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Autore: AngyHufflepluffLewis    18/04/2014    1 recensioni
Katniss e Peeta stanno andando a casa di Finnick e Annie, nel distretto 4. Lei ha appena partorito e, Finnick vuole condividere con gli innamorati sventurati la felicità del momento. Finnick non è morto(è un modo per autoconvincermi che non è mai successo niente di simile), e vive in una piccola casetta di fronte al mare insieme a Annie e al nascituro. Katniss è afflitta da un problema però, che riguarda proprio i bambini e che la farà riflettere su una decisione importante che potrebbe cambiarla del tutto. Una decisione già stata presa da Katniss, che si ritrova a pensare se sia veramente giusta o no, per lei e soprattutto per Peeta.
Questo é solo l'inizio della storia. Dato che ha avuto abbastanza "profitto" scriverla, ho deciso di non fermarmi solo a pochi capitoli, ma di continuarla.
P.s: Ho dovuto cambiare il rating, ma non é niente di scandaloso :)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il Treno era ormai arrivato alla stazione calda e sabbiosa del distretto 4, e Katniss e Peeta furono calorosamente accolti dalla vivacità di Finnick.                                                                                                                                                                                                                                                                     -Ragazzi, finalmente! Ormai non ci speravo più- disse sorridendo e abbracciando Katniss, e dando una pacca sulla spalla a Peeta.                                       -Il treno ha avuto qualche ritardo, ma niente di tanto scandaloso. Comunque ora siamo qui- rispose Peeta sorridendo a sua volta con gentilezza. Finnick accompagnò entrambi a casa sua, spiegando che non si trovava nel villaggio dei Vincitori perché non la sentiva come una vera e propria casa. Infatti era solo una piccola e semplice casetta in riva al mare cristallino, da sempre simbolo del distretto 4. Nel viaggio verso casa egli giustificò la non presenza di Annie che era ancora un’po’ debole per uscire, e che in più voleva occuparsi del bambino. L’eccitazione di Finnick era evidente, dal modo in cui gesticolava e parlava del bambino. Peeta si ritrovò a sorridere e annuire, mentre invece Katniss, che non riusciva mai a nascondere le proprie emozioni, era come al solito con la vista da un’altra parte.
Finnick POV
-Che hai Katniss, perché sei così silenziosa?-domando io giustamente. Lei mi guarda per un’po’ stranita, come per ricordare ciò che ho appena detto, e poi si gira verso Peeta che abbassa immediatamente lo sguardo. Forse dovevo stare zitto…oh si, da come Katniss guarda Peeta e da come lui distoglie prontamente lo sguardo dagli occhi di lei, si vede che ho parlato troppo. Devo tenere a freno questa lingua, o finirò per rovinargli la vacanza ad entrambi.   -Ho detto qualcosa di sbagliato vero?- ammetto io.                                                                                                                                                                     -No, stai tranquillo Finnick, non hai detto niente di male. Sono solo molto stanca- mi dice Katniss. Apprezzo molto il suo modo inutile di non farmi sentire in colpa e in imbarazzo, davvero, ma so che questa domanda è stata troppo pungente. So anche che non è la stanchezza a parlare al posto di Katniss, né la causa dei suoi occhi traslucidi.                                                                                                                                                                                                    -Questa quindi è casa tua, Finn?- mi dice Peeta dopo ben tre minuti di silenzio. Ero così preso dai miei pensieri che non mi sono neanche reso conto di essere già davanti alla porta di casa mia. Il rumore del mare. La sabbia nelle scarpe. L’odore di salsedine. Si, questa posso finalmente chiamarla casa. 
Katniss POV
Non doveva proprio farmi questa domanda, proprio no. A volte vorrei solo strappargli quegli occhi verdi dalle orbite, e poi vediamo se non si sta zitto. Comunque non è colpa sua, la domanda avrebbe fatto lo stesso effetto sia adesso che dopo. Se prima però non riuscivo a stare attenta, adesso sarà molto più difficile. Peeta non mi ha guardato neanche un secondo, e ogni volta che mi giro verso di lui, è come se mi pugnalassero allo stomaco. Il modo in cui distoglie lo sguardo e cerca evitarmi è assolutamente straziante per me. Se non fossi a casa di Finnick e Annie, scoppierei a piangere. Dato però che voglio essere gentile, ingoio le sensazioni e le lacrime, e cerco di sorridere il più possibile. Mi ritrovo in una casetta davvero deliziosa, tutta azzurra con il tetto bianco, le gardenie sulle finestre e la sabbia della spiaggia intorno che forma una specie di cuscino color oro. La cosa strana è che lo steccato è tutto pieno di spruzzi di colori diversi, alcuni rossi e altri gialli, altri blu e altri verdi. Strano ma divertente. Esprime gioia.                                                               Quando entriamo, l’odore dei frutti di mare mi attraversa completamente. Non mi sembrava così grande da fuori, e proprio non credevo ci fossero tante stanze.                                                                                                                                                                                                                                         -Bella casa Finnick, davvero!- mi complimento io. Lui mi sorride di rimando ma il suo sguardo dice più “So che stai fingendo”, che “Grazie mille”.  So che con lui dovrò parlare con lui, soprattutto per chiedergli dei consigli.                                                                                                                                           -Annie siamo a casa!- urla Finnick dall’entrata. La troviamo in cucina, intenta a preparare dei panini con ostriche e gamberetti.                                             -Devi riposare Annie, lo sai- dice Finnick dolcemente, abbracciandola e baciandola con altrettanta  dolcezza e intensità.                                                         -E tu dovresti sapere che abbiamo ospiti, e non ho proprio intenzione di restare in camera senza fare niente- dice lei, con la sua solita voce calma. Mi saluta con un abbraccio incerto, non che mi aspetti altro, non siamo state mai amiche per la pelle e nei suoi occhi vedo ancora un’po’ di instabilità placata dalla presenza di Finnick. Si vede che è stanca e un’po’ pallida, il che è normale dopo solo 48 ore di parto. La sua corporatura non è stata attaccata dalla gravidanza, infatti è sempre magra come un fiammifero, tranne una leggera pancia che si scorge dalla canottiera larga. Abbraccia Peeta con più calore, e anche se so che tra loro c’è sempre stato un legame forte dai dolorosi giorni di prigionia a Capitol City, un impeto di gelosia mi fa sobbalzare il cuore…

