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Autore: Heya Naya Rivera    27/04/2014    1 recensioni
Long Brittana... Ambientata sette anni dopo il diploma di San e Quinn.. tornate al Mckinley per aiutare i Glee..
Dal Prologo:
-Brittany Susan Pierce hai esattamente 2, e dico 2 minuti per alzarti vestirti e farti trovare nella mia macchina- disse la mora rialzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel, Quinn/Santana
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati tre giorni da quando mi sarei dovuta vedere con Brittany. Quando mi aveva mandato quel messaggio dove mi chiedeva di incontrarci al parco, nel “mio posto” il mio cuore aveva iniziato ad accelerare, finalmente mi stava concedendo un’occasione, avrei potuto spiegarle come mi faceva sentire, cosa pensavo di lei, e come la vedevo realmente per me.

Ma così non era stato, avevo aspettato per più di un’ora il suo arrivo ma non venne mai. Quindi sconsolata ero tornata a casa, e mi ero messa a pensare, ma senza trovare una spiegazione logica, che ovviamente mi andasse bene.

Durante il resto dei giorni, non si era fatta vedere, si la vedevo all’ora del Glee ma arrivava sempre precisa, e se ne andava via di corsa, senza mai incrociare il mio sguardo per una volta. Avevo pensato di andare a casa sua ma mi sembrava una mossa troppo azzardata, anche se in realtà ero il suo “tutore”; però poi decisi che forse era meglio che fosse lei a cercarmi, e non il contrario, era lei dopotutto che a questo punto mi doveva una spiegazione.

Oggi finalmente era il grande giorno del Glee, ci sarebbero state le provinciali e io ero all’aeroporto a recuperare Quinn, che aveva fatto in modo per non perdersi questa esibizione.

Come la invidiavo delle volte, lei aveva tutto quello che voleva, viveva con semplicità godendosi attimo per attimo, momento su momento, sempre sorridente, era cambiata molto dal liceo, quando era solo un cheerleader meschina e crudele.

-Sai pensavo che almeno un “Ciao Quinn bentornata” me lo sarei meritata, non pensi?!- mi riscossi dai miei pensieri e la vidi li davanti a me, con un’espressione offesa dipinta sul volto.

-Non allargarti troppo Fabray, non è che sei stata via per un mese o oltre, quindi no, essere qui mi sembra già tanto- le risposi io, per poi ridere e abbracciarla.

-Non cambi mai vero Lopez?!-

-Direi di no-

Caricai la valigia nel porta bagli, e poi partimmo in direzione della  nostra scuola, dove si sarebbe tenuta la competizione.

-Allora com’è la situazione? I ragazzi sono in forma carichi pronti?-

-Direi di si, questa settimana ho lavorato in privato con l’hobbit e l’ Aritha dei giorni nostri. Sono quelle che si muovono peggio sul palco, e abbiamo fatto ore extra per le coreografie-

-Si mi ha detto Rachel che sei stata proprio piena di complimenti per entrambe- mi sentii gli occhi di Quinn puntati addosso, come contrariata da questa cosa

-Lo sai, che non sono per l’insegnante buono. Il metodo Lopez ha funzionato e continuerà a funzionare perché serviranno ancora molte ore extra per quelle due, e anche per qualcun altro- le risposi a tono

-Metodo Lopez eh?!- mi chiese ironica

-Certo, vedrai con i tuoi stessi occhi, come brilleranno oggi quelle due, tanto non hai problemi a fissare la nana con un naso troppo grosso per una figura così piccola, perché non le consigli il tuo chirurgo plastico invece di pensare a come entrare nelle sue mutante?!- chiesi sadica, guardandola per un secondo per poi tornare sulla strada.

-Vedi io non ho problemi a vedere Rachel- disse marcando di più il suo nome – e voglio proprio vederli questi cambiamenti, ma te li noterai? O sarai impegnata a guardare altro?- mi rispose con il mio stesso tono, mi sapeva tenere testa, era questo che amavo di Quinn.

Non risposi alla sua provocazione, e ringraziati di essere arrivate appena in tempo, non mi andava di fronteggiare quel discorso ora. sapeva che ci ero rimasta male, aveva capito prima di me che quella biondina mi aveva fatto qualcosa fin da subito, ma io non me ne ero accorta, o forse si, ma forse era meglio davvero non accettarlo.

Sospirai  e poi accompagnata dalla bionda entrammo nella scuola, direzione aula del Glee.

