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Autore: BabyLolita    18/04/2014    5 recensioni
Sophie e Kentin sono amici da sempre. Lei però si è accorta di essere innamorata di lui e decide di confessarglielo l'ultimo giorno di scuola. Ma i due, a causa del padre di lui, dovranno separarsi. Sophie vacillerà e non saprà più se dichiararsi o meno, fino a quando non prenderà una decisione definitiva, proprio quando lui sta per sparire davanti ai suoi occhi.
Preso dal capitolo 3:
Così dicendo mi sfila l’elastico dai capelli, che ricadono dolcemente alle mie spalle. Se lo infila al polso e poi mi passa una mano dietro la nuca accarezzandomi dolcemente. Poi mi percorre con la stessa mano tutta la schiena facendomi venire i brividi. Con l’altra mi stringe a lui mentre il suo respiro scalda le mie labbra. Sta per baciarmi ancora. E dio solo sa quanto desidero questo bacio.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kentin, Nathaniel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Resto avvolta nella solitudine ancora per qualche minuto. Ho bisogno di assaporare fino in fondo la sensazione del corpo di Kentin che avvolge il mio. Solo un altro po’, mi ripeto mentre chiudo gli occhi e mi avvolgo tra le mie braccia sentendo dentro di me la sua presenza. Quando mi decido a muovermi mi rendo conto che è passato un sacco di tempo e che sicuramente mia madre si starà preoccupando. Vado di fretta al supermercato, compro quello che mi serve e corro fino a casa, inventando una scusa banale per il mio ritardo. Vado in camera mia e mi avvicino al comodino. So quello che sto cercando. Mi siedo sul bordo del letto, allungando la mano verso il cassetto ed aprendolo. I miei occhi vengono subito catturati dalla loro presenza. Avvicino la mia mano afferrando prima l’elastico e poi il braccialetto che Kentin mi ha regalato tempo fa. Per quale stupida ragione ho smesso di indossarvi? Sgancio il braccialetto portandomelo sul polso ed avvolgendocelo intorno. Una volta riagganciato riprendo l’elastico e mi dirigo verso lo specchio. Mi spazzolo i capelli e poi li lego da un lato ritrovando, in poco più di un secondo, la vera me riflessa allo specchio. Sorrido divertita sapendo che, probabilmente, le cose ora si sistemeranno. Accarezzo la mia mano dove ancora è incisa la frase del mio amato Kentin. Prendo il cellulare e mando un messaggio a Castiel. “sono tornata!” è il testo che digito rapidamente prima di cliccare invio. La risposta arriva rapida ma, come al solito, è un messaggio privo di lunghe parole. Anzi, questa volta, si è limitato a fare un punto interrogativo. Mi avvicino allo specchio ed alzo il cellulare per farmi una foto. Metto la mano libera in avanti, mostrando il braccialetto ma evitando di nascondere l’elastico. Alzo l’indice ed il medio facendo il segno di vittoria e mi faccio la foto. La invio al mio migliore amico che, questa volta, risponde con un “bentornata”. I suoi messaggi sono sempre corti e coincisi, ma mi trasmettono tutto l’affetto che prova per me e che io provo per lui. Mi metto suoi libri ed inizio a studiare. Quando tornerò a scu0la, vedrò di affrontare ogni cosa.
La sveglia suona puntuale come ogni mattina ma, questa volta, sono io quella diversa. Allungo velocemente la mano per spegnerla. Sono già sveglia da più di mezz’ora poiché l’ansia di rivedere Kentin mi ha turbata tutta la notte. Mi alzo rapida vestendomi velocemente. Mi posiziono allo specchio legandomi i capelli. Mi osservo attentamente. Indosso gli stessi abiti del giorno in cui io e Kentin ci siamo rivisti. Sono sicura che, questo mio abbigliamento, gli farà capire quello che provo e che voglio più di tutte le parole di questo mondo. Esco di casa e, non vedendolo li ad aspettarmi, una parte di me si incupisce immediatamente. Scuoto la testa per mandare via i cattivi pensieri e mi avvio verso la scuola. Non appena arrivo in cortile vedo Castiel farmi un cenno di saluto mentre, seduto sulla sua panchina, fuma la sua sigaretta. Mi avvicino a lui e mi ci siedo accanto. Lo osservo fare un tiro e poi passarmi la sigaretta. Sorrido declinando la sua gentile proposta. Lui fa spallucce e se la rinfila tra le labbra.
