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Autore: Flam92    31/03/2014    2 recensioni
Stava accogliendo le anime nel Regno di Hel come ogni giorno da che ne aveva memoria. Non c'era troppo da spassarsela in quel luogo, ma era grata ad Odino per averla relegata in quella landa desolata, lontana da tutto e da tutti. Questo, però, implicava che stesse lontana anche da suo padre, che tanto amava. In un attimo di tregua lo localizzò, era ad Asgard. Si concentrò un attimo, e subito gli apparve accanto.
"Padre!" esclamò. "Ho voglia di andarmene per un po' su Midgard, creare scompiglio qua e là..ma purtroppo non posso."
Loki sorrise. "Và su Midgard, alle anime dei morti ci penserò io."
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Hela si ergeva ora trionfante di fronte a Jane, pregustandone la morte. La sollevò, quasi con delicatezza, in modo che Thor potesse assistere impotente mentre poneva fine alla vita della donna che amava.
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Resterà impunito il gesto della Dea degli Inferi?
***Lavare i piatti fa molto male! E la mia mente malata partorisce questo genere di cose XD Spero lo troviate interessante e magari un po' diverso dal solito.***
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jane Foster, Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3 - Padre, Fratello.
 
Hel. Era finito in Hel. Nel Regno di sua figlia. Gli prese un colpo e mandò giù a fatica il groppo che, inconsapevolmente, gli si era formato in gola. Si guardò rapidamente intorno, non era lontano dai cancelli. Affrettandosi a riprendere le sembianze di Lothr, si incamminò verso di essi. La vide prima ancora che si accorgesse della sua presenza, ma un attimo dopo già sorrideva mesta in sua direzione, pronta ad accogliere quell'ennesima anima. Peccato che Loki fosse ancora vivo. Ed Hela se ne accorse non appena si apprestò a varcare i cancelli.
"Altolà!" esclamò.
Loki si fermò con un piede a mezz'aria, rimettendolo subito di fianco all'altro. Calò una maschera impassibile e totalmente calma sul proprio volto, ostentando quasi un mezzo sorrisetto.
"Chi siete?" chiese Hela.
"Mi chiamo Lothr, mia signora, e vengo da molto lontano. Temo di essermi perso." Ammise.
"Lothr da molto lontano, dimmi, di grazia, come è possibile che tu, palesemente vivo, sia riuscito a giungere in Hel e stia tentando di varcarne le soglie?"
"Come dicevo, temo di essermi perso durante il mio viaggio."
Hela gli lanciò un'occhiata di sbieco. "Strano viaggio, il vostro. Nemmeno Odino, Padre di tutti gli Dei in persona, ha mai osato presentarsi al mio cospetto, preferendo mandare i suoi corvi messaggeri quando avesse qualcosa da comunicarmi. Nessuno è mai riuscito ad arrivare sin qui prima della Morte."
"Si direbbe che io possa viaggiare dove mi pare e piace, mia cara Hela." Piccola mia, mi duole recitare in questo modo, ma non è ancora giunto il momento di rivelarti la mia identità.
La Dea degli Inferi rise, un gesto inaspettato e terribilmente gelido. Con una punta di orgoglio e giusto un velo di timore, Loki incassò quella risata. Probabilmente aveva peccato in superbia con quell'ultima uscita, e temeva di pagarne lo scotto. Morire ora sarebbe da idioti.
"Sai, Lothr, credo che ti lascerò andare. Sento che presto la tua anima giungerà in Hel, e allora sarò lieta di farti entrare. Ci divertiremo, ho un debole per quelli come te." Gli fece l'occhiolino e si congedò facendogli un gesto vago con la mano.
Chissà cosa intendeva con 'quelli come te'. Si domandò divertito Loki.
"Grazie, mia signora! Spero che la mia morte trascorra dolcemente, con le vostre braccia pronte a confortarmi nel momento del trapasso."
Si voltò concentrandosi sull'energia emanata da svariati portali. Individuò quello che portava a Jotunheim e lo imboccò. Tornò in fretta alla propria caverna meditando su quanto appena accaduto. Purtroppo le sue elucubrazioni mentali si interruppero appena ebbe varcato la soglia di quella che ormai era diventata la sua casa. Un martello gli centrò il plesso solare, non visto a causa del buio della sera. Gli si smorzò il fiato e venne preso per la collottola.