-Quinn- disse il professore non appena ci vide entrare dalla porta, e venne ad abbracciarla.

-Ciao Mr. Schue. E ciao a tutti ragazzi, spero che siate davvero pronti a fare scintille, perché sennò dovrete rimborsarmi il biglietto di ritorno- disse lasciando tutti di stucco per l’ultima frase

-Stavo scherzando- si sciolse in un sorriso – ma date il meglio di voi, e sorprendetemi- finì facevo applaudire e gridare tutti i ragazzi.

Poi la vidi fissare la nana

-Vai a salutarla su, magari hai un modo per darle calma e carica allo stesso tempo- le sussurrai maliziosa ricevendo in risposta solo una gomitata, ma poi la vidi avanzare verso l’altra ragazza.

Io continuai a tenere gli occhi bassi non volevo assolutamente incontrare quelli azzurri e profondi di Brittany, anzi non volevo proprio vedere lei. Quindi mi congedai lentamente e dissi che volevo andare a vedere gli altri due club che si sarebbero esibiti prima di noi.

Iniziai a respirare subito meglio una volta uscita dall’aula, avevo fatto di tutto per non posare gli occhi su di lei e ci ero riuscita.

-Dove vai così di fretta?- sospirai mortificata sentendo quella voce alle mie spalle

-Sto andando ad osservare i nostri rivali, anche se non ho mai sentito parlare di questi club- risposi io senza nemmeno voltarmi

-Forse perché sei fuori da questo mondo da parecchi anni ormai- disse sarcastica lei. Non mi piaceva il suo tono, e non capivo che cosa volesse esattamente da me

-Sarò fuori anche da parecchio,non sarò una cantante famosa, ma sono stata chiamata da Will per tornare qui, non ci sono certo tornata di mia spontanea volontà, quindi qualcosa di buono l’avrò pur fatto- dissi voltandomi verso la persona che avevo davanti che mi guardava con un ghigno divertito.

-Non c’è bisogno di scaldarsi troppo Santana, devi stare tranquilla- si avvicinò a me sempre con quello sguardo divertito.

-Che cosa vuoi da me Deni? E che cosa ci fai qui?- le chiesi parlandole all’orecchio

-Quello che ci faccio qui è semplice, sono uno dei giudici, e mi è stato anche richiesto di fare un esibizione prima dell’annuncio del vincitore- prese una pausa e poi mi guardò –da te non voglio assolutamente nulla, solo che rimani al tuo posto- mi disse infine per poi superarmi ed entrare nell’auditorium.

Rimasi li imbambolata, la odiavo, c’era qualcosa in lei che non capivo, o era pazza o era sadica.

Ma sicuramente non era normale, aveva dei comportamenti strani, e poi per cosa. Cosa c’entravo io con lei? Che cosa significava che dovevo rimanere al mio posto? Troppe domande ancora, e di nuovo nessuna risposta. Tornare in Ohio aveva portato più dubbi nella mia vita che mai.

 

Finalmente toccava a noi, non ne potevo più di starmene li a sedere da sola, a sentire quei poveri ragazzi urlare. Non avremmo avuto problemi a vincere, non c’era un minimo di sfida. Le mie povere orecchie stavano gridando pietà.

-Ehi San andiamo, c’è il discorso prima della gara- mi girai verso Quinn che mi aveva raggiunto in quell momento.

-Io non vengo, non sono io che devo farlo, e no non faccio nemmeno il cerchio- dissi tornando a guardare davanti.

-Santana Lopez alza immediatamente quel tuo culo e vieni con me- disse autoritaria la bionda

-Ma..- provai io

-Niente ma, non mi interessa se non vuoi vedere Brittany, ma lo dobbiamo ai ragazzi. Siamo qui per loro, tutti loro, non per avere problemi di cuore adolescenziali- mi prese un braccio e mi strattonò giù dalla poltroncina.

-Pianoooo- gridai –so camminare da sola-

-Ah si?!- mi chiese retorica lei –e allora fallo!-

Sbuffai, ma alla fine la seguii prima di farla esplodere in un altro attacco d’ira. Era incontrollabile quando si arrabbiava.

-Finalmente stavamo aspettando voi- disse Schuester  una volta che fummo entrate

-Sapete c’è stato un piccolo imprevisto- mi fulminò la bionda accanto a me

Ci mettemmo in cerchio,sorrisi a pensare a tutte le volte che lo avevamo fatto noi, ero contenta che quella tradizione non era stata abbandonata.

