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Autore: BexOwl    31/03/2014    0 recensioni
:- Come vuoi Severus- Disse poi :- Ma ti suggerisco di non prendere la cosa troppo sul serio e di non negarti l’ amore verso un’ altra donna se questo è sincero.-
Scioccamente a quelle parole, mi offesi: se Silente credeva che fossi così debole da cedere presto all’ affetto di una donna si sbagliava.
Non ne sentivo il bisogno, come non sentivo il bisogno di una persona vicina per sentirmi compreso e felice, potevo farcela da solo, non avevo bisogno di nessuno.
Ma Silente mi conosceva più di quanto mi conoscessi io: forse avevo troppe promesse da mantenere e circa 5 anni dopo, infransi quel giuramento...
ATENZIONE: storia non conclusa!
Genere: Drammatico, Poesia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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CAPITOLO I


Ma più l’ avrei rivista.

Questa infida certezza mi portò alla disperazione: l’ unica persona che amavo era scomparsa per sempre a causa mia e a nessuno potevo confidare questo mio dolore.

Promisi a Silente che mi sarei battuto per la sua causa ma ciò significava mentire agli altri e, soprattutto, a me stesso.

Era la punizione per riscattare quell’ errore passato eppure non volevo ammetterlo, non riconoscevo il mio peccato e non ne sopportavo il peso sulla coscienza.

Credevo che l’ alcool potesse guarire il mio dolore e colmare quella perdita.

Ogni sera di nascosto, mi recavo in qualche squallido locale di Nottur Alley con quell’ intenzione e perdermi nell’ amore freddo e vuoto di una prostituta.

Mi abbandonavo a quel falso calore, a quella meschina intimità che portava solo a un orrido piacere e, tutto questo, solo per non pensare a lei, per non vedere quegli occhi di giada.

Ma una sera compresi.

Fissavo il bicchiere vuoto davanti a me quando scorsi, con leggera sorpresa, il profilo alto e magro di Albus Silente.

Nessuno aprì bocca neanche per salutare, rimanemmo qualche attimo in silenzio: immersi nel caos del locale, tutti ci ignoravano presi dalle loro birre e le donne.

:- Pensi che così risolverai qualcosa?- Chiese in fine con quel suo falso tono tranquillo: anche se non lo guardavo, ero certo che i suoi occhi cristallini celavano un rancore represso.

:- Non cerco di risolvere niente- Mentii :- Mi sto solo divertendo-

:- Con qualche puttana?- Lo disse in modo così tagliente e insofferente che mi costrinse a voltarmi: in un primo momento, provai fastidio all’ idea che lo sapesse ma, in fondo, che importava! Mi aveva privato di tutto e ora, voleva anche impedirmi il piacere del sesso?

Eppure, davanti a quell’ accusa, non seppi ribattere.

Cominciai a balbettare, ad aprir bocca senza proferire parola così Silente riprese la sua imputazione

:- In questo modo non la riavrai mai, la dimenticherai e basta…- Si fermò di colpo vedendo una donna avvicinarsi ma quelle poche parole, bastarono a ferirmi ulteriormente.

Ella guardò un attimo incuriosita Silente, poi si rivolse a me con desiderio e con quella sua voce calda disse

:- Severus, vedo che anche sta sera sei giù di morale, vuoi che ti coccoli un po’?- Mi passò la mano tra i capelli avvicinando quel volto subdolo al mio, inebriandomi col suo profumo pesante.

Sapevo che stavo sbagliando, cominciai a provare disgusto ma non ebbi il coraggio di oppormi quando lei mi prese sotto braccio, portandomi lontano da tutto quel rumore, lontano da Silente di cui scorsi l’ espressione stanca intrisa di rammarico.

Mi gettò contro il muro, prese a spogliarmi illudendomi con le sue parole, i suoi baci e le sue lusinghe.

Era veramente una maledizione, un oscuro incanto a cui non sapevo oppormi, a cui cedevo per la mia debolezza … ma non potevo, non volevo.

Non questa volta.

La fermai allontanandola dal mio corpo

:- Che diavolo ti prende?- Chiese stizzita

:- Io… non posso…-

:- Come non puoi?- Urlò :- Lo abbiamo sempre fatto! Che c’ è, quel vecchio ti ha rimbambito?-

Non risposi a quella provocazione, preferii ignorarla: mi rivestii e prima di andarmene mormorai

:- Quel vecchio ha ragione: questa è un’ offesa a Lily-

:- Cosa!?- Strillò furiosa :- Sei solo un bastardo! Lasci il mio amore per un’ altra prostituta?-

Mi fermai sulla soglia

:-… Sta zitta puttana!- E me ne andai sbattendo la porta.

 

Ma più avrei amato una donna: il mio cuore sarebbe per sempre appartenuto a Lily.

Presi questa decisione mentre uscivo da quella stanza ricordo dell’ amore impuro e del sesso sfrenato, ormai consapevole e pronto ad affrontare la realtà.

Silente era seduto al tavolo dove lo avevo lasciato.

Sorrisi: sapeva come sarebbe andata, era rimasto per sentirmi dire che aveva ragione

:- Avevi ragione!- Dissi una volta seduto di fronte a lui

:- Lo so- Rispose con tono allegro e aria da monello.

Insieme, ci allontanammo definitivamente da quel posto e, con esso, dimenticai la disperazione e tutto il dolore che mi aveva recato.

Passammo le ultime ore in riva al lago ad osservare l’ alba e ne conclusi che ero come quel sole nascente: ormai fuori e libero dall’ oscurità che per tanto tempo mi aveva imprigionato, mi sentivo diverso, una persona nuova e, per suggellare quel cambiamento, feci un giuramento

:- Silente devo dirle una cosa-

:- Dimmi figliolo!-

:- Non voglio nessuna donna- E nel dirlo mi sentii sollevato:- Da questo momento prometto a me e, soprattutto in memoria di Lily, di astenermi da ogni piacere dell’ amore carnale e perderò ogni riguardo per tutte le donne all’ infuori di Lily.

Il mio cuore non batterà più se non per lei.-

Il sole era ormai oltre le colline e i nuovi raggi illuminavano tutt’ attorno.

Silente non rispose subito rapito da quella magnifica visione

:- Come vuoi Severus- Disse poi :- Ma ti suggerisco di non prendere la cosa troppo sul serio e di non negarti l’ amore verso un’ altra donna se questo è sincero.-

Scioccamente a quelle parole, mi offesi: se Silente credeva che fossi così debole da cedere presto all’ affetto di una donna si sbagliava.

Non ne sentivo il bisogno, come non sentivo il bisogno di una persona vicina per sentirmi compreso e felice, potevo farcela da solo, non avevo bisogno di nessuno.

Ma Silente mi conosceva più di quanto mi conoscessi io: forse avevo troppe promesse da mantenere e circa 5 anni dopo, infransi quel giuramento.

  
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