Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: breaking free    31/03/2014    1 recensioni
Blaine è un donnaiolo, frivolo e stronzo. Ah, anche coglione. Spreca la sua vita in bar e discoteche, bevendo e correndo il rischio di vivere troppo velocemente; Kurt è sensibile, ma allo stesso tempo forte, dice di non avere paura di niente quando sta scappando da se stesso. Ah, è anche malato.
Due persone completamente diverse, ma così dannatamente uguali.
Due persone che per scoprire loro stessi, dovranno perdersi del tutto.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Come faccio a combattere il mio mostro se il mostro sono io?


Stessa ora, stesso posto.
Stessi visi, stesse parole, stessa musica. Ma pensieri diversi.
«Se torna, è un coglione.»
Blaine si voltò di scatto, guardando in malo modo Sammy, il proprietario del disco-bar, che alzò le mani in aria e si dileguò dietro le tende rosse che  facevano da sfondo al bancone dei drink. Blaine non sperava ritornasse, non dopo quello che gli aveva procurato. Forse un occhio nero, o un naso rotto, o tutti e due.
O forse è morto.
Sarebbe stato il suo primo omicidio.
Eccitante.
Eppure, se provava a scherzarci su, quella situazione non gli piaceva per niente. Dopo che era svenuto, la sera precedente, Sammy lo aveva portato al pronto soccorso, dove aveva riposato per tutta la notte.
Aveva chiesto a vari infermieri se lì, in quelle tetre stanze, ci fosse una persona chiamata “Ku”, 
ma tutti dicevano che erano informazioni riservate e che, poiché non era un suo parente stretto, strettissimo, non poteva accedere a queste ultime.
Più volte, perché negarlo, aveva pensato di fingersi suo cugino.
Sapeva che non sarebbe venuto, perché avrebbe dovuto. Forse per ricambiare il favore, o forse per finire il drink che, il giorno prima, non aveva neanche avuto il piacere di iniziare. 
Diverse persone entravano ed uscivano da quel locale sudicio, e Blaine non 
sapeva che aspetto avesse il povero Ku.
Forse era alto, snello e dai capelli neri; forse basso, formoso e pelato; o forse era una donna travestita da uomo, forse un bambino… 
«Dannazione
Una piccola, flebile, risatina portò alla realtà Blaine, che voltandosi velocemente, si ritrovò faccia a faccia con un tizio: aveva i capelli rialzati in un ciuffo ribelle, forse aiutati da un po’ di gel; pelle candida e, almeno così sembrava, morbida; ma, soprattutto, aveva gli occhi più belli che Blaine avesse mai visto, incrociato e ammirato, sulla faccia della terra.
Forse erano azzurri, o verdi. O entrambi.
Blaine rimase, letteralmente, con la bocca aperta.
Il ragazzo nuovo aveva la mano sulla bocca e sul naso, per soffocare le sue risate e il suo sguardo stupito nel vedere l’ammirazione sul volto di Blaine.
Fortuna che quest’ultimo aveva gentilmente ordinato a Sammy di mantenere, stavolta, una luce meno diffusa e più accentuata, in modo da poter scoprire chi fosse Ku… Anche perché, pensandoci bene, se non lo avesse fatto, non avrebbe mai incontrato questo ragazzo dagli occhi magnetici.
«Bei denti.»
«Perché ridevi?»
Il ragazzo dagli occhi magici accennò, ancora, ad un sorriso e prese il bicchiere che gli stava davanti, per portarlo poi alle labbra. Una volta che finì di bere, il ragazzo si pulì la bocca con il un tovagliolo che, accipicchia!, sembrava essere spuntato dal nulla.
«Sei gay?»
Quella domanda, inaspettata, prese alle spalle, allo stomaco e in faccia, 
Blaine. Se non avesse avuto un incontro di boxe la serata precedente, avrebbe di sicuro lanciato un pugno a questo tizio qui.
Ma come osava parlargli così, in questo modo se neanche lo conosceva? 
Le mani gli tremavano e Gesù io questo qui lo faccio fuori!
 «Puoi ripetere, scusa?»
Di solito le persone gli dicevano sempre che la sua rabbia era sproporzionata rispetto alla sua faccia d’angelo, e forse avevano ragione. Ma la vita, l’amore e l’esperienza hanno la capacità di trasformare una qualsiasi faccia d’angelo in una macchina da guerra.
«Credo che tu mi abbia capito benissimo.»
Dio Santo, gli strappo le palle se non la smette.
«Senti, non so quali problemi psichici tu abbia, ma sei pregato ti alzare il tuo culo flaccido da quella sedia e andare a ‘fanculo. Potrei speditrici io ma--»
Una mano forte e poderosa si posizionò sulla spalla di Blaine. Lui si rilassò immediatamente e abbassò la testa, ringraziando mentalmente Sammy per averlo fermato in tempo. Sammy era come la sua guardia del corpo, e forse l’unico amico che poteva vantare di avere.
«.. Ma sono un bravo ragazzo. E- E poi sto aspettando una persona.»
«Oh, sei già impegnato. Mi dispiace, avrei dovuto capirlo.», il ragazzo dagli occhi magnetici si alzò dalla sedia e, lasciando alcune monetine sul bancone, si girò verso Blaine, portando entrambe le mani sui fianchi.
Quello che vide, rispetto a prima, non aveva nulla di diverso, fatta eccezione per la fasciatura intorno al naso.
Merda, merda, merda.
 «Tu- Tu aspetta!»
Blaine cercò di mantenere acceso lo sguardo, di strabuzzare gli occhi e di inseguire il ragazzo che aveva scoperto essere Ku, mentre avanzava velocemente tra la folla, spingendo e strattonando le persone per fargli spazio.
Aveva pensato per diversi minuti, prima nel bar, a cosa dire una volta che si fosse trovato faccia a faccia con Ku.

