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Autore: Nike93    11/07/2008    2 recensioni
Ingredienti:
-uno squattrinato cantante dalla chioma leonina
-un fratello straricco in giro per il mondo
-una pianista in disperata carenza affettiva
-aggiungere a piacere una mela, un divano, un salone musicale e spolverare con qualche testata qua e là
Amalgamare bene il tutto, mettere in forno per qualche minuto e servire con contorno di risate!
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Tokio Hotel
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note iniziali by Vitto: innanzitutto mi sento in dovere di ringraziare il mio datore di lavoro (Claudia XD, unica commentatrice, perlomeno nel momento in cui scrivo queste note) per esserci sempre, e precisare, sempre in onore suo, che io detesto High Sc

Note iniziali by Vitto: innanzitutto mi sento in dovere di ringraziare il mio datore di lavoro (Claudia XD, unica commentatrice, perlomeno nel momento in cui scrivo queste note) per esserci sempre, e precisare, sempre in onore suo, che io detesto High School Musical, facendo eccezione per i personaggi di Kelsi e Ryan (chissà per colpa di chi…). Detto ciò, beh… ah, sì! Secondo me vale la pena di leggere tutti e tre i capitoli solo per il terzo *_* me lo adora (e Tempe mi picchia per la scarsissima pubblicità che faccio alla nostra storia). O,, vi lascio alla lettura e spero di trovare, in una delle mie tante connessioni di contrabbando, qualche commento in più!

 

 

Kelsi

Temperance

Vitto

 

2 - Collisione

 

                    Ryan Evans                                                        e                                                         Vivian  Carey

 

sono lieti di annunciare le loro nozze

che si terranno nel giorno

27 ottobre 2007

nella cattedrale St. James di Albuquerque

 

Perché mi sa che questo non è stato piacevole da leggere?

Ma, fa un po’ tu…

Ricevetti il maledettissimo foglietto scritto in china su un orrido cartoncino color panna con due colombe in copertina due giorni dopo il mio primo incontro con Bill-Scopa-Di-Saggina Kaulitz.

Ecco, gira e rigira sempre là ce l’hai la testa.

Ma voi due proprio nessun rispetto per il dolore altrui avete?

Fai conto che la mia mano sia poggiata sulla tua spalla.

Perdereeeeeeeeeeee l’amooooooooooreeeeeeeeee!!!!!! ^o^

Mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

Sta di fatto che, dopo aver accartocciato il suddetto biglietto, esserci saltata sopra ed averlo buttato senza un attimo di esitazione nel camino (muhuahuahuahua), saltai sulla mia Panda e mi diressi verso il mio amatissimo salone che, naturalmente, trovai chiuso.

Dato che di tornare a casa non avevo alcuna voglia e le cascate del Niagara sembravano essersi date appuntamento nei miei dotti lacrimali, invece di tentare di muovermi anche di un solo passo, mi lasciai sprofondare sul marciapiede, le ginocchia al petto e la testa tra le braccia incrociate e iniziai a singhiozzare, affibiando nel frattempo a Ryan e consorte ogni genere di gentile appellativo.

Non fare così tata, non ti meritava!

Ma se sei tu che li metti sempre insieme! Oh, teh, guarda un po’ chi c’è!

Una soave voce raggiunse le mie orecchie ma io nemmeno mi curai di alzare il capo.

“Vi prego!” TOC TOC TOCApritemi! Sono stato un idiota, un cretino, un emerito deficiente!”

Già. U_U

“Ho bisogno di questo lavoro! Vi supplico!”

Un secco “se ne vada” rispose a quegli appelli disperati da dietro le porte scure sulle quali il non meglio identificato individuo urlante seguiva a battere.

Dopo pochi ma intensi minuti di tragedia greca, il sopracitato abbandonò l’impresa e si avviò a grandi passi nella mia direzione, onde poi inciampare rovinosamente nei miei poveri piedi, che nulla avevano fatto di male tranne che trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Ma allora sei cecata, gioia.

-.-‘ pollo

Alzai faticosamente gli occhi sul nuovo arrivato e al riconoscerlo il mio cuore già messo a dura prova, cessò per qualche interminabile istante di battere.

… e questo non mi piace.

Non in quel senso! Fu più una cosa del tipo arresto cardiaco, non so se mi spiego.

Perfettamente. u.u

“Oh, porca… cioè, no, scusami! Io non… Chealsea!”

“Non mi ch-ch-chiamo Chealsea!!” Gli urlai in faccia, singhiozzando disperata.

“Oddio…scusa… non pensavo che un nome sbagliato potesse fare un tale effetto!”

“Non è per il nome, cretino!”

