Anime & Manga > Vocaloid
Segui la storia  |       
Autore: Mana Selas    27/03/2014    0 recensioni
Mi chiamo Gumi, sono un essere artificiale creato in provetta dalla scienza, nati per cantare e divertire i nostri creatori, questo fino a che non si stufarono di noi. Fino a quando non ritennero che il tempo delle voci artificiali era finito. Allora iniziò questo inferno, quando decisero di eliminarci in modo scenico, ma non molto originario. Siamo come i gladiatori, dobbiamo combattere tra noi fino alla morte. Ho tenuto questo diario.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gumi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
12.03.2XXX Sono passati sette giorni da quando siamo arrivati qua, dopo la vittoria di Luka onee-chan nel primo scontro ci è stato dato abbastanza cibo da sopravvivere alcune settimane, razionandolo al meglio potrebbe bastarci per un mese, ma allo scadere delle due settimane, anche se abbiamo abbastanza cibo, qualcuno di noi dovrà combattere; non importa che lo voglia o no. In questa prima settimana, abbiamo cercato una via di fuga, ci siamo separati e ognuno di noi setacciato la zona, abbiamo scoperto così in breve tempo che ci troviamo in una valle divisa in due parti quasi uguali dal fiume, tutto intorno solo montagne e boschi, l’area è delimitata da una barriera che circonda tutta l’aria costellata da filo spinato e preceduta da una seconda recinzione elettrificata. Insomma siamo come degli animali in trappola. Anche se abbiamo controllato solo nella “nostra” metà di valle. Nessuno di noi ha avuto il coraggio di attraversare il fiume, andando dove si trovano quelli che ora dobbiamo considerare nemici. Il morale di tutti è a terra. Oltre al dolore per la morte di Meiko, la paura sovrasta ogni cosa, l’ansia di essere i prossimi. Mentre scrivo, siamo tutti riuniti nella vecchia casa che ci fa da base, qualche ora fa ci è stato ordinato di riunirci per una comunicazione importante e sarà annunciato il nome del prossimo combattente, che a quanto pare avrà una settimana per abituarsi all’idea di uccidere un amico. Il silenzio è irreale e confesso che anche i miei pensieri sono piuttosto confusi, questa tensione è insopportabile devo calmarmi, o smetterò di pensare razionalmente … …. Ore 18.04: un annuncio stringato. Sul televisore con una musica di circostanza era spuntato prima uno sfondo infuocato e pian piano iniziarono ad apparire le parole “second challenge” poi sotto le due foto divise da un “vs” a destra quella di Miku e sinistra quella di Cul. I nostri sguardi si spostarono sbalorditi verso la ragazza dai lunghi codini color acqua marina che ancora fissava lo schermo con uno sguardo di terrore, poi senza abbassare la testa e si avvicino allo schermo; piano alzo la mano e le dita si posarono sulla sua foto, gli occhi erano pieni di lacrime. 19.03.2XXX Oggi è il giorno della sfida le due ragazze raggiunsero da sole da sole il luogo in cui si doveva tenere lo scontro. Il silenzio era rotto dal vento che soffiava così forte da coprire i respiri delle due combattenti, resi affannosi dalla tensione. Cul stringeva forte tra le mani, tanto da far diventare le nocche bianche, una lunga lancia, Miku invece aveva scelto la mannaia. La stessa mannaia che aveva usato Megurine, la stessa mannaia che aveva tranciato la sua testa di netto, ancora sporca di sangue della ragazza. Anche se ci era stato comunicato che solo le due contendenti dovevano raggiungere la radura, noi altri non potemmo astenerci dal seguire l’incontro che era proiettato su quello stesso televisore che appena sette giorni prima ci aveva annunciato i due sfortunati nomi, non che qualcuno di noi volesse farlo, per quanto doloroso possa essere vedere questi incontri, per noi è come rimanere al fianco di coloro che sono costretti a combattere; inoltre io lo avevo promesso a Miku stessa. In questa settimana la ragazza dai capelli azzurri non aveva fatto altro che piangere, non rispondeva a nessuno di noi, qualunque domanda le ponessimo. Solo oggi, dopo che le mostrai questo diario, decise di parlarmi, mi disse che si era preparata, che l’idea di morire la spaventava più, che si era rassegnata, e che più che rimpiangere la sua vita le dispiaceva che la punizione sarebbe toccata a noi, ma mi disse anche di scrivere per bene il suo scontro, perché se doveva uscire di scena, lo avrebbe fatto a modo suo. Ecco perché scrivo ora che l’incontro è appena termina. Voglio scrivere tutto ciò che è successo ora che lo ricordo ancora per bene, anche se non sarà nei minimi dettagli, voglio rendere giustizia più che posso al loro scontro. Per tutta la durata del combattimento nessuna delle due parlò all’altra. Ciò che mi stupì fu il comportamento di Miku appena fu dato via allo scontro: i suoi occhi erano iniettati di sangue, come se la paura provata durante quella