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Autore: Elix_Mills    21/04/2014    3 recensioni
Rachel non riesce a tenere un ragazzo per più di una settimana. Si innamorano tutti del suo aspetto fisico, ma appena fanno i conti con il suo carattere la lasciano. Quinn non riesce ad innamorarsi. Il lunedì mattina accetta di uscire con la prima persona che le si fa avanti, ma arrivati al venerdì pronuncia sempre la solita frase: "Scusa, ma non sono riuscita ad innamorarmi di te".
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Rachel fece il giro del campo da football per la terza volta, cercando di decidersi ad andare a parlare con Quinn. Quando finalmente varcò la rete metallica che delimitava il campo, la Sylvester richiamò a se le ragazze e Rachel dovette aspettare sulle gradinate. Diede un'occhiata all'orologio. Poteva ripassare più tardi, così magari non avrebbe fatto la figura dell'impaziente. Era ancora sconvolta ed eccitata. Insomma Quinn, la ragazza più bella e popolare di tutta la scuola, aveva accettato di uscire con lei e non con uno di quei pagliacci che le bloccavano l'armadietto ogni lunedì mattina. Aveva lo stomaco sotto sopra. Cosa avrebbero pensato gli altri vedendole insieme? I ragazzi avrebbero smesso di andare dietro a Quinn? I membri del Glee avrebbero capito o avrebbero pensato che stava cercando di vendicarsi di Finn?
Sentì la coach urlare diversi ordini mentre le ragazze si dirigevano negli spogliatoi. Il suo sguardo si posò sulla figura di Quinn: la coda di cavallo svolazzava a destra e a sinistra mentre rideva per qualcosa che aveva detto Brittany, con la mano destra portò alcuni capelli sfuggiti all'elastico dietro l'orecchio e diede un pizzico al fianco di Santana. Rachel strinse i denti, proprio non capiva come facesse la bionda a sopportare l'ispanica. Si alzò dalle gradinate e attraversò il campo in direzione degli spogliatoi.
"Quinn! Aspetta, devo parlarti."
Quinn fissò Rachel. Era stata la prima volta che una ragazza le aveva chiesto di uscire. Inizialmente aveva pensato che fosse uno scherzo, ma l'espressione sulla faccia di Rachel le aveva fatto capire che faceva sul serio. Come doveva comportarsi? Uscire con una ragazza era diverso dalle uscite con i ragazzi? Decise che non le sarebbe importato, avrebbe preso questa cosa come le veniva offerta. Brittany e Santana si erano fermate per aspettarla e squadrarono la nuova arrivata da capo ai piedi, così la bionda fece loro un gesto con la mano per incoraggiarle ad andare avanti senza di lei. Prese a camminare al fianco di Rachel fino a quando quest'ultima non si fermò a guardala. Quinn in quei pochi minuti pensò che la mora avesse cambiato idea e che fosse venuta per disdire tutto.
"Ci dovremmo scambiare i numeri di cellulare, non credi?" Disse invece.
"Oh... si certo, tieni, prendi il mio cellulare e segna il tuo numero, io segnerò il mio nel tuo" Rispose Quinn con un sorriso.
Si scambiarono i rispettivi numeri e quando la cheerleader le porse nuovamente il cellulare, Rachel si affrettò ad andare a vedere che nome aveva usato per registrarsi.
Una semplice Q.
"Rachel, mi chiedevo se noi potremmo tornare a casa insieme, se non hai niente da fare" disse fissando il cellulare che aveva in mano.
La mora alzò un sopracciglio sorpresa.
"Huh? No, io no...In realtà credevo che tu avessi da fare" rispose guardando l'entrata degli spogliatoi da dove si sentivano le risate delle Cheerios.
Quinn scosse la testa " Non c'è nulla che devo fare adesso, a parte cambiarmi " detto questo, fece l'occhiolino a Rachel e corse dentro.
Non era stato strano come credeva Rachel. Quinn aveva accettato di uscire con lei, di scambiarsi i numeri e infine aveva voluto che tornassero a casa insieme. In qualche modo, però, le era sembrato che stesse succedendo troppo in fretta.

