Fanfic su artisti musicali > Avril Lavigne
Segui la storia  |       
Autore: Ranyadel    04/04/2014    2 recensioni
Un tour mondiale porta sei cantanti a conoscersi: Avril Lavigne e gli One Direction.
Lei non li sopporta.
Loro non la conoscono.
Lui vuole farle cambiare idea.
E se loro non fossero come appaiono sul palco? Se fossero completamente diversi?
Con Harry insicuro,
Liam strafottente,
Niall pacato,
Zayn infantile,
Louis complessato,
come si comporterebbe una scatenata Avril?
Se Liam e Harry si contendessero il suo cuore?
Se Zayn non riuscisse più a reggere la farsa?
Se Louis diventasse il migliore amico di Avril?
Se Niall si innamorasse della persona sbagliata?
E se Avril avesse il coraggio di infrangere il divieto più importante??
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Create your own banner at mybannermaker.com!
Make your own banner at MyBannerMaker.com!

Sguardi

 

“Miss Lavigne, fra tre ore arriveremo a Los Angeles. Ci sarà il primo concerto, stasera.” Fece il manager di Avril, ossequioso. Avril annuì, intenta a scrivere. “Amy? Hai sentito cosa ti ha detto?” chiese Louis divertito. L’altra ripeté il gesto. “Avril, guarda, c’è la regina d’Inghilterra.” Disse Niall, con un piccolo sorriso. Avril annuì di nuovo. “Avril, guarda, c’è Rarity.” Disse invece Louis. Avril schizzò in piedi. “Dov’è?!” urlò. Louis scoppiò a ridere. “Come avresti fatto a sapere che My Little Pony è il mio punto debole, scusa?!” chiese lei imbronciata per non aver visto il pony. “Ho visto prima il peluche in camera tua.” Rivelò lui cercando di smettere di ridere. Lei ringhiò una lamentela e tornò a scrivere. “Brontolo, cerca di partecipare. Dobbiamo decidere la scaletta.” Sbottò Liam, scocciato. Avril sbuffò. “Te, pane e acidità tutti i giorni, eh?!” chiese. “Senti, nana, sono sicuro che essere acidi sia meglio che essere schizzati. Adesso vieni qui e ci dai una mano, o il tuo concerto te lo fai con qualcun altro.” Fece Liam, scocciato. Avril sbuffò e si sedette di malavoglia su una sedia attorno al tavolino, mentre Louis scoccava un’occhiataccia a Liam. “Sentite, voi due. Abbiamo un tour, davanti, di almeno tre mesi. O cercate di andare d’accordo, o venite a piedi, perché mi avete già stancato in due ore che siete insieme. Chiaro?” chiese Niall, con quel suo tono talmente calmo da essere agghiacciante. I due rabbrividirono e rimasero in silenzio. Avril tentò in tutti i modi di non incrociare lo sguardo di Harry. Dopo il biglietto, non ci aveva più parlato, né aveva intenzione di farlo tanto presto. Lo guardò di sottecchi: aveva le gote rosse e il suo sguardo era fisso sulle sue dita che si intrecciavano nervose fra di loro. Dire che era timido era un eufemismo. Il suo sguardo passò su tutti i ragazzi, per poi fermarsi perplesso su Louis. Tutti guardavano la scaletta, ma lui guardava… Harry? Avril pensò di aver visto male. Magari stava guardando qualcosa dietro il riccio, eppure era così catturato da quello che vedeva che Avril non trovava altra spiegazione. Gli diede una minuscola gomitata, tanto per attirare la sua attenzione. Louis si voltò subito verso di lei e ci fu un discorso di sguardi, cenni, sopracciglia aggrottate e arie perplesse che non aveva niente da invidiare alle parole. Louis abbassò lo sguardo sulla scaletta, ma Avril non demorse. Stava per dargli una seconda gomitata, quando sentì la voce di Zayn: “A cosa pensi, Avril?” chiedeva. Lei, presa alla sprovvista, cercò una scusa decente. Poi il suo sguardo si illuminò. “Pensavo di aprire con I love you. Tu che ne pensi, Louis?” chiese, sperando che il moro avesse capito. Lo vide diventare paonazzo e pensò che sì, aveva capito. “Sì.” Disse solo. “Scusa, ma non è del tuo nuovo album, non penso tu possa.” Fece notare Zayn. “Oh, scusate, colpa mia.” Fece innocentemente lei. “Potresti iniziare con Rock n roll, come fa il tuo album.” Disse invece Niall. Avril annuì. “Scusate, devo andare un attimo a prendere una cosa. Louis, mi accompagni?” chiese. Lui si alzò e la seguì in camera di lei, che chiuse la porta. “Ti piace Harry!” esclamò poi, con uno sguardo da esaltata. “Non urlare, sei impazzita?!” chiese lui, terrorizzato. Avril iniziò a saltare per la camera. “Io lo sapevo che prima o poi ci sarebbe stata una storia fra due della band!!”

