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Autore: sticky2012    28/03/2014    1 recensioni
Questa fanfiction è divisa in 2 parti. La prima ambientata durante il sesto anno di Ginny (settimo libro) mentre la seconda è ambientata l'anno successivo quando tutti, chi per una ragione e chi per un'altra, torneranno ad hogwarts e dovranno fare i conti con le conseguenze dell'anno precedente.
Di cosa parla? Di una Ginny innamorata del suo Harry ma , anche se lei farà molta fatica ad ammetterlo e ad accettarlo, entrerà qualcun'altro nel suo cuore.
Chi? Draco Malfoy. Mentre nella prima parte vedremo un Harry praticamente assente e una Ginny impegnata con un Malfoy molto "presente", nella seconda parte avremo tutti e tre i protagonisti insieme.
Perchè leggerla? Cercherò di far vedere una Ginny molto dolce, razionale e matura col suo Harry e farò emergere una Ginny completamente irrazionale e più spensierata con Draco.
Vedrete un Draco molto combattivo e pronto a tutto per ottenere quel che vuole realmente, una Ginny molto in contrasto con quello che le capiterà e un Harry innamorato nel termine più dolce.
Il finale? già scritto ed è già nella mia testa.
Ci sarà una scelta? Sì.
Chi la spunterà? leggete la storia.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: Otherverse | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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2° CAPITOLO


 Uomo ed Assassino.

 
Scendo dal treno di Hogwarts con addosso la mia solita divisa di grifondoro ma il mio
umore è molto diverso rispetto a quello degli anni precedenti.
L’entusiasmo che mi accompagnava durante il percorso dalla stazione all’enorme
portone di quercia di Hogwarts è completamente scomparso. Ho la testa
completamente altrove.
Dietro di me, vedo tutti quei bambini che si apprestano a iniziare il primo anno e
penso che a loro sta andando molto peggio di me; come primo anno di scuola
avranno una gran brutta esperienza e penseranno che la scuola di stregoneria più
importante al mondo sia un posto oscuro, da cui scappare, se solo potessero; non
sanno che fino all’anno scorso sarebbe stato l’anno più straordinario  e esaltante
che mai avrebbero potuto desiderare di fare. Chissà in quale casa finiranno? Chissà
se quest’anno il cappello parlante riuscirà a essere saggio come al solito?
Mentre salgo sulla carrozza insieme a Calì e Lavanda vedo finalmente Neville.
-Neville!!!!!! Vieni!! Sali con noi!- gli indico il posto accanto a me.
Si affretta a raggiungermi, inciampando sui gradini della carrozza.
Mi abbraccia; è sempre il solito dolce Neville! Mi guarda attentamente per capire di
che umore sono.
-Dove sei finita? Ti ho cercato per tutto il treno!- mi dice sottovoce.
Sospiro e decido di raccontargli quello che è successo partendo dalla mia caduta e
finendo con la mia punizione da scontare.
Neville cambia subito espressione; passa dal sereno allo sconvolto in poco meno di
dieci secondi.
-Ma sei impazzita? Dobbiamo ancora arrivare ad Hogwarts e già cominci? Non lo
capisci che saremo noi, quelli più presi di mira? Dobbiamo cercare di dare meno
nell’occhio possibile!! E tu che fai? Schiaffeggi nel vagone dei serpeverde il loro caro
Caposcuola!! Malfoy!!-.
Vorrei essere giusta e ammettere di aver fatto un errore ma proprio non ce la
faccio!!
In realtà, sono sollevata e soddisfatta di me.
So che nessuno mi dirà mai “brava hai fatto bene!” ma non m’interessa.
Quello che ho fatto non è nulla in confronto a quello che si meriterebbe quella serpe
vigliacca.
-Neville calmati! Ero già in punizione ancora prima di toccarlo! Tanto valeva andare
in punizione per aver effettivamente fatto qualcosa di male!-.
In effetti, se devo soffrire, almeno che ne valga la pena!
-Ma sai chi c’è ad Hogwarts ... ?- Lo interrompo, non voglio ascoltare tutto da capo.
- Neville so tutto. Me l’ha detto Malfoy in persona. Non mi uccideranno per questo.
Dovrò andare nella Foresta Proibita? Ci andrò. Stop! Non chiederò scusa. Non
pensarlo nemmeno!- gli rispondo tutta orgogliosa. Se pensano di spaventarmi, si
sbagliano.
Triste forse ma impaurita …  mai!!
