Serie TV > I Cesaroni
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Autore: saramichy    01/04/2014    1 recensioni
Non sono stata soddisfatta della fine di questa quinta stagione, perciò ho deciso di scrivere un'ipotetica sesta stagione per questo telefilm.
Dal prologo:
Non poteva sopportare di vivere in quella mansarda un minuto di più, avrebbe cancellato il ricordo di Marco dal suo cuore, senza per questo togliere a Marta il padre. Con un piano già preciso in testa, scese in cucina per parlare con sua madre.
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Non sopportava di piangere come un bambino di due anni, si rialzò dal letto e prese una decisione: sarebbe andato a studiare al DAMS di Roma, ma avrebbe abbandonato casa Cesaroni. C'erano troppi ricordi tristi e lui aveva bisogno di ricominciare daccapo.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Quasi tutti, Rodolfo Cesaroni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una cena col botto

Gli stessi errori:


Eva era tornata a casa e, dopo aver dato un bacio a Marta, si era messa a dormire. L'indomani mattina si era svegliata con l'intenzione di chiarire il suo neo-nato rapporto con Alex, non voleva che si creassero problemi come quelli dell'ultima volta.

Portò la bambina all'asilo e andò al lavoro da dove telefonò ad Alex.

«Alex, ciao, sono Eva. Senti volevo dirti... questa cosa della cena assieme a me sembra una pazzia, non credo dovremmo farlo.»

Era stata un pochino troppo precipitosa e dal tono della sua voce si sentiva una preoccupazione tale da indurre Alex a sdrammatizzare la situazione.

«Eva, tranquilla. Abbiamo deciso di diventare amici, non farne una questione di stato, usciamo solo per una cena, niente di più e niente di meno, okay?»

Eva sospirò e si rassegnò ad uscire con Alex a cena, in fondo non avrebbe fatto niente di male.

«D'accordo, ci vediamo stasera alle otto, davanti al tuo locale.»

«Eh no, vengo a prenderti a casa.»

«Alex, non è un appuntamento, non devi venire a prendermi a casa, è solo una cena tra amici.»

«Va bene, se ti disturba così tanto diciamo che ci vediamo al locale.»

«Ecco bravo, ci vediamo stasera.»

Dopo aver riattaccato il telefono, Eva si decise a chiedere a Rudi di tenerle Marta per la serata. Glielo avrebbe chiesto nel pomeriggio, in fondo aveva tempo per abituarsi all'idea di riuscire insieme a qualcuno.

*****

Marco, intanto, si alzò la mattina desideroso di poter solo fare la pace con Eva, ma tutto sembrava puntare contro di lui. Maya lo chiamò appena alzato per chiedergli di portarla in aereoporto e lui, suo malgrado, fu costretto a farlo.

Mentre erano in macchina, Marco non faceva che pensare ad Eva, nel frattempo Maya continuava a parlare dei suoi impegni a palazzo. Ad un certo punto, la ragazza si accorse che Marco non la ascoltava e gli chiese spiegazioni.

«Marco, ma mi stai ascoltando? Sembri sulle nuvole.»

Solo in quel momento Marco ritornò in sé e le rispose.

«Scusami, pensavo solamente a quanto duro lavoro mi attende per scrivere il nuovo disco.»

«Sai mi mancherai molto per queste tre settimane ed io ti macherò?»

«Ma certo che mi mancherai, come puoi dubitarne? Eccoci, siamo arrivati!»

«Bhè, puoi sempre venire a trovarmi se riesci a liberarti di Sofia per un week-end.»

«Certo, ci penserò.»

Marco e Maya entrarono in aereoporto e si diedero un bacio per salutarsi, poi la ragazza si imbarcò e Marco andò al lavoro.

*****

La giornata per Eva passò molto in fretta. Arrivata a casa nel pomeriggio parlò con Rudi.

«Rudi, devo chiederti un favore, hai da fare stasera?»

Rudi era molto pensieroso, non capiva dove volesse arrivare Eva, ma rispose.

«No, sono a casa. Non ho le prove con il gruppo e pensavo di riposarmi un po'.»

«Mi dispiace chiedertelo, ma mi terresti Marta?»

«Sicuro che te la tengo, devi uscire con Carlotta?»

«No, veramente dovrei andare ad una cena con Alex, ma se non puoi tenermi la bambina lo richiamo e rimandiamo.»

Rudi si mise a ridere.

«Tranquilla, non c'è nessun problema, ti tengo io Marta. Tu esci, ne hai bisogno.»

Eva di slancio abbracciò Rudi e lo ringraziò.

«Grazie, sei il miglior fratellastro del mondo.»