                                                                                                                                                                   *  *  *

Il cellulare prese a vibrare dentro la borsa, Quinn si infilò velocemente un paio di jeans e guardò lo schermo che si illuminava.
Noah Puckerman.
Sia prima che stessero insieme, che durante e perfino dopo che si erano lasciati l'atteggiamento del ragazzo era sempre rimasto lo stesso.
Quinn fece un respiro profondo e aprì la chiamata.
"Pronto."
"Perché non hai risposto quando ti ho chiamata sta mattina?"
"Ciao Noah, si io sto bene tu invece? Mi stavo chiedendo perché mi avessi chiamato."
Dall'altro lato del telefono senti Noah borbottare.
" Se tu avessi risposto lo avresti saputo!" Fu aggressivo senza volerlo.
"Volevo chiederti scusa ed invitarti a cena fuori."
Quinn alzò gli occhi al cielo e infilò il cellulare tra la guancia e la spalla mentre si infilava le scarpe.
"Senti Puck, fino a questa mattina ero single e andava bene, ma ora non lo sono più, quindi non verrò con te da sola."
"Ancora con questa storia? Tu scarichi tutti in una settimana!"
"Devo attaccare, mi vedo con una persona."
"Che tipo è questa volta? È carino?"
"Direi di più...è bellissimo." Disse ripensando al profumo di Rachel, ai suoi occhi e perfino al suo modo di vestire.
"Più bello di me?"
"Non parlerò di questo con te, questa conversazione è finita!"
"È questo che mi piace di te Quinn. Allora usciamo nel fine settimana?"
"Chiedilo a Santana!" Rispose esasperata.
"Odio quando dici queste cose!"
"Sto chiudendo!"
Noah mormorò un ciao e attaccò.
Con Puckerman era sempre la stessa storia, in alcuni momenti provava ancora qualcosa per lui ma in altri lo odiava con tutta se stessa. Devo concentrarmi su Rachel, non posso farmi distrarre da lui. Pensò. Era rimasta sorpresa dalla richiesta della mora. Pensava che avesse un fidanzato, era così bella.
L'inizio di una settimana e un'invito ad uscire le portavano sempre la stessa domanda: 'questa volta mi innamorerò?' Come al solito però, non aveva nessuna risposta che la potesse confortare, l'unica cosa che era in suo potere era la speranza.

                                                                                                                                                              *  *  *

Si fermarono sotto la pensilina dell'ingresso principale. Aveva iniziato a piovere. Rachel si innervosì.
Al Glee non era riuscita a cantare l'assolo che aveva programmato, era la prima volta che passava del tempo da sola con Quinn, pioveva e non aveva nulla con cui ripararsi. Si voltò verso la bionda che tirò fuori un'ombrello dalla sacca e glielo passò con un sorriso. Rachel si strinse a Quinn coprendola con l'ombrello.
Camminarono in silenzio, ognuna assorta nei propri pensieri, le loro mani si sfioravano ma, nessuna delle due prese quella dell'altra. Nell'aria c'era tanto di quell'imbarazzo che lo si avrebbe potuto tagliare con un coltello. Arrivarono ad un'incrocio e Rachel fissò il semaforo rosso.
"Ho i piedi che sguazzano." Disse fissando prima le sue ballerine ormai fradice e poi le scarpe da ginnastica di Quinn (che aveva tenuto dall'allenamento) con invidia.
"Reggimi."
Si appoggiò a Quinn, si tolse una scarpa e la vuotò, poi fece lo stesso con l'altra.
"Hai le mani ghiacciate" disse Quinn tenendone una tra le sue.
Rachel arrossì e stava per rispondere quando le scappò uno starnuto.
"Salute!" Ridacchiò la bionda.
Imbarazzata si asciugò il naso. Non si immaginava la loro prima uscita in quel modo con lei che sembrava un gatto bagnato e Quinn che rideva di lei. Sfilò la propria mano da quelle di Quinn, incrociò le braccia al petto e prese a camminare da sola sotto la pioggia che era diventata sottile e leggera. La bionda alzò un sopracciglio e la fissò. Non capiva dove avesse sbagliato. Sapeva che Rachel aveva un carattere un po' difficile, ma sperava di poterci fare i conti il più tardi possibile. Si strinse nelle spalle perplessa.
"Rachel! Aspetta dove vai?!" Urlò corredandole dietro.
"Vieni sotto l'ombrello, ti stai bagnando."
Rachel fece finta di non sentirla. Dai capelli le gocce le scendevano sugli occhi e il maglione era fradicio. Tremava.
"Scusa se ho fatto qualcosa che ti ha offesa, prometto di non rifarlo mai più, ma per favore vieni sotto l'ombrello." Disse Quinn cercando di starle dietro.
"Va bene." Si arrese.
"Guardati, sei tutta bagnata prenderai un raffreddore! Se ti va, possiamo fermarci al Lima Bean. Prendiamo qualcosa di caldo, tu ti asciughi e poi ti riaccompagno a casa come da programma ci stai?"
Rachel annui.
"Ma, prima prendi la mia felpa" Disse Quinn mentre la tirava fuori dalla sacca e, porgendogli l'ombrello, gliela posò sulle spalle.
Rimase in quella posizione per diversi minuti fissandola negli occhi. Avrebbe voluto poggiare le sue labbra su quelle dell'altra che sicuramente sapevano di fresco e di pioggia, ma non lo fece. Non era quello il momento adatto.
Rachel sentì l'odore di Quinn nella felpa. Un buon odore di vaniglia e muschio. Si asciugò il viso con una delle maniche e inspirò. Si era comportata davvero da stupida. Le ritornarono in mente le parole di Santana di quella mattina. Forse l'ispanica aveva ragione.