"Ciao Loki." gli occhi azzurri di Thor, vicinissimi ai suoi, lo scrutavano con rabbia e sembravano costellati di lampi come il cielo durante un temporale.
Il Dio dell'Inganno proruppe in una risata nervosa. "Ciao, Thor, qual buon ve.."
Il Dio del Tuono lo scagliò fuori dalla grotta e gli fu addosso, prendendolo a botte mentre Loki rideva sotto i colpi del fratellastro. Vedendolo così fuori di testa, si alzò posandogli Mjolnir sul petto. Aspettò che si riprendesse e si calmasse prima di chiedergli dove fosse stato.
"Mah, un po' qui, un po' lì. Sai, ci si annoia in questo Regno." rispose Loki beffardo.
"Heimdall ha detto che te ne sei andato su Vanir."
"Non mi pare rientri nei Mondi a me vietati. Non ero nè su Midgard ne su Asgard, se non sbaglio."
"Però sei stato in Hel. Heimdall! Apri il Bifrost!"
Un accecante luce invase il campo visivo di Loki, colto momentaneamente alla sprovvista. Non immaginava che sarebbe tornato tanto presto nella Città d'Oro. Thor lo agguantò nuovamente per il colletto e in meno di un istante viaggiarono fino ad Asgard. Sul ponte, Odino li aspettava con un'espressione torva.
"Avrai molto da spiegare, Loki figlio di Laufey." esordì.
Heimdall richiuse il Bifrost e Thor si incamminò di fianco al padre, trascinando Loki con sè.
"Ora non sono più tuo figlio, eh vecchio?" proruppe in una risata isterica, continuando a recitare la parte del pazzo uscito di senno. Lo credevano già tale, tanto valeva darne una dimostrazione concreta.
Venne portato di peso fino a quando Odino, stizzito, ordinò a Thor di rimetterlo in piedi e farlo camminare. Lo scortarono nella sala del trono, Thor lo costrinse in ginocchio e lo obbligò a guardare in direzione del Padre degli Dei, che aveva preso posto sul proprio scranno.
"Dimmi, Loki, cosa avevi intenzione di fare su Hel?" lo interrogò.
"Veramente non ero diretto lì."
"Non mentirmi."
"Non sto mentendo." Sibilò alquanto scocciato.
"Disse il Dio dell'Inganno."
"Taci Thor! Sei tu quello che mi incolpava di ogni tua.."
Loki venne zittito da una ginocchiata fra le scapole.
Quando ebbe ripreso un minimo di fiato, e respirare non era più poi così difficile e doloroso, continuò a schernirlo.
"Quanto bene che mi vuoi, fratello. Ti ringrazio dei tuoi continui gesti d'affetto."
"BASTA!" tuonò Odino. "Ne ho avuto a sufficienza di questo teatrino per prendere tempo. E tu Thor, piantala di dargli corda."
Il Dio del Tuono abbassò il capo e strinse le mani sulle spalle di Loki.
"Riproviamo. Cosa ci facevi su Hel, Loki?"
"Tentavo il suicidio."
Odino si alzò con un movimento rapido per i secoli che gli gravavano sulle spalle, colmò in pochi ampi passi la distanza fra lui e Loki e gli prese il volto con una mano, mettendo una forza inaudita in quel gesto.
"Sono stufo dei tuoi giochetti. Dimmi la verità su come ci sei arrivato e sul motivo del tuo viaggio e forse ti rispedirò su Jotunheim tutto intero, anzichè un pezzo alla volta."
Gli lasciò il volto con uno strattone e si allontanò di qualche metro, senza tornare a sedersi sul trono.
Loki si prese il tempo che potè, massaggiandosi le guance e la mascella.