Annie POV
Katniss mi guarda un’po’ male. Forse crede che sia ancora pazza, più o meno come il resto delle persone, tranne Finnick e forse Peeta. Oppure si è infastidita dall’abbraccio di prima. Peeta e io però ci siamo affezionati, l’uno all’altra, perché entrambi sappiamo che se due persone condividono la stessa paura, ossia quella di perdere la persona che più ama , non possono che unirsi senza restare indifferenti. Come ha detto Johanna un’po’ di tempo fa “io conosco le sue urla e lui conosce le mie”, e per quanto questa frase mi faccia ancora rabbrividire, comincio veramente a capirne il senso. Comunque non voglio che Katniss e Peeta abbiano problemi a causa mia, quindi decido di invitarli a bere qualcosa e a mangiare i miei modesti panini in terrazza.

Peeta POV
Non credo di poter sopportare per così tanto tempo di stare lontano da lei . Ci sediamo vicini, ma mi sento come se fossimo lontani più di un chilometro.  Finnick comincia a scherzare con me e anche con Katniss e anche con me, ma la mia testa è altrove. Dopo un’po’ arriva il piccolo Odair a farci compagnia. -Stava dormendo prima, e non potevate vedere il meglio di lui così. Ah e grazie per la torta Peeta!- dice Annie. Le rispondo che è stato solo un piacere farla, per poi girarmi a osservare il bambino. Ha ragione: i suoi occhi, ancora un’po’ socchiusi, sono uguali e verdi come quelli di Finnick, ma hanno anche qualche ramificazione azzurra. I capelli sono di un castano ramato, come quelli di Annie e la carnagione è ancora rosa pallido.                                               -Che…ma…è meraviglioso- dice Katniss, senza parole e con uno strano luccichio negli occhi. Non mi aspettavo fosse così intenerita dal bebè. Sembra quasi che…che lo desideri. Eppure lei mi ha detto che non voleva assolutamente dei bambini. Che stesse cambiando idea? Bè posso solo dire che sarei l’uomo più felice dell’universo se avessi una piccola-Katniss tra le braccia.
  
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