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Autore: bellavitaheart10    31/03/2014    3 recensioni
In molte storie Justin è sempre visto come un criminale... e se per una volta fosse visto come un semplice ragazzo con un problema alle spalle? E se quel problema fosse dimenticare una ragazza? Ma perchè avrebbe dovuto dimenticarla? Tutto questo sono in pochi a saperlo, Justin non si confida con nessuno tranne i suoi migliori amici, ma una ragazza entrerà e sconvolgerà la sua vita come un uragano... A questo punto sarà pronto a dimenticare? Come ha fatto fino a quel momento a non pensare a quella ragazza?
Dal testo:
- Justin ti prego apri la porta - disse Chad.
- N-non ho la forza... -
- Cavolo Justin lo hai rifatto? Quante volte? -
- 3 volte... -
- Ti prego apri questa porta o starai male... -
- Ma cosa fa? - domandò la ragazza mistriosa.
-Beh... -
Leggete per scoprirlo. Spero vi piaccia, Baci Emi
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
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A noi due, lametta

Non è facile dimenticare 


Capitolo 10

A NOI DUE, LAMETTA.




- Ti ringrazio - mi disse. Eravamo ancora in bagno.

- Perchè? -

- Perchè hai deciso di non sfruttarmi... solo che io voglio che tu smetta Justin. Non mi piace sapere quanto male ti fai. Non voglio vederti sempre stare male. Voglio che inizi a sorridere, voglio che inizi a diventare felice, voglio che inizi a vivere. Una vita tua e non degli altri. Un vita senza il dolore che fino ad ora ti sei portato dietro. Una vita diversa. Nuova. Puoi riscriverla. Puoi prendere un altro libro, iniziare una nuova storia su un nuovo foglio bianco e incidere solo cose belle. Puoi tralasciare questo sofferente particolare. Se sono qui, se ti tratto così, è solo perchè spero di farti forza, quella necessaria che hai bisogno per andare avanti. Fidati di me, fidati dei miei gesti e delle mie parole, affida le tue mani e i tuoi polsi a me. Fai capire al tuo cuore che si può stare bene anche senza sofferenza. Soprattutto senza questo sentimento. - finii il suo discorso continuando a fissarmi. Mi metteva un pò d'ansia, ma da una parte aveva ragione.

E se smettessi di farmi del male e provassi a vedere del bene nei miei gesti?

E se per una volta ogni tanto pensassi solo al mio bene e non a quello che la gente vuole che mi faccia?

E se per la prima, dopo un tempo indeterminato, iniziassi a vivere davvero? Una vita mia, scritta da me, come voglio io...

Sorrisi. Un sorriso sincero e abbracciai la ragazza che ancora aspettava una mia conferma, una mia risposta.

- Non deludermi - le sussurrai all'orecchio, non volevo altro che abbracciarla all'infinito.

Poi lo capii, capii che quel gesto non era un gesto di compassione o pietà, ma era un gesto di supplica e bisogno. Lei aveva bisogno di vedermi felice, proprio come io avevo bisogno di vederla sorridere e stare bene.

- Vieni, sediamoci un po' sul letto - mi trascinò delicatamente e ci sedemmo sul letto, pronti per una seria conversazione.

- Cosa hai intenzione di fare con Caterine? -

- Non lo so. Lei crede che possa tutto tornare prima, che possa perdonarla facendo finta che non sia successo nulla, ma io non ci riesco. Non riesco più a guardarla come una volta. Mi fa male vedere i suoi occhi. Ripenso a quel giorno, a quello sguardo, a quel momento e non posso fare altro che colpevolazzarmi. Voglio una pausa. - mormoro esausto, appoggiando la schiena alla spalliera.

- Ti propongo un patto -

- Che genere di patto? - chiedo timoroso.

- Io, tu e i ragazzi ci facciamo una breve vacanza di cinque giorni. Ci divertiamo. Liberiamo la mente dai pensieri e quando tornerai sarai come nuovo. Inizieremo così il tuo nuovo libro con le tue nuove pagine bianche -

Si, se prima avevo qualche lieve dubbio, oramai ne ero sicuro. Era lei la ragazza che mi avrebbe sollevato dai guai. Era lei la ragazza che illuminava quel mio tunnel oscuro.

- Ci sto. Partiamo. Domani? - la sfido, sicuro che avrebbe rifiutato.

- Domani - afferma, sconvolgendomi più del dovuto.

- Dove vogliamo andare? -

- Io voglio il mare. Voglio il sole e voglio il caldo. E mi viene una parola sola: Caraibi - dice con gli occhi sognanti. La fisso. Fisso ancora una volta le sue labbra, fisso i suoi occhi, i suoi capelli e il suo piccolo nasino.

- Mi piace. Anche io voglio il caldo e il mare. Cosa c'è di meglio per rilassarsi un pò? -

- Niente. Vado a chiamare Chaz e gli dico che prepara tutto prima di venire. Deve passare dall'agenzia prima che chiuda - senza neanche darmi il tempo di ribattere la vedo sfrecciare al piano di sotto. Esco una valigia e inizio a riempirla di vestiti. Jeans. Magliette. Costumi. Scarpe. Di tutto e di più.

Dopo circa dieci minuti la vedo rientrare. - Ho bisogno di andare a casa mia per fare la valigia. Mi accompagneresti? Chaz è impegnato - sussurrò facendo la faccia da cucciolo. Annuii sorridendo e finii di fare la mia, in modo che l'indomani saremmo partiti senza problemi e ritardi.