"Finalmente avete posto la domanda giusta, Padre." iniziò, sottolineando quell'ultima parola col disprezzo. "Dovete sapere che ci si annoia su Jotunheim: non c'è nulla da fare e nessuno con cui parlare quando l'ennesimo fratello idiota ti relega in una caverna e non vuole vederti. Helblindi mi ha lasciato in vita per due motivi: non vuole scatenare una guerra con Asgard e sono troppo potente anche per lui. Ma veniamo al motivo del mio viaggio. Stavo impazzendo, dovevo trovare qualcosa da fare per evitare di corrodere la mia mente, e così cercai un varco per raggiungere Vanir, sedermi ad una scrivania e leggere fino a sera. Cambiato il mio aspetto, attraversai il varco e giunsi in quel Regno, purtroppo in un punto sfavorevole ai miei fini. Caddi in un lago, e incontrai niente poco di meno che Freya, quella ninfomane. Aveva deciso che il mio camuffamento soddisfava i suoi appetiti sessuali, e in mancanza del marito ci ha provato con me."
"E non ci sei stato?" chiese Thor senza tuttavia sorridere. Voleva provocarlo.
"Diamine, no! Non mi ero recato su Vanir con quell'intento." Sviò la provocazione e continuò il breve racconto: "Ad ogni modo, scappai da lei, che mi inseguì perdendo quel poco che la copriva lungo la strada. Seguii la scia di un altro portale e mi ci buttai dentro. Pensavo mi avrebbe riportato su Jotunheim, invece quel gelido vento che mi sferzava da ogni lato apparteneva al Regno sbagliato!"
"Vuoi farci credere che sei finito su Hel per errore e che te ne sei andato subito?"
"Sì, per i Nove Regni!" esclamò esasperato.
"Heimdall non è della stessa idea."
"Heimdall mi odia." Fece notare Loki.
"Heimdall ti ha visto parlare con Hela." Quelle parole caddero pesanti come macigni nella sala del trono.
"Bene, e allora Heimdall avrà anche visto che non sono stato io ma Lothr, il mio alterego improvvisato, a parlarle."
Thor e Odino si scambiarono un'occhiata fugace che non sfuggì a Loki.
"Lo sapevate. Lo sapevate e mi avete rapito come il peggiore dei criminali!"
"Tu SEI il peggiore dei criminali, Loki!" urlò Odino.
"Ma per una volta sono innocente!" lo sfogo di rabbia del Dio dell'Inganno si lasciò dietro un silenzio apparentemente interminabile. Odino tornò a sedersi sul proprio trono, pensando.
Thor non si mosse, premendo ancor più forte sulle spalle di Loki, le cui ginocchia dolevano fin quasi al limite di sopportazione. All'improvviso Odino richiamò uno dei suoi corvi, Hugin, e non appena fu arrivato, posandosi sul suo braccio, gli mormorò qualcosa prima che volasse nuovamente via, veloce come il vento.
"Hugin andrà su Hel. Recherà un messaggio da parte mia, ad Hela." spiegò Odino.
"Cosa vuoi da lei, vecchio orbo?"
"Un piccolo favore."
Non aggiunse altro, così Loki lo incalzò: "Che genere di favore?"
"Non ti riguarda. Thor, portalo in cella."
"Ne uscirei e lo sai!"
"Non se non vuoi che dica a Thor di far del male a Hela quando la incontrerà."
"Che cosa?" Loki rimase incredulo. Come avrebbe fatto Thor..?
Ma certo. Il favore.
"Perchè vuoi andare su Hel?" chiese guardando in faccia il Dio del Tuono, per quel che riusciva dalla propria posizione.
"Per parlare con Jane. E prendere accordi con Hela per farla tornare in vita." Spiegò Thor.
"Non accetterà mai." Lo sapeva. Conosceva sua figlia, e mai riportava in vita qualcuno, sebbene ne avesse la capacità.
"Lo vedremo.."
"Thor. Non riporci molte speranze. Se la sua anima sta già riposando, non potrà portarla indietro. Lo sai come funziona: se lo spirito si è già assopito, tornerà solo alla fine dei tempi, durante il Ragnarok. Non sperare che dopo un mese.."
"Molte anime aspettano prima di assopirsi per sempre." insistette Thor, tirandolo in piedi e iniziando a spingerlo in direzione delle segrete.
Loki non disse più nulla fino a quando non furono quasi arrivati.