Un semplice “scusa”; forse. O un “la prossima volta ti spezzo le gambe”.
Ma adesso, quando il destino gli aveva piazzato davanti agli occhi una lucida verità, e quando questa verità sembrava essere così indifesa e capace di sgretolarsi in pochi secondi, Blaine avrebbe preferito rifugiarsi in una bugia, anziché affrontarla
.

Una volta uscito fuori, di Ku nessuna traccia.
L’aria era gelida, fredda, di quelle che ahio!, forza avrei dovuto mettere un cappotto sopra la canotta bianca.
E non c’era nessun rumore, nessuna parola, nessun suono.
Era solo.
Come sempre.
Anche se si portava a letto tutto il bar, continuava a sentirsi solo; anche se diceva di avere mille amici, la sua rabbia non diminuiva mai e, anche se voleva cercare di dimenticare la sua brutta disavventura, qualcosa gli diceva che non doveva mollare.
«E se dovessi incontrare la tua fidanzata, gli dirò ti starti alla larga e di “alzare il culo flaccido da quella sedia e andare a ‘fanculo”, magari gli eviterò un pugno in faccia.»
Blaine girò gli occhi verso la strada, cercando il punto preciso da cui proveniva la voce dell’infortunato e, l’unica cosa che riuscì a vedere, fu un taxi giallo che accelerava e spruzzava fumo nero, scomparendo nella sua stessa scia.




Note di una autrice pazza e masochista:
Signori e Signore, grazie per aver letto il mio secondo capitolo e per avermi dato fiducia, cosa di cui ve ne pentirete perché distruggerò i vostri cuoricini in mille, mille, mille pezzettini!
Okay, tralasciando il momento della parta "autrice pazza", passiamo a quella "masochista". La storia, per il momento, potrà sembrare un po' confusetta ma tranquilli, in meno di qualche capitolo tutto sarà spiegato, anche perché questa storia sarà abbastanza breve.
I caratteri dei nostri personaggi sono stravolti, soprattutto quello di Blaine, distrutto dentro e anche fuori. Ma, il perché, lo scoprirete nel prossimo capitolo.
Spero che, lettori, continuiate a leggere la storia e che lasciate un paio di recensioni (vi prego fatelo, vi amerò per sempre, vi prego, vi prego, vi--).
Alla prossima!
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: breaking free