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Autore: AngelAnderson15    27/04/2014    0 recensioni
Gli Warbler sono al loro ultimo anno di liceo quando Thad Harwood diventa inaspettatamente taciturno, perso nei suoi pensieri e terrorizzato da tutto ciò che lo circonda per colpa delle violenze del patrigno omofobo. Thad, troppo spaventato per denunciarlo decide di tenere tutto nascosto ma Sebastian Smythe, il suo compagno di stanza, inizierà ad investigare su Thad e finirà ben presto ad innamorarsi di lui. Thad riuscirà ad abbandonare le sue difese per aprirsi a Sebastian e Sebastian saprà curare tutte le ferite di Thad senza far peggiorare la situazione?
E' la mia prima long quindi beh spero vi piaccia. Grazie a chi leggerà
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval, Sebastian Smythe, Thad Harwood, Warblers/Usignoli | Coppie: Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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Risveglio

P.O.V. Thad  

Aprii gli occhi di scatto ma riuscii a vedere solo il buio,i rumori mi arrivavano ovattati ed il mio corpo era completamente in fiamme tanto che anche respirare risultava doloroso.

Molto lentamente i rumori si fecero più nitidi ma i miei occhi si rifiutavano di mettere a fuoco “Probabilmente è notte” pensai tra me e me mentre provavo a muovermi inutilmente. Cercando di attirare l’attenzione di chi mi teneva la mano provai a parlare ma la gola ardeva in ricerca d’acqua così cercai di muovermi almeno quel poco per far capire alla persona che ero sveglio. Sentii una mano sulla guancia e un -Thad- strozzato provenire da quella persona che mi riempì il cuore di felicità.

-Sebastian- dissi solo sentendolo respirare faticosamente -Dio Thad, i-io a-v-evo paura- disse tra un respiro e l’altro come avrebbe fatto un asmatico.

Le forze mi stavano abbandonando così decisi di dirgli un ultima cosa prima che l’oblio mi riprendesse con se -Ti amo- e mi addormentai.

P.O.V.Sebastian

Thad si era svegliato, Thad aveva confessato di amarmi.

Il mio cuore non riusciva a smettere si sbattere contro la cassa toracica così in fretta da togliermi l’aria ed il mio corpo mi stava imponendo di muoversi, saltare,correre ed urlare tutto contemporaneamente.

Dopo alcuni minuti riuscii a darmi un contegno, lasciare la mano di Thad per avvisare Niff e Jeff che da due giorni non facevano altro che chiamare ogni dieci minuti e andare a trovare Thad fra un impegno e l’altro. Ovviamente dopo aver rassicurato le due mammine corsi a chiamare i dottori che ,sotto i miei occhi vigili, svegliavano di nuovo Thad e gli iniettavano nuove medicine. Dopo una mezz’ora i dottori se ne andarono e Thad cadde malamente sui cuscini sfinito, -Stai bene?- sussurrai cercando di non disturbarlo mentre mi sdraiavo accanto a lui.

-Seb è notte?-  mi chiese invece lui stupendomi così -No, sono le cinque di pomeriggio Thad- risposi titubante -E allora perché c’è così buio?- mi chiese ancora lui con un tono stanco che mi fece allarmare come non mai, senza rispondere alla sua domanda andai subito a chiamare un dottore che scocciato si mise a visitare il moro che rispondeva stremato.

-Quindi lei non vede niente adesso- chiese per la terza volta il dottore  puntando una piccola luce negli occhi di Thad che rispose ,come aveva fatto anche le due volte precedenti, con un sicuro -No- che mi fece sprofondare nella disperazione. Thad era cieco, non avrebbe più potuto vedere i colori, le persone a lui care, non avrebbe più visto il mondo.

-Bene la signor Harwood deve fare ulteriori accertamenti e poi le faremo sapere cosa fare- disse sbrigativo il dottore andando con grandi falcate verso la porta ma -Sono cieco non è vero?- sussurrò il mio Thad con la voce tremolante facendomi sprofondare il cuore ancora di più.

 -Deve aver sbattuto la testa molto forte, non so con certezza se la sua vista potrà tornare del tutto o se rimarrà cieco per tutta la vita ma deve fare ulteriori visite che fisserò io stesso per la settimana seguente.- spiegò freddamente andandosene subito dopo.

Io ero rimasto fermo aspettandomi che sbucasse qualcuno dietro di me dicendomi che in realtà Thad ci vedeva benissimo e che era tutto uno scherzo ma passarono i minuti e l’unica cosa che spuntò fuori fu una lacrima sul viso di thad che si portò con sé le sorelle rendendo bagnato quel viso che avrei tanto voluto baciare ed osservare per ore. Mi avvicinai a Thad e lo abbracciai ,sentendo la mia maglietta bagnarsi e le sue mani stringermi ossessivamente.

-Mi dispiace tantissimo amore, mi dispiace- sussurrai cercando di fare mio un po’ del suo dolore non rendendomi neanche conto di come l’avevo chiamato mentre guardavo Thad spezzarsi e riattaccare i pezzi con una colla scadente che lo spezzava ancora di più.

Passarono le ore e lui si era calmato ed accasciato contro di me ma prima di chiudere gli occhi, di nuovo, mi chiese dove fosse quel mostro che gli aveva ripetutamente rovinato la vita spezzandolo in tutti i modi possibili. All’inizio avevo pensato di mentire ,ma a che pro? mi chiesi poi. -Non c’è più- dissi stringendolo ancora di più contro di me,all’inizio non capì ma poi i suoi lineamenti si fecero spaventati ,al contrario del suo corpo che invece di irrigidirsi si ammorbidì contro il mio corpo.

Passarono svariati minuti  finché non mi disse solo un -Grazie-  che mi fece spalancare gli occhi e la bocca, in quegli interminabili minuti in cui mi ero immaginato le più svariate reazioni non esisteva quella in cui mi ringraziava. “Forse voleva dirlo in modo ironico” pensai poco dopo “Forse era un allucinazione” continuai a pensare ma Thad aveva parlato chiaramente.

Così -Grazie?- chiesi quasi impercettibilmente -Mi hai salvato, li ricordo sai? I tuoi occhi- disse sicuro il moro sorridendo appena e facendomi morire e resuscitare in meno di tre minuti. Non riuscivo a respirare , a metabolizzare ciò che mi stava dicendo ma quando mi diede la Buonanotte lo fermai terrorizzato dall’idea che fosse troppo tardi per fare ciò che avrei sempre voluto fare.

 -P-potrei…. baciarti?- chiesi insicuro dandomi mentalmente dello stupido un attimo dopo, lui rimase in silenzio ma quando stavo per rimangiarmi tutto quando mi regalò il più grande dei sorrisi.

Cercò alla cieca la mia guancia che accarezzò con dolcezza e –Si- mi sussurrò avvicinandosi ancora di più a me.

Sentivo i nostri respiri scontrarsi e le nostre labbra incontrarsi a metà strada, lo sentivo sorridere nel bacio che classificai tra i più belli che avevo mai ricevuto e dato.

Mi ricordo solo che mi chiesi se in realtà quello non era il paradiso.

  
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