- Andiamo - mi afferrò la mano e mi trascinò tutta felice ed entusiasta fuori dalla mia casa. Camminammo un po' in silenzio. Ero imbarazzato sentendo le sue dita intrecciate alle mie, ma era una sensazione strana e piacevole.

- Ci dobbiamo divertire, chiaro? Non dobbiamo pensare a nulla! - affermò saltellando a destra e sinistra, continuando a tenermi la mano.

- Certo. Dobbiamo liberare la mente dai pensieri. Voglio schiarirmi bene le idee - aggiunsi, cercando di mantenere un passo calmo e non come un "tipo che va dietro a una ragazza saltellante."

Lei annuì e prese il telefono che stava squillando, allontanando così la sua mano dalla mia e lasciandomi un senso di vuoto.

- Pronto, Chaz? Domani alle 8? Di mattina? Perfetto. No, sto andando a casa con Justin, mi aiuta a fare la valigia e poi veniamo a casa da te. Ti amo, un bacio -

Ecco, ecco il ti amo che non faceva altro che distruggere le mie barriere.

- Cosa ti ha detto? - aprii il discorso, evitando così di pensare ad altro. Qualcosa di fin troppo sbagliato.

- Partiamo domani mattina alle 8. Ci andiamo con l'aereo e ha prenotato delle camera in Hotel. Un Hotel a 5 stelle. Mannaggia, non ho mai avuto il piacere di passare tutto questo lusso. Solitamente le catapecchie erano i miei luoghi di vacanza.

- Non ora. Non più - le sorrisi e in men che non si dica arrivammo a casa sua. Era davvero distrutta. Non era una reggia, nè niente del genere. Sembrava una struttura capace di contenere faticosamente lei e le sue cose.

Preparò la valigia e poi mi preoccupai di trascinarle fino a casa nostra. Avrebbe passato la notte a casa mia, insieme ai ragazzi e al SUO ragazzo.

- Finalmente! Ci avete impiegato un'ora - sbottò Chaz, abbracciando la sua amata fanciulla.

- Da considerare che oltre ad essere a piedi, ho dovuto fare avanti e dietro per trasportare oggetti dentro quella valigia - bofonchiai, ridendo sotto i baffi e ignorando le leggere gomitate da parte di Karen.

- Sono pur sempre una donna e ho bisogno che tutto sia perfetto - commentò altezzosa, sedendosi a tavola e aspettando che si unissero anche Rayan e Josh, prima di mangiare la pizza.

La cena passò in silenzio, non si può dire lo stesso del resto.

Ci lanciammo patatine e wafer durante tutta la durata del film, poi ci dividemmo nelle stanze. Io ero nella mia, da solo. Nella camera da letto c'erano Chaz e Karen. Sul divano c'erano Rayan e Josh.

Andammo a letto a mezzanotte, sapendo che ci toccava svegliarci presto. Prima però decisi di passare dalla camera di Chaz, ma dei gemiti soffocati mi fecero capire che non era il caso di disturbarli.

Tornai in stanza, con la coda tra le gambe e ordinai la mia valigia. Vidi la lametta e pensai a cosa fare.

Tagliarmi o non tagliarmi? Questo è il problema.


Perchè dicevo di voler cambiare e mi ritrovavo sempre punto a capo?

Mi sarebbero mancati tutti questi tagli?

Magari ne avrei fatti solo quella sera, per concludere così la mia vecchia vita.

Ero indeciso su tutto, tranne su una cosa:

A noi due, lametta.


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LEGGETE E' IMPORTANTISSIMO E NE VALE IL FUTURO DELLA STORIA...

DICO SEMPRE CHE MI DISPIACE PER IL RITARDO, MA SINCERAMENTE NON SO PIU' SE CONTINUARE O MENO QUESTA STORIA. LE RECENSIONI DIMINUISCONO E HO PAURA CHE SIA PER COLPA DEI MIEI RITARDI, MA NON HO COMPLETAMENTE TEMPO E NON RIESCO NEMMENO AD AGGIORNARE LE ALTRE STORIE QUINDI NON LO SO PIU'.

SE VOLETE CHE CONTINUI FATEMELO SAPERE, MA SAPPIATE CHE DOVETE SOPPORTARE QUESTI RITARDI.

SE LA STORIA NON VI PIACE PIU' DITEMELO CHE PROVVEDO A TOGLIERLA, MA IN QUESTI GIORNI I PARERI SCARSEGGIANO IN TUTTE LE STORIE E SONO DEL PARERE CHE E' MEGLIO ELIMINARLE E IN CASO METTERLE UNA PROSSIMA VOLTA, RICOMINCIANDO TUTTO D'ACCAPO E PROBABILEMENTE AVENDO GIA' FINITO LA STORIA.

IO NON SO PIU' COME FARE. NON SONO QUEL TIPO CHE SE NON HA ALMENO VENTI RECENSIONI A CAPITOLO NON AGGIORNA MA SE VEDO CHE PRIMA ERANO 4 O 5 E ADESSO A STENTO 1 O 2 IL DUBBIO CHE MI SORGE E' CHE NON VI PIACCIA PIU'. QUINDI FATEMELO SAPERE ANCHE IN UN MESSAGGIO BREVE O PRIVATO E SO SE ELIMINARE LA STORIA OPPURE NO.

MI DISPIACE ESSERE ARRIVATA A QUESTO PUNTO, MA GIA' HO POCO TEMPO E MI SEMBRA INUTILE TROVARLO PER SCRIVERE UNA STORIA CHE NON VI PIACE PIU'.

ASPETTO I VOSTRI PARERI PRIMA DI DECIDERE COSA FARE. A PRESTO.
  
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