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Autore: vex194    09/04/2014    6 recensioni
Stydia | AU, Possibile OOC | Rating provvisorio
Lydia e Stiles sono amici.
E' un'amicizia normale - nulla di così strano - tranne per il fatto che lui è incondizionatamente ed irrimediabilmente innamorato di lei, praticamente da sempre.
Tra le luci di Manhattan, a New York, le cose stanno per cambiare, soprattutto per Lydia perché - ad un certo punto della sua vita - si ritroverà ad avere dubbi e cambierà il suo modo di vedere le cose e le persone attorno attorno a lei, specialmente qualcuno in particolare.
"Non avrei mai pensato a me e lui in quel senso..."
Cosa è cambiato?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Argent, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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New York State Of Mind

 

Le Fil Rouge

 

Stiles era davanti alla facoltà dove Malia studiava, appoggiato a una delle pareti ruvide, aspettando che la sua lezione finisse. La ragazza uscì sorridente dall’aula, accompagnata da un gruppetto di ragazze davvero poco simili a lei. Malia andò incontro al ragazzo, mollando le sue amiche – o almeno erano quello che sembravano – e lo salutò con un bacio schioccante sulla guancia destra, sorridendo tenera.

“Mi dispiace di averti mollato in quel modo ieri sera” disse subito Stiles, scusandosi per il comportamento davvero poco galante.

Era andato da Lydia senza farselo ripetere due volte da Scott, correndo a perdifiato fino al suo palazzo, infilandosi in qualche modo nel portone che era stato lasciato aperto da qualcuno – come sempre, d'altronde.

“Non fa niente. Sul serio” rispose sincera lei.

Ed era davvero così. All’inizio forse – il primo giorno in cui aveva conosciuto Lydia – ci era rimasta male, ma poi aveva capito. Erano successe cose, con Stiles, ma Malia aveva capito fin da subito che quel ragazzo così dolce e sorprendentemente intelligente non si sarebbe potuto mai innamorare di lei... perché era perso di un’altra persona. Lydia.

“No, mi dispiace, non mi sono comportato bene”

“Stiles... non fa niente, ho capito” mormorò lei, con una punta di delusione nella voce sottile e delicata.

Stiles aggrottò le sopracciglia.

I due ragazzi avevano iniziato a camminare, finendo nel grande cortile esterno della facoltà, sedendosi su una delle panchine in marmo.

“Cosa hai capito?” domandò curioso lui.

Malia non rispose subito, rimase qualche attimo in silenzio, spostandosi due o tre volte una ciocca di lunghi capelli dietro l’orecchio.

“Che... noi non funzioniamo. Non potremmo mai funzionare, perché sei innamorato di qualcun altro. – ammise infine lei, sentendo il cuore fare male. Malia ci teneva davvero a Stiles, si comprendevano a vicenda e avevano un sacco di cose in comune, ma quando la mente e il cuore di qualcuno appartengono ad un’altra persona, non c’è davvero niente da fare. – Ascolta, tu sei un ragazzo magnifico. Divertente, intelligente e... anche un po’ imbranato, a dire il vero”

“Oh, grazie” rispose piccato Stiles a quell’ultima frase della ragazza accanto a lui.

Malia ridacchio serena, posando una mano sulla guancia calda di Stiles, accarezzandola dolcemente.

“E’ quello che ti rende più sexy, in verità. – continuò lei, ritirando poi la mano, come se fosse rimasta scottata. Abbassò lo sguardo sulle sue converse rosse e usurate, continuando il suo discorso. – Ho visto come ti brillano gli occhi quando parli di lei e di come siete fisicamente connessi. Anche in una stanza piena di centinaia di persone, voi due, riuscireste sempre a trovarvi. È un rapporto che non posso capire... e tantomeno uguagliare” concluse lei.

Allora Stiles capì e guardò Malia sorpreso, mentre lei sorrise. Lo stava lasciando andare, nonostante volesse provare il brivido di stare con una persona così simile a lei, ma allo stesso tempo così diversa. Quando Malia era vicino a lui, il suo cuore batteva veloce, il sangue pompava svelto nelle vene, scottandola in un modo così piacevole che neanche lei capiva, ma doveva farlo.

