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Autore: AnnaDax    24/04/2014    8 recensioni
Dopo aver ricevuto informazioni sulla salute della Mizukage in dolce attesa, Tsunade decide di mandare in soccorso la sua allieva migliore, Sakura, in compagnia dei suoi ex compagni di squadra, Naruto e Sasuke. L'unico inconveniente è che il convento in cui riposa Mei Terumi è esclusivamente femminile. E' ora che la Sexy-no-Jutsu di Naruto diventi utile.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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“Kuso.”
“Merda.”

Gli occhi neri di Sasuke si spostarono su Sakura e la guardarono fare del suo meglio per mantenere la calma.

La Mizukage era in pessime condizioni. Anzi, stava peggio di quanto potesse aspettarsi. Era pallida e poco cosciente. Le occhiaie erano visibilissime sotto gli occhi semi-aperti. La donna fissava la Haruno e muoveva le labbra ma senza il suo Sharingan non riusciva a capire cosa stesse cercando di dire.

“Non cercate di parlare, Mei-sama. Rimanete immobile.”

Tirò fuori velocemente una siringa e altrettanto presto la rosa le aveva estratto un po' di sangue per fare dei test. Lasciò cadere un paio di gocce di sangue in una bottiglia e agitò il liquido. Un'altra imprecazione scappò dalle sue labbra.

L'Uchiha, nella sua scomoda forma femminile, era piegato su un tavolo e la osservava silenzioso. Non era mai stato interessato nella medicina, neanche un po'. Sapeva abbastanza da rimanere vivo e il massimo che faceva era prepararsi un tè, ma di pozioni non gli era mai interessato nulla. Tutto quel che stava accadendo era incredibilmente noioso per lui. Però, guardare la sua ex-compagna di squadra comportarsi in quel modo strano era una cosa del tutto nuova.

Era abituato a vederla arrabbiata, preoccupata o nervosa. Sakura era una donna molto emotiva. Ma era sempre stata capace di mantenere una certa compostezza. Che ora stava perdendo. Le sue mani tremavano, le sue labbra erano pallide. Mormorava qualcosa a se stessa e ogni tanto scriveva qualcosa su un piccolo pezzo di carta.

La Mizukage chiuse gli occhi e un profondo sospiro le scappò dai polmoni. Aveva finalmente perso conoscenza. Sospirando, si diresse verso la Haruno e la guardò mentre lavorava.

Il tavolino era pieno di strane apparecchiature mediche ed era un bene che non ci fosse qualcun altro nella stanza, considerando che probabilmente erano strumenti che i residenti dell'isola non avrebbero dovuto vedere. Sasuke si spostò, avvolgendo le braccia al petto. Era troppo scomodo. Era abituato a guardare oltre la Haruno sopra la sua spalla ma essere della sua stessa altezza ora lo confondeva. Inoltre, la misura del suo seno era spossante. Doveva piegarsi per vedere le cose direttamente sotto di lui. Gli occhi d'onice si mossero involontariamente verso la ragazza e per un momento fissarono il fronte della sua solita maglietta rossa. Lei aveva la misura giusta, stava bene sul suo fisico. Grande, ma non così tanto da impedirle di muoversi liberamente. Come la Hyuuga riuscisse a gestirlo era un mistero per lui. Con un seno di quella taglia e i capelli così lunghi, era impressionante che fosse ancora viva e non magari decapitata. Ma Naruto sembrava amare le curve. Mentre Sasuke no.

Scosse la testa per togliersi dalla mente quei pensieri, sentendosi leggermente strano. Non era mai stato uno che pensava alle tette. I suoi occhi scattarono verso il viso dell'Haruno non volendo mirare ancora le sue caratteristiche fisiche, in fondo la situazione attuale era fin troppo seria.

Il ninja medico espirò, piazzò le mani sul tavolo e vi si sostenne, lasciando la testa ciondolare tra le spalle. I suoi capelli non erano troppo lunghi ma riuscivano a nasconderle il viso. Seguì il più completo silenzio. Dopo un paio di secondi si mosse, fissò gli occhi smeraldini su di lui, inespressiva.

“Sta morendo.”

I due si scambiarono per un po' solo sguardi. Alla fine lui si girò e guardò la donna incinta. Il suo respiro era lievissimo. Sarebbe stato capace di vedere qualcosa che la Hyuuga non avrebbe potuto notare se avesse attivato lo Sharingan...

“Non capisco,” parlò l'Haruno. “Ieri stava meglio. Stava migliorando. E ora? Cosa mi sono persa?!”

Seppellì la faccia tra i palmi delle mani e rimase così per un po', respirando pesantemente. Lui la guardava turbato. Per la prima volta da quando erano lì aveva realizzato quanto importante fosse quella missione. Specialmente per Sakura. La vita della Mizukage dipendeva da lei.