Neville mi guarda ammutolito; so che comprende la mia rabbia ma non vuole
ammetterlo davanti a me.
Non mi sono accorta che, nel frattempo, siamo già arrivati ad Hogwarts; scendiamo
dalle carrozze e lentamente ci avviciniamo alla Sala Grande.
 Gli studenti non rumoreggiano più come gli anni scorsi;  non sono di certo l’unica a
non essere entusiasta di essere tornata ad Hogwarts!
Mi siedo in mezzo a Neville e Seamus nel lungo tavolo della casata grifondoro;
guardando i ragazzini pronti allo smistamento, mi rendo conto che sono un numero
molto inferiore rispetto a quelli degli anni passati. Devono essere, più o meno, una
trentina.
Hogwarts non è più il posto sicuro dove i genitori mandano volentieri i propri figli.
Sono certa che, tra le poche matricole,di figli di babbani non ce ne sia nemmeno
l’ombra. Per loro, entrare a Hogwarts, sarebbe solo una condanna a morte!.
Finalmente, fanno il loro ingresso i professori.
Entra la McGranitt e tiro un sospiro di sollievo; almeno qualcuno di cui fidarsi è
rimasto, qui ad Hogwarts! Anche lei, non ha un’espressione molto ben augurante.
Dietro di lei, la seguono la professoressa Sprite, il professor Vitious e il professor
Lumacorno.
Li guardo passare davanti a me, quasi sorridendo; a modo loro sono tutti professori
a cui sono affezionata.
Nonostante Lumacorno abbia i suoi difetti e non possa certo essere definito un
coraggioso, sono sicura che Silente aveva i suoi buoni motivi per fidarsi di lui.
Almeno questa volta non se l’è data a gambe e non è scappato in qualche angolo
remoto del mondo.
Hagrid non c’è! Il suo posto è vuoto. A dire il vero, non mi sorprende più di
molto!Era prevedibile che, anche lui, non si sarebbe fatto vedere tanto facilmente,
qui, ad Hogwarts.
Tutti i professori si accomodano e il mio sorriso scompare immediatamente.
Dalla porta compaiono i Carrow, seguiti dal nuovo preside.
Severus Piton.
Dal tavolo serpeverde si alza un leggero mormorio. Per fortuna che il tavolo dei
serpeverde mi è alle spalle; mi evito, molto volentieri, di vedere le loro facce
sorridenti.
Mi giro per sussurrare qualcosa a Neville all’orecchio ma i miei occhi intravedono la
figura di Malfoy, seduto al suo tavolo .
Mi aspettavo che fosse già in piedi, da qualche parte, ad applaudire e a fomentare i
cori dei suoi compagni di casata e, invece, mi ritrovo un Malfoy completamene
indifferente a tutto quello a cui sta assistendo. Non sembra farci nemmeno caso.
Continua a toccare con l’indice il bordo del suo bicchiere e scandaglia lentamente i
volti di tutti quelli attorno a lui. Nessun sorriso sul suo volto.
E’ un attimo; lui gira, con uno scatto, la testa e i nostri occhi s’incontrano.
Mi continua a fissare in un misto tra sfida e divertimento.
Vorrei girarmi m,a visto che la butta sulla sfida, non sarò io la prima a distogliere lo
sguardo; non mi fa paura.
Sono sicura che, sul mio volto, si legga tutto il mio disprezzo e ripugnanza nei suoi
confronti; poi, però, penso che, per oggi, ho già fatto abbastanza casini. Meglio non
sfidare la sorte! Giro la testa e ritorno a guardare il nuovo preside.
Piton si schiarisce la voce prima di cominciare a parlare e io ho già la nausea allo
stomaco.
-Do il mio benvenuto agli studenti di Hogwarts. I nuovi studenti, a breve, verranno
smistati nelle varie case. Il professor Lumacorno elencherà per ogni nuovo studente
la loro casa di appartenenza-.
Hanno fatto fuori anche il cappello parlante! C’era da immaginarselo. Era troppo
rischioso affidare a lui lo smistamento e, soprattutto, era pericoloso consentirgli di
pronunciare il suo solito discorso inaugurale; chissà cosa avrebbe potuto dire.
Piton, come se fosse normale procedere allo smistamento in questo modo, continua
a parlare.
-Hogwarts, come ormai ben noto, ha avuto un cambiamento nella sua direzione.
Essendo diventato io il nuovo preside, ho deciso di cedere il mio posto di direttore,
della casa Serpeverde, al professor Lumacorno.-.
