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Autore: WillowG    15/07/2008    5 recensioni
"È accaduto solo un paio di mesi fa. Ma mi sembra che siano trascorse almeno due vite." Triste.McGee centrica.
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Timothy McGee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2 -MORTO DUE VOLTE-

-Hey, pivello, vuoi svegliarti?- Mmh? Ma che diavolo … Oh, cavoli!
-Hem, sì, certo, scusa Tony …- Scaravento mezza tonnellata di fogli giù dalla mia scrivania, mentre Tony mi guarda allibito.
-Sicuro di star bene, McGee?- Annuisco distrattamente, mentre la mia totale attenzione è assorbita dall’ufficio e dalla sua normale attività. Che fine ha fatto il capannone? E la mia pistola? Il cadavere, il sangue … Mi porto una mano alla tempia, dove dovrei avere il buco di una pallottola. Un sospiro di sollievo mi sgonfia come un palloncino, mentre mi affloscio sulla mia poltrona. Era stato un sogno. Solo un sogno. Non c’è nessun assassino. Abby è viva e vegeta. Ziva non ha rischiato di perdere il bambino. Ed io non ho passato due mesi a tormentarmi. A parte che non so che cosa ho fatto, in quei due mesi. E questo mi conferma di aver sognato. Sarò un idiota, ma non riesco ancora a crederci davvero. Un brivido mi attraversa tutto il corpo. Solo sognato? Quello era un incubo in piena regola, altrochè! E dei più realistici che abbia mai fatto. Tony mi sta ancora fissando, tra il preoccupato e lo sconcertato. -Pivello, sei teso come un gatto finito in un allevamento di dobermann! Sei sicuro di stare bene?-
-Sì … Cioè, no … Insomma …- Fantastico. Gira la ruota e prendi una vocale, Tim. Magari una frase di senso compiuto riesci a dirla … Mi viene un po’ il nervoso, ma allo stesso tempo mi sento sollevato. Meglio il McGee impacciato, che quello suicida del sogno. Tony mi batte una mano sulla spalla, e per un momento temo che mi abbia letto nel pensiero e sappia del mio incubo.
-Avanti, McGee, è normale essere un po’ agitati, prima di una dichiarazione!- La paura per la possibile lettura del pensiero mi passa, ma mi viene quella che il sogno mi ha fatto dimenticare. Mi rovisto in tasca, e tiro fuori la famosa scatoletta di velluto. La apro e ne guardo il contenuto. L’anello presente anche nel mio sogno.
-Pensi che le piacerà?- Tony fissa l’anello, poi alza le spalle.
-È dark. È nero. E soprattutto è un anello di fidanzamento. Potrebbe mai non piacere ad Abby?-
-Dipende da chi glielo darà.- Ribatte Gibbs, appena entrato in ufficio. -E se quel chi sarai tu, McGee, non vedo come potrebbe non accettarlo.- Parole confortanti, ragazzi. Non so davvero come ringraziarvi. Di nuovo i brividi mi corrono per la schiena. Come diavolo avrei potuto uccidermi proprio davanti a loro? Ok, era un sogno … Ma se è vero che i sogni non sono altro che il frutto del nostro subconscio, bhe … Non mi resta che rabbrividire di nuovo. Non pensavo di aver un subconscio così drammatico.
-Hey, capo! Perché al pivello consigli ed incoraggiamenti, mentre a me e Ziva scappellotti e lavata di capo?- Fa Tony, in tono fintamente irritato. La risposta di Gibbs arriva sotto forma di scappellotto.
-Perché voi due avete infranto la regole numero dodici!- Ringhia Gibbs, mentre io mi seppellisco dietro alcuni rapporti. Se Tony mi becca a ridere come un cretino, mi scotenna.
-Ma anche Abby e McGee, allora …- Sbuffa il caro Dinozzo, massaggiandosi il capo.
-Ma loro sono usciti insieme dopo che avevo abolito la regola numero dodici.- Risposta impeccabile, capo. Ma perché non sei andato a lavorare al JAG? Ah, già. Perché probabilmente avresti risolto buona parte dei tuoi incarichi tirando fuori il tuo vecchio fucile da cecchino. Sento Tony borbottare qualcosa d’incomprensibile. Immagino siano maledizioni o simili. All’improvviso le porte dell’ascensore si aprono, e Ziva ed il direttore Sheppard fanno la loro apparizione. Non riesco a trattenere un sorriso mentre scorgo il pancione di Ziva. Fra circa un mese sarò zio onorario. Se tutto andrà come previsto. Abby, infatti, si è auto proclamata, assieme al direttore, zia del nascituro da quando Ziva e Tony hanno dato la bella notizia. Gibbs e Ducky non ne parliamo. Credo che abbiano già messo da parte dolcetti e giocattoli con cui vezzeggiare il piccolo, come vuole il ruolo di bravi zii e nonni.
-Hey! Come va qui?- Ziva si dirige spedita verso Tony, che l’accoglie con un bacio. Mi sento arrossire. Anche se sono sposati da più di due anni, mi è ancora difficile vederli così teneri tra loro. Il colpo di tosse di Gibbs li interrompe. Anche se la regola numero dodici è stata eliminata, non vuol dire che accetti certi comportamenti in ufficio. Un’occhiataccia del direttore sembra fulminarlo. Lui risponde con uno sguardo dei più innocenti. Sospiro. Da quando si sono messi insieme, sembrano sempre più una coppia di coniugi di mezz’età. Ducky mi ha rivelato che in effetti sono poche, le serate che stanno ognuno in casa propria da soli … A buon intenditor, poche parole.
-Ah, McGee, Abby è in laboratorio … Se fai presto la trovi …- Ziva mi lancia un’occhiata eloquente.
-Ah! Già! Abby! Grazie Ziva … A … Allora vado, eh?- Devo essere l’idiozia fatta a persona, oggi. Schizzo nell’ascensore. Tony mi lancia un “in bocca al lupo”. tutti gli altri mi dicono di stare tranquillo, e mi augurano buona fortuna. Alzo il pollice all’in su, mentre le porte si chiudono.

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Non appena Timoty sparì dietro la porte metalliche dell’ascensore, Jen si girò verso il gruppetto.
-Che dite, avremmo fatto bene a non dirglielo?-
-Dirgli cosa?- Chiese Gibbs, passando lo sguardo dalla rossa a Ziva. Tony fece lo stesso.
-Ah, niente di che …- Fece la mora, vaga. I due uomini la fissarono. Bastarono pochi istanti perché cedesse. -Abby ha già scelto l’abito da sposa …-
-Bianco, spero …- Sospirò Tony. Ziva fece spallucce.
-Per essere bianco, è bianco …-
-… Sono i teschi e le borchie, che non lo sono …- Concluse Jen. Un silenzio assoluto avvolse il gruppo.
-Bhe …- fece Tony, con tono non molto convinto. -Magari poi il Pivello la convince a lasciarli a casa …- Un momento di silenzio. Poi, come una sola voce.
-Naaaaa.- Tutti scossero la testa, all’unisono. Anche se il tempo passa, certe cose restano sempre le stesse. E forse questo è il bello della vita …

-FINE-

Bhe? Allora? Piaciuto? Spero di sì, ma anche se non è piaciuto fa lo stesso. L’importante è che me lo facciate sapere. Attendo commenti, di ogni genere …
Ciao ciao
Will

  
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