Disclaimer:
I personaggi citati appartengono a Masashi Kishimoto, che ovviamente si prende tutti i diritti del
loro uso. La canzone su cui è strutturata l'intera Songfic è Knockin' on Heaven's Door, una delle più
belle di tutti i tempi, i cui diritti (cash!) vanno al genio di colui che l'ha
scritta, ovvero Bob Dylan.
Avvertenza:
La storia che stai per leggere ha un altissimo contenuto di SPOILER,
se stai seguendo il manga o l'anime in italiano. Non lo dico tanto per dire,
dato che odio quando un dannatissimo spoiler mi rovina
il piacere della lettura: so cosa si prova. Credetemi. Se non volete maledire
voi stessi e la vostra curiosità perchè avete letto
questo abortino creativo, cliccate
la x bianca in sfondo rosso lassù e ripensateci quando il capitolo 394 sarà in
formato tankobon e in edizione italiana.
That's all.
Lo dico un'altra volta: SPOILERSPOILERSPOILERSPOILERSPOILER.
SPOILER.
Poi non venite a lamentarvi con me.
Let x be
the value of He
who lies beside me.
(...Bussando alla porta del
Paradiso.)
La
ricordava come un capitolo chiuso, forse neanche mai iniziato.
Mama, take this badge off of me
Se
n'era tenuto consapevolmente lontano, certo che, se avesse letto anche una sola
di quelle pagine, la sua vita avrebbe preso una piega diversa, forse migliore o
forse no, ma di sicuro non quella giusta.
Non quella che l'avrebbe portato lì. Non quella a cui, in fondo, era destinato.
Era patetico immaginarsi un sogno mediocre come quello di una famiglia, dei
figli, un posto prestigioso tra i ninja
più forti del villaggio e un avvenire assicurato che culminava in una tomba,
anch'essa già assicurata.
Era patetico, stupido, banale e del tutto impensabile per uno
come lui, nato per fare grandi cose, nato per essere speciale e non certo per
trascinarsi lungo la china dell'insipida vita dell' uomo comune.
Lei poi era una persona tremendamente normale, con tutta la disarmante
tenerezza e l'innocenza un po' incosciente che poteva convivere in quel termine.
Tutto in lei, dal suo nome ai suoi sogni, era banalmente e
splendidamente normale.
Dunque in una vita come la sua, in una vita
cristallizzata accanto al cadavere di suo fratello maggiore, non c'era posto
per una persona normale.
I can't use it anymore.
Ricordava Sasuke d'avere sorriso, un secondo prima
di svenire. La consapevolezza era riuscita a strappargli un fantasma di ghigno
amaro quanto la sua vittoria, un sorriso beffardo da perdente in trionfo,
puntualmente svanito nella polvere.
Come dire, non hai vinto tu. Questo sorriso sgraziato, questo
lampo di follia, questa è la mia vittoria.
E poi giù, Sasuke.
Annullati.
Aspetta le fiamme nere.
Perchè la tua vita, Sasuke, la tua vita piena di
un'infernale eccellenza, la tua vita che fa vomitare, si è appena conclusa.
It's gettin' dark,
too dark for me to see
"Funziona, cazzo di tecnica, funziona!"
Una fine migliore non
poteva desiderarla.
Anche se tecnicamente non è stato lui a ucciderlo, ma
un collasso del suo stesso corpo che si è ribellato al suo padrone. L'ha ucciso
la sua stessa forza, la stessa eccezionalità geniale
che Sasuke si sforzava invano di raggiungere,
bruciandosi il viso con i troppi Katon no Justu che, dannazione, non riuscivano mai nel modo giusto.
Suo fratello sembrava superiore agli eventi, sembrava
in grado di scendere a patti con la vita e riuscire perfino a dominarla,
sembrava poter decidere come, quando, dove vivere o morire, infischiandosene
del caos di particelle coincidenze e scelte sbagliate che opprimevano gli
individui comuni. Sasuke in fondo cercava quella vita,
quell'eccellente vita che lo
divideva fra ammirazione e disgusto, quella vita di turbine, di vulcano in
eruzione, di fuoco che divampava all'improvviso.
Una vita eccezionale, di cui si sarebbe parlato fino alla
fine dei secoli. Una vita capace di inglobare nella
sua grandezza tutte le altre vite possibili.
Per lei, per lei e per i suoi adorabili normali sorrisi, non c'era
davvero posto in una vita del genere.
I feel like I'm knockin'
on heaven's door.
"Andiamo, andiamo stronza, funziona, funziona, funziona!!!"
Si era aspettato che le
fiamme nere bruciassero, ma non provava niente, proprio niente. Forse perchè il
fuoco nero bruciava in un modo così disumano da non poter essere neppure
percepito dagli uomini. Bruciava come una molle patina vischiosa che riempiva i
polmoni e li faceva scoppiare, bruciava come una coltre densa di muco verdastro
che irritava la pelle. Bruciava come il liquido incolore che riempiva gli
alveoli di un feto.
Si chiedeva perchè in effetti non bruciasse affatto.
