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Autore: AverySwan    09/04/2014    5 recensioni
[The Musketeers (http://it.wikipedia.org/wiki/The_Musketeers)]
FanFiction a capitoli sulla coppia formata dalla Regina Anne e da Aramis, nella serie tv The Musketeers targata BBC.
Una storia impossibile, una fiamma accesa che non può far altro che scoppiare in un incendio.
Tra incontri segreti e baci rubati, riusciranno la Regina e il Moschettiere a coronare il loro sogno d'amore?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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[...]

Si voltò, decisa ad affrontare chiunque e qualsiasi cosa, e fece cadere il cappuccio mostrando il suo volto.
Sospirò a metà tra il sorpreso, il sollevato e il frustrato quando si accorse che, tra tutte le persone contro le quali poteva andare a sbattere a Parigi, era andata a sbattere proprio contro Aramis.
Con la divisa fuori posto, senza il mantello e il cappello, agli occhi della Regina parve quasi un altro uomo.
Si chiese dove fosse diretto a quell’ora della notte e poi si chiese se stesse scappando dalle stanze di qualche gentil donna che aveva sedotto e poi si ritrovò ad essere infastidita dall’idea e fu riportata alla realtà dei fatti dalla voce dell’uomo.

-Maestà ?!

Aramis ripeté la stessa domanda di prima, soltanto con una intonazione diversa, un po’ confuso e anche sbalordito, rispetto a prima.

-Se continuate a ripeterlo allarmerete tutta la nazione, Monsieur Aramis.

Si guardò intorno, erano soli certo, ma non troppo lontani dalla Reggia ed era meglio per tutti che lui smettesse di ripetere quella cosa e, magari, cominciasse a dire altro, o andasse semplicemente via, anche quella sia accorse la Regina sarebbe stata una buona idea, almeno per la sua salute mentale che vacillava alla presenza dell’uomo, dato che ormai era di fatto.

-È successo qualcosa a Palazzo? È per questo che siete scappata?

La domanda era legittima e senza smentirsi l’uomo si voltò verso la strada che portava ai cancelli di Versailles come per assicurarsi che fosse tutto apposto, o qualcosa di simile, probabilmente si sarebbe messo a correre di lì a poco per avvertire chiunque, ma la Regina rispose per tranquillizzarlo.

-In verità non riuscivo a dormire …

Si sorprese lei stessa della spontaneità con la quale quella risposta venne fuori.
Lei era la Regina, no? Avrebbe potuto rispondergli in qualsiasi modo, perché optare proprio per la sincerità più estrema? 
Rimase un attimo in imbarazzo ed abbassò lo sguardo, in quel momento avvertì che lui stava sorridendo.

-La mia Regina non riusciva a dormire ed ha per questo deciso di intraprendere una passeggiata potenzialmente suicida nel cuore della notte? 

Chiese l’uomo, ancora genuinamente divertito dell’ingenuità della Regina che stava per replicare, ma si zittì sentendo delle voci in lontananza.
Aramis scattò in un attimo guardandosi intorno, poi le voci si fecero un po’ più vicine e lui riconoscendole si rilassò, ritornando a respirare.

-E’ soltanto Athos, della mia guarnigione, non c’è da preoccuparsi.

Si affrettò ad aggiungere per tranquillizzare la donna, che però aveva spento quel suo dolce sorriso sostituendolo con un’espressione appena corrucciata.

-Non voglio che mi veda qualcun altro, che sia un Moschettiere o un brigante. 

Si sentiva così stupida per essere lì fuori a quell’ora della notte, ed era già abbastanza che Aramis sapesse quanto lei era sciocca senza che lo sapessero anche altri.
Le voci, tuttavia, non si arrestarono e continuavano a chiamare a gran voce il nome di Aramis.
Non era solo Athos, si accorse la Regina, erano almeno in due a dar voce.

-Venite con me!

