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Autore: Alesh    07/07/2008    0 recensioni
Un Uomo senza volto? Due ragazzi che sembrano usciti da un manga? Ma che diamine stà succedendo?!?! PS: Rating Giallo per il linguaggio.
Genere: Comico, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo;
Due ombre si stavano lentamente avvicinando alla fine della galleria. Una grande luce sprigionava dalla fine di quest'ultima, una luce più abbagliante del Sole e di tutte le stelle messe insieme. Luce bianca, purificante, da accecare.
Un uomo stava in mezzo alla fonte della luce, senza volto, almeno apparentemente. Stava a braccia aperte, una tunica azzurra gli celava il corpo.
Una immagine molto inquietante, ma nel contesto rassicurante.
Le due figure nere si avvicinarono all'uomo, e poi, più nulla.
-CASPIO!- urlò uno dei due -E' buio pesto! Non vedo un palmo dal naso...ALESSANDRO!! Fai accendere qualcosa!-
-Un attimo Archimede, un attimo...sei un po' nevrotico, lo sai?-disse l'altro con una voce suadente e dolce, accendendo un accendino e rivelando i loro volti, vicini tra loro.
-AH! Ora io sarei nevrotico, eh- disse il "nevrotico", con una voce ferma e decisamente scocciata, scompligliandosi i capelli. Occhi iniettati di sangue, capelli neri con sfumature quasi blu, liscissimi e corti fino alla nuca, e un viso da quindicenne. Poteva sembrare un perfetto prototipo di un ragazzo bello e dannato.
-Ebbesì caro ragazzo. Dovresti tenere più a bada i nervi, amico- sussurrò Alessandro, mettendo una mano sulla spalla di Archimede. Due bellissimi occhi blu come il mare, capelli castano chiaro mossi e un po' scompigliati che coprivano la nuca, un viso decisamente più tenero dell'altro.
-Da quand'è che noi saremo diventati amici, eh?!- esclamò irritato il ragazzo, togliendo la mano di Alessandro dalla sua spalla senza tanti complimenti.
-E non urlare!!-
-BASTA CAZZATE-
Una voce fredda e decisa fece calare un silenzio imbarazzante sui due ragazzi.
-Eeeh..salve Abram!! Qual buon vento!!!- salutò Alessandro grattandosi la nuca ridendo imbarazzato, arrossendo. Una gomitata di Archimede gli arrivò sulle costole facendolo sussultare. Si guardarono, poi rivolsero i loro sguardi, i più seri che potevano fare, al cosiddetto "Abram".
-Bene. Vedo che siete arrivati, alla buon' ora- disse, lo sguardo corrucciato mentre sottolineava l'ultima parte della frase. Sguardo si fa per dire. Aveva solo le sopracciglia e il naso. Nulla più. Ma comunque dall'inarcamento delle sopracciglia si poteva capire il suo umore attuale.
-Ehe! Abbiamo avuto qualche imprevisto!-
-Imprevisto un benedetto cavolo! Siete così stupidi da sottovalutare la missione che vi stò per affidare, Cretini Patentati?-
-Mi scusi, ma lo stupido sarà questo qui- rispose Archimede calmo, indicando con un pollice il compagno accanto.
-Ehi!-
-Scemo uno o scemo l'altro, comunque ora dovete stare ad ascoltare. IN SILENZIO, grazie.-
L'uomo accese la luce con una pedata sul terreno, rivelando una stanza super attrezzata di ingegni elettronici.
-Archimede.. da quand'è che il vecchio si è messo a stare al passo con la tecnologia?-
-HO SENTITO- strilla lui, con una voce inaspettatamente acuta-Ehm, scusate, mi si era incriccata una corda vocale- I due ragazzi si scambiarono sguardi eloquenti, poi continuarono a fissare la figura davanti a loro.
-Bene. In questa missione, molto più impegnativa delle altre, dovrete spiare una ragazza, che, fortunatamente per voi, frequenta la vostra scuola.- schioccò le dita e su un muro apparve una foto in primo piano di una ragazza. Capelli rossicci corti, occhi verdi, un paio di occhiali dalla montatura semplice e un visino sorprendentemente carino.