Mentre le cascate del Niagara riprendevano a scorrere in piena libertà, intravidi Bill chinarsi con circospezione davanti a me, ben attento a non far sfiorare il pavimento né dalle sue ginocchia d’oro zecchino né dal fondoschiena di platino.

“Ehm…ok… adesso io…dovrei consolarti, giusto?”

Silenzio. No, non silenzio. Singhiozzi sull’isterico andante.

“Già…oddio che dovrei fare?... Forse… una carezzina sulla testa? Così?”

Nel momento in cui la mano sfiorò, o forse arrivò solo vicina a sfiorare i miei capelli, senza sapere né come né perché, un lamento straziante sfuggì dalle mie labbra, facendolo arretrare di colpo come se gli fosse scoppiato un candelotto di dinamite tra le mani.

“Ok, no…ehm…”

Singhiozzi a go go.

T_T “E io che faccio ora?” Sussurrò Bill, pensando di non essere sentito.

Ad un tratto, qualcosa di molto simile ad un lampo di genio gli attraversò gli occhi e, dopo aver squadrato con aria decisamente schifata il quadrato d’asfalto accanto a me, fece ciò di cui mai l’avrei creduto capace, colpendomi profondamente.

Il preziosissimo fondoschiena, infatti, andò a posarsi, per quanto riluttante, sull’immonda superficie e poco dopo un braccio semi-scheletrico circondò le mie spalle, costringendomi ad alzare la testa di scatto.

Ditemi quanto deve durare che vado a farmi un giro.

Il diabete avanza, lento ed inesorabile…

Cretine.

“Che…che stai facendo?” Domandai, tirando un po’ su col naso.

“É un ultimo penoso tentativo di consolarti, anche se sospetto che tra poco dovrai essere tu a farlo, vista la condizione dei miei jeans.

“Idiota.”

“Grazie! É uno dei più bei complimenti che abbia mai ricevuto!”

Nonostante la situazione infelice, la sua uscita di spirito pareva talmente convita e vera che le mie labbra non poterono fare a meno di piegarsi in un sorriso.

“Ehi! Allora sono bravo a consolare!” Esclamò lui, stringendomi un po’ di più.

“C’è di peggio…”

Sorriso. Un bel sorriso, dovetti ammetterlo.

Alleluia! Ce l’ha fatta!

Urge una visita dall’oculista.

Grrrr

Prprprpr

“Sai” Cominciò, alzandosi ed aiutandomi a fare lo stesso. “Non capita tutti i giorni di inciampare in un fiume in piena… ti va di dirmi che è successo?” Chiese con gli occhi sbrilluccicosi.

Mi strinsi nelle spalle: forse parlarne mi avrebbe fatto bene.

“Il mio ex storico mi ha invitata al suo matrimonio. Attimo di smarrimento nei suoi occhi. “Con un’altra” Mi parve doveroso chiarire.

“Oh. Non è bello.

Ma va? ù.ù

“No, non lo è.” Replicai, ridacchiando, anche se non so perché.

E che c’è da ridere?

T’ho detto che non lo so!

Presta attenzione!

Mi farete uscire di testa… @_@

“E come mai eri qui?”

“Volevo suonare. É l’unica cosa in grado di farmi sentire meglio.

“Non ci credo! Sei una musicista anche tu! E che suoni? Rock? Metal?”

“Ehm… classica, a dire il vero.”

“Ah… bello….” Convinto.

“Sì, però è chiuso…”

“Ah, ma io so perché! C’è un concerto di quello là…tipo…quello morto… Ludwig?”

Beethoven?” Azzardai.

“Sì, quello lì!”

Storsi il naso alla ben poco lusinghiera definizione di quello lì, ma passai oltre.

“Mi piacerebbe vederlo… amo Beethoven…”

“Sì, sì, non è male…” Sempre più convinto. E poi… tadan! Altra illuminazione. “Andiamoci!”

“Ma è già iniziato…”

Embè? Ci infiltriamo, no?”

Esatto, proprio perché non ti si nota…

Come si può non notare cotanta celestiale beltà?

T_T

Non feci in tempo a protestare che già mi trovavo seduta su una delle poltroncine di velluto rosso ad ascoltare la musica più bella mai composta.

 

Lettori: E come ci sono finiti in sala?

Redazione: In effetti ce lo stiamo chiedendo anche noi.

Anche io!

Io pure!

Non lo saprete mai!!! è_é

 

Pian piano le note del caro vecchio Ludwig iniziarono a rapirmi, facendomi dimenticare tutti i miei problemi, compresi quelli biondi con gli occhi azzurri. Ad un certo punto notai persino che la testa del mio accompagnatore si muoveva a ritmo. Particolare, questo, che mi sorprese piacevolmente.