I due si prepararono per la loro serata e mentre Eva si truccava e si vestiva, Rudi si mise a cucinare e giocare con Marta. Alle sette e mezzo, Eva salutò i due e si diresse verso il locale di Alex.

Mentre stava andando, ricevette una telefonata di Marco, ma lei decise di ignorarla e lui si diresse verso casa della ragazza per parlarle di persona: doveva chiarire la situazione.

Arrivato suonò il campanello, ma ad aprire vide Rudi e non Eva e la cosa la preoccupò.

«Marco, che cosa ci fai qui? Dovevi vedere Marta?»

Rudi era davvero molto sorpreso della presenza del fratello, ma Marco era molto più sorpreso di lui per non aver trovato Eva e non vederla nemmeno in casa.

«Veramente volevo parlare con Eva, l'ho chiamata ma non ha risposto e così ho pensato di venire direttamente a casa.»

«Bhé, Eva è uscita stasera ed io faccio da baby-sitter a Marta, ma se vuoi puoi rimanere assieme a noi.»

Marco ci era rimasto davvero molto male, ma cercò di non farlo vedere e decise di rimanere a passare la serata con sua figlia e suo fratello.

«D'accordo, rimango con voi. Amore di papà, vieni qui a darmi un bacio.»

La bambina sentita la voce del papà, corse verso di lui e si gettò tra le sue braccia, stampandogli un grosso bacio sulla guancia.

«Ciao, papi. Rimani con noi, stasera? Io e lo io Rudi stavamo giocando.»

I tre passarono una meravigliosa serata assieme, ma ad un certo punto Rudi ricevette una telefonata da Alice.

«Alice, che cosa succede? Calma, calma, non capisco. Alice? Merda!»

Marco si era preoccupato molto, la telefonata lo aveva messo in agitazione, così come Rudi.

«Marco, senti devo andare da Alice. Ha telefonato e stava piangendo, non ci ho capito niente e il telefono si è pure spento. Vado a cercarla.»

«Si, vai. Ci penso io a Marta, la metto a letto e aspetto che torni Eva..»

«Grazie, sei un mito. Adesso vado.»

Rudi ringraziò il fratello e uscì di casa, diretto non sapeva bene nemmeno lui dove. Intanto, Marco finito di giocare con Marta, la mise a letto, raccontandogli una fiaba e cantando per lei la loro canzone.

*****

Eva, intanto, a cena si stava divertendo. Alex le aveva promesso una cena tra amici ed era proprio quello che stava accadendo. I due mangiarono e poi andarono a bere qualcosa in un locale.

Alex avrebbe tanto voluto spingersi oltre, ma Eva era molto sulle sue, non gli dava molta corda ed anche se lui avrebbe voluto riallacciare il loro rapporto, lei cercava di tenerlo al suo posto.

Arrivati davanti a casa di Eva, Alex si disse che forse era arrivato il momento di mettere le carte in tavola.

«Eva, senti... Sono stato davvero bene con te stasera, non mi succedeva da tanto tempo, forse da quando ci siamo conosciuti... Non credi che dovremmo riprovarci? Infondo, stavamo bene insieme.»

Eva non sapeva che dire, era rimasta senza parole ed Alex lo prese come un sì, perciò si avvicinò e stava quasi per baciarla, quando la porta di casa si aprì per rivelare la figura di Marco che lasciò Alex ed Eva completamente immobili e straniti.

«Marco, che ci fai qui?»

Marco guardò alquanto male Alex e poi sorridendo rispose ad Eva.

«Ci sono stati dei problemini e Rudi mi ha chiamato, adesso entra dentro che dobbiamo parlare.»

«Va bene. Grazie della serata Alex, ci risentiamo.»

Alex rimase a guardare i due che chiudevano la porta senza proferire parola, ma la sua testa gridava alla congiura. Accidenti a Marco Cesaroni, se non ci fosse stato lui avrebbe sicuramente baciato Eva, ed invece era apparso, come se si aspettasse questa cosa.

Eva e Marco entrarono in casa e si misero in salotto, la ragazza fu la prima ad aprire la bocca.

«Mi dici che cosa è successo, per piacere?»

«Ero passato per parlare con te, ma tu eri uscita e Rudi mi ha chiesto di rimanere insieme a lui e Marta. Ci siamo divertiti stasera, ma ad un certo punto, Rudi ha ricevuto una telefonata da tua sorella e si è preoccupato, allora è uscito per cercarla e io sono rimasto con Marta, mica potevo lasciarla qui da sola.»

Eva sentendo parlare di sua sorella si sentì gelare il sangue nelle vene e chiese spiegazioni.

«Non hai provato a richiamare Rudi? Che cosa sarà successo ad Alice, ho paura Marco!»