Dall’assenza di applausi, capisco che neanche i serpeverde sono molto contenti di
questa nuova novità ma non potendo certo lamentarsi, dopo poco, fanno un tiepido
applauso.
-Comunico anche che ho approvato un cambio nel piano di studi. Difesa contro le
arti oscure è stata cancellata in via permanente e, al suo posto, ci sarà un nuovo
corso obbligatorio a tutti: Arti oscure. Il professore, che seguirà il corso, sarà Amycus
Carrow!-.
I serpeverde continuano ad applaudire mentre, dai tavoli delle altre tre case, non si
sente provenire nessun rumore. Siamo tutti caduti in un silenzio sconcertante.
-Vi presento anche il nuovo docente di babbanologia: Alecto Carrow. Detto ciò, vi
ricordo che il regolamento di Hogwarts è stato modificato. Verrà appeso, domani
alle dieci, nella bacheca fuori dalla Sala Grande. Quest’anno si esige, da parte vostra,
una grande disciplina. Le infrazioni del regolamento e i comportamenti ritenuti non
idonei, verranno puniti. Le punizioni saranno stabilite e decise caso per caso, dal
sottoscritto e dai docenti.-.
In parole semplici, da lui e dai Carrow.
Per fortuna, nulla di nuovo. Chi finirà in punizione? Tutti quelli che non
appartengono alla casata dei serpeverde e le punizioni peggiori, di certo, ricadranno
sui poveri alunni mezzosangue e su tutti i grifondoro. Mi viene quasi da ridere dalla
banalità di tutto ciò che mi si prospetta ma evito di farlo.
Piton, finalmente, ha terminato il suo discorso.
-Vi auguro che apprendiate tutto quello che questa scuola vi offrirà. Buon
proseguimento di serata- dice monotono, come se stesso leggendo gli ingredienti di
una delle sue pozioni.
Sto per commentare con Calì e Lavanda quando sento una sedia spostarsi.
Si tratta di Alecto Carrow che va a bisbigliare qualcosa all’orecchio di Piton.
M’accorgo che parla con una certa insistenza.
Piton alza lo sguardo e ricomincia a parlare.
-Informo la signorina Ginevra Weasley che è convocata alle ore ventidue, di questa
sera, nell’ufficio del Preside. Il professor Lumacorno, ora, può procedere alla lettura
dello smistamento- conclude senza nemmeno avere il coraggio di guardarmi in
faccia.
Quando finisce di parlare, tutti i grifondoro si girano a guardarmi. Hanno tutti delle
facce interrogative e mi studiano, cercando di capire cosa possano volere da me e
cosa sta per succedermi.
Hanno tutti gli occhi sbarrati. Vorrei dire qualcosa, per spezzare la tensione, ma non
so cosa.
Noto che, anche Luna, dal tavolo dei Corvonero, mi guarda con aria triste ma è
Neville che ha la faccia più impaurita di tutte.
-Visto? Sei contenta ora? Piton e i Carrow ! Insieme!- balbetta agitato al mio
orecchio.
Mi dispiace che sia preoccupato per me ma non dovrebbe. Non mi capiterà nulla di
grave!
-Neville non preoccuparti! Andrà tutto bene!- gli appoggio una mano sulla spalla.
La mia cena di sicuro è finita, l’appetito mi è totalmente passato. Mi alzo ma non
prima di guardare in faccia, l’artefice dello splendido dopocena che mi attende.
Mi volto verso il tavolo dei serpeverde e lo vedo subito.
Malfoy, ora, ha la schiena dritta e sta guardando, anche lui, con una certa curiosità,
il tavolo dei professori.
Si gira verso il compagno di fronte a lui e non si accorge nemmeno di me. Meglio
così!Non gli darò da soddisfazione di vedermi arrabbiata. Non ha aspettato
nemmeno un giorno per correre a lamentarsi dai suoi amichetti di famiglia.
Qualcuno al suo fianco deve avergli fatto notare la mia presenza perché torna a
girarsi e, questa volta, siamo uno di fronte all’altro. Lo guardo sorridendo e mimo
con le mani un applauso. Lui non ha la solita aria strafottente, sembra quasi confuso
Chissà cosa non è riuscito a recepire??Forse si aspettava di essere menzionato nel
bel discorsetto del suo caro preside.
Con fare rilassato, senza più degnarlo di uno sguardo, scuoto i capelli ed esco dalla
Sala Grande.
Qualunque cosa mi aspetta, la affronterò!
