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Autore: irwinsgreeneyes    18/04/2014    5 recensioni
"Michael avrebbe superato i suoi problemi con il giusto impegno.
Lei e Calum avevano cicatrici che non avrebbero mai potuto cancellare, che sarebbero rimaste incise sulla loro pelle per ricordargli chi erano stati, ma che avrebbero potuto ignorare col passare del tempo.
Ma Ashton non sarebbe mai guarito dal suo male, Ashton era un morto che camminava."
* * * * * * *
-Ciao, sono Ashton Irwin, ho 17 anni e ho la leucemia. Vorrei poter dire che la supererò.-
* * * * * * *
-Mi ripeto sempre che sono forte, sono invulnerabile e non mi manca niente. Solo a volte tu.-
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TRAILER FANFICTION: https://www.youtube.com/watch?v=kL8RNEhr0Ac&feature=youtu.be&hd=1
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Everything and Nothing.

 

“Non voglio che questo momento finisca, quando tutto diventa niente senza di te.”




TRAILER: 
https://www.youtube.com/watch?v=kL8RNEhr0Ac&feature=youtu.be&hd=1
 



 


 

Capitolo due.
L'incontro terminò un'ora dopo, in seguito al lungo discorso che Grammit aveva fatto, riguardante i motivi per amare la vita, come raggiungere la felicità e come superare i problemi. Avril pensava che fossero tutte stronzate, che il dottore non sapeva cosa tutti loro stessero passando nella propria testa. Ognuno aveva la proprio battaglia segreta che non avrebbe mai raccontato. Detto in altre parole, quel gruppo non serviva a nulla.
Avril si sedette sugli scalini del palazzo, già sapendo che sua madre avrebbe ritardato. Faceva sempre così. Sfilò il pacchetto di sigarette e ne accese una. Nonostante tutto ciò che le diceva sua madre, aveva una zia ottantenne, a Melbourne, che fumava da quando aveva venti anni ed era ancora viva. La natura le aveva già fatto troppo male, si ripeteva, non le avrebbe tolto anche la vita.
-Ciao.-la voce squillante di Ashton le arrivò alle orecchie ovattata. Il biondo si accomodò accanto a lei, sul terzo gradino.
-Non mi sembra di averti invitato.-mormorò Avril espirando. Calum e Michael le passarono accanto e li salutarono, per poi sparire dietro l'angolo.
-Mica è proprietà privata, questa.-esclamò Ashton, battendo forte la mano sul cemento accanto a lui.
Avril alzò le spalle e riprese a contemplare il paesaggio davanti a lei. Ancora le prudevano le mani per quanto le aveva torturate durante l'incontro. Aveva rivelato il suo unico segreto a quindici ragazzi che neanche conosceva. Aveva fatto sapere a tutti loro il suo unico punto debole, la sua unica sofferenza che la stava distruggendo da un anno, ormai.
A distruggerla, pensò, erano le domande che continuava a porsi.
Perchè mio padre si è suicidato? Continuava a ripetersi ogni giorno, davanti allo specchio del bagno. Era una cosa che non riusciva a capire. Sapeva che sarebbe stata lei a trovarlo, perchè la figlia tornava sempre prima di Evelyn. Le aveva sempre detto che l'amava, che non l'avrebbe mai fatta soffrire e poi l'aveva abbandonata nelle grinfie di sua madre.
A distrarla dai suoi pensieri fu Ashton, che le gettò di mano la sigaretta, per poi spegnerla col piede.
-Che diavolo!-esclamò. Se le occhiatacce avrebbero potuto uccidere qualcuno, Ashton sarebbe già stato morto. Poi si rese conto della cattiveria appena pensata e si calmò un po', in colpa.
-Non è rispettoso fumare.-disse il biondo, annuendo tra sé e sé. Ma ad Avril, per quanto potesse sembrare malvagio, non interessava nulla se lui avesse un tumore e fumare, magari, avrebbe potuto provocarlo a lei. Non le interessava se non era rispettoso nei confronti di Ashton.Ma -Per i tuoi polmoni, intendo.-concluse poi il ragazzo.
-Non mi interessa.-asserì Avril, aprendo il pacchetto delle sigarette nuovamente. Si accorse che all'interno ce n'erano solo due, che le sarebbero servite per i giorni successivi. Sospirò e le rimise in tasca. -Non mi interessa se può procurarmi un tumore ai polmoni e non mi interessano neanche i sintomi-mormorò, col chiaro intento di far andar via il biondo. Forse aveva esagerato, ma non le importava.
Ma quello annuì, come se la mora avesse ragione.
-Non posso dirti nulla al riguardo, non ho un tumore ai polmoni.-disse ridendo. Avril lo guardò, stupita, e un sorriso scappò anche a lei. Ashton scherzava, si prendeva gioco di una malattia che lo stava uccidendo. Che coraggio che aveva.
Ancora sorridendo, Avril aggiunse:-Hai deciso di darmi fastidio fin quando non me ne andrò?-
-In effetti...si.-gli rispose Ashton, allungando le gambe sui gradini. -Ti farò smettere di fumare.-continuò poi, come se quella frase gli avesse provocato notti insonni, occupate da progetti.
-Non mi ha fatto smettere mia madre in un anno, come pensi di poter farlo tu?-
-Potrei darti fastidio fino a convincerti.-
-Smettila, biondo.-si lamentò Avril. Ma, infondo, le piaceva il modo di fare di Ashton, quel suo sorriso genuino. Solo non riusciva a capire come lei potesse interessare ad un ragazzo così.
La mini-cooper bianca di sua madre, si fermò davanti all'Istituto, suonando. Avril controllò l'orologio:aveva ritardato solo di mezz'ora. Faceva progressi.
Quando stava per alzarsi Ashton la fermò per il polso. Avril lo guardò incuriosita.
-Ti do il mio numero.-proclamò, prendendo una penna dalla tasca posteriore dei jeans. La mora annuì, già sapendo che lo avrebbe contattato. Fece per prendere il blocchetto dalla borsa, ma Ashton scosse la testa prendendole il polso e voltandolo verso di sé.-Un foglietto di carta potresti perderlo.-aggiunse, solleticandole la pelle con la penna dorata.
Avril gli sorrise e poi lo lasciò sulle scale, ad aspettare.
Quando fu sulla macchina, la madre non ci mise più di tanto a lasciare quel posto. Non le chiese com'era andata, ma Avril non se la prese, si aspettava una cosa simile da Evelyn.
-Che brutto posto.-mormorò disgustata. In effetti il palazzo era in un vicolo abbastanza stretto e non troppo pulito. Ma ,per ciò che facevano all'interno, andava più che bene. Evelyn si riavviò i capelli e-Domani comincerai la scuola.-aggiunse.
Avril si abbattè contro il sedile, chiudendo gli occhi. Erano arrivate a Sydney da una settimana, sapeva che quel momento sarebbe arrivato, ma non era ancora pronta a farsi nuovi amici.
-Fantastico.-borbottò in tutta risposta.
-Scegli gli amici.-le raccomandò, come aveva fatto anni prima, come le aveva detto di fare con Rebecca. Lei voleva che sua figlia avesse amici all'altezza del suo nome. Non le importava altro.
Ma, per suo sfortuna, ad Avril piacevano le storie difficili. Aveva già trovato i suoi amici in tre ragazzi, non le serviva altro.
-Ho già trovato i miei amici.-proclamò scontrosa scendendo dall'auto, una volta che la madre percheggiò nel garage di casa.
Sua madre parve felice:-Dove? Sei solo andata all'incontro...oh, capisco. Non va bene.-disse. Il sorriso adesso era capovolto.
Ma Avril era già chiusa in camera sua. Almeno, la sua camera, l'aveva potuta arredare a suo piacimento. I muri erano color panna, ornati con numerose foto di lei e suo padre, luci bianche di natale e citazioni dai suoi libri preferiti; l'armadio era un piccolo sgabbuzzino scavato nel muro, accanto al quale c'era la scrivania in ciliegio. Dall'altra parte della camera c'era un letto a due piazze, coordinato con il colore delle mura.
Carpe diem.” lesse a voce alta la citazione sopra la scrivania. Cogli l'attimo. Vivi la tua vita istante per istante, tutto il resto è incerto. Glielo ripeteva sempre suo padre: cogliere l'occasione giusta, vivendola attimo per attimo. Se lei, in quel momento, avesse potuto vivere la sua vita davvero, sarebbe ritornata a Melbourne, dai parenti del padre, nella sua vera terra.
Presa dalla sconforto, lesse il numero inciso sul polso e mandò un messaggio ad Ashton:


