’occasione non gli si sarebbe più presentata.

I pochi secondi in cui mi lasciava riprendere fiato gli erano necessari per scorrere con le labbra lungo il mio collo,e quei suoi gesti così ... agitati,mi fecero preoccupare.

-C’è qualcosa che non va,Edward?-

-Dovrebbe?-

-No ... –

-Sai ... mia sorella può essere tremenda,quindi vale la pena godere al meglio di questi momenti ... –

Ero felice che parole del genere uscissero dalla sua bocca, ed estatica risposi:

-Sono d’accordo.-

 

  
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