-   Sbaglio o ti è tornato il buonumore? È successo qualcosa di speciale tra voi due? –
-   Ohoh ma come siamo perspicaci. Qualcosa è successo, ma speciale o no dipende dai punti di vista –
-   Mi pareva strano che TU non complicassi la situazione come al tuo solito –
-   Ma non l’ho complicata! –
-   Ah no? eppure le tue parole mi fanno credere il contrario. “speciale o no dipende dai punti di vista”. Ma andiamo!-
-   Senti, vuoi che ti racconti come sono andate le cose o hai intenzione di tirare ad indovinare e trarre le tue conclusioni? –
-   Sentiamo ranocchia. Ti ascolto, infondo sono venuto prima per questo –
Sorrido pensando a quanto, nonostante il suo carattere scostante, sia affettuoso nei miei confronti. Inizio a raccontargli la mia disavventura trasformatasi in colpo di fortuna e lui, come sempre, resta in silenzio ascoltandomi. Questa routine si ripete parecchio spesso…chissà se la cosa lo annoia. La campanella suona e Castiel si alza per andare in classe. Mi osserva incuriosito quando vede che non mi sono mossa. Lo guardo osservarsi intorno e poi sorridermi infilandosi le mani in tasca. Mi fa un cenno di saluto con la testa e poi si avvia verso l’entrata del liceo. So che ha capito cosa sto facendo. Il sole splende alto nel cielo mentre osservo con insistenza il cancello d’entrata del liceo. Voglio vederti. Voglio vederti. Voglio vederti. Ripeto incessantemente  nella mia testa, come se il mio fosse un richiamo, una richiesta d’aiuto. Sono arrivata a scuola prima del solito proprio perché volevo vederti arrivare e prenderti da parte per parlare, e starò qui ad aspettarti fino a quando non ti vedrò arrivare. Penso come per darmi forza. Il tempo passa e sento la campanella della prima ora suonare. Poco dopo suona anche quella dell’intervallo e sento la mia felicità svanire a poco a poco. Sospiro delusa mentre osservo gli altri studenti uscire per l’intervallo. Osservo ogni persona passeggiare tranquilla e camminare godendosi il sole. Mi aspetto di vedere arrivare Castiel, ma lui non arriva. La campanella suona ancora mentre gli studenti si recano nelle loro classi. Solo un ora. Aspetterò solo un'altra ora. Il tempo passa ed il cielo sopra di me comincia ad incupirsi, come per avvisarmi di rientrare perché tanto lui non arriverà. Il tempo trascorre e di ore ne sono passate ormai due e mezza. L’orario di scuola è finito ma, per qualche stupida ragione, io resto ferma seduta sulla panchina, sperando di vederlo arrivare. Qualcosa di bagnato cade sul mio naso. Alzo gli occhi al cielo accorgendomi che sta iniziando a piovere. Sopra di me, le nuvole nere e corpose nascondono quel sole caldo che, fino a poco prima, mi accarezzava dolcemente. Poco a poco la pioggia si fa sempre più fitta e pungente. Brividi di freddo mi ricoprono il corpo mentre la mia ostinazione mista a speranza non mi fanno muovere dalla mia posizione. Inizio a starnutire e mi abbraccio nel tentativo di scaldarmi. Tutto questo è ridicolo. Io sono ridicola. I miei sogni si infrangono uno dopo l’altro realizzando che solo io voglio che tutto torni come prima. Raccolgo le forze e mi alzo dirigendomi verso l’uscita del liceo. Non appena varco i cancelli sbatto addosso a qualcuno, e la scena mi sembra fin troppo familiare. Alzo lo sguardo felice ma quando mi accorgo che non si tratta di Kentin il mio sorriso svanisce trasformandosi  in un’espressione dispiaciuta. Mi scuso con la persona che ho urtato e mi sposto per farla passare. Resto ferma per qualche secondo mentre nella mia mente riaffiorano i ricordi di quel giorno. Chiudo gli occhi e cerco di ricordare ogni dettaglio, anche il più insignificante, mentre il mio corpo trema per il freddo. Ricordo le mie lacrime, la sua rabbia e preoccupazione, poi il mio scatto d’ira e quel bacio rubato. Ricordo ogni singola cosa temendo che non possa restare altro che un ricordo. Ed è in quel momento che il suo calore mi avvolge. Riconosco tutto praticamente subito: la sua corporatura, il suo profumo, il senso di protezione che solo lui riesce a trasmettermi. Ho ancora gli occhi chiusi ma so per certo che quell’abbraccio proviene da Kentin. Lo abbraccio a mia volta piangendo silenziosamente:
-   Volevo vederti… -
Sussurro tra i singhiozzi. Lui non dice niente ma mi accarezza dolcemente la testa.