"Mi dispiace Thor. Per quel che vale. Se avessi saputo che l'avrebbe uccisa, non le avrei permesso di scendere su Midgard." Loki non mentì, per una volta.
Sebbene non fosse esattamente in quelli che si definirebbero ottimi rapporti con Thor, Jane gli andava a genio. Era intelligente, furba e scaltra, un po' sciocca a volte, e fin troppo coraggiosa per una mortale, ma gli piaceva. Bè non come piaceva a Thor, no quello no. Nonostante sapesse che prima o poi sarebbe morta, e che Thor ne avrebbe sofferto, non gli aveva mai augurato di separarsi da Jane in quel modo. Okay, forse una parte di lui godeva nel vederlo soffrire e ci aveva sperato fin da subito, ma il Loki che era adesso no. Il Loki di adesso condivideva il suo dolore.
"Loki, stai zitto." fu tutto quello che ottenne in risposta.
Le porte della cella si chiusero alle sue spalle. Non aveva voglia di evadere, sarebbe servito soltanto a metterlo dalla parte del torto più di quanto non apparisse al momento. Così si sedette su quello scomodo giaciglio, poi si sdraiò e chiuse gli occhi. Fu in quel momento che la sua mente si focalizzò sulla breve conversazione avuta con la figlia. Hela gli aveva rivelato che la sua anima sarebbe presto giunta in Hel, che se lo sentiva. Vuol dire che sto per morire? E' questo che cercava di dirmi mia figlia? Era dunque in pericolo lì su Asgard?
Si rialzò, si guardò intorno. Non avvertiva nessun tipo di minaccia.
" Sento che presto la tua anima giungerà in Hel, e allora sarò lieta di farti entrare." Quelle parole gli rimbombavano nel cervello, insinuandosi fra i suoi pensieri.
Odino voleva chiedere ad Hela di far entrare Thor nel suo Regno. Sarebbe stata furiosa, ma difficilmente avrebbe arrecato danno al figlio di Odino. Non dopo che Padre Tutto le aveva fatto dono di un intero Mondo. Sempre che se ne ricordasse. Bè, certo che se ne ricorderà. Quel vecchio pazzo non è così scemo da cancellarle dalla mente un gesto tanto benevolo da parte sua. Quel ricordo sarà rimasto inalterato nonostante abbia rimosso il mio in maniera tanto drastica.
Ad ogni modo, la sua collera si sarebbe avvertita attraverso tutti i Nove Regni, questo era poco ma sicuro. Hela non gradiva che qualcuno al di fuori delle anime dei defunti entrasse in Hel. Loki fece mente locale: tornare da lei sarebbe stato pericoloso, sebbene necessitasse di rivederla. Doveva sicuramente presentarsi come Loki e non come Lothr, e mantenere una certa distanza: essere potenti era un conto, avere anche un cervello che dirigesse tutto quel potere era una prerogativa di pochi eletti. Ad esempio, Thor non rientra esattamente in questi paramentri.. pensò sorridendo.
Inoltre, annunciare il proprio arrivo con un certo margine di preavviso era d'obbligo. Il suo nome rimaneva famoso in ogni recondito angolo dell'Universo, la sua fama lo precedeva ovunque. Se il Dio dell'Inganno voleva parlare alla Regina degli Inferi, ebbene, essa l'avrebbe ascoltato! Al massimo mi ucciderà a discorso terminato e a quel punto avrò l'eternità da passare insieme a lei.
Se prima o poi avesse ricordato, avrebbe anche potuto farlo tornare indietro. Non che l'idea del suicidio assistito, perchè di questo si trattava in fin dei conti, lo allettasse a tal punto, ma era comunque una delle tante ipotesi da tenere da conto.
Tornò a sedersi sullo scomodo materasso, ora leggermente più sollevato. Decise che riposarsi sarebbe stata un'ottima idea. Quando fosse tornato, Thor sarebbe stato di pessimo umore ed era probabile che provasse a riprenderlo a calci per sfogare la sua ira.  E che quel becero impulsivo non si venga a lagnare del fatto che non era stato avvertito, perchè sarebbe la volta buona che io abbatta su di lui la mia ira: ho un limite di sopportazione molto alto, ma rimane pur sempre un limite.
  
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