«Vedi, il fatto è che a Rudi si è scaricato il cellulare e quindi non ho potuto telefonargli. Non è che tu hai quello di Alice? Possiamo telefonare a lei, così giusto per stare più tranquilli!»

«Hai ragione, adesso ci provo.»

La ragazza prese il cellulare, ma il telefono di Alice squillava a vuoto e il panico prese possesso di Eva.

«Non risponde e se fosse successo qualcosa di grave, oddio a mamma verrà un infarto.»

Marco cercò di tranquillizzare Eva, la abbracciò di slancio e la ragazza si lasciò circondare dalle braccia protettive di quello che un tempo era il suo uomo,

«Stai tranquilla, sono sicuro che Rudi l'ha trovata e l'ha riportata a casa. Vedrai che andrà tutto bene.»

Eva nascose il viso contro il petto di Marco, godendosi dopo tanto tempo il tepore del corpo di lui contro il suo. Marco cominciava a capire che anche Eva lo amava ancora e non riuscendo più a contenersi, la baciò. In un primo tempo, Eva rimase rigida, non capiva che cosa stesse succedendo, ma poi decise di lasciar perdere e godersi solo la sensazione che le labbra del ragazzo contro le sue le provocavano in tutto il corpo.

Quando il baciò finì, lei non disse niente. A parlare fu Marco e la cosa non le dispiacque per niente.

«Sei più tranquilla, adesso?»

«Si, grazie Marco. Vieni, direi di bere qualcosa così cerchiamo di capire che cosa sia successo. Magari possiamo pure chiamare a casa dopo.»

Marco annuì, pensando a come fare per rivelare i suoi sentimenti ad Eva. I due finirono in cucina e aprirono due bottiglie di birra, la cosa però non andò come i due speravano. Ad un certo punto Marco, appena brillo, cercò spiegazioni per l'appuntamento di Eva con Alex.

«Senti, mi spieghi perché sei uscita con Alex?»

«Marco, andiamo smettila di fare il geloso, non sei il mio ragazzo e nemmeno mio marito, quindi lascia perdere questo discorso.»

«Io non lascio perdere proprio niente, adesso me lo dici, altrimenti non mi muovo da qui.»

Eva cercava di non guardarlo in faccia, voleva solamente andarsene a letto e dormire, perciò cercò di sfuggire dalla pressione di Marco.

«Lascia perdere ho detto, ho sonno e adesso vado a dormire.»

Detto questo si alzò, dirigendosi verso la camera da letto, ma Marco la precedette e la prese per un braccio portandosela davanti.

«Dimmi che lo ami ed io ti lascio stare.»

Eva non sapeva più che cosa rispondere, gli occhi di Marco su di lei bruciavano come non succedeva da mesi e lei non riusciva a ragionare veramente per rispondergli a tono.

«Mi stai facendo male, Marco. Lasciami.»

La stretta sul braccio di Eva non cessava anche se lei sperava che lui la lasciasse andare, ma non lo fece. Invece, si avvicinò a lei e la baciò con urgenza. Eva non sapeva dove l'avrebbe condotta quella serata, ma il suo unico pensiero era che lei lo desiderava e non le importava che cosa sarebbe successo l'indomani.

«Dimmi che non hai sentito niente e ti lascio.»

Eva non riusciva a mentire, come poteva dirgli che non aveva sentito niente. Non era la verità e lei voleva disperatamente che lui continuasse a baciarla. Non disse niente, si avvicinò solamente di più a lui e lo baciò a sua volta, a Marco bastò questo, la prese in braccio e la portò in camera da letto.

I vestiti dei due caddero a terra e loro si ritrovarono per la prima volta, dopo tanto tempo, nudi insieme e i loro corpi si toccavano come se l'urgenza di appartenersi fosse vitale.

Marco non era tanto ubriaco da non capire che cosa stesse succedendo e lui desiderava veramente dire ad Eva che la amava ancora, ma lei continuava a baciarlo e lui non riusciva a proferire parola. Erano talmente presi dalla situazione da essersi scordati di Rudi e Alice e di tutto quello che era successo quella sera e nei mesi precedenti.

Quando finalmente divennero una cosa unica, ad Eva scappò una lacrima e Marco la asciugò con un bacio. Era così che doveva essere tra loro e dopo aver fatto l'amore, i due si addormentarono abbracciati, senza pensare alle conseguenze di quello che era accaduto.

*****

Nel frattempo, Rudi da quando era uscito da casa, aveva cercato Alice a casa dei genitori, ma di lei non c'era traccia. Si era preoccupato ed aveva chiamato suo padre, visto che nemmeno lui e Lucia erano in casa.

«Papà, sai dov'è Alice? Dovrei parlarle.»