-   Vieni o ti prederai un raffreddore –
Mi dice allontanandomi ed afferrando la mia mano. Lo osservo guardarmi con preoccupazione e la mia reazione è istantanea. Mi avvicino a lui alzandomi sulle punte dei piedi e poggiando le mie labbra sulle sue. Lui non è sorpreso e non si sposta, come se se lo aspettasse. Chiudiamo gli occhi all’unisono mentre le nostre lingue si sfiorano. Non appena ci allontaniamo la sua mano lascia la mia e lui si mette davanti a me, afferrandomi per le spalle. Non diciamo niente, ma sappiamo entrambi che deve “restituirmelo”. Chiudo gli occhi ed aspetto il suo bacio. Non appena arriva allungo le mie mani nella sua direzione tirandolo verso di me. Le sue mani scivolano sulla mia schiena avvolgendomi ed io faccio altrettanto. Quando ci separiamo riafferra la mia mano portandomi a casa sua. Varchiamo la soglia e mi accorgo che tutte le luci sono spente. Siamo soli. Il mio cuore inizia a battere all’impazzata. Tolgo le scarpe e mi dirigo in bagno, conosco perfettamente questa casa. Mi infilo sotto la doccia calda e quando ne esco avvolto il mio corpo con un asciugamano che copre solo quello che c’è da coprire. Tampono i capelli bagnati lasciandoli umidi ed esco dal bagno. Dalla cucina sento provenire un profumo allettante e subito lo seguo. Non appena arrivo vedo Kentin versare della cioccolata calda in due tazze. La mia presenza lo distrae e lo vedo arrossire improvvisamente. Mentre distoglie lo sguardo imbarazzato mi dice di salire in camera sua e mettermi qualcosa addosso. Faccio cenno di si e salgo le scale raggiungendo il primo piano. Entro in camera sua ed il suo profumo mi stordisce immediatamente. Mi accorgo di quanto le cose siano cambiate dall’ultima volta. Tutti i modellini ed i fumetti sono spariti lasciando spazio a libri militari e attrezzi per il fitness. Passo in rassegna ogni angolo temendo che Ambra abbia visto questo posto prima di me. Mi avvicino all’armadio ma una camicia abbandonata su una poltrona li accanto attira la mia attenzione. Mi avvicino e la afferro. La porto all’altezza del mio viso e non appena sento il suo profumo decido che è lei che voglio indossare. Lascio scivolare a terra l’asciugamano e mi infilo la camicia. Abbottono tutti i bottoni ed apro l’armadio per guardarmi allo specchio. La mia figura alta e snella è coperta appena da una camicia che mi va fin troppo larga, ma che mi fa sentire a casa. Mentre sorrido guardandomi vedo riflettersi l’immagine di Kentin alle mie spalle. Chiudo l’armadio e mi volto verso di lui che mi porge la tazza guardando altrove:
-   Dovresti metterti qualcos’altro addosso –
-   Perché? –
-   Beh perché fa freddo –
-   No grazie, sto bene così –
Dico afferrando la tazza ed avvicinandomi al letto sedendomici sul bordo. Faccio cenno a Kentin di sedersi accanto a me ma lui fa cenno di no. Metto il broncio e lui fa una smorfia di disappunto prima di avvicinarsi e sedersi accanto a me. Sorrido tra me e me mentre mi appoggio con la testa sulla sua spalla. Lui non si muove e, in silenzio, continuiamo a bere la nostra cioccolata. Non appena è finita la poggiamo a terra ma nessuno di noi proferisce ancora parola e so che, se non sarò io ad iniziare, nessuno lo farà mai:
-   Come mai sei arrivato così tardi? –
-   Veramente non sarei nemmeno dovuto venire… -
Mi allontano da lui e lo osservo. Lui sospira e prende il cellulare dalla tasca. Lo osservo armeggiare un attimo prima di farmi vedere il display. I miei occhi impallidiscono mentre vedo due messaggi da parte del mio migliore amico. Il primo, contiene la scritta “ti sta aspettando”. Il secondo, mostra l’immagine di me seduta sulla panchina sotto la pioggia.