Aramis sembrò pensarci su appena prima di afferrare Sua Maestà per un braccio e trascinarla un po’ più all’interno del bosco, dove gli alberi si facevano più alti e crescevano di numero.
Si sentì un rumore, di rami spezzati, ma Anne non ebbe tempo di capire cosa fosse stato che si ritrovò con le spalle appoggiate contro il tronco di un albero e Aramis che la bloccava, guardando furtivo di lato.

-Non si rilassa mai, Monsieur?

Chiese a quel punto lei, vedendo quanto l’uomo fosse sempre allerta, lui si voltò a guardarla quasi sorpreso da quella domanda, puntando gli occhi nei suoi.
La Regina non si era accorta di quanto vicini fossero finché lui non si era voltato a guardarla.
Occhi negli occhi, in quel momento si rese conto che non passava un filo di vento tra loro.

-Quando non sono impegnato a salvaguardare la vita dei sovrani di Francia so essere un uomo molto rilassato a dire il vero …

Rispose, abbassando appena la voce, per non farsi sentire dagli altri, non accorgendosi, o forse facendolo, di quanto quel tono rendesse la situazione estremamente intima, più di quanto non fosse già.
Sapeva di doversi spostare da lei ma non era il momento di fare movimenti, quindi si sent’ quantomeno in obbligo di darle una spiegazione, o qualcosa di vagamente simile.

-Non appena l’allarme moschettieri sarà cessato sarà mia premura scortarvi nelle vostre stanze, nel mentre sarebbe meglio se nessuno dei due si muovesse, o attireremo qui tutta la guarnigione e io finirei sulla forca.

Lei sbarrò appena gli occhi a quella parola e lui sorrise, anche se era la realtà ; se qualcuno lo avesse trovato cosi, nel bosco, con la Regina di in veste da notte e lui con la divisa fuori posto, come minimo lo avrebbero impiccato prima dell’alba.
Si aspettava che la sovrana sorridesse e restasse zitta in attesa, invece lei parlò sorprendendolo.

- Mi sento come se tutti non facessero altro che proteggermi perché costretti, sai? Come se nessuno lo facesse perché fosse suo volere. Tranne voi. Voi siete davvero l’uomo più gentile, onesto e coraggioso che abbia mai incontrato in tutta la vita.

Passò da un tu involontario al voi nell’arco della stessa frase.
Non aveva progettato di dirgli quelle cose, né di fare quello scatto di frustrazione; semplicemente quando lui le girava intorno si sentiva protetta, in quel modo che ti fa venir voglia di confidare ogni cosa di te.
Aramis che aveva sempre le parole o il sorriso giusto per ogni occasione tacque per un istante, poi riordinò le idee, che erano sempre così stranamente confuse quando si trovava con la Regina, e parlò.

-È mio volere, dovere e onore, mettere la vostra vita davanti alla mia. Nessuna costrizione Maestà, e potrei parlare  a nome di tutti i moschettieri dicendo che non c’è un solo graffio o pericolo che non sia valso la pena, se è servito a tenere in vita voi e vostro marito il Re.

Anne restò ad ascoltarlo quasi incantata, neanche le stesse dichiarando amore eterno in versi.
Immaginò valesse la pena ascoltare con attenzione qualsiasi cosa uscisse da quelle labbra e quasi si dispiacque di non poter restare in silenzio, così, e dover invece “fare la Regina” e dir qualcosa.

-Forse dovrei rientrare …

Disse, nonostante di rientrare non avesse alcuna voglia.
L’altro, impeccabile soldato, annuì subito spostandosi da lei : non passò un secondo che la donna si ritrovò di nuovo incollata al tronco di quell’albero maledetto con l’uomo che la bloccava.
Si chiedeva cosa stesse succedendo e stava per chiedergli se fosse impazzito o cosa, ma lui le impedì di parlare poggiandole un dito sulle labbra e facendole segno con la testa di ascoltare.
Ascoltare …
La Regina non capì, poi sentì chiare delle voci.
Qualcuno aveva notato la sua assenza a corte.
Qualcuno la stava cercando. 

To be continued [...]
  
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