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Autore: Eerin    14/12/2004    2 recensioni
Ascoltami bene ragazzo: lei deve morire. Attendiamo da anni la sua morte e tu sai cosa questa morte significa per noi. Vuoi davvero buttare all'aria tutto per una cosa così piccola e sciocca... l'amore?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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salve! Due righe prima di cominciare: questa fic è un'esperimento. Non so come potrebbe venire, anche perchè non mi sono mai cimentata in fic lunghe di questo tipo. Perdonatemi in anticipo se sarà vomitevole.
Avevo già insrito su EFP i primi due capitoli ma ora ho cambiato categoria. Penso che sovrannaturale sia più appropriata visto che ci saranno demoni, vampiri, angeli e robaccia simile.
La fic è dedicata alla mia amica Elena, cui è ispirato il personaggio di Elizabeth. Tutti gli altri riferimenti a persone o cose realmente esistenti sono puramente casuali.
Questo chap in particolare è introduttivo, quindi scusate se è un po' corto e inconcludente...tenterò di rifarmi poi..
Detto questo spero di non annoiarvi troppo... aspetto critiche e/o suggerimenti quindi commentate!
Eerin
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It's my life
It's now or never
I ain't gonna live forever
I just want to live while I'm alive
My heart is like an open highway
Like Frankie said
I did it my way
I just wanna live while I'm alive...
It's my life ..
Bon Jovi- It's my life


Il sabato era un giorno bello ed insulso insieme, pensava Jennifer Silverleaf.
Insulso perché era l’ultimo giorno della settimana scolastica, quello a cui arrivava più stanca. Detestava l’idea di doversi alzare presto per andare a scuola anche il sabato mattina e svegliarsi era sempre un impresa. Il sabato era il giorno del caffè doppio, perché uno solo non le bastava.
D’altro canto, era un giorno bellissimo. Perché finite le consuete 5 ore di prigionia… via, liberi. Ci si imbarcava per gli attesissimi sacrosanti due giorni (insomma, uno e mezzo…) di libertà.
Quel particolare sabato di inizio ottobre, Jennifer aveva prolungato di qualche ora la sua agonia.
Volendo infatti tenersi la domenica libera, si era armata di santa sopportazione e aveva passato sui libri praticamente l’intero pomeriggio.
Ora, alle 6 e mezza, aveva memorizzato tutte le dimostrazioni di matematica necessarie, risistemato gli appunti sul 3° canto del Paradiso Dantesco e preparato l’interrogazione di filosofia che incombeva su di lei da già una settimana.
Soddisfatta, rimise a posto matita ed evidenziatore nell’astuccio, impilò ordinatamente i libri negli scaffali e si guardò intorno alla ricerca del telefono portatile. Se il pomeriggio era stato un vero mortorio, per la serata aveva ben altri programmi.
Compose a occhi chiusi un numero che conosceva a memoria da quando aveva imparato a usare il telefono.
_ Pronto? Chi parla?
_ Chi vuoi che parli Liz?
_ Jen, sei tu!
_ Proprio io, che onore eh? Che stavi facendo?
_ Niente di che.. cercavo un programma passabile alla TV.
_ E non mi ringrazi per averti distolto da una simile attività?
_ Grazie Jen.
_ Prego cara! Ma ora ascoltami, così poi dovrai ringraziarmi di nuovo. Ti ho trovato qualcosa da fare anche per stasera!
_ Stasera…?
_ Esatto! Non vorrai passare anche quella a guardare la TV spero!
_ Non ho alternative, mi è toccato un sabato tranquillo…
_ Errore! Questa sera c’è il diciottesimo di Margaret Meebs, quella di 4C.
_ Ma noi non conosciamo Margaret di 4C…
_ Come no? Capelli rossi, corti, sorriso facile…
_ Si, ce l’ho presente di vista ma…le avrò parlato si e no un paio di volte…
_ Anche io. Però… Questa sera, la festa l’ha organizzata proprio bene. Ha invitato anche una band a suonare… indovina un po’?
_ Sarà la stanchezza Jen ma giuro, non capisco…
_ Lee!!!!!! Ha invitato a suonare il gruppo di Lee! Quindi sono invitata come fidanzata del chitarrista!
_ Oh… wow! Ma cosa c’entro io?
_ Come cosa c’entri! Vieni anche tu!
_ Non posso! Non sono fidanzata né col chitarrista, né col batterista, né con nessuno io…
_ Ma sei la mia migliore amica. Dai, più o meno Margaret la conosci. Non ha nessun problema se vieni, è pure contenta. Non farti pregare!