 

 
Passo le due ore successive a sistemare i miei bagagli.
Guardo l’orologio, mancano cinque minuti alle dieci. Decido di avviarmi verso
l’ufficio di Piton. E’ più forte di me, non ce la faccio proprio a chiamarlo Presiede.
Mentre cammino per i corridoi, mi rendo conto che stranamente non sono
nemmeno un po’ agitata, anche se, forse, dovrei iniziare a esserlo. Il mio problema è
che non riesco a vedere cosa mai mi possa succedere di così grave.
Ho tirato uno schiaffo a Malfoy e, fino a prova contraria, è ancora uno studente.
Di liti tra studenti ne è piena la storia di Hogwarts, soprattutto tra un grifondoro e
un serpeverde.
Sono davanti all’ufficio del preside quando sento una voce chiamarmi.
-Signorina Weasley, la stavamo aspettando! Mi segua da questa parte!-.
Alecto Carrow.
C’è qualcosa di strano, nella sua voce. Non dovevo entrare nell’ufficio di Piton?
Poi mi ricordo la scena di Carrow che suggerisce qualcosa all’orecchio a Piton e mi
convinco che, probabilmente, è stato Piton a dire ad Alecto di venirmi a prendere.
Lo seguo senza battere ciglio . Cammino dietro alla sua ombra, in assoluto silenzio.
Prende le scale in fondo al corridoio; stiamo scendendo nei sotterranei. Appena
finito di scendere l’ultimo gradino, Alecto  subito una porta. Entro senza farmelo
dire. E’ una stanza che non ho mai visto.
Dentro, ci sono solo pochi mobili: una scrivania con due sedie, una piccola libreria e
un armadietto con, dentro, delle pozioni.
La stanza è quasi completamente buia.
Sto ancora guardando i muri che mi circondano, quando sento la porta aprirsi e
chiudersi subito.
Mi giro e vedo che è appena arrivato il secondo dei Carrow.
E’ proprio lui a cominciare a parlare.
-Signorina Weasley, lei, questa sera, ha aggredito un caposcuola. Si rende conto di
quello che ha fatto? Pensa che il nostro Signore oscuro, ne sarà contento?.-
Ora sì che inizio a preoccuparmi. Quando tirano di mezzo Voldemort, vuol dire che
non succederà nulla di buono. Nel frattempo, i Carrow, continuano a scrutarmi
disgustati.
Ora è Amycus a parlarmi. Nonostante il tono basso di voce, le sue parole sono
chiarissime.
-Le ha detto Harry Potter di aggredire un uomo del Signore Oscuro?-.
-NO!!!- mi esce spontanea la risposta. E’ per questo che sono finita qui? Harry mi
avrebbe detto di aggredire Malfoy? Ma poi uno schiaffo sarebbe un’aggressione?
-Dica la verità. Lei sa dove si trova il signor Potter! Ce lo dica subito! E’ in
comunicazione con lui?-.
-No! Non ho la più pallida idea di dove sia! Non lo sento da più di una settimana. Il
signorino Malfoy mi ha provocato e io ho reagito, senza riflettere!- alzo le spalle.
-Sta mentendo- mi risponde.
Vedo Alecto scambiarsi uno sguardo d’intesa con Amycus.
E’ un attimo e, poi, sento quello che non mi sarei mai aspettata mi facessero.
-Crucio!- urla Alecto.
La scia luminosa che esplode fuori dalla sua bacchetta, mi colpisce al centro dello
stomaco.
Cado a terra e inizio a contorcermi sul pavimento.
Non riesco a respirare dal dolore, non so nemmeno dove trovi le forze per urlare. La
testa mi sembra che stia per scoppiarmi. E’ come se avessi migliaia di aghi infuocati
in tutto il corpo.
Alecto abbassa la bacchetta e ricomincia a parlare.
-Dica immediatamente dove si trova Harry Potter! LO DICA!!-.
Riesco a girarmi su un fianco. Il mio corpo non reagisce più agli stimoli della mia
testa.  Con la poca voce che mi è rimasta, rispondo l’unica cosa che sicuramente non
cambierà mai.
-Sa già la mia risposta. Può continuare a torturarmi tutta la notte. Non mi pento di
aver tirato lo schiaffo a Malfoy  ed Harry non so dove sia-.
Neanche il tempo di aprire gli occhi e ricomincia il dolore.
-Crucio!!- sento urlare di nuovo.
Non so se riuscirò ad alzarmi più da terra. Rimarrò qui inerme. Anche il cervello si sta
spegnendo; sto perdendo lucidità.