Ascoltai in silenzio il discorso di Mr.Schue, che come al solito fece commuovere alcuni dei ragazzi. Era sempre stato bravo a incoraggiare le persone, sapeva colpirti, anche se ovviamente non lo avevo mai dato a vedere che lo apprezzavo

 

-Esibizione fantastica dire- mi disse Quinn che continuava a battere le mani indiavolata. Non aveva smesso un secondo si urlare ed applaudire, si erano stati bravi ma il mio timpano non reggeva assolutamente più.

Finalmente la platea si calmò,

-E adesso signori e signore, ci sarà un’esibizione a sorpresa da parte di uno dei miei colleghi giudici- la folla scoppiò nuovamente

-Vedo che avete capito, visto che ne io ne il vampiro cantiamo, ladies and gentlemen fate un grande applauso a Deeeeni- disse per poi lasciare il palco

-Ci mancava anche questa- borbottai lasciandomi andare del tutto sulla poltroncina annoiata e spazientita.

 

**************

 

-Sapevo che in qualche modo doveva rubarmi la scena, io non la sopporto giuro, andrei li e la prenderei a schiaffi finchè..-

-Rach – chiamai dolcemente vedendo la mia amica che stava diventando paonazza –Rach calmati. Si sta solo facendo pubblicità- le dissi sorridendo. Era praticamente diventata rossa, da quanto stava delirando.

-Grazie a tuttiii- disse non appena la folla smise leggermente di applaudire, sapeva veramente tenere il palco.  Noi eravamo proprio li dietro il palco e avevamo piena visuale di quello che stava succedendo

-Oggi non canterò una canzone del mio repertorio, ma voglio onorare una grande cantante, e voglio dedicare questa canzone ad una persona qui presente, che è veramente importante per me, lei sa che sto parlando a lei-

Mi sentii gli occhi di Rachel addosso, non stava parlando di me vero?! Poi la vidi girarsi e incrociare il mio sguardo un attimo col mio. Persi un battito, ma cercai di controllarmi perché sapevo che la ragazza accanto a me mi stava tenendo d’occhio.

La base partì e finalmente si sentii solo la sua voce risuonare nell’auditorium

Riconobbi subito di che canzone si trattasse, ricordo che mi aveva scritto parte del ritornello in uno dei pochi messaggi che ci eravamo scambiate dopo la sua partenza.

 

 

You look in my eyes 
And I get emotional inside. 
I know it's crazy 
But you still can touch my heart. 
And after all this time, 
You'd think that I, 
I wouldn't feel the same 
But time melts into nothing 
And nothing's changed. 

Si muoveva veramente bene sul palco, lo sapeva tenere, ero molto orgogliosa di lei e di tutti I passi avanti che aveva fatto, da quando se n’era andata, e ora era li tornata al palco che l’aveva lanciata, che l’aveva ascoltata per la prima volta davanti ad un pubblico. Mi veniva da sorridere, ero completamente rapita dalla sua voce, la stava dedicando a me, e potevo sentire tutto quello che mi stava trasmettendo.


I still believe, someday you and me, 
Will find ourselves in love again. 
I had a dream, someday you and me, 
Will find ourselves in love again. 

Il pubblico fece partire il primo applauso, era davvero divina. Sapeva come catturarti e ci stava riuscendo.

-Spero solo che non ti farai abbindolare così facilmente, la conosci, così come la conosco io. Ti ha già abbandonato una volta, non penso che si preoccupi di farlo di nuovo- sentii Rachel dirmi prima di lasciarmi li da sola.

Tornai concentrata sul palco e vidi Deni che si stava avvicinando a me. Mi sorrise, e mi fece cenno di andare li.

 

 


Each day of my life 
I'm filled with all the joy I could find. 
You know that I am not the desperate type. 
If there's one spark of hope left in my grasp 
I'll hold it with both hands. 
It's worth the risk of burning to have a second chance. 
No, no, no, no, no, no I need you baby. 
I still believe that we can be together. 
If we believe that true love never has to end, 
Then we must know that we will love again. 

Feci cenno di no con la testa. Era impazzita? Non sarei mai montata sul palco davanti a tutte quelle persone per far vedere che ero io la persona a cui stava dedicando quella bellissima canzone. La vidi avvicinarsi sempre di più fino a che non arrivò a pochi centripeti da me e mi prese la  mano e mi trascinò sul palco con lei. Avvampai non appena il pubblicò vedendoci uscire non fischiò in segno di approvazione. Tutti i loro sguardi mi davano alla testa quindi decisi di guardare lei, che come sempre mi sorrise, stringendomi la mano.


