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Autore: screwed up mess    19/04/2014    4 recensioni
We are different and yet the same.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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New school.


''Le brave ragazze sono cattive ragazze che non sono state beccate.'' Io, al contrario, ero stata beccata e per questo motivo avevo speso gli ultimi due anni in un istituto femminile privato con regole rigide e persone intransigenti. Avevo iniziato il primo anno di liceo a Sidney e avevo rischiato di essere bocciata, così i miei genitori decisero di darmi una lezione. Non lo fecero con cattiveria, volevano solo ''avere indietro la loro bambina''. Mandandomi in quell'istituto riuscirono a farmi perdere tutti i contatti con le persone che conoscevo e che loro reputavano brutte conoscenze. La mia migliore amica non si era rivelata tale, dato che mi aveva lasciata dicendo solamente ''Sei cambiata.''

Dopo due anni i miei genitori si decisero a ridarmi un po' della mia adolescenza e togliermi da quella sottospecie di prigione: mi iscrissero ad un altro liceo di Sidney, apparentemente il migliore. Durante la settimana che precedeva l'inizio della scuola era stato snervante sentirsi costantemente in un sorta di prova di fiducia e, dopo essermi subita una lista di cose da fare tra cui: nuovi amici, scegliere le persone giuste ed essere gentile, e una lista di quelle da non fare come: finire in presidenza, fumare in bagno, saltare le lezioni, ero pronta per scendere dall'auto di mio padre e iniziare il primo giorno di scuola. 
Osservai quella struttura grigia che tutto sembrava tranne un bel posto. L'edificio era circondato da un giardino, eccetto per la parte frontale, in cemento. Camminavo lenta, guardandomi in giro ed osservando le persone. Estrassi dalla borsa il foglio che la scuola mi aveva dato il giorno dell'iscrizione in cui, da un lato, c'era disegnata la piantina e, dall'altro, erano scritte delle informazioni: Ridley Anderson, armadietto 23 e il mio orario scolastico. Entrai e percorsi un immenso corridoio in cerca del mio armadietto che poco dopo trovai e in cui non esitai a buttarci tutti i libri eccetto quello per la prima lezione. Ripresi in mano il foglio e lessi: storia, aula 15. Sbuffai, ero già stufa. Mi voltai e chiesi alla ragazza che aveva l'armadietto accanto al mio ''Sai dirmi dov'è l'aula 15?'' Lei mi guardò, inizialmente un po' perplessa, ma poi ''Hai storia la prima ora? Sei con me, seguimi'' disse sorridendomi. La guardai, indossava un paio di jeans e una maglietta. I capelli, biondo scuro, erano raccolti in una treccia laterale e mi osservava con due occhi chiari e truccati solo leggermente. La seguii. ''Ridley'' mi presentai. ''Lily'' rispose. Salimmo due rampe di scale. ''Eccoci'' aprì la porta dell'aula un secondo prima che la campanella suonasse. Entrai e andai verso il banco in ultima fila nell'angolo, mi sedetti e appoggiai la borsa. Lily prese posto di fianco a me. ''Com'è il professore?'' le domandai. ''Simpatico. Un tipo a posto'' rispose, poi entrambe facemmo silenzio, mentre l'aula iniziava a riempirsi di studenti. Uno di questi, in particolare, attirò la mia attenzione. Il ragazzo si sedette di fronte a me, buttando il libro sul banco e sbuffando si passò una mano tra i capelli, spettinandoli, e, solo allora, notai che erano scuri ma tendenti al rosso. ''E tu chi sei? Mi hai fregato il posto.'' mi squadrò, facendomi distogliere lo sguardo dai capelli per farlo incrociare con il suo. Aveva gli occhi verdi e puntavano sui miei, scuri. ''Una nuova'' risposi alzando le spalle, proprio nel momento in cui il professore entrò in classe e il ragazzo fu costretto a girarsi verso la cattedra.
''Benvenuti ai nuovi, bentornati a tutti gli altri'' esordì l'uomo. ''Penso che, come me, non siate contenti di ritrovarvi seduti qui questa mattina'' disse, aprendo il registro. Dopo aver concluso l'appello iniziò a raccontarci delle sue vacanze perchè, citandolo, non se la sentiva di iniziare la giornata aprendo il libro di storia.
''E così ti chiami Ridley. Bel nome'' il ragazzo di fronte a me si girò a parlarmi. ''Già'' riposi continuando a fissare un punto indefinito della lavagna. ''Che vuoi?'' domandai, vedendo che continuava a rimanere girato verso di me. ''Sono Michael, ma puoi chiamarmi Clifford'' disse e ''Non te l'ho chiesto'' risposi. Ottenni uno sguardo indifferente da parte sua. ''Sei quella nuova, devi sapere chi sono.'' Il tono freddo con cui lo disse, per poco, non mi fece venire i brividi. Poi nessuno dei due parlò.
''Io ora ho ginnastica, tu?'' Lily mi si avvicinò mentre uscivo dall'aula. Guardai il foglio e ''Inglese'' lessi. ''E' la classe qui affianco'' mi sorrise.

All'ora di pranzo trovare la mensa non era poi così difficile: bastava seguire l'ammasso di studenti. Guardai il cibo che servivano e, constatando che era uno schifo, presi solo delle patatine e una bottiglietta d'acqua. L'ultimo tavolo completamente libero era quello in fondo alla stanza, e presi posto lì. Mangiare da sola non era affatto un problema. Controllai il cellulare, ma non c'era nessun messaggio perchè non c'era nessuno che avesse potuto scrivermi per sapere come stavo. Non avevo fatto amicizia nell'istituto privato e mi ero abituata a stare in solitudine. ''Ma guarda chi c'è qui. Ti piacciono tutti i posti che piacciono a me?'' i miei cinque minuti da sola era ufficialmente finiti, interrotti da Michael. ''Era l'unico tavolo libero'' risposi continuando a guardare le patatine nel mio vassoio. Solo quando alzai lo sguardo mi accorsi che non era solo e, ormai, al tavolo con me c'erano sedute altre quattro persone. 
Cercai di finire il pranzo velocemente, senza far caso a Michael e ai suoi amici che parlavano tra di loro. Quando mi alzai presi la borsa e mi diressi verso quella che doveva essere l'uscita per il cortile sul retro. Constatai che altri ragazzi stavano fumando e mi accessi una sigaretta sperando che quella giornata scolastica finisse il prima possibile.

''Allora, com'è la nuova scuola? Hai conosciuto qualcuno?'' Mio padre sperava che le risposte fossero positive ma ''E' una scuola e no'' dissi. In realtà qualcuno avevo conosciuto, Lily, ma solo perchè, a parere mio, era troppo gentile da rifiutare di aiutare qualcuno. E poi Michael, probabilmente il più presuntuoso e scontroso ragazzo di tutta Sidney. Ma poco importava perchè decisi che con lui non ci avrei mai più parlato per rispettare ciò che i miei genitori volevano, ovvero che io facessi delle buone amicizie.






Spazio autrice.
Ciao a tutti! Dopo aver iniziato a scrivere l'ennesima ff ho deciso di pubblicarla e, cascasse il mondo, la porterò a termine. Essendo il primo capitolo e, di conseguenza, il più breve e con meno avvenimenti, non c'è molto da dire. Spero ci siano persone interessate a seguire la storia e se magari vi scappa qualche recensione non mi lamenterò!
Detto questo mi dileguo. Al prossimo capitolo!

-B.
 
  
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