Dopo un po’, però, afferrai la natura del movimento, quando questo iniziò ad essere accompagnato da molesti rumori sul genere fusa.

Osservando il soggetto umano seduto sulla poltroncina accanto a me, mi accorsi che andava pian piano abbassandosi sempre di più, scivolando pericolosamente verso il pavimento, finché la testa non arrivò a metà schienale.

Solo allora compresi l’agghiacciante realtà: si era addormentato!

Ora, io mi chiedo: com’è umanamente possibile addormentarsi ascoltando Beethoven?

É facile! Chiudi gli occhi e dormi!

Anche se nel tuo caso, visto chi hai accanto, non sarebbe normale. Quale sogno potrebbe superare quella realtà?

Dopo qualche minuto trascorso nella pietosa speranza di un risveglio miracoloso, mi guardai intorno e, con circospezione, mi chinai su di lui.

Bill!” Sussurrai. Nulla. “Biiiiill!”

Una vecchietta seduta dietro di me mi squadrò con aria per niente amichevole.

“Scusi.” Sillabai, tornando poi alla mia erculea impresa.

Bill!” Ripetei, scuotendolo leggermente per una spalla.

“Eh, cosa, che succede?” Esclamò lui, alzandosi di scatto e finendo per far cozzare con estrema leggiadria la sua testa con la mia.

Ahio!” Sbuffo della vecchietta e dolore del mio cranio. In un attimo un bellissimo cielo completo di stelle riempì il salone.

Ops…”

Ops un corno!” Sibilai, massaggiandomi la testa.

“E dai, ti ho chiesto scusa!”

Per rispondere (male) alle sue patetiche scuse senza urtare la tenera vecchietta della fila di dietro, fui costretta ad abbassarmi verso di lui.

Errore fatale.

Ne sei convinta? Puoi sempre ripensarci, eh.

Attenta… fossi in te gli starei alla larga…

Per non perdere l’equilibrio la mia mano si aggrappò alla sua spalla, come aveva fatto la sua pochi giorni prima. Ancora con la mano tra i capelli, Bill passò repentinamente lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra.

Che.Stai.Guardando?” Dissi tra i denti. Nessuna risposta.

Dopo un secondo passato a studiare qualcosa di incredibilmente interessante (che cosa sia ancora me lo chiedo) sul mio volto, si mordicchiò il labbro inferiore e i suoi oscuri propositi mi furono improvvisamente chiari.

*ç*

Marpione.

“Non ci provare. Se lo fai ti picchio.” Minacciai, senza, però, spostarmi di un millimetro.

“Io corro più veloce.” Dichiarò con un ghigno malefico stampato in viso, prima di portare a tradimento una mano sulla mia schiena, rischiando di farmi rovinosamente capottare sulla sua poltroncina.

Non successe.

Ciò che accadde fu che….

Che….

Che?!?!

*.* *.*

Che cosa, caspita?!?!?

…che ci sentimmo entrambi picchiettare sulle spalle, mentre la sua bocca compiva non meglio identificati movimenti sulla mia e io fissavo il vuoto con gli occhi più sgranati di un pesce rosso.

“Signori, siete pregati di uscire e continuare le vostre effusioni in un luogo più appropriato.

A casa, davanti al focolare?

Nel bordello sulla ventitreesima?

Volgare.

Scontata.

Hehe, ci dispiace…” Bisbigliai, mettendo su il miglior sorrisino imbarazzato del mio repertorio.

“A me no…ahia!” Esclamò Bill, quando partì una gomitata volante dritta dritta nel suo stomaco.

“Usciamo subito.” Dichiarai, afferrando la borsetta in una mano e il polso del mio molestatore nell’altra e correndo come un diretto verso la porta, senza poter evitare di sentire un “I giovani d’oggi” pronunciato amaramente dalla vecchietta di cui sopra.

E una volta fuori… imbarazzo.

“Ehm…”

“Sì.”

“Cioè, io…”

“Lo so.”

Ok, allora…”

“Ciao.”

COSA VUOL DIRE CIAO???????

Uuuuuhhhh! Guardala! Trasformazione in corso!

Non so cosa mi sia preso, giuro che non lo so. Sta di fatto che in una frazione di secondo mi ritrovai in punta di piedi (o forse ero su un gradino…) con una mano nella criniera  di SimBill e le labbra inspiegabilmente premute sulle sue.

Durò un secondo, perché poi mi resi conto di ciò che stavo facendo, anche grazie ad un “porca l’oca” biascicato dal suddetto.

Meh, ti sei sprecata!

Ehi, porca l’oca è mio!!!!!

Lui lo dice meglio.

-.-‘

 

Continua…

 

  
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