settimana si fosse tramutata in un unico istante in follia, e così ormai del tutto impazzita iniziò a canticchiare il motivetto di kagome-kagome: kakome kakome nigerarenu you ni kakome kakome nani shite asobu no? yoake no ban ni nakama ni nareru ne! kagome kagome "Ushiro no shoumen daare?". Poi iniziò. Miku si lanciò all’attacco, ripetendo ininterrottamente quel motivetto inquietante, non appena fu a portata, descrivendo un’ampia circonferenza con il braccio, caricò il colpo. Continuò a colpire ancora, ancora e ancora l’avversaria, che parava ogni volta i colpi che la ragazza dai lunghi codini continuava a tirare contro l’asta metallica della lancia; il clamore delle armi, e il ritornello che imperterrita la ragazza continuava a cantare, si unirono in un’unica lugubre canzone, che preannunciava la morte imminente di una delle due. Cul sosteneva a fatica i colpi di Miku, in quanto quest’ultima, con quel movimento quasi teatrale, riusciva ad imprimervi tutta la forza che aveva nel suo corpo, ma proprio quel movimento rendeva i colpi ripetitivi e prevedibili, così che la ragazza riusciva a fermarli con la sua lancia o a schivarli abbastanza facilmente. Quella strana danza andò avanti per parecchi minuti finché la ragazza con i capelli rossi non ebbe deciso che fosse il momento di reagire; probabilmente fino a quel momento, aveva sostenuto i colpi della rivale per studiare il movimento che usava per imprimere tutta quella forza al colpo. E ottenne un buon risultato direi. Miku stava caricando l’ennesimo colpo, ma quando la lama stava per ricadere sopra il nemico, ecco che la mannaia inaspettatamente fu bloccata; la punta della lancia era a contatto con il sottile filo della lama. Tento disperata di affondare il colpo con entrambe le mani, ma la scure non si muoveva di un millimetro, di tutta risposta Cul tenendo saldamente la lancia entrò in scivolata sull’altra combattente prendendo in pieno una delle due caviglie e facendola cadere al suolo faccia a terra, nello stesso istante in cui la ragazza rovinava a terra, l’avversaria con balzo in avanti tirando un calcio alla mannaia che giaceva a terra, facendola finire nel fiume. Nemmeno Miku si face cogliere impreparata, si rialzo immediatamente, l’antagonista ebbe appena il tempo di girarsi e vedendola già in piedi porto dietro il braccio e tento di colpire la giovane disarmata, ma ella non si fece cogliere alla sprovvista, diciamo, perché afferrò con una mano la lama dell’arma avversaria. Gocce di sangue cadevano dalla sua mano a suolo, e sporcarono il ferro della lancia. Era chiaro a tutti, poiché era stata disarmata, la disperazione della diva era arrivata al culmine, tentò disperatamente di appropriarsi dell’arma ma visto che ogni tentativo era inutile inizio a tirare pugni contro l’altra concorrente, prima un gancio destro ben assestato, poi vedendo che la presa non diminuiva si fece più aggressiva. Cul afferrò con entrambe le mani la lancia, e sempre incassando calci e pugni, partì al contrattacco, sferrò un calcio e contemporaneamente tirò indietro la lancia. Miku gridò e si butto per terra in ginocchio, portandosi al petto la mano sinistra su cui si notava benissimo un profondo taglio. L’incontro finì in modo inaspettato, ancora ora sono senza parole. La ragazza dalla coda alta invece che attaccare la giovane che era a terra in lacrime con la sua arma, la abbraccio stretta a se, un infinito istante in cui si sussurrarono qualcosa, che per noi fu impossibile ascoltare, se ne avrò l’occasione chiederò a Cul le ultime parole della mia amica Miku, sì, perché alla fine anche se tendo gli occhi ben chiusi, Cul strinse i denti e pose fine allo scontro trapassando Miku da parte a parte. Qui riporto le parole che Cul e Miku si sussurrarono alla fine dello scontro. Miku: ti prego uccidimi! Cul: scusami ma non voglio, lo so, sono solo un idiota! Miku: uccidimi …… Poi iniziò a cantare: nozomarete umarete kita wake janai kono karada? Kurushii yo kurushikute shikata ga nai (chi potrebbe mai volere la mia esistenza in questo indesiderabile corpo? È doloroso, è doloroso e non possiamo farci niente) Salve a tutti ecco il secondo capitolo, nella speranza che sia migliore dal primo, anche se so che avrò di nuovo fatto casino con la grammatica spero sia più piacevole e che vi piaccia il secondo scontro. Devo precisare due cosette, le parti che scriverò in corsivo sono scritte in quel modo per dire che sono state aggiunte in un secondo momento (dico così perché se no rischio anticipazioni =P) L’altra cosa che tengo a precisare sono i riferimenti alle canzoni che ho inserito. Le canzoni sono 3: kagome kagome, I’m such an idiot e dark wood circus. Canzoni che personalmente adoro e che consiglierei a chiunque!!!! Mana
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Vocaloid / Vai alla pagina dell'autore: Mana Selas