-   Castiel ti ha --- -
-   Già. Deve tenerci proprio parecchio a te –
-   E tu? Ci tieni…a me? –
Domanda tagliente. Abbastanza affilata da ferirlo. Lo guardo mentre distoglie lo sguardo e ripone il cellulare in tasca. Resta in silenzio e capisco che non vuole rispondere alla mia domanda. Mi protraggo verso di lui afferrando il suo volto tra le mani e voltandolo nella mia direzione. I suoi occhi incrociano i miei e restiamo a fissarci per qualche secondo. Una ciocca umida mi ricade sul viso e Kentin delicatamente me la sposta. I nostri sguardi non si abbandonano nemmeno per un secondo mentre mi avvicino a lui baciandolo ancora, annullando così il contatto visivo mentre chiudo gli occhi. Il bacio è lento e caldo e, mentre ci abbracciamo, lo tiro su di me sdraiandoci sul letto. Il bacio continua insistente e ci allontaniamo giusto il tempo di riprendere fiato per poi riprendere. Io do, lui restituisce. Andiamo avanti così per qualche minuto fino a quando le mie mani finiscono inevitabilmente sotto i suoi vestiti. Lui improvvisamente si ferma ed io faccio altrettanto:
-   Non posso…io sto con Ambra –
Le sue parole mi feriscono a morte, ma non voglio perderlo.
-   Non importa…quello che non vuoi, me lo restituisci –
Dico tirandolo verso di me e baciandolo ancora. Osservo i suoi occhi chiudersi e faccio altrettanto con i miei. Inizio a togliergli i vestiti e lui, piano piano, sbottona la camicia che indosso. Le cose si fanno incandescenti al punto che finiamo per fare l’amore per due o tre volte, e non c’è più nessuno che da e nessuno che restituisce.
Quando riapro gli occhi mi accorgo di essermi addormentata fra le sue braccia. Il suo calore mi scalda e mi avvicino ancora di più a lui per godermelo al massimo. Poco tempo dopo anche lui si sveglia. Non dice nulla e si stropiccia gli occhi sbadigliando rumorosamente. Lo osservo indossare i boxer e scendere al piano di sotto per poi ricomparire portando i miei vestiti. Ci rivestiamo e scendiamo al piano di sotto. Lo saluto con un bacio che lui, prontamente, mi restituisce ed esco di casa dirigendomi verso la mia.
L’indomani torno a scuola e, non appena vedo Castiel, lo ringrazio di cuore. Lui finge di non sapere niente e si infila l’ipod alle orecchie estraniandosi dal mondo. Passano un paio di giorni e di Kentin non c’è più stata traccia. Il panico mi assale e temo che abbia cambiato scuola. Ma di certo non posso andare in sala delegati o troverò Nathaniel. In quel momento mi ricordo di lui e mi accorgo che anche lui non si è più visto. Scaccio dalla mente il suo pensiero ed esco prima di scuola di nascosto. Inizio a girare a vuoto per la città, sperando di rivedere Kentin. Giro per un paio d’ore ma non lo trovo da nessuna parte. Poi un’idea balena nella mia testa. Mi dirigo al vicolo dove mi ha salvata e, stranamente, lo trovo proprio li. È appoggiato al muro con il viso rivolto verso l’alto. Mi avvicino silenziosamente a lui e, non appena ci sono davanti, il suo volto si abbassa osservandomi. Restiamo in silenzio. Mi avvicino di qualche passo. Lui sospira ed io mi appoggio al suo petto alzandomi sulle punte e baciandolo. Lui non si muove ma non contesta il bacio. Non appena mi allontano chiudo gli occhi aspettando che “contraccambi” ma quello che fa mi spiazza. Le sue mani si poggiano sulle mie spalle allontanandomi. Riapro gli occhi e lo osservo andarsene. D’istinto corro nella sua direzione e lo abbraccio da dietro. Lui si ferma e appoggia le sue mani sulle mie tentando di allontanarmi. Il suo rifiuto mi uccide ed inizio a piangere. Le mie lacrime lo fermano e sento le sue mani allontanarsi dalle mie lasciandomi mantenere la mia posizione:
-   Mi manchi... – sussurro.
-   Lo so... -
-   E io? Non ti manco? - 
-   Ho davvero il diritto di dirlo? Infondo...io sto ancora con Ambra...-
-   La scuola militare deve averti messo davvero in riga...Kentin qui nessuno ti sta imponendo di fare ciò che è giusto o sbagliato. Anche baciarmi è contro una norma morale visto che stai con Ambra...eppure lo fai -
-   No io...ti restituisco solo ciò che non posso accettare -
-   Basta Kentin, ti prego...non lo faresti se non vorresti. Mi respingeresti direttamente... -
Kentin si volta nella mia direzione e mi stringe a se ed io affondo nel suo petto riappropriandomi di quel calore che mi è mancato da morire.
