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Autore: Xecestel    13/04/2014    0 recensioni
Il mio “rivale” era un grande manager della finanza e volevo vendicarmi fino in fondo. Acquistai parecchi pacchetti azionari di varie società, diventando in breve tempo quasi un suo pari. Quando lui si rese conto di quanto stavo diventando influente in appena una settimana, si rese conto che la guerra era aperta. L’unico vantaggio: la mia libertà.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appoggiò un braccio contro il vetro della finestra e guardò la strada. Le macchine sfrecciavano velocissime anche a quell’ora della notte. Gli piaceva guardarle correre dal suo attico, lo rilassava.
Ma quella notte, neanche quella visione riusciva a calmarlo.

«Quindi sei venuto a riscuotere…» commentò con voce sommessa.
«Avevamo accordato un mese, mi sembra» rispose un uomo con un completo rosso acceso, seduto su una poltrona a due posti qualche metro dietro di lui.
Teneva le gambe incrociate e sorseggiava un drink, con assoluta noncuranza nei confronti dell’espressione cupa del suo interlocutore.

«Non c’è modo di posticiparlo?» chiese quest’ultimo voltandosi.
L’uomo seduto rise di gusto. Poi lasciò cadere pesantemente la schiena sullo schienale della poltrona e agitò il bicchiere pieno.
«Il grande e potente Stevenson, l’uomo più ricco e importante del mondo, che mi implora di posticipare la riscossione dei suoi “tributi”..! Quale onore!»

Stevenson si voltò nuovamente verso la finestra.
«Possiamo parlare un po’, prima? Voglio chiederti alcune cose»
L’uomo guardò l’orologio a pendolo antico che teneva Stevenson nel suo attico e commentò: «Sono le 23, alla scadenza manca un’ora, sono arrivato in anticipo proprio per questo!»
Stevenson si allontanò dalla finestra e si sedette di fronte al suo ospite, sospirando. Giocherellava nervosamente con la sua fede nuziale finemente decorata, tenendo lo sguardo basso e appoggiandosi sulle sue ginocchia.

«Ah!» esclamò l’uomo «Bell’anello! Un mesetto fa avevi una fede di stampo classico, che mi sono perso?»
«Non sai cosa ho fatto durante questo mese?»
L’uomo scosse la testa sorridendo.
«Te lo racconterò, se vuoi… Ma dopo dammi il tempo di porti le mie domande…»
L’ospite fece cenno di accordo e si allontanò dallo schienale allungando nuovamente la mano verso la bottiglia di alcol che si trovava sul tavolino tra i due divani.

«Quando mi hai dato questo grande potere, ho passato il primo giorno pensando a come sfruttarlo… Sapevo di poter fare qualsiasi cosa, sapevo che se me la fossi giocata bene, avrei potuto vivere il mese migliore della mia vita… Ricordi che mia moglie aveva un amante, no? Bene, è stata la prima cosa che ho voluto gestire…
Non potevo chiedere il divorzio, non sono uno stinco di santo e ho pochi soldi, mentre lei, aiutata da quel… bastardo… sarebbe riuscita a trovare un avvocato capace di mettere la giuria contro di me… No, dovevo fare qualcosa di più. Per prima cosa, ho deciso di scommettere sulle corse di cavalli, qui è un business più grande di quello che tu puoi immaginare, credimi, ma non riuscivo a vincere una singola scommessa… Mi ero illuso che il mio dono comprendesse l’infallibilità, ma in effetti non rientrava nell’accordo.
Ma poi ho ricordato: potevo fare qualsiasi cosa. Ho utilizzato metodi illeciti. Non mi importava, dovevo avere la mia vendetta sulla società e sulla vita, anche se tutto sarebbe finito, dovevo sentirmi potente almeno una volta…»

L’uomo appoggiò il bicchiere sul tavolino.
«Ti ho concesso un mese in cui avresti potuto fare qualsiasi cosa avessi voluto e che sarebbe stato “resettato” a patto che non ti fossi fatto ammazzare…» si sdraiò sul divanetto «Non è poi così tanto, un mese»

«Lo so, ed è proprio questo che mi ha spinto ad usare mezzi illeciti. Corruzione, sabotaggio e omicidio sono diventati all’ordine del giorno, per me. Da quando, grazie a questi metodi, sono riuscito a vincere una scommessa da parecchi milioni»
«Ora la cosa si fa interessante!» esclamò l’uomo ridendo «Guarda fin dove riesce ad arrivare un uomo sapendo che può fare ciò che vuole!»
Stevenson posò l’anello su un tavolino e versò l’alcol in un bicchiere, nervosamente ma in silenzio.
«Quei soldi mi servivano per le pratiche del divorzio» continuò sorseggiando il suo drink «Ma quando tenni in mano l’assegno della vittoria, mi resi conto che potevo andare oltre, molto oltre»
Pose il bicchiere mezzo vuoto sul tavolo e tornò a giocherellare con l’anello.
«Il mio “rivale” era un grande manager della finanza e volevo vendicarmi fino in fondo. Acquistai parecchi pacchetti azionari di varie società, diventando in breve tempo quasi un suo pari. Quando lui si rese conto di quanto stavo diventando influente in appena una settimana, si rese conto che la guerra era aperta. L’unico vantaggio: la mia libertà.
Ho gettato via tutto ciò che avevo in quella discarica che era la mia cantina e l’ho risistemata. L’ho trasformata in uno studio dove pianificare nel dettaglio ogni mia mossa, per riuscire sempre a farla franca. Sono riuscito in qualche piccolo “colpo”, inizialmente, surclassando i miei rivali con vari metodi molto basilari. Ma per concludere in bellezza, avevo bisogno di qualcosa di più…»
«Sto ascoltando…» commentò l’uomo sorridendo.

   
 
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