Risveglio
P.O.V.
Thad
Aprii
gli occhi di scatto ma riuscii a vedere solo il buio,i rumori mi
arrivavano
ovattati ed il mio corpo era completamente in fiamme tanto che anche
respirare
risultava doloroso.
Molto
lentamente i rumori si fecero più nitidi ma i miei occhi si
rifiutavano di
mettere a fuoco “Probabilmente è notte”
pensai tra me e me mentre provavo a
muovermi inutilmente. Cercando di attirare l’attenzione di
chi mi teneva la
mano provai a parlare ma la gola ardeva in ricerca d’acqua
così cercai di
muovermi almeno quel poco per far capire alla persona che ero sveglio.
Sentii
una mano sulla guancia e un -Thad- strozzato provenire da quella
persona che mi
riempì il cuore di felicità.
-Sebastian-
dissi solo sentendolo respirare faticosamente -Dio Thad, i-io a-v-evo
paura-
disse tra un respiro e l’altro come avrebbe fatto un
asmatico.
Le
forze mi stavano abbandonando così decisi di dirgli un
ultima cosa prima che
l’oblio mi riprendesse con se -Ti amo- e mi addormentai.
P.O.V.Sebastian
Thad
si era svegliato, Thad aveva confessato di amarmi.
Il
mio cuore non riusciva a smettere si sbattere contro la cassa toracica
così in
fretta da togliermi l’aria ed