I still believe, someday you and me, 
Will find ourselves in love again. 
I had a dream, someday you and me, 
Will find ourselves in love again. 

La canzone finì e se è possible il pubblicò fece ancora più boato di quanto non ce ne fosse in precedenza. Mi sentivo veramente imbarazzata

-Guardami- mi disse dolcemente lei. Io alzai piano il viso per incontrare i sui occhi che mi scrutavano e mi leggevano dentro.

Poi gli chiusi e ripresi fiato ed è li che sentii le sue labbra poggiarsi sulle mie. Ero pietrificata. Non mi mossi, ma fortunatamente lei si allontanò,

il pubblico stava impazzando sempre di più, io non avevo il coraggio di aprire gli occhi, non stavo capendo più nulla. Mi aveva baciato, ed ero rimasta immobile come un’ebete. Di nuovo.

 

 

**************

 

-Piccola zoccola impertinente, non ha capito contro chi si è messa, non ha capito proprio niente- sussurrai

-In realtà non ho capito nulla nemmeno io- mi disse Quinn che mi guardava sbalordita –che stai blaterando?-

Io mi voltai verso di lei, ma non le diedi nessuna risposta. Mi alzai e me ne andai da quel luogo che stavo odiando con tutta me stessa.

L’aveva sedotta, l’aveva trascinata sul palco e l’aveva baciata. Mi chiesi da quando andava avanti quella storia, forse era per quello che Brittany non si era presentata “all’appuntamento” che lei stessa aveva chiesto. Non aveva il coraggio di dirmi questo, eppure mi sembrava abbastanza sorpresa. Forse era stata semplicemente ingannata, e davanti a tutti non avrebbe potuto fare una scenata.  Non avevo una soluzione, però sapevo che avrei dovuto parlarle, perché non poteva baciare una come me per poi farsi abbindolare da quell’essere insulso.

-Ha ceduto?- mi girai e vidi la piccola nana seduta qualche gradinata sopra di me. Ero andata alle tribune del campo, non avrei pensato di trovarla qui

-Non dovresti essere a farti premiare?- le chiesi.

-Penso che ce ne sarà ancora per molto la dentro, poi prima che decidono chi ha vinto passa tempo, non lo dovresti sapere?- mi rispose fissando il vuoto

-Si lo so benissimo, era solo un modo per liberarmi di te-

-Immaginavo, ma non succederà se prima non mi dici se ha ceduto o meno- mi lanciò uno sguardo che secondo lei era intimidatorio, ma apprezzai lo sforzo.

-Perché non lo chiedi alla tua amica scusa?!- le dissi io retorica

-Perché ho bisogno di una versione neutrale-

-E lo chiedi a me? Chiedilo a Quinn-

-Lo chiedo a te perché so quanto ci tieni a Brittany, e poi perché ci sei te qui- non voleva mollare, aveva un bel caratterino, dovevo proprio ammetterlo. E poi cosa intendeva con “so quanto ci tieni a Brittany”

-Si- dissi semplicemente, non volevo spiegazioni, non volevo dare troppo peso alla sua frase. Che Quinn le avesse detto qualcosa? Oppure Brittany?

-E…- sentii la sua voce, e mi ripresi dai mille pensieri che mi stavano attanagliando la mente

-E l’ha portata sul palco e l’ha baciata, penso a sua insaputa perché l’ho vista come sorpresa da quel gesto- raccontai riimmaginandomi la scena dentro la mia mente, ne ero disgustata completamente, l’avrei presa a bastonate.

-Grazie- disse poi di furia prima di scappare via.

Io rimasi li imbambolata a fissare il nulla. Sentivo una morsa allo stomaco tremenda, non riuscivo a crederci. Ero davvero cambiata dal liceo, ero io quella che feriva gli altri e che ne rimaneva mai ferita. Ora si era invertito le parti, quella ragazza mi aveva fatto qualcosa, lo potevo sentire. Non che avessi qualche diritto su di lei, dopotutto mi aveva solo baciato una volta e poi non si era più fatta vedere

-Dovevo immaginarlo- dissi a me stessa.

 

**************

 

Non so come, ne quando ma finalmente non ero più su quel palco, con tutti gli occhi puntati su di me, con tutti quegli applausi e fischi, e soprattutto con la sua vicinanza, che mi aveva del tutto stordita.