“Malia, tu... mi piaci. Sul serio”

“Lo so. – disse lei, assumendo un finto atteggiamento altezzoso. – Sono divinamente sensuale”

“Okay, non esagerare” rispose lui, divertito.

I due risero insieme, ascoltando l’uno il suono cristallino dell’altro, guardandosi poi negli occhi, comprensivi.

“Sei davvero magnifica, ma...”

“Ma Lydia è Lydia, giusto? – Malia si alzò con un balzo dalla panchina, seguita da Stiles. Con uno slancio lo abbracciò e lasciò il suo ultimo bacio all’angolo della bocca, tirandosi poi lentamente indietro. – Vai da lei”

“Insomma, – continuò Lydia, staccandosi da quel contatto con Stiles, girovagando a casa all’interno dell’appartamento elegantemente arredato. – tu sei innamorato di me da quanto? Dalla quinta elementare?” domandò retorica Lydia, con voce isterica.

“In realtà è dalla terza” puntualizzò, ricevendo un’occhiata da Lydia che gli risultò difficile da decifrare.

“Appunto! Io non ho fatto altro che ignorarti, trattarti male, ignorarti ancora e poi sventolarti sotto al naso i miei fidanzati. I miei pessimi fidanzati, sottolineerei!”

Lydia continuò con il suo monologo fino all’infinito, ma poi smise all’improvviso, respirando faticosamente – forse per mancanza d’ossigeno nei polmoni – appoggiandosi con una mano sullo schienale del divano. La ragazza chiuse gli occhi e cercò in qualche modo di calmarsi, arrancando nel buio che l’aveva avvolta quando aveva abbassato le palpebre, poi trovò un piccolo puntino bianco in quell’oscurità che si faceva sempre più luminoso, finché non prese forma. Allora, Lydia, sbarrò gli occhi, trovandosi Stiles a pochi passi da lei.

“Io non mi merito un ragazzo buono e gentile come te, Stiles” mormorò infine lei, con voce amara e ben consapevole che, quello che aveva appena detto, era la semplice verità.

C’era stato Jackson, il suo grande amore, quello che l’aveva distrutta sotto ogni punto di vista. Era caduta a pezzi quando lui se n’era andato, lasciandola sola, ma Stiles era rimasto lì, aiutandola a raccattare i cocci e a rimetterli insieme. Poi era arrivato Aiden che, con quel suo viso sempre con la faccia arrogante, le sue giacche di pelle e la moto, aveva letteralmente stregato Lydia con il suo fascino da cattivo ragazzo. Di nuovo era successo qualcosa, che aveva fatto si che i due si mollassero, ed ancora Stiles si era fatto avanti per aiutare Lydia. Lui era sempre lì, per lei, mentre Lydia era stata così cieca da non vederlo. O almeno, lo vedeva sotto la luce sbagliata.

Non avrei mai pensato a me e lui in quel senso, scrisse una volta su un piccolo quaderno, che teneva ben custodito in uno scomparto dei suoi cassetti.

Allison le aveva detto che scrivere e sfogarsi aiutava in qualche modo e Lydia ci aveva provato, ma non era stato un gran successo.

“Beh, sai, neanche io mi sono mai meritato un otto in matematica, eppure eccomi qua!” disse Stiles ironico, cercando di sciogliere quella strana tensione venuta a crearsi in quegli ultimi minuti.

Lydia rimase muta, immobile, senza guardare Stiles, senza guardare niente. Gli occhi verdi fissi nel vuoto, finché – improvvisamente - non si catapultò con forza tra le braccia di Stiles, appoggiando il capo sul suo petto, cingendogli le braccia attorno alla vita, creando un abbraccio bisognoso, disperato e caloroso. Lui ricambiò quel contatto e le avvolse le spalle, stringendola a sé, respirando quel dolce profumo, inebriandosene.