Non mi accorgo nemmeno che Alecto ha messo la bacchetta, nel mantello, perché il
dolore non vuole saperne di smettere.
Si abbassa verso di me e mi sussurra.
-Ginevra questo non è un avvertimento ma una promessa. Ancora un gesto di
ribellione e sarai il primo cadavere che tuo padre dovrà seppellire nella vostra cripta
di famiglia.  Ti teniamo d’occhio bastarda!-.
Poi mi prende per il braccio e mi trascina fuori dalla porta. Mi lasciano lì, in mezzo al
corridoio, chiudono la porta della stanza dell’orrore e se ne vanno, non prima di
avermi tirato un calcio nella schiena.
Rimango lì ferma, aspettando di chiudere gli occhi e perdere i sensi. Non tento
nemmeno di alzarmi. Guardo il soffitto sopra di me, aspettando.
Non so dopo quanto,  sento qualcuno al mio fianco, chiamarmi.
-Weasley.-.
Per un momento, ho quasi paura che siamo di nuovo i Carrow ma poi lo vedo.
Penso sia un’allucinazione visiva e uditiva. Ancora lui, no! Perché deve apparire
anche nelle mie allucinazioni?
Sento qualcuno che mi tira su, aiutandomi a sedere, per appoggiare la schiena
contro la parete di pietra.
-Weasley!- mi solleva un braccio.
Apro gli occhi e vedo la persona che meno vorrei vedere, qui, in questo momento.
Malfoy.
Mi esce fuori una risata isterica.
-Soddisfatto? – sussurro
-Cosa ti hanno fatto?- risponde, non curandosi di quello che ho appena detto. Apro
di più gli occhi; la mia vista sta cominciando a spannarsi.
 Vedo il suo volto e sono costretta a constatare che non mi sembra molto divertito
da quello che sta vedendo.
-Secondo te, cosa pensi mi abbiano fatto? Ti aiuto! Non mi hanno offerto un thè con
biscotti!- lo provoco ma lui non risponde.
-Mi hanno lanciato la maledizione cruciatus. Soddisfatto? Han detto che è la giusta
punizione per averti tirato uno schiaffo. Bravo!-.
Lui continua a reggermi per un braccio, senza dire nulla. Allora decido di continuare.
La mia voce sta riprendendo il suo tono normale, anche se, parlare, mi costa una
certa fatica.
-No scusa! Ho sbagliato! Non ho aggredito un uomo qualunque ma un servitore del
Signore Oscuro! Tra di voi vi chiamate così? Giusto? Beh … sappi che la gente
comune vi chiama … assassini Anche io preferisco chiamarti assassino-.
Appena finisco di parlare, lui si alza inferocito per sbattere un pugno contro il muro.
Si china di nuovo, di fronte a me ma mi accorgo che sta tremando dalla rabbia.
-Non sono un assassino.- scandisce bene ogni parola.
Non si ferma.
-Io ... io non sono un assassino- ripete puntandomi il dito contro.
Lo guardo, studiando la sua faccia e la sua espressione. E’ arrabbiato ma, allo stesso
tempo, sembra anche stanco.
-Tutti voi mi giudicate! Mi chiamate assassino? Mi chiamate vigliacco? Voi non
sapete niente!- si avvicina. E’ arrabbiato e ferito. E’ la prima volta che lo vedo così.
-Si, ti chiamiamo così! Come tu ci chiami pezzenti!-.
-Voi non sapete niente. Io non sono un assassino. Per esserlo bisogna uccidere
qualcuno ed io non ho mai ucciso nessuno. Ci ho provato? Sì ma, alla fine, non ci
sono mai riuscito. Sono vigliacco per questo? Perché non ho ucciso Silente, sono un
vigliacco? Ok, chiamami vigliacco ma non azzardarti mai più a chiamarmi assassino!
Non lo sono.-
Il mio respiro si sta regolarizzando, le gambe e le braccia sono ancora agonizzanti
ma, ora, il dolore mi sembra sopportabile. Sono concentrata a studiare il volto di
Malfoy. Anche lui sta facendo la stessa cosa; cosa vuole capire?
-Ok. Non hai ucciso nessuno. Ma questo non toglie che ci hai provato, che hai un
marchio nero sul braccio. Tu sei un mangiamorte. Sei uno di loro.  Mi hai appena
fatto torturare e ti aspetti che cosa?Non fare vittimismo con me. Sono distrutta.