Knock, knock, knockin' on heaven's door
"Forza, tecnica
del cazzo, forza forza forza funziona, devi
funzionare, maledizione, FUNZIONA!!!"
Aveva ancora degli occhi,
Sasuke, e stupidamente se ne meravigliò. Aveva ancora
dei polpastrelli che mordevano la roccia, aveva ancora una fronte schiacciata
sul terreno, aveva ancora il cadavere di Itachi sdraiato lì accanto, appena a un passo da lui; il
ventaglio degli Uchiha lo cullava ancora nella sua
ombra scura e protettiva, bagnandosi a poco a poco di pioggia.
Inaspettatamente Sasuke non vedeva niente. Era come
se le sue pupille fossero lampade spente, finestre che guardavano un mattino di
nebbia.
...Cos'era quello? Era vivere o morire?
Dormire, forse sognare?
Di una sola cosa supplicava che lo risparmiassero: che
non gli facessero rivedere istante per istante la sua vita.
Che non gli facessero scoprire come sarebbe andata, se.
Knock, knock, knockin'
on heaven's door
"...E sì, sì sì sì
sì SI', 'fanculo, sì, funziona!"
E il primo impulso fu quello di
ridere, ridere a squarciagola come mai aveva riso nella sua vita, ridere fino a
spezzarsi le mascelle.
Non si può non ridere quando sei sommerso da
un'iridescente colata di bava traslucida che deforma i contorni e rende il tuo
mondo una palude in cui regna una tronfia regina delle lumache.
Anzi, gli sembra quasi che il mastodontico mollusco terrestre gli lanci uno
sguardo vagamente perplesso, i piccoli occhi vibratili un poco inebetiti dallo
stupore. Come se gli stesse domandando cosa diavolo avesse in mente di fare lì,
sotto la pioggia, sdraiato accanto a un cadavere.
Se è un sogno vorrei svegliarmi, per favore.
E, se sono morto, allora Dio non è grasso,
la terra non è azzurra e tutto quello che mi hanno raccontato è una bugia.
Knock, knock, knockin'
on heaven's door
"Voltati."
Non s'era voltato.
Allora un paio di mani sbrigative e brutali l'avevano
costretto a esporre il viso al tormento della pioggia.
Una voce carica di rabbia lo sferzava con la stessa foga che impiegava per
rigenerare le sue ferite.
Knock, knock, knockin'
on heaven's door
"Contento, ora,
razza di stupido?!"
I morti erano crudeli
con lui.
E il chakra che tornava a gonfiarsi nelle vene lo faceva impazzire dal dolore, come un animale ferito
che si dibatteva.
Il Paradiso non era come se l'era immaginato.
Mama, put my guns in the ground
"Stai calmo e
lasciami finire."
In quella voce c'erano
tracce di amarezza, di una preoccupazione un po' rude,
di una collera cieca.
Furiosa perchè l'hai lasciato andare, furiosa per tutto questo tempo perso,
furiosa perchè si è quasi ammazzato, furiosa per non esserti arresa...
Sasuke si chiedeva come due lune color latte potessero spuntare in pieno giorno, con la pioggia per di
più.
Ma le stranezze non erano finite, a giudicare dalla
gelatinosa presenza della Gigantessa Katsuyu, regina
delle lumache. L'Aldilà doveva essere un posto ben strano, una palude melmosa
infestata da lumache fameliche la cui bava poteva spegnere le fiamme nere di Itachi, solo per proporre allo
sventurato trapassato agonie ben peggiori... Un posto orribile.
L'unica occasione di un uomo sprecata per un posto orribile,
davvero orribile.
"Stai - fermo.
Capisci quello che dico, Sasuke? Mi senti?
Mi vedi?"
I can't shoot them anymore.
I suoi inutili occhi
spenti si rifiutavano di guardare il volto distorto dal dolore che incombeva su
di lui. Un volto teso in una smorfia ferina, rabbia primordiale che non
accennava a quietarsi, i lineamenti sconvolti da una pioggia ben peggiore di
quella che impietosa li frustava.
Riacquistare le energie prendendole in prestito da quel viso era più umiliante
che perderle combattendo.
Balsamo della guarigione? Luci in fondo al tunnel? Ritorno alla vita?
Chi era il pazzo che aveva raccontato fandonie del genere?
E quello, quello doveva essere il Limbo della Signora Lumaca, dove altri mille
altri come lui languivano in un eterno pantano verde,
e tutto il mondo era un lago infinito che soffocava in un'infinita palude,
tutto il mondo era orribile, orribile, orribile...
"Mi vedi, Sasuke-kun, mi vedi?!?"
That long black cloud is comin'
down
Gli fecero voltare il
collo a viva forza.
Quelle mani non erano più di ragazzina, erano dure e
d'acciaio, mani di medico maldestro o impaziente.
I feel like I'm knockin'
on heaven's door.
"Mi vedi,
dannazione?!?"
Cambia forse
qualcosa?
"Guardati, guardami... Apri quei dannati occhi, fallo, Sasuke, non ti darò tregua finchè
non guarderai!"