-Huh, strano che non sia tra le tue ammiratrici Archimede!-
-Alla prossima ti fulmino. Nel vero senso della parola.- disse Abram, schioccando uno sguardo omicida ad Alessandro. Quest'ultimo deglutì e si ricompose. Poi Archimede, con molta calma, alzò la mano.
-Sìììì?- domandò Abram, voltandosi sul ragazzo dai capelli corvini, con uno sguardo speranzoso.
-Gli occhiali sono graduati o no?-
-MA CHE RAZZA DI DOMANDE FAI?!?!-
-Mi scusi. Era una curiosità-
-Bene. ora che la tua curiosità NON è stata soddisfatta, possiamo continuare il Beifraing.-
-Beifraing?- chiese Alessandro con occhi strabuzzanti.
-Massì, quell'affare lì, che fanno anche agli agenti segreti prima di iniziare la miss-
-il Briefring- lo interruppe con un tono prfessionale Archimede, facendolo incazzare l'ennesima volta.
-NON OSARE CORREGGERMI!- urlò scaraventando il suo viso contro quello del ragazzo, perfettamente calmo e composto.
Le facce ora erano a pochi millimetri di distanza, e Archimede poteva contare i punti neri sulla fronte del suo Superiore.
-Dovrebbe lavarsi la faccia tutte le mattine, Capo- sussurrò con un lieve filo di paura Archimede, coprendolo col suo tono piatto.
-Ugh..Gh..- emise suoni come questi Abram, schioccando le dita, ma poi ricomponendosi alla stessa distanza dai due di prima-Continuiamo 'sto maledetto Briefring, và. Allora, questa ragazza si chiama Anastasia. E' stata adottata da una famiglia molto ricca, e ora vive da sola in un appartamento nella città dove risiedete ora. Il padre adottivo è un pezzo grosso dei Carabinieri, quindi state attenti, m'arcomand'.-
-Il cognome?-
-Pefrassini-
-Sembra un cognome da battona-
Archimede tirò un collino ad Alessandro, facendolo mugolare di dolore, mentre si massaggiava con una mano la parte colpita.
-Come mai ti sembra da battona?-
-Non lo so-
-ALLORA STAI ZITTO!-
-Mah, devo sempre essere trattato da quello idiota io..-
-PERCHE' LO SEI!- gridarono all'unisuono Abram e Archimede, facendo sobbalzare il povero ragazzo.
-Allora, torniamo a noi,-
-Perchè, c'è qualc'un altro?-
-INSOMMA!! SI FA PER DIRE, ARCHIMEDE!-
-Prendi sempre tutto troppo alla lettera, ragazzo mio- bisibigliò Alessandro al suo compagno, mettendogli la mano sinistra sulla spalla sinistra di Archimede, facendolo alterare.
-MA COME TI VIENE IN MENTE? SEMBRIAMO UNA COPPIETTA AL PRIMO APPUNTAMENTO COSI', CAVOLO!!-
-Uffaaa, stai calmo, e anche te, Abram. Sapete, questo libro è scritto da una ragazza, non da uno scaricatore di porto, quindi cercate di moderarvi, altrimenti potrebbe cambiare i protagonisti- Tutti si scambiarono uno sguardo. Poi Abram sbuffò e si mise le mani sui fianchi.
-Già, è vero. Però se questo libro fosse stato scritto da uno scaricatore di porto, ci sarebbero stati molti errori gramm- (Mi scuso con tutti gli scaricatori di porto italiani)
-Tepossino! Possiamo ritornare alla missione, grazie?- chiese, impazientemente Archimede, alzando una mano e piegandola facendo vedere il palmo.