-   Mi manchi anche tu... -
-   Era ora che lo dicessi -
Rispondo stringendolo a me.
-   Però...non è giusto -
-   Che cosa? -
-   Tutto questo...tu, mi hai lasciato per il delegato...ed io non posso perdonarti... -Scatto all'indietro osservandolo con rabbia:
-   Io ti avrei lasciato per Nath?! Ti ho lasciato perché mi sono accorta dei sentimenti che provavi per Ambra! E l'anello che le hai regalato ne è stata la prova!!! -
-   Sentimenti? Anello? Ma di che diavolo stai parlando?! -
-   Ah ora fai il finto tonto? Io stessa sono venuta a sapere che quel giorno al centro commerciale eri con Ambra e sei passato in una gioielleria...ed il giorno dopo lei aveva un anello! Anche un tonto avrebbe capito che glielo avevi regalato tu! -
-   Non è assolutamente vero! Io ero andato lì si per comprare un anello, ma uno per te non per lei! -
Rimango ammutolita. Sono ancora fra le sue braccia ma siamo abbastanza lontani da guardarci negli occhi. Piano piano realizzo che non siamo stati altro che le pedine del gioco di Nathaniel ma ho bisogno di un ultima conferma prima di avere delle certezze:
-   Kentin ho bisogno che tu mi risponda sinceramente ora...e se la risposta è quella che mi aspetto...allora siamo stati ingannati entrambi... -
-   Che cosa stai dicendo? -
-   Kentin...hai mai provato qualcosa per Ambra? -
-   ...no -
-   ...sono felice di ciò...ricordi quel giorno che mi hai salvata da Nath? -
-   E come potrei dimenticarlo... -
-   Ecco, quel giorno lui mi ha confessato un sacco di cose... -
-   Cioè? -
Sciolgo l'abbraccio afferrando la sua mano. Gli faccio cenno di seguirmi e lui lo fa senza fiatare. Usciamo dal vicolo dirigendoci al parco. Non appena troviamo una panchina ci avviciniamo e ci sediamo. Il sole splende nel cielo e noi ci appartiamo all'ombra. Inizio a raccontargli ogni cosa. Di come Nathaniel lo ha prima osservato e poi tratto i suoi vantaggi e di come mi ha fatto credere che lui fosse davvero innamorato di Ambra. Kentin, dal canto suo, mi spiega che Ambra ha fatto con lui la stessa cosa, dicendogli che stavo facendo di tutto per fare in modo di lasciarlo ed andare dal delegato. Mi spiega che quel bacio che ho visto è successo perché lui, preso dalla frustrazione e dal dolore, si è lasciato andare nel tentativo di dimenticare. Inoltre mi racconta che non c’è stato altro tra lui e Ambra oltre quel bacio a cui ho assistito ed io aggiungo che anche io con il delegato non ho fatto nulla oltre al bacio ma gli confesso anche di come lui abbia abusato di me quella volta in gita ma del fatto che gliel’ho tenuto nascosto perché non volevo perderlo. Lui resta ammutolito ma mi sorride perdonandomi. Chiariamo anche la questione dell'anello: Kentin mi spiega che quell'anello se l'è comprata da sola quel giorno ma che nessuno è andato a dirgli che lei lo spacciava per un regalo fatto da parte sua. Tutti i pezzi del puzzle tornano al loro posto e finalmente abbiamo entrambi chiara la situazione. Kentin afferra il mio viso poggiando per primo le sue labbra sulle mie. Sorpresa, assecondo il suo bacio e me lo godo fino alla fine. Quando si allontana lo guardo osservare l’ora per poi alzarsi in piedi ed allungare la sua mano verso la mia. Sorrido felice e l’afferro mentre iniziamo a camminare svelti verso la scuola. Sono sicura che adesso tutto questo pasticcio si risolverà nel modo migliore!




Commento dell'autrice: salveeee xD come state? Ho appena finito di scrivere questo capitolo e ho pensato di postarlo subito xD mi sono sentita ispirata <3 xD spero vi sia piaciuto e che siate felici che le cose (sembra) stiano tornando al loro posto! Questo capitolo l'ho fatto finire un po' meno in sospeso del mio solito (sarà perché ho mangiato tnt cioccolato delle uova di pasqua allora mi sono addolcita xD) ok basta cavolate xD Ditemi cosa ne pensate sono semplre felicissima di vedere delle recensioni =D intanto auguro a tutti buona pasqua!!! =D =D =D =D

 
   
 
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