“Voglio essere felice. Solo per una volta, ma voglio esserlo” Lydia si aggrappò con più forza a Stiles, sentendo un calore nuovo salire dallo stomaco, arrivando fino al cuore.

“Lo sarai, te lo prometto”

Lydia alzò il capo, incontrando gli occhi profondi di Stiles. Osservò i lineamenti del viso, non troppo squadrato, scendendo lungo la linea dritta del naso fino ad arrivare alle curve morbide delle labbra. Lydia agì d’istinto e si avvicinò ad esse, premendo la sua bocca contro quella di Stiles, dando vita ad un bacio lento, casto e dolce.

I due ragazzi si staccarono l’uno dall’altro, rimanendo semplicemente in piedi, uno di fronte all’altro, con gli occhi chiusi e i loro respiri che diventavano un tutt’uno.

La pioggia picchiettava ancora contro le finestre, cadendo fitta dal cielo scuro che sovrastava New York, ma nulla contava, in quel momento. Nulla era importante, solo loro e tutto ciò che li aveva portati lì, in quel momento, ad essere quello che erano, un lungo filo rosso senza fine.

Una leggenda di origine cinese racconta che tutti noi nasciamo con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo viene chiamato il filo rosso del destino. Esso ci lega alla persona a cui si è destinati, alla nostra metà, alla nostra anima gemella. Le anime prima o poi sono, quindi, destinate ad incontrarsi e ad unirsi. Non importa il tempo che dovrà passare, gli eventi della vita o lo spazio che separa le due anime, perché il filo che le unisce non si romperà mai e nessuna circostanza potrà impedire alle due metà di incontrarsi e alla fine unirsi.*

I fili di Stiles e Lydia si erano finalmente trovati, legandosi indissolubilmente.

 

 

 

 

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*È una cosa che ho trovato per caso su internet. Stavo cercando il significato del filo rosso, perché ricordavo di aver letto o sentito da qualche parte che questa cosa aveva un significato ben preciso, e mi è uscito questo. Quando l’ho letto, sono rimasta a bocca aperta, è la cosa più bella che io abbia mai letto. E anche la più significativa e ora – nel profondo – credo che i fili rossi tra le mani di Lydia nella 3x15 non siano stati messi lì a caso e che abbiano questo preciso significato.

Allora... splendori, ben trovati! Cosa dire? Amo questa parte della storia, specialmente il flashback tra Stiles e Malia. È una scena che mi sono immaginata nella testa fin dall’inizio della storia, Malia che si rende conto di tenere davvero tanto a Stiles, ma che sa che lui non potrebbe mai amarla come lei vorrebbe. Quindi lo lascia andare, perché – in un certo senso – Malia, io, non la vedo come una persona egoista, anzi. Forse è solo una mia sensazione, ma quegli occhietti mi danno la sensazione di sincerità, lealtà e altruismo.

Vediamo anche Lydia che scoppia e che, finalmente, ammette ciò che vuole. Essere felice. Sembrerà una sciocchezza, ma il fatto che una persona – non solo Lydia, qui stiamo parlando di una cosa generale – desideri essere felice, è una grandissima cosa. Vuol dire che vuole bene a sé stessa e, il fatto che vuole essere felice con un’altra persona che ha la sua importanza, la dice lunga.

Infine vediamo anche un bacio, uno di quelli casti e dolci. Una cosa molto soft, improvvisa e – secondo me – anche romantica. Non ho voluto inserire un bacio da cardiopalma, non avrebbe avuto senso, ma spero che vi sia piaciuto in ogni caso.

Ora iniziamo a parlare di cose serie, come il fatto che questa storia è conclusa. Precedentemente avevo detto che avrei scritto un epilogo, ma ho la sensazione che non riuscirò a scrivere nulla per qualche tempo, perciò mi sento di cliccare su "completa" invece di lasciare questa storia incompiuta per chissà quanto tempo. Perciò grazie a tutti coloro che hanno seguito e recensito questa storia, le persone che hanno inserito la storia tra le seguite/preferite/ricordate.

Ora vado e spero che il capitolo e la storia in sé sia piaciuta a tutti.

Un bacio.

   
 
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