-Allora, ritornando a questa benedettissima missione...Spiandola dovrete scoprire atteggiamenti strani e inconformi ad una ragazza della sua età. Abbiamo rilevato una grossa energia spirituale provenire da quell'appartamento. Bene. Ora che sembrate seri e normali..-
-Questa la chiami normalità? Un tizio senza volto con una tunica azzurra, che sembra proveniente dall'Israele del 10 a.C., che accende le luci sbattendo un piede per terra, e noi, due ragazzi missionari per tutta Europa che dobbiamo tenere sotto controllo questa stupida Energia ti sembra normale? Insomma, più che normalità, io la chiamerei, Anormalità-
Archimede aveva fatto un discorso che non faceva una piega. Peccato che Abram, come suo solito, si alterò perchè l'aveva interrotto.
-Ma che diamine..?!- disse, le sopracciglia più corrucciate che poteva, mentre Alessandro davanti a lui, si era vestito da torero, prendendo anche da non si sa dove, un telo rosso sangue, mentre lo guardava con aria superiore ed esperta.
-Hop, Hop, Toro, vieni qui!! Ti mancano le corna e sei un toro perfetto- disse, sempre con un tono superiore.
-DA DOVE L'AVRESTI PRESO QUELL'AFFARE E TUTTO L'AMBARADAM DEI VESTITI, EH?!?!-
-Chettefrega, ora me li tolgo e mi rimetto i soliti vestiti-
-Ti sembra il momento di fare lo strip, eh?!-
-Ma quale strip e strip! Mi stò semplicemente cambiando- disse corruciato, mentre si toglieva la maglia, rivelando un corpo dannatamente perfetto, da far schizzare il sangue dal naso a qualsiasi ragazza. Longilineo, con piccoli accenni alla muscolatura, e la pelle un po' abbronzata.
Intanto Archimede e Abram si coprivano i volti con le mani, lanciando invettive a tutto ciò che gli circondava, per averli fatti cadere in una situazione del genere.
-Allora, quando hai finito, dillo che almeno possiamo ritornare alla missione.-
-Cosa impossibile, altro che Mission Impossible-
-Già, in confronto a noi Tom Cruise è un pallone gonfiato-
Nell'aria ci doveva essere qualche gas che faceva rincoglionire tutti i presenti sul posto. Se l'avessero saputo avrebbero fatto milioni e sarebbero diventati famosi, vivendo di sesso, droga end Rock'en'Roll!! YEAH!! Anche io mi stò rincoglionendo, che stò scrivendo, chissà quante cavolate spareranno e sparerò prima della fine.
-Vabbè, resta comunque un Pallone da gonfiare, il problema è che lui si gonfia da solo- disse Archimede, con lo stesso tono.
Abram stava per raggiungere il limite. No, mi dispiace, ma tutto quello di prima non era di quando passa il limite. Ma per fortuna si calmò, grazie a qualcosa di ignoto a tutti.
-Allora, ritorniamo a noi-
-Ah, vabbene- dissero all'unisuono i due ragazzi, ritornando a guardare Abram.
-Comunque, la ragazza frequenta la vostra stessa classe-
-Quale ragazza?- chiesero Archimede e Alessandro, alzando un sopracciglio.
-Mhmhnghbdgh- disse Abram cercando di reprimere l'ira che si faceva strada nel suo corpo-Quella che dovete spiare!!-
-Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah-
-Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah UN CORNO!!!-
-Mi scusi- bisbigliarono i due, con voci alquanto acute, facendosi piccoli piccoli, sentendosi vulnerabili.
-Quindi sarete avvantaggiati.-
-Bene-
-Potete andare-
-Rendiamo Grazie a Dio-
-Ma bisogna sempre fare come se stessimo in Chiesa?-
-Ti sembra che questa volta ci siamo comportati come da essere in una rispettabile Chiesa?-chiese Archimede, alzando lo sguardo al cielo, prendendo la mano di Alessandro, trascinandolo via, mentre salutava Abram con una mano.
-Vi chiamerò io per il primo resoconto!!- disse Abram con un tono bonario, salutandoli con una mano. Dentro di lui però sentimenti negativi verso quei due si facevano strada nella sua mente contorta...più contorta di un politico, più contorta della schiena i Forrest Gump.-Voi sì che siete dei veri uomini. Non quella ragazza...-
  
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