 

-Buonanotte, biondo. xx-


 

Digitò velocemente, sperando che lui le rispondesse. Non sapeva perchè, ma voleva che il biondino le rispondesse subito per darle la buonanotte. E magari sperava che adesso, conoscendo il suo numero telefonico, l'avrebbe cercata lui nei giorni a seguire.
Il cellulare si illuminò. Ashton aveva risposto.


 

-Buonanotte, Avril Stonem.-


 

Avril sorrise.




























Spazio autrice.
Nello scorso capitolo non ho avuto il tempo di dirvi qualcosa riguardo questa ff, così lo farò adesso.
In quest'ultimo mse avevo pensato svariate volte di scrivere una storia simile, ma l'inizio era totalmente diverso. Così, cambiando l'inizio della storia, ho modificato anche parte dei capitoli ed i ruoli di alcuni personaggi, ma il finale è già tutto pensato fin dall'inizio.
Come avrete già letto, si tratta di un triangolo e i protagonisti saranno Ashton, Luke ed Avril.
Luke lo troveremo nel prossimo capitolo e, a mio parere, svolge un ruolo fondamentale nella storia. Sarà un personaggio molto complesso, ma avrà molto in comune con Avril, molto più di Ashton.
Ashton, come già saprete, ha la leucemia. Non iniziate a farvi filmini mentali su questo, non vi garantisco la sua vita, ma neppure la sua morte. Per il momento non voglio darvi altre informazioni su di lui.
Poi abbiamo Michael e Calum, ai quali in questi due capitoli non ho dato precise caratteristiche, ma che riuscirete a scoprire meglio nei prossimi capitoli, anche per quanto riguarda i loro problemi(alcolismo e autolesionismo).

Poi, infine, abbiamo Avril. Avril crescerà con questi quattro e forse riuscirà a superare il suo problema, forse capirà perchè suo padre ha compiuto un gesto tanto irreversibile e definitivo.
Comunque per darvi maggiori informazioni riguardo alla storia ho creato il trailer(a proposito, potreste dirmi che ve ne pare?E' il primo che creo c:)
Infine, vorrei dirvi che non so se questa ff sarà di massimo 20 capitoli o li supererà, dipende da alcuni eventi che dovranno succedere.

Adesso vi lascio, baci xx

  
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