_ Non lo so… sono stanca, te l’ho già detto.. e poi domani volevo alzarmi presto per studiare…
_ Liz! In 18 anni di vita non sono mai andata a una festa senza di te. Ti pare che comincio adesso? Ti farà bene, ti distrai un attimo! Lee mi ha detto che hanno un nuovo cantante, ce lo presenta. Ridiamo un po’, facciamo quattro salti, chiacchieriamo con qualcuno.. e ce ne torniamo a casa. Così tu puoi andare a dormire e svegliarti domattina quando ti pare. Eddai…
_ Va bene, va bene! Vengo!
_ Così si dice. Passo a prenderti alle 8.00. A dopo!
_ A dopo! Fatti bella, mi raccomando!
_ A che scopo? Tu sarai sempre più bella!
_ Ma piantala…
_ Di far cosa? A dopo scema!
_ A dopo!
Elizabeth Reeves mise giù la cornetta e andò a spegnere il televisore. Aveva un’ora e mezza per prepararsi! L’invito di Jen l’aveva colta proprio impreparata. D’altronde la sua amica era sempre stata imprevedibile…
Impiegò poco tempo per farsi una doccia, ma ne sprecò molto di più per sistemare i capelli. Li lisciò bene con la piastra, provò a legarli elegantemente con un nuovo fermaglio che aveva preso, insoddisfatta li sciolse, passò un’altra decina di minuti a pettinarli e cambiare la riga da un lato all’altro.
Su vestiti e gioielli non era stata molto indecisa: top nero, jeans larghi a vita bassa (in realtà aveva pensato di mettere quella minigonna che aveva preso con Jen qualche tempo prima… ma poi le era sembrato eccessivo) orecchini di perla (i più belli che aveva…), anelli vari.. e mezzora persa per truccarsi decentemente.
Jen citofonò alle 8 e dieci.
_ Scusa il ritardo Liz! La 71 ci ha messo un sacco di tempo ad arrivare… ah, quando avrò la macchina!
Disse mentre raggiungevano la fermata del metro. Liz rise:
_ A che punto stai con la scuola guida?
_ Guarda, sto impazzendo! L’esame di teoria ce l’avrò a febbraio, ma non sai quante accidenti di stupide regoline servono per guidare… Per fortuna c’è Lee che mi fa da autista per ora…
_ A proposito, come mai non ti porta lui alla festa?
_ Che c’è, non ti fa piacere che ci vengo con te? Comunque lui è già la dalle 6.00, dovevano sistemare gli strumenti da quel che ho capito…
_ Era solo per curiosità. Sai che hai sistemato proprio bene i capelli? Dovresti farlo più spesso!
_ Naaa, non ci ho perso molto tempo. Non avevo voglia di impegnarmi troppo coi preparativi…
Rispose Jennifer, anche se in realtà era orgogliosissima dei suoi lunghi, scuri capelli ricci. Probabilmente ci aveva messo un ora solo per sistemarli come le piaceva, e Liz lo sapeva benissimo.
Arrivarono al locale dove si teneva la festa. Non era la prima volta che ci andavano, era un posto molto “in” e ci si organizzavano un mucchio di feste.
Appena entrate si guardarono intorno cercando la festeggiata, ma nel mucchio di gente che si era già radunata non videro ne lei ne qualche altro loro conoscente, quindi si avvicinarono al palco dove la band stava già suonando. Attesero la fine della canzone, poi Jennifer corse a salutare con un bacio il suo fidanzato Lee.
_ Ehi tesoro, sei arrivata finalmente! C’è anche Liz?...
Chiese il ragazzo, individuando Elizabeth e salutandola con la mano.
_… Perfetto! Oh, vi presento William, il nuovo cantante. Stasera sentirete che voce!
Continuò, indicando il ragazzo che stava vicino al microfono. Aveva i capelli biondi platinati, abbastanza corti, i lineamenti del viso un po’ particolari, gli occhi grandi e azzurri come il cielo d’estate. Si schermì:
_ Una voce assolutamente normale, non dategli retta.. piacere di conoscervi. Chiamatemi pure Will.
Un ulteriore sviluppo della conversazione fu troncato, poiché la band doveva iniziare un'altra canzone.
Elizabeth e Jennifer scesero dal palco e si gettarono nelle danze che iniziavano a partire in pista.
Mentre ballava, Liz non potè fare a meno di notare che Lee non aveva affatto esagerato: William aveva davvero una bellissima voce…
  
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