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Autore: Emma Fantasy Wilkerson    01/04/2014    1 recensioni
Cosa succederebbe se I personaggi di di Percy Jackson e di Harry Potter si incontrassero per far fronte ad una nuova minaccia?
-A Percy sembrò che il tempo rallentasse e per un attimo incrociò lo sguardo del ragazzo seduto sul sidecar, gli occhi del color del mare dell’uno incontrarono quelli verde smeraldo dell’altro e, da quel momento, seppero che si sarebbero rincontrati. -
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 1
 
-Ancora non capisco che diavolo ci facciamo di nuovo qui.- si lamentò Ron –Non fraintendete, è bellissimo essere a Hogwarts, ma il lavoro ce l’abbiamo, che senso ha tornare a studiare?-
-Non hai idea di quante porte potrebbe aprire la licenza di M.A.G.O. Ronald, perché fermarci a un solo lavoro quando possiamo averne di più?-
-Perché non siamo te, Hermione.- sbottò Harry - Essere degli Auror basta e avanza.-
La ragazza fece finta di non averlo sentito e si accoccolò tra le braccia del rosso, inspirando l’aria dell’espresso per Hogwarts che tanto le era mancata. Immagino che tutti conosciate la storia del trio, quindi non starò a spiegarvela nei minimi particolari, ciò che ci interessa è quel che avvenne dopo: in seguito alla battaglia contro Voldemort, Kingsley Shacklebolt, il nuovo Ministro della Magia, aveva offerto a tutti gli studenti dell’ultimo anno il lavoro di Auror. Molti avevano accettato senza fare storie, altri invece avevano deciso di continuare gli studi e recuperare l’anno dei M.A.G.O. per diventare qualcos’altro. Se non fosse stato per Hermione, a quest’ora Harry e Ron sarebbero già da qualche parte a dare la caccia a dei Mangiamorte ribelli piuttosto che stare di nuovo chini sui libri.
Con loro c’erano Luna, Neville, Malfoy (con sommo stupore di tutti), Hannah Abbot, Ernie McMillan, Padma e Calì Patil, Dean Thomas, Seamus Finnigan,  Lavanda Brown e ovviamente Ginny, che avendo un anno in meno di tutti loro era obbligata a tornare.
-E poi – continuò quest’ultima –farete compagnia a me! Chi lo sa, magari avremo un anno normale finalmente: Voldemort non c’è più, i Mangiamorte sono tenuti a bada dagli Auror e la maggior parte di loro è ad Azkaban… quello di cui dovremmo preoccuparci a questo punto è Rita Skeeter.- scoppiarono tutti a ridere, poi Harry tornò serio e si sfiorò la cicatrice a forma di saetta che aveva sulla fronte,  non gli faceva male ma aveva la bruttissima sensazione che dovesse accadere qualcosa. Hermione lo guardò di sottecchi, conosceva abbastanza bene il suo migliore amico da capire che qualcosa non andava, però non  volle turbare gli altri e decise che gli avrebbe parlato in privato una volta a scuola.
In quel momento entrò Luna nello scompartimento: -Il Cavillo?- chiese. Sembrava che tutto fosse tornato alla normalità, ma tutti sapevano che non era così: forse il mondo non era cambiato, ma la loro visione delle cose sì. Erano tutti più maturi, più consapevoli di quello che li circondava e del fatto che ognuno di loro sarebbe potuto morire da un momento all’altro.  Avevano visto i corpi inermi di molti loro amici e famigliari, ed è una cosa che ti resta dentro, impossibile da dimenticare. Di questo i ragazzi se ne resero conto proprio quando, una volta a Hogwarts, riuscirono finalmente a vedere ciò che trainava le carrozze.
 