Era furiosa, frustrata e
fuori di sé; lo scuoteva come se lui fosse stato un giocattolo rotto, lo
colpiva inclemente come una lama di vento, lo teneva aggrappato alla vita con
un'ostinazione animalesca.
Knock, knock, knockin'
on heaven's door
"Era questo quello che volevi?!
Era questo, eh? Era questo, avanti, dillo, dillo che
era tutto quello che avevi sempre desiderato, dài,
ammettilo, voglio sentirtelo dire chiaro e tondo: il tuo obiettivo era questo,
vero?, sempre e soltanto questo!?"
Knock, knock, knockin'
on heaven's door
E Sasuke
aprì gli occhi, smarrito.
E il cadavere che vide giacere scomposto accanto a sé, talmente vicino da
poterlo sfiorare senza stendere il braccio, non era quello di
Itachi.
Sasuke vide i suoi stessi occhi, sbarrati e gelidi.
Vide un sentiero di sangue imprigionargli la bocca e colare giù, fino al collo.
Vide un corpo identico al suo, un corpo che era
il suo, disfatto, piagato, aperto alla curiosità della pioggia e del vento. Il suo stesso viso così, inebetito, stupito dell'oblio della morte,
la pelle gialla tesa sulle ossa, un silenzio compatto che aveva sostituito la
confortante pulsazione ritmica del cuore.
Eri tu! Eri tu!
Tutti questi anni ed eri sempre e solo tu, Sasuke,
sempre e solo tu! L'uomo che inseguivi, il sogno che vendicavi, l'eccellenza e
l'eternità...
Ero io?
(Knock, knock, knockin' on heaven's door)
Sakura, come in fiamme per l'ira e
stremata dallo sforzo, respirava con foga; Sakura che
non mostrava né soddisfazione nè pietà, ma solo la
stessa enorme ferita di tre anni prima che continuava a sanguinarle invisibile
lassù, negli occhi spalancati, nella voce carica di rabbia incendiaria, nei
gesti.
"Lo vedi, Sasuke-kun, che eri sempre, solo
tu" mormorò fioca.
Lo vedi? Lo vedi?
Lo vedo.
Knock,
knock, knockin' on heaven's door.
E Sasuke questa
volta aprì gli occhi per davvero.
Fin
Nota dell'Autrice
Un minuto di
silenzio.
Uno degli aborti creativi a cui sono affezionata di
più. Non solo perchè è SasuSaku, non solo perchè sono
riuscita a scrivere una songfic con Knockin' on Heaven's door, non solo perchè è leggermente Nonsense
-e io adoro il Nonsense-, non solo perchè ci ho
penato, terrorizzata com'ero da tirar fuori un clichè e da non giustificare per bene tutta la faccenda, non solo perchè è la mia decima Flavour e ho deciso che sarebbe stata tassativamente SasuSaku, ma anche perchè la ritengo molto mia.
E'... boh, non so neppure descriverla. Mi piace,
ecco, questo sì.
...Il primo che dice "KYAH *ç*,
è la canzone di Avriiiiiiil!" lo sottopongo a
una seduta di Mangekyou in compagnia di Itachi redivivo. E' Bob Dylan, Bob Dylan, poeta del rock o come
diavolo volete chiamarlo, ma Bob Dylan. NEIN Avril. Se scriverò mai una Songfic
con qualcosa di Avril
Lavagna sparatemi a bruciapelo, grazie.
C'è una citazione illustre in mezzo al marasma. To die,
to sleep... perchance to dream.
Sta a voi dirmi chi è ;).
Sakura OOC? Non credo. E' solo arrabbiata,
molto, molto arrabbiata, e delusa, furiosa, frustrata e piena di un
ansito di vita di cui non riesce a liberarsi. E
innamorata, dimenticavo.
Null'altro da dire. Spero di avervi restituito qualcosa, che
giustifichi almeno il tempo speso per la lettura.
Cami, questa è tutta tua :) dovevo pubblicarla il
5 luglio, ma purtroppo l'Irlanda ha avuto il sopravvento e non sono riuscita a
farti gli auguri in modo decente.
Dunque, tanti auguri, tesoro :* grazie per le
deliranti conversazioni in msn, per i tuoi tentativi
di traviarmi allo Hyuugacest, per la compagnia e per
la speranza che ci infondiamo vicendevolmente ogni volta che esce un nuovo capitolo.
Come si suol dire, brindiamo
al decollo di un'amicizia^^ e ovviamente soprattutto alla tua estate e ai tuoi
anni.
Un abbraccio!
Grazie dell'attenzione,
Hipatya
PS: Scusate, sono di frettissima e non ho un secondo per rispondere decentemente
alle vostre splendide recensioni. Vi amo, però <3 tutte
quante: Helen, Kaho, Koks, Sa, Cami e Helen un'altra volta, perchè lei ha lasciato doppia
recensione *_*!
Sapere che seguite le Flavour e che i miei umili
scritti vi lasciano così tanto non può che farmi
gioire ogni volta, credetemi. Non sapete quanto vale questo per me :) è incalcolabile e preziosissimo, sul serio.