Credo che tu ti possa ritenere più che soddisfatto, almeno per oggi!-.
Lui fa un respiro profondo, chiude gli occhi mentre si massaggia le tempie.
-Non ti ho fatto torturare  io. Non ne sapevo nulla- sussurra senza guardarmi - Avevo
altro da fare francamente che correre subito da Piton. Non so chi sia stato. Stavo
andando da Piton, pensavo foste lì ma poi ho sentito le urla. Puoi anche non
credermi ma direi che oggi, sei tu, che ti sei sbagliata!-.
Non ho più voglia di parlare, voglio solo che se ne vada, chiudere gli occhi e dormire
fino all’alzarsi del sole. Per stasera, ho sentito abbastanza.
-Scusa per lo schiaffo. Non si deve reagire così. Me lo dice sempre mio padre!-
parlare di lui, adesso mi fa commuovere-Vattene ora! Vai a dormire, Malfoy-.
Non voglio dargli la soddisfazione di farmi vedere così da lui.
Si alza, mi sembra di vedere un sorriso ma non me ne importa nulla!
Chiudo gli occhi, se ne sta andando finalmente! Ora posso dormire.
Credo di essere già sola quando sento, due mani afferrarmi. Sto per scattare ,a,
quando apro gli occhi, mi accorgo che è solo Malfoy. Mi solleva e mi tiene in braccio,
mentre s’incammina su dalle scale.
Lo guardo sconvolta. Forse è solo un sogno; mi sono già addormentata!
Dopo aver fatto tutte le scale, senza il minimo cenno di fatica, mi rendo conto che
non sto sognando. Il calore che sento proviene dal contatto col suo corpo. Non sono
più sul pavimento!
-Malfoy mettimi giù ti prego. Immediatamente!!!- cerco di divincolarmi.
Dove mi sta portando? Cosa vuole farmi??
-Taci Weasley. Se urli ci beccano e, questa, è l’ultima cosa che desidero. Mi fai pena
più del solito, sbattuta lì in un corridoio, al freddo, dolorante! Se ti lascio lì, rischio
che tu mi possa spaventare tutti i miei compagni, domani mattina.-.
Arriviamo alla torre di Grifondoro, in un attimo. Non provo nemmeno più a
ribellarmi, anzi! Mi rilasso contro la sua spalla!  
Arrivati al dormitorio, mi posa a terra delicatamente, continuando a tenermi per un
braccio.
Quando le mia gambe crollano, non riuscendo a reggere il peso, mi riafferra con più
forza e mi tiene stretta contro di lui.
Stiamo qualche minuto così; fermi, attaccati l’uno all’altra, senza guardarci.
-Ce la faccio, adesso!!- lentamente le gambe hanno ripreso forza.
Mi stacco lentamente da lui e, immediatamente, ricomincio a sentire freddo.
-Entra dentro- Malfoy indica il ritratto della Signora Grassa, ormai addormentata -
Dimenticati questi ultimi cinque minuti. Ho avuto pena per un animale! Non ti ci
abituare!-.
Rido, anche un po’ sollevata, perché cominciava a sconvolgermi questo suo
interessamento alla mia salute.
-Hai una grande capacità, Malfoy! In pochi, ce l’hanno. Riesci a dire sempre qualcosa
di sgradevole. Stavo quasi per pronunciare un grazie. Torna pure nei tuoi sotterranei
perché, qui, sei tu quello che fa spaventare i miei compagni!!-.
Con enorme sforzo salgo gli ultimi due gradini ed entro nella sala comune grifondoro
senza più degnarlo di uno sguardo.
Chiudo il ritratto dietro di me e mi butto sulla prima poltrona libera che trovo. Sono
sfinita; fare questi quattro passi stare è stato più difficile di come pensavo.
Stasera, almeno, ho capito due cose fondamentali.
Una è che i Carrow volevano torturarmi indipendentemente da tutto. Sanno
benissimo che non so nulla di Harry. Altrimenti, mi avrebbero già fatto bere il
Veritaserum.
La seconda è che Malfoy, se vuole, può essere anche sopportabile.
 
 

 


Salve a tutti.
Ho aggiornato presto. Spero vi piaccia. Entriamo subito nel vivo della storia.
Nel prossimo capitolo Ginny vivrà un gran bel momento e ci sarà un nuovo confronto tra Ginevra e Draco,
in un posto inaspettato.
Fatemi sapere cosa vi piace e se avete delle curiosità. La storia è già tutta ben chiara e precisa.
  
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