Mi avevano sballottato ancora un antro po’ perché dovevano annunciare i vincitori e noi avevamo vinto, o almeno penso. Non mi ero accorta di niente.

Ora ero li seduta in mezzo all’aula del Glee non so nemmeno da quanto. Era incredibile, non ci potevo credere, assolutamente. Non capivo nemmeno se ne ero felice o meno. Non capivo più niente un’altra volta. Perché lo aveva fatto? Perché non ho reagito? Forse solo perché non era opportuno mi provai a rispondere. Ma chi volevo prendere in giro? Aveva smosso di nuovo qualcosa dentro di me, senza nemmeno rendermene conto mi aveva attratto a se di nuovo.

-Sai non credevo che tu fossi così… non so nemmeno come definirlo- mi voltai verso la ragazza che era appena entrata. Sapevo che avremmo affrontato quella conversazione, e sapevo che sarebbe stato l’ennesimo motivo per litigare.

-Ti sei fatta baciare, dalla persona che ti ha abbandonato qui, che ti ha lasciato senza farsi problemi, per poi sparire, senza provare nemmeno a mantenere una cazzo di relazione o un minimo di rapporto. Nulla. Ti ha scaricato qui, sofferente e lei se n’è andata a fare la bella vita, ad esplorare il suo successo. Senza mai guardarsi indietro, senza mai chiedersi come potevi stare tu, senza mai..-

-Rachel finiscila!- la interruppi io –non sai niente di quello che ha passato lei, di quello che ha provato lei, o semplicemente se ha sofferto o meno. Ma non mi ha abbandonato, le ho detto io di andare. È stata una mia decisione-

-Certo. È così che continui a raccontartela? Credi che ti abbia amata fino alla fine? Che eri l’unica per lei?-

La guardai sorpresa e confusa. Aveva gli occhi lucidi, così come io sentivo le lacrime che mi pizzicavano gli occhi, ma non volevo piangere

-Che stai dicendo?- le chiesi non trattenendole più.

La vidi prendere un respiro profondo

-Sai un mese prima della sua partenza, la vidi, nel parco vicino casa mia. Era in compagnia di una ragazza..-

-Chi è?- domandai tenendo gli occhi bassi

-Non..-

-DIMMELO!- urlai, sempre senza guardarla

-Viene in questa scuola, ma non so il nome. Stavo dicendo che erano li al parco, io stavo guardando fuori dalla finestra e le ho viste baciarsi. Per parecchio tempo, ma poi se ne sono andate per mano, verso una casa, che suppongo essere di quella ragazza e..-

-Perché?- chiesi io a bassa voce

-Cosa?- mi disse lei confusa. Era li di fronte a me, che stava piangendo

-Perché?- ripetei

-Non lo so, io non sono lei, non so perché..- iniziò Rachel

-No- sibilai a denti stretti –perché cazzo non me lo hai mai detto?- urlai contro a lei. Ormai non trattenevo più il pianto

-Io..-

-Pensaci bene prima di rispondere. Io mi fidavo di te, sei la mia migliore amica cazzo Rach, sei come una sorella, e mi hai tradito così-

-Britt mi dispiace, davvero. Volevo dirtelo ma, non trovavo il coraggio poi pochi giorni dopo le è arrivata la notizia del contratto, e non volevo che tu ci rimanessi ancora peggio, non volevo creare casini..-

-Come se ti fosse mai importato qualcosa della nostra relazione. Non hai fatto altro che dire che non era quella giusta, che mi avrebbe fatto soffrire, non la sopportavi, non vedevi l’ora che si liberasse di me, per dirmi te l’avevo detto. E quando poi dovevi dirmi che mi aveva tradita, non hai mosso un dito. Bell’amica che sei davvero- le dissi in faccia, per poi andarmene via sbattendo la porta. Avevo il cuore a mille, non me ne capacitavo.  Mi aveva ferito come non mai, e davvero non capivo il perché, no c’era un perché. Non aveva ragioni per non farlo, lei diceva di volere il mio bene, ma non era così. E forse non era vero nemmeno quello che mi aveva raccontato. E avevo sol un modo di scoprirlo. Affrontare Deni.

 

 

 

Eccomi con un altro capitolo. Ci sarà molto casino da ora in poi, soprattutto per Brittany. Grazie a tutti quelli che leggono, seguono questa storia. Sarei contenta se mi facesse sapere che ne pensate, anche se avete dei consigli. Grazie e alla prossima J

  
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