Si recò nella villa dove il suo esercito stanziava .
Percorse i corridoi rossi e le scale di legno scuro raggiungendo la stanza della padrona di casa , An.
Una donna di bassa statura,con lunghi capelli neri.
Lei esercitava i ragazzi che poi sarebbero andati a combattere per lui. “An ...” la salutò. Le spiegò il proprio piano . “ ho bisogno di tora” disse .
Era la migliore combattente che quella casa avesse mai avuto , e lui la voleva mettere a capo delle proprie legioni. Sarebbe stata una guerra veloce.A chi moriva per ultimo.
Lui e Satana sarebbero stati a guardare mentre i loro esponenti lottavano.
Era già tutto scelto : luogo;ora;giorno.
“certo . usufruiscine come preferisci”così An disse chiamando un’ancella. “Chiama Tora” le ordinò.
Giunse una ragazza giovane, dalla lunga e mossa chioma color nocciola che facevano risaltare gli occhi color della boscaglia .
La pelle giovane e rosea tesa sul volto addornata da rosse labbra appena dischiuse.
“Tora ,una guerra con Satana è ciò che ci attende. Tu,sotto mia decisione,sei stata scelta come capo del mio esercito. Mi aspetto che tu vinca”
Con un inchino la ragazza si prese le responsabilità della scelta fatta.
Tra un giorno, un giorno soltanto,sarebbe partita e avrebbe rischiato la vita per difendere il proprio onore.
La ragazza chiuse la porta scorrevole ripercorrendo a ritroso il corridoio.
Prima di preparasi per la guerra, avrebbe gustato la quite vita nella casa, nel caso non fosse tornata.
Andò a prendere suo fratello e gli comuncò la decisione presa.
“Starò con te . Gemelli” sorrise. La vedeva preoccupata. L’unica cosa che poteva fare era restare al suo fianco, sorreggendola.
Rimasero un pò soli. A curare il morale,forza per la battaglia.
Dopo di che riunirono i combattenti e istruirono le truppe alla battaglia.
La notte era arrivata infretta , e Tora si ritrovava già sotto le coperte. Ma il sonno non era arrivato con la notte.
Non aveva paura... ma come poteva non essere spaventato? Sarebbe potuta morire da li a dieci ore. E sedici anni si sarebbero spenti con la velocità di un di un batter d’occhio.
Guardò il cielo,la luna piena e le infinite stelle.
Cercava la forza.Le stelle erano un bel paragone.
Così belle e splendenti sulla terra, ma in realtà destinate a vivere niente, già esplose mentre noi le osserviamo.
Bellissime ma effimere.
Si addormentò con le stelle che brillavano nelle pupille.