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Autore: Paradichlorobenzene_    04/04/2014    1 recensioni
Angel e Devil si scontrano da secoli per custodire o tentare le anime dei terreni a loro affidati. Ma com'è davvero la vita di questi poveri stagisti? Cosa dovranno affrontare alla Golden School, prima di diventare Guardiani? Certamente, la prospettiva di vivere in eterno non è per loro una cosa allettante ... Almeno per ora.
Tratto dal Prologo:
3#
Lui, che non se n’era accorto, guardò lo strappo all’altezza del ginocchio con orrore. I suoi eleganti pantaloni ottocenteschi erano stati irrimediabilmente rovinati, era un affronto quasi peggiore del mignolino.
Lysandre si schiarì la voce per vocalizzare con precisione e, sorridendo, scandì bene le seguenti parole:
“Vaffanculo, Castiel”.
Genere: Demenziale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Abbi cura di splendere.
 
Buonasera! Innanzitutto, imploro il vostro perdono per il ritardo. Davvero, in questo periodo esco da scuola alle 17.30 e sorvolando su varie ed eventuali sono distrutta e senza ispirazione. Questo capitolo mi è venuto di getto, in macchina, mentre ascoltavo una canzone che diceva proprio "abbi cura di splendere", non ricordo il titolo. Prima di lasciarvi al capitolo, avrei alcune precisazioni da fare:
1. La frase che scrive Lysandre sul suo taccuino nel paragrafo 2# dovrebbe significare "Vidi le mie paure farsi forti, farmi a pezzi". Ho usato Google Translate, quindi perdonate qualche eventuale errore grammaticale.
2. La domanda è la stessa del capitolo precedente.
3. In risposta a una domanda che mi aveva fatto BerryChou in merito ad Arianne: no, non si nasce demoni, ne angeli. Quando si nasce si è assolutamente umani e la natura angelica o demoniaca si manifesta tra i nove e gli undici anni. La natura dei genitori è assolutamente irrilevante, ad esempio, Nathaniel e Ambre sono rispettivamente Angelo e Demone, così come Armin e Alexy, nonostante i genitori dei primi siano entrambi angeli e i genitori degli altri entrambi demoni.
Detto questo, buona lettura!

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#1
 
Gli angeli e i demoni non potevano innamorarsi di qualcuno a loro differente, questa era la regola.
Scarlett, giunta dall’inferno e rimasta per secoli intrappolata nel limbo per dei sospetti caduti su di lei, lo sapeva bene. Scarlett che, per quell’equivoco, aveva perso un figlio. Scarlett, splendida diavolessa, che odiava tutto ciò che riguardava l’amore quanto amava il rosso del sangue sui vestiti, sui capelli, sulla carne e sulle persone. Odiava talmente tanto l’amore che riusciva a scovarlo negli occhi di tutti e a distruggerlo. Era giunta in quella scuola - Enorme, certo, ma bianca e vuota e lei lo vedeva, che era vuota come le anime degli angeli e dei demoni al suo interno, senza fine e quindi vuote – per questo. Avrebbe soppresso ogni forma di amore proibito al suo interno e l’avrebbe ridotto in cenere.
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#2
 
Lysandre si stava distruggendo con le sue stesse mani e se ne rendeva conto, perfettamente.
Lo vedeva nel suo soffermarsi a guardare l’asfalto troppo a lungo e perdere la sua fermata quando si trovava sull’autobus, nel fatto che non aveva voglia di scrivere, nel suo trovare inutile qualsiasi forma di divertimento. Nella sua apatia. Nel bloc-notes che, stranamente, non perdeva più. Il suo pensiero, il suo chiodo fisso – anzi, i suoi due chiodi fissi – non lo lasciavano mai. Due punti in completa contrapposizione tra loro. Da un lato il suo amore per Alexiel, dall’altro la recente attrazione che provava nei confronti di Claire. Allora Lysandre non sapeva gli effetti disastrosi che questa situazione avrebbe comportato, non immaginava nemmeno quello che sarebbe successo.
J'ai vu mes craintes devenir plus forts, déchire moi dehors – scrisse soltanto, in prima pagina, sul suo taccuino.  
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#3
 
Dall’altro lato Claire odiava Lysandre più di quanto non avesse odiato Alexiel, credendo che l’avesse presa in girò mettendosi insieme a lui. Alexiel glielo raccontò poi, che il ragazzo l’aveva praticamente ricattata. Allora iniziò a prendersela con lui, e con se stessa. Avrebbe fatto vedere a Lysandre di cos’era capace, decise di diventare veramente cattiva, e la freddezza nessuno la sopportava. Divenne fredda, insensibile, sembrava ce l’avesse con il mondo ed in un certo senso era così. Stanca di sentirsi inferiore e non sapendo come migliorare, decise di far sentire gli altri più inferiori di lei. Lei era un demone, ci sarebbe riuscita.
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#4
 
Per i corridoi della Golden School regnava il silenzio. Erano quasi le sette di sera, i corsi pomeridiani erano appena finiti. Alexiel stava per uscire, il passo strano e cadenzato come fosse una cantilena. Destra, pausa, sinistra, destra, pausa, sinistra, destra, pausa, sinistra. Guardava il pavimento, bianco, splendido e accecante tanto che riusciva a vederci dentro il suo riflesso.
Dei passi dietro di lei, più veloci, più pesanti. Alexiel lo sapeva chi era a seguirla, ma non accelerò. Alexiel, che di angelico aveva solo l’aureola e le ali, si fermò e si girò verso Castiel che, per tutto il tempo, l’aveva seguita.
«Non ti arrenderai, vero?»
«No, Alexiel. Non mi arrenderò.»
« Stai facendo un torto a Lysandre, e lo sai benissimo. I patti di sangue tra Demoni dovrebbero essere più importanti di un amore proibito che ti porterà soltanto alla rovina.»
«Non m’interessa. Io ti amo e non m’interessa se per questo morirò.»
«Io non potrei mai amare una persona come te.» Castiel strinse i pugni, rimasto ormai senza forza di intendere e, o, volere.
«Stai mentendo, Alexiel. Stai mentendo!»
 «Gli angeli non mentono. Non possono mentire.» Lui, che lo sapeva, era quasi ridotto alle lacrime. Alexiel, al contrario di lui, stava già piangendo. Ma dentro, nessuno quelle lacrime le avrebbe mai viste.
«Stai mentendo … Tu non ami Lysandre. Potrai anche non amare me, ma tu non ami Lysandre!» L’afferrò per il polso come aveva fatto Lysandre quella sera a casa si lei, il suo zaino cadde per terra. L’afferrò per il polso e la guardò fisso negli occhi e in quegli occhi rischiò di annegare.
«Abbi cura di splendere, Alexiel. Questo sarà un addio. Mi dimenticherò di te, non ti parlerò mai più, non ti penserò, arriverò al punto di incrociarti per i corridoi e non vederti. Tutto questo mi ucciderà, ma farò a pezzi qualsiasi sentimento io provi adesso nei tuoi confronti. Distruggerò tutto, anche la tua bellezza nei miei ricordi. Non sarai più nulla, Alexiel, splenderai come il sole e soffrirò da morire anche se sono un Demone, io lo so. Abbi cura di splendere perché, nella mia mente, tu non splenderai mai più».
   
 
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