“Beh, frena. Lui non è omosessuale.”

“Questo lo credi tu. Magari sta fingendo pure lui.”

“Senti, a meno che non sia bisessuale, non ho mai visto uno come me che si fa piacere il fatto di baciare una ragazza, e a lui piace.”

“Non penso che uno così timido si sia fatto tante persone di sua spontanea volontà.” Fece notare Avril. Louis prese fiato per rispondere, ma preferì tacere. Avril lo guardò vittoriosa. “Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo!!” esclamò di nuovo. “Seriamente, fa male iniettarsi certe cose nelle vene, lo sai?” chiese Louis stranito. Avril scoppiò a ridere. “Non mi sono mai iniettata niente.” Disse poco dopo altezzosa. Louis ridacchiò. “No, dai, seriamente. Ti prego, non dirlo agli altri, o a nessuno.”

“Cosa, che non uso droghe?”

“No, cretina, che sono innamorato di Harry.”

“Oh, che dolce!” esclamò Avril con gli occhi a cuoricino. Iniziò a saltellare ancora di più. “Ti dai una calmata o no?!” chiese esasperato Louis. “No!” urlò lei. Louis alzò gli occhi al cielo.

 

Quando Harry entrò nella camera di Avril, trovò una scena alquanto bizzarra. Avril saltava da una parte all’altra, rimbalzando come una molla, mentre Louis era seduto a leggere sul letto. “Che fai?!” chiese a quest’ultimo, perplesso. “Aspetto che si calmi.” Rispose lui come se fosse la cosa più naturale del mondo. Harry si lasciò sfuggire una risatina.

 

Louis lo guardò di sottecchi mentre ridacchiava. Erano apparse quelle adorabili fossette che ogni volta gli facevano perdere la testa. Rimase, incantato, a guardarlo con la coda dell’occhio. Avril notò anche questo e prese a saltare con ancora più vigore. “Ma che ha?!” chiese Harry. “Niente, si droga.”

“No. Io. Non. Mi. Drogo.” Fece lei, scandendo le parole a ritmo dei salti. “Sì, certo, dalla sua faccia mi dicono che ci crede.” Ribatté Louis sarcastico. Avril si mise a ridere.

 

Liam rimase sulla sedia, imbronciato, aspettando che i tre tornassero. “Liam, cosa ne pensi?” chiese Zayn mostrandogli un foglio. Era un disegno a matita, rappresentava un bacio. Zayn non aveva disegnato tutti i volti, ma solo fino a poco sotto il naso. Erano particolareggiati e perfetti, con i chiaroscuri che facevano sembrare il disegno una foto. Liam si ritrovò a completare quei volti con il pensiero. Uno era il suo, e l’altro quello di una ragazza bionda con le mèches verdi e rosa, gli occhi chiarissimi e un sorriso contagioso. Si costrinse a cacciare quel pensiero dalla mente. Quella ragazza lo aveva stregato, eppure non si sopportavano. Si chiese se fosse umanamente possibile. “Allora?” chiese Zayn, impaziente. Liam sorrise, uno dei suoi pochi sorrisi veri. “È molto bello, Zayn.” Disse solo. Vide i suoi occhi brillare e Zayn tornò al lavoro con uno sguardo felice.

