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Autore: _Terry_Dreamer_    26/04/2014    2 recensioni
Chick (questo era il soprannome che la mamma gli aveva dato a causa dei suoi capelli castano chiaro e i suoi occhi azzurri) era vivace e testardo, coraggioso, giocherellone e sensibile, ma la cosa che la madre preferiva del suo carattere era il suo animo da coccolone.
A Luca ora manca quel bambino che era sempre stato.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una sera apparentemente tranquilla. l’ Oceano Atlantico era calmo e la sala piena. Luca era con la sua famiglia seduto al tavolo mentre mangiava. Aveva nove anni. Il padre era un avvocato e la madre un insegnante. Finalmente era in crociera; aveva aspettato questo momento da anni ormai. Il padre era sempre impegnato a difendere persone in tribunale, la madre invece, facendo l’ insegnante era spesso libera, così portava il bambino al molo. Luca sognava di salire a bordo di una nave, da grande voleva diventare un marinaio. Guardava sempre cartoni animati con pirati o avventure in barca,. Faceva puzzle di barche; ma questo solo quando era piccolo, dopo quella crociera Luca non ha mai più preso una nave. Non ha mai più visto un film con pirati. Non ha mai più sognato di essere un marinaio. Non voleva più portare la sua “principessa” (così chiamava da piccolo la sua futura sposa) in crociera. No. Ora soffriva di mal di mare. Ora, tutte le volte che andava al molo il suo cuore si accartocciava ancora di più. Si, ancora di più, perché da quella notte, il suo cuore si era chiuso. Aveva messo un catenaccio, e aveva gettato la chiave nell’ oceano in cui quella nave si trovava.

 

Dei rumori e un movimento anomalo della nave, fece preoccupare tutte le prese che stavano cenando. I camerieri cercarono così, con dei risultati, di calmare i presenti. Dopo qualche minuto Luca, che non andava in bagno da quel primo pomeriggio supplicò il padre di accompagnarlo in bagno. Jack, il padre, gli disse di stare seduto, ma Luca, senza capire cosa stava accadendo alla nave, insistette. Una, due, tre, quattro volte; a quel punto il padre, anche se non molto sicuro, lo accompagnò al bagno. I camerieri, rassicurarono le famiglie, dicendo che non era successo niente; ma Jack, che nell’ ultimo periodo aveva cercato di difendere un capitano di una nave che era affondata, sapeva benissimo che di quei rumori non c’ era da fidarsi. Luca andò a fare la pipì, mentre il padre lo aspettò lì fuori. Il bambino aveva insistito a chiudere con la serratura la porta. Lo faceva sentire grande. Chick (questo era il soprannome che la mamma gli aveva dato a causa dei suoi capelli castano chiaro e i suoi occhi azzurri) era vivace e testardo, coraggioso, giocherellone e sensibile, ma la cosa che la madre preferiva del su carattere era il suo animo da coccolone. A Luca ora manca quel bambino che era sempre stato.

Mentre Jack aspettava il figlio, un movimento bruschissimo della nave lo fece scivolare su quel pavimento bagnato del bagno. Un rumore brusco, accompagnato a quel movimento, fece spaventare Luca, il quale si abbassò per  spiare da sotto la porta, che era sollevata di almeno 10 cm da terra, che cosa era accaduto. “dad…” e un sospiro. “DaD??…”. “DAAAAD???”…niente, una piccola chiazza di sangue si era dilagata sul pavimento. Gli occhiali di Jack erano rotti in mille pezzi. Luca si fece coraggio; cercò di aprire la porta ma era bloccata. Girò la serratura ma era bloccata. La porta non si apriva. Un altro forte rumore fu accompagnato da un brusco movimento, delle urla raggiunsero il bagno, il quale aveva iniziato ad allagarsi. La crepatura dell’ oblò si era intensificata, e l’ acqua era pronta per allagare il bagno.

 

Luca era riuscito a scappare. La madre pure, o così gliela sembrato. Erano andati in due direzioni diverse. Saliti in due zattere diverse. Lui l’ aveva vista. Si. Ma le sue grida furono mute. La sua voce si spezzò. Il suo urlo è ancora dentro di lui, anche adesso, dieci anni dopo l’ accaduto.



 

  
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