La professoressa McGranitt richiamò l’attenzione di tutti gli studenti. La cerimonia dello smistamento dei nuovi arrivati era appena finita e tutti si aspettavano che la preside desse il via al banchetto, ma sorprese tutti quando disse che c’erano delle novità. D’un tratto la porta della Sala Grande si aprì e Gazza entrò zoppicando, disse qualcosa all’orecchio della McGranitt e uscì di nuovo.
-Diamo il benvenuto alla Squadra del Campo Mezzosangue.-  annunciò lei e nella sala fecero il loro ingresso dodici ragazzi: otto di loro indossavano delle magliette arancioni, con un pegaso disegnato al centro e la scritta “Camp Half Blood”, due ne indossavano una viola con un una corona di alloro e la scritta “Camp Jupiter”, uno era vestito completamente di nero e infine uno camminava con delle stampelle.
-Perché ci fissano tutti?-
-Si stanno chiedendo se non li ucciderai, Clarisse-
-Chiudi il becco Jackson!-
Giunsero davanti alla preside che sorrise e chiese loro di voltarsi verso gli studenti, poi li presentò:
-Questi ragazzi sono qui per una missione, perciò non voglio che nessuno di voi li ostacoli in alcun modo, ci siamo intesi? Finché alloggeranno ad Hogwarts desidero che facciate amicizia e li trattiate come vostri pari.-
-Perché, cos’hanno che non va?- una voce si alzò dal tavolo dei Tassorosso.
-Beh, ecco, loro non sono maghi.-
Molti Serpeverde protestarono e cominciarono a mormorare diffidenti.
-Come fate ad essere dei Mezzosangue, se non siete dei maghi?- chiese uno di loro.
-Siamo semidei, figli di un dio o di una dea e di un mortale.- quando Harry si accorse chi era stato a rispondere, il suo cuore perse un battito: era lui, il ragazzo che lo aveva visto sul sidecar.
-E perché siete qui?- questa volta fu Hermione a domandare.
-Per chiedere il vostro aiuto. Stanno succedendo cose strane al Campo, da qualche giorno le barriere continuano a venire forzate da diversi mostri, mitologici si intende, ma anche da strani uomini con il cappuccio e creature mai viste. Un anno fa, io e Percy li vedemmo a Londra mentre inseguivano due tizi su una motocicletta. Così abbiamo pensato, dopo aver scoperto della vostra esistenza, che fossero collegati a voi,  che poteste darci una mano a sconfiggerli e soprattutto a far luce sugli strani avvenimenti che si stanno verificando a New York.-
Ma nessuno ascoltava più Annabeth, ormai erano tutti a conoscenza di ciò che accadde quella notte, dei sette Potter e della morte di Malocchio Moody, per questo ora fissavano tutti Harry.
-E’ vero.- disse allora alzandosi in piedi –i mangiamorte sono legati al nostro mondo, mentre per quanto riguarda le “strane creature” immagino siano per lo più lupi mannari, dissennatori e mollicci. Ora, la domanda che dovremmo porci è: da chi sono comandati? Non agirebbero mai da soli, non sapendo che un esercito di Auror potrebbe intercettarli subito.- incrociò lo sguardo con Percy, che fece per rispondere ma la preside lo bloccò: -Avremo modo di parlarne con più calma nei prossimi giorni, ora pensiamo a rifocillarci e a riposare, abbiamo tutti affrontato un lungo viaggio quest’oggi.-
I semidei si divisero in tre gruppi da quattro e si sedettero ai tavoli di Grifondoro, Corvonero e Tassorosso. La McGranitt aveva loro proibito di sedersi con i Serpeverde, sostenendo che di loro non ci si poteva ancora fidare del tutto.
Percy, Annabeth, Nico e Grover fecero la conoscenza del trio e il figlio di Poseidone poté finalmente scambiare quattro chiacchiere con Harry. La figlia di Atena e Hermione divennero da subito inseparabili: la semidea si mostrò immediatamente interessata alla struttura e alla storia di Hogwarts, e Percy giurò di non aver mai visto i suoi occhi brillare tanto.
-Ti prego smettila Sapientona! Non potete parlarne più tardi?-
-Zitto un po’, Testa d’Alghe-  rispose lei scoccandogli un’occhiataccia.
Di rimando, lui sollevo una bolla d’acqua dal calice della ragazza e gliela fece esplodere in faccia, beccandosi però un pugno sulla spalla.
-Miseriaccia! Come hai fatto?- chiese Ron fissando il calice.
-Lui è figlio del dio del Mare, amico. Controllare l’acqua è una delle sue doti, insieme al saper parlare con i cavalli-
-…o con i pesci-
-…o l’essere un incredibile spadaccino.- concluse Annabeth dandogli un leggero bacio sulle labbra.
-Parlateci un po’ dei vostri amici.- li esortò allora Ginny.
-Dunque… lui è Grover, il mio migliore amico, ed è un satiro. L’asociale in parte a Ron invece è Nico, figlio di Ade, lui… beh, è una lunga storia.- iniziò Percy che ad un occhiata dell’amico capì di non rivelare nulla sul suo conto, a meno che non decidesse di farlo lui –Poi c’è Clarisse, figlia di Ares, di cui dovete stare molto attenti se non volete che vi infili la testa nel gabinetto. Jason Grace, figlio di Giove, la controparte romana di Zeus. Hazel figlia di Plutone e sorella di Nico, lei e Frank figlio di Marte sono del Campo Giove, ovvero il campo romano, ma hanno deciso di venire con noi in quest’impresa poiché sono dei nostri cari amici. Anche Jason dovrebbe far parte dell’altro Campo, ma siccome Piper che è figlia di Afrodite è greca ha deciso di stare vicino a lei.-
-Poi c’è il focoso Leo.- continuò Annabeth –figlio di Efesto ed inarrestabile rubacuori. Infine, Travis e Connor Stoll, i gemelli della Casa di Ermes, di loro vi possiamo dire solo una cosa: occhio al portafogli.-
-Mi ricordano tanto Fred e George- osservò sorridendo Ginny, sorriso che si spense subito e fece posto alle lacrime –Quando Fred… insomma, lo sapete.-
Nico guardò Ron che abbracciava la ragazza con compassione, sapeva fin troppo bene com’era perdere un fratello.
Alla fine della cena tutti si diressero verso le proprie Sale Comuni. Annabeth rimase sbalordita quando vide le scale muoversi “un lavoro di architettura spettacolare” pensò tra se.
Una volta che tutti furono a letto, Hermione prese carta, penna e inchiostro e incominciò ad appuntare tutte le informazioni sugli strani avvenimenti che avevano al momento.  Alla fine giunse ad una conclusione: i mangiamorte agiscono solo se sono sicuri che il loro signore è ancora in circolazione, quindi le possibilità sono due, o c’è un nuovo Mago Oscuro, oppure Voldemort è tornato…
Fu a quel punto che Hermione si ricordò di Harry e di quando si era toccato la fronte, qualche ora prima. Sgranò gli occhi: -Oh no!-
Spazio autrice

Eccomi con il primo capitolo, l'ho pubblicato oggi poiché ce l'avevo già pronto e fremevo dalla voglia di pubblicarlo. Grazie a tutti quelli che hanno letto spero che continuerete a seguire la mia storia!


 
   
 
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