Nonostante si comportasse da vero stronzo, voleva davvero bene a quei ragazzi e gli dispiaceva di non poterlo dimostrare. Era molto affezionato a Zayn, così innocente e infantile, e quando, prima, lo aveva fatto sentire male, se ne era subito pentito. Si sentiva come un fratello per lui e voleva proteggerlo da ogni cosa in grado di fargli del male, nonostante sapesse di essere il primo ad abbatterlo. Si odiava per questo. Non voleva essere sempre così duro e insofferente, ma era costretto ad essere dolce sul palco e questo lo frustrava, quindi quando poteva smettere di fingere la sua frustrazione diventava rabbia, che scaricava sui suoi compagni di band.

Ripensò alla sua vita fino a quel momento.

Oltre ai ragazzi, chi era riuscito a farlo sorridere sul serio?

Quand’era stata l’ultima volta che qualcuno lo aveva abbracciato per davvero?

Quando si era sentito per l’ultima volta davvero libero di essere sé stesso?

Quando si era sentito davvero amato?

La risposta era una sola: troppo tempo prima.

E gli altri pensavano ancora che qualcuno, dopo anni e anni passati in totale sterilità di affetto, potesse essere buono e gentile. Beh, si illudevano.

“Zayn, potresti andare in camera a prendermi la chitarra?” chiese Niall. Lui obbedì. “Liam. Cosa c’è che non va?” chiese appena Zayn si fu allontanato. “Non va che leggi nel pensiero troppo bene.” Rispose lui scocciato. “Senti, so che stai pensando a prima, quando hai trattato male Zayn.” Disse Niall, sempre calmo. Liam lo guardò. “Sai che mi spaventi?” disse solo. Niall fece spallucce. “Perché sei così duro con Avril?” chiese. Due a zero per Niall. Quel ragazzo era davvero disarmante. “Cosa devo dirti? È insopportabile. La odio.” Disse insicuro. Niall scosse la testa. “È presto per dire che la odi.”

“Invece la odio.”

“Pensala come vuoi. Io so solo che il confine fra odio e amore è sottile, e a volte si confondono.” Disse Niall, prima di tornare alla lettura del suo libro nello stesso momento in cui Zayn comparì con la sua chitarra. Tre a zero, colpito e affondato.

 

“Avril, ti fermi un secondo solo?” chiese Louis, visibilmente scocciato. Lei non lo ascoltò. Ormai non aveva più un motivo per saltare, ma le piaceva fare impazzire Louis. “Guarda che trucido il peluche di Rarity!” la minacciò. Avril urlò terrorizzata e si gettò sul letto, avvolgendosi a riccio attorno al peluche in questione. Soffiò come un gatto. “Toccala e sei morto.” Disse. Harry e Louis si misero a ridere. “Beh, intanto ti sei fermata.” Fece Harry, sedendosi sul pavimento. “Scusa, vieni qui, anziché stare per terra.” Disse Avril, facendo spazio ai due sul letto. Harry scosse la testa, arrossendo. “Preferisco stare qui.” Disse con un filo di voce. Avril si accorse che Louis continuava a guardarlo con la coda dell’occhio e si chiese come avesse potuto non notarlo prima. le faceva tenerezza e allo stesso tempo lo ammirava. Non gli importava del fatto che Harry non fosse omosessuale, continuava ad esserne innamorato e non si lasciava abbattere. “Mi sa che ci aspettano di là.” Fece Louis, per spezzare quel momento di silenzio. I due annuirono e si alzarono, tornando in quella che in una casa normale corrispondeva ad una sala.

Avril si sedette sulla sedia di prima e il suo sguardo fu inevitabilmente catturato dalla chitarra di Niall. Amava la chitarra e il pianoforte e non poteva resistere al loro fascino. Niall lo notò e sorrise, promettendogli di fargliela suonare dopo la scaletta. Gli occhi di Avril luccicarono, catturati dalle corde della chitarra. Forse fu per questo che non si accorse di due occhi color nocciola puntati su di lei.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avril Lavigne / Vai alla pagina dell'autore: Ranyadel