“Potrebbero averle dato una dose extra di qualsiasi cosa stiano usando per avvelenarla?” le sussurrò. Senza il Byakugan non poteva essere molto sicuro che non ci fosse nessuno in giro.

“Non credo. La quantità di veleno nel suo sangue è praticamente la stessa di prima. E' qualcos'altro,” replicò ella, sussurrando anche lei con il viso ancora sepolto nelle mani.

Gli occhi neri di Sasuke guardarono la donna nel letto. Le si avvicinò e le toccò un braccio. Era freddo. Come quello di Orochimaru. Una cosa che anche lui aveva ottenuto dopo un po' di tempo passato con l'uomo-serpe. Ma più importante, era un tratto acquisito dopo aver bevuto le pozioni che gli erano state date per diventare immune.

“Sakura.”

La sua voce, normalmente, in questa situazione, sarebbe suonata bassa e rude, ed era come avrebbe voluto che suonasse. Ma ora mormorava con la sua delicata voce femminile. E lui la disprezzava. Ma le cose erano molto più semplici di quel che aveva pensato. Doveva solo pensare a un modo per rimettere in sesto la leader di Kirigakure. Prima succedeva, prima sarebbe potuto tornare al suo aspetto originario.

“Satsuki-chan?”

Si era perso nei propri pensieri e la voce preoccupata di lei lo riportò coi piedi per terra. L'uso che faceva del 'chan' con lui era bizzarro.

“Il calore.”

“Cosa?”

“Le terme. Quando eravamo lì ha detto che si sentiva meglio, no?”

“Sì, quindi?”

“Beh,” continuò lui, cercando di non prestare molta attenzione a come suonava la propria vocetta. “Normalmente se qualcuno è avvelenato, non dovrebbe il calore far circolare più velocemente il veleno?”

“Dovrebbe.” I suoi occhi si stavano spalancando.

“Questo vuol dire che qualsiasi cosa di sbagliato ci sia in lei, ha fatto reazione con il calore. Il calore ha ucciso ciò che la stava uccidendo.”

“E allora perché ora sta così?”

“Perché,” si voltò e incollò gli occhi scuri in quelli verdi, “l'hai avvelenata di nuovo.”

“Ma... come? Io-”

“Io credo che il problema stia nel fatto che le hai dato le medicine separatamente,” si interruppe, poi si fermò a guardare la porta cercando di vedervi attraverso. Era troppo importante. Si mosse vicino la rosa e continuò sussurrando. “Quando Orochimaru mi ha dato le pozione, le ho prese tutte insieme. E mi erano stati dati precisi ordini di fare così, non c'era pausa tra l'una e l'altra. Ciò significa che-”

“Veleno di serpente.”

“Cosa?”

“E' come per il veleno di serpente. Da solo è velenoso. Ma combinato con altri ingredienti, diventa curativo.”

Sasuke sbatté le palpebre. “Praticamente la medicina verde è velenosa se presa da sola. Funziona solo in combinazione con altre pozioni.”

“Sì,” confermò lei, le labbra arcuate in un sorriso. “E solo poche cose a questo mondo funzionano in questo modo. Quindi tenendo a mente chi ha fatto e ti ha dato quelle pozioni, potrei scommettere di sapere cosa le sta dando tutti questi problemi.”

“Veleno di serpente?”

“Senza dubbio.”

“Non dovrebbe essere già morta se le stanno iniettando una cosa del genere?”

“E' questo il punto. Non glielo stanno iniettando, la stanno nutrendo con esso. Non va direttamente in circolo nel sangue, ma passa prima per lo stomaco, da dove viene assorbito in modo differente. Arriva comunque nel flusso sanguigno ma lentamente e dolorosamente. In questo modo ha effetti anche sul bambino.”

“Allora cosa si fa adesso?” I suoi occhi la fissavano e le stava troppo vicino perché lei si sentisse a proprio agio. Lui fece un passo ancora più vicino così da poter sussurrare, ma ciò non la aiutava affatto. “Hai solo bisogno di trovare quale tipo di veleno di serpente stanno usando?”

“Ho già qualche sospetto.”

Finalmente la Haruno fece un passo indietro e nervosamente si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Anche in questa forma, era comunque con Sasuke che parlava. E non importava quanto grazie al jutsu avesse perfettamente preso la forma di una ragazza, era comunque sempre lui. Le braccia incrociate, lo sguardo serio. I suoi occhi. Erano assolutamente gli stessi.

Decisa a distrarsi da questo, si incamminò verso il letto di Mei e le prese il polso nella mano. Fece cenno alla mora di venirle vicino. E quando questa lo fece, la ninja medico prese la sua mano, comparando le loro temperature. Erano quasi freddi alla stessa maniera. La differenza principale era che la Mizukage era stata avvelenata a morte mentre l'Uchiha era stato drogato con Dio solo sa cosa.

Ma era magnifico. Perfetto.