«Adesso lo chiedo a Lucia, tesoro. Lucì, sai dov'è annata Alice?»

La donna gli rispose e lui disse al figlio che era andata al pub da Francesco.

«Grazie papà.»

Il ragazzo lo disse, cercando di rimanere impassibile, ma la paura aveva preso il sopravvento perché pensava di aver capito le lacrime di Alice. Si diresse verso il pub, ma anche lì non c'era traccia di Alice e nemmeno di Francesco. Chiese così aiuto a Jolanda, che era ancora al lavoro.

«Jole, sai dove è finita Alice?»

«Lei e Francesco sono usciti e dovevano parlare, credo siano andati all'appartamento di lui.»

Rudi era sempre più preoccupato e si diresse verso l'appartamento di Francesco. Trovò Alice sulle scale che piangeva e si diresse verso di lei.

«Alice, che cosa diamine è successo, mi hai spaventato.»

Alice non rispondeva e continuava a piangere, piegata sulle ginocchia. Quando Rudi riuscì a farle alzare il viso, scoprì dei grossi lividi e la cosa gli mandò il sangue al cervello.

«E' stato Francesco a farti questo? Adesso mi sente.»

Rudi stava per andare alla porta dell'appartamento, quando Alice lo fermò per un braccio, chiedendogli di riportarla a casa.

«No, non farlo. E' colpa mia se è successo tutto questo casino, voglio solo tornare a casa, ti prego Rudi.»

«D'accordo, vieni ti accompagno io e poi rimango assieme a te. Lucia e papà non sono a casa, devono essersi presi un week-end romantico e non voglio lasciarti sola, Francesco potrebbe tornare.»

I due si diressero verso casa e quando furono al sicuro, dentro le mura di casa Cesaroni, Rudi chiese spiegazioni.

«Perché hai detto che è colpa tua?»

«Stasera ho lasciato Francesco e gli ho detto che amo un'altro e lui non ci ha più visto, si è arrabbiato e mi ha colpito in viso. Poi sono uscita e non ho retto la situazione e ti ho chiamato. Credo che abbia esagerato, ma in fondo aveva ragione, sono io ad essermi comportata male.»

Rudi non riusciva a credere alle sue orecchie.

«Non è vero, Alice. Non è colpa tua, nessuno merita di essere picchiato solo perché lascia un ragazzo.»

La ragazza si aggrappò al petto di Rudi e pianse di nuovo, il ragazzo passò un braccio dietro la sua schiena e cercò di calmarla. Poi i due si diressero in camera di Alice per farla riposare.

«Vieni, adesso ti porto in camera e poi vado a dormire nel mio letto.»

Salirono le scale e, una volta arrivati alla camera dalla ragazza, Alice fece entrare anche Rudi. Si stese sul letto e lui gli rimboccò le coperte.

«Adesso dormi, sardina. Domani ne parliamo con più calma, okay?»

Alice voleva che lui sapesse che il ragazzo che amava era lui, si rialzò e si costrinse a dirgli la verità.

«Rudi, hai capito che il ragazzo che amo sei tu, vero?»

Rudi annuì con il capo e cercò di far risdraiare la ragazza, ma lei lo baciò e lui fu completamente perduto.Si lasciò trasportare dalla meravigliosa sensazione che gli provocava da tempo Alice. Quando si ristaccarono, la ragazza gli chiese di restare con lei.

«Rudi, rimani qui con me stanotte, solo a dormire.»

Il ragazzo decise in un attimo, si mise vicino a lei e la abbracciò, cercando poi di dormire.

«Ti amo anche io, sardina.»

«Lo so.»

I due poi si addormentarono abbracciati, sicuri che il loro momento era finalmente arrivato.

*****

La mattina dopo, Eva si ritrovò sola nel letto, con la testa che le faceva un pochino male. Si disse che forse quello che era successo era tutto frutto della sua immaginazione, ma un bigliettino sul comodino la riportò alla realtà. Era successo veramente, ma la cosa che più le faceva male erano le parole del bigliettino.

«E' STATO UNO SBAGLIO, EVA. SCUSAMI SE PUOI E NON ODIARMI, MARCO.»

La sera prima avevano fatto l'amore, lui era lì con lei, anzi aveva iniziato lui, ma lei si disse che forse era ubriaco e non sapeva che cosa stava facendo. Si sentiva male per aver creduto che le cose potessero tornare come prima tra loro, era stata stupida, ma non rimpiangeva di aver avuto quell'ultima notte insieme. Si era sentita amata come prima, non sapeva che le conseguenze sarebbero state visibili tra qualche mese e che Marco non l'aveva lasciata di sua spontanea volontà ma per una questione di forza maggiore.


  
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