                                                                                                                                                                         *  *  *

Quando Rachel ritornò a casa i suoi due papà erano in salotto seduti su due poltrone che avevano avvicinato e stavano sfogliando una rivista.
"Hey, piccola stai bene?" Disse Leroy distogliendo lo sguardo dalla giacca che gli stava mostrando il marito.
"Si sto bene, anzi più che bene! C'è qualcosa da mangiare?"
I due si fissarono sconcertati. La sera precedente la loro figlia si era chiusa in camera piangendo e rifiutandosi di scendere per cena, mentre in quel momento, era contenta, solare, in lei non c'era ombra della sofferenza provata appena il giorno prima.
" Tu è Finn avete fatto pace?" Azzardò Hiram beccandosi una gomitata dal marito.
"Ahi! Ma perché lo hai fatto?"
"In verità" iniziò a spiegare Rachel che non voleva che i suoi papà iniziassero a parlare di Finn e della loro storia per poi finire a litigare su tutt'altro argomento.
"Finn è acqua passata ormai. Non riusciva a capire le mie esigenze, quindi, me ne sono fatta una ragione. Ora sto uscendo con Quinn Fabray, sapete... la cheerleader." Disse con un mega sorriso sulle labbra.
I due si fissarono ancora più sbalorditi ma, Rachel richiamò la loro attenzione
"Ora se volete scusarmi come ben sapete ho i miei esercizi vocali da fare, sono già in ritardo di mezz'ora, quindi vado in camera mia."
Detto questo baciò entrambi sulle guance e salì le scale.
Si sedette sul bordo del letto e sfilò via le scarpe. Poi afferrò il portatile e scaricò diverse foto di Quinn scattate durante le gare di quest'ultima.
Alla fine la loro uscita non era stata così male. A parte quel piccolo battibecco sotto la pioggia, si erano divertite e avevano superato gli ostacoli della timidezza. Al Lima Bean avevano ordinato due caffè e Quinn si era anche offerta per pagare. Sedute al tavolo avevano parlato di musica, danza e infine la conversazione si era spostata sui loro vecchi fidanzati. Quinn aveva chiesto con quale criterio scegliesse i ragazzi e quale era il suo tipo, mentre Rachel aveva voluto sapere quanti ne aveva avuti, se ce ne era stato uno che aveva preferito rispetto agli altri e se si sentisse in colpa dopo che li aveva lasciati. Era rimasta sorpresa quando le aveva detto che non aveva rimorsi e che non teneva nemmeno i loro numeri di cellulare.
Avrebbe cancellato anche il suo alla fine della settimana?
Suo padre bussò alla porta della camera sorridendole.
"Ti ho portato la cena. Io e tuo padre abbiamo pensato che avresti preferito mangiare qui." Disse fissando lo schermo del PC dove era aperta una foto di Quinn.
Rachel mormorò un grazie e imbarazzata gli sorrise. Si alzò e lo abbracciò poi afferrò il vassoio e quando il padre fu uscito ritornò a fissare lo schermo. Finito di mangiare provò a fare qualche esercizio di matematica poi attaccando il portatile alla stampante stampò una delle foto. Spense la luce e si rigirò nel letto. Poco a poco le venne in mente Quinn che le passava la felpa sulle spalle. Aveva avuto l'impulso di avvicinarsi e di baciarla. Ma era ancora troppo presto.
Passò un braccio attorno al cuscino e si addormentò.
 
L'angolo di El.
 
Eccomi qui con il secondo capitolo! 
Inizialmente volevo pubblicarlo giovedì, ma poi mi hanno convinta a metterlo in anticipo :)
Volevo ringraziare le dieci persone che seguono la storia, le tre che l'hanno messa nelle preferite e quelle quattro anime buone che l'hanno recensita! E anche tutte quelle persone che l'hanno letta silenziosamente.
Spero che il capitolo vi piaccia e che vi ispiri una mini recensione.
Baci El.
 
 
  
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