Trascinandolo per il braccio, Sakura guidò Sasuke verso il tavolo e prese una nuova siringa. Prima che potesse farle alcuna domanda, gli posizionò il braccio e ci affondò l'ago, penetrando l'arteria con precisione. Prelevò una piccola quantità di sangue, poi tirò via l'ago e mise un batuffolo di cotone sopra la ferita. Lui si sbrigò a buttarlo via. Certe cose erano completamente inutili.

I suoi occhi neri scrutavano la ragazza che raggiungeva la donna incosciente e cambiando l'ago, da medico ben allenato quale era, iniettò il sangue nel braccio di lei.

“Cosa stai facendo?”

“Questo dovrebbe aiutarla per il momento. Ci farà guadagnare un po' di tempo.”

“E se non è dello stesso gruppo sanguigno?”

“La dose è troppo piccola. I suoi globuli bianchi isoleranno qualsiasi particella di sangue che non le appartiene.”

“Detto questo, la ragazza posizionò le mani sullo stomaco della Mizukage. Apparve la luce verde. Sakura cominciò a muovere le mani sopra la donna, compiendo degli strani movimenti circolari.

Gli occhi di lei vennero catturati da Sasuke che sovrappensiero si grattava il braccio femminile.

“Non farlo,” gli disse e tornò al tavolo solo per portargli un pezzo di cotone imbevuto di qualcosa che sembrava alcool. Gli prese il braccio e premette il batuffolo nell'incavo del gomito cioè da dove aveva preso il sangue. Un sibilo acuto sfuggi dalle sue labbra.

“Tienilo premuto così non si gonfia o diventa blu.”

Sul suo volto da ragazza si alzò un sopracciglio perfetto. “Non ne ho bisogno.”

Provò a togliersi quella maledetta roba dal braccio, ma le mani di lei lo strinsero sorprendendolo per tanta forza. “Fai solo come ti dico, ok? Nessuno deve sapere che ho preso sangue da te,” sussurrò, continuando a stringergli il braccio e il batuffolo al suo posto. “Se si gonfia finiamo nei guai.”

“Non saresti capace di metterlo a posto coi tuoi verdi e luminosi poteri?”

Lei gli rivolse un'occhiataccia. “Potrei, ma apprezzerei se mi concedessi un po' di tregua. Se devo iniziare a curare anche te finirò per consumare tutta la mia energia.”

Sasuke roteò gli occhi. “Va bene.”

Fissò Sakura, che sembrava ancora non fidarsi di lui e guardava le dita ancora al loro posto sopra la parte forata del suo braccio. Le sue unghie erano smaltate di verde e lui si chiese se avesse sempre usato quel colore. Era quasi lo stesso dei suoi occhi.

E la Haruno di sicuro non si fidava di lui. Era tremendamente testardo e per quanto lei fosse bene a conoscenza che se diceva una cosa la faceva, preferiva esserne certa. Comunque non poté fare a meno di notare come avesse puntato il suo sguardo d'onice sulle sue dita e le guardava attentamente. Avrebbe dato loro fuoco se avesse potuto utilizzare la sua abilità innata?

Lui disprezzava quando qualcuno invadeva il suo spazio personale, era proprio quella la ragione per cui lui e Naruto erano sempre in conflitto. Non gli piaceva essere toccato e lei lo sapeva, solo che coi suoi doveri di medicofiniva per dimenticarsene. Era già abbastanza a disagio per la situazione in cui si trovava. Non voleva certo peggiorargli le cose.

Le mani di lei si retrassero tanto in fretta che il cotone cadde sul pavimento. La ragazza lo fissò.

“Scusa,” pronunciò, decisa a essere sincera. “Non volevo procurarti alcun fastidio.”

E per sua sorpresa lo vide di nuovo alzare un sopracciglio.

“Guarda che non mordo.”

I due si fissarono per un po' ma vennero interrotti dal suono proveniente dalla Mizukage.

La donna si lasciò sfuggire dal petto un lieve gemito e aprì gli occhi, strizzandoli per colpa della luce.

“Mei-sama,” esclamò la Haruno girandosi verso di lei. “Come state? Vi sentite un po' meglio?”

“Ah...” La Mizukage fece del proprio meglio per forzare un sorriso mentre si tratteneva la pancia. “Mi sono addormentata?”

“S-sì.”

“Mi sento meglio, Sakura-san, grazie. Potrei avere un bicchiere d'acqua?”

La rosa era un medico esperto, e già aveva in mano il bicchiere, preparato in precedenza. Lo porse alla donna e la aiutò lentamente a bere.

“Mei-sama, cosa ne pensa di un altro po' di terapia delle terme?”




*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*


Salve bella gente!!

Sakura ha rischiato di far fuori la Mizukage XD Ma almeno, anche se lentamente lentamente, la verità sta cominciando a venire a galla, ce la faranno i nostri eroi? ^__^

Oh oh… il prossimo capitolo…! E' bello sapere le cose in anticipo :3

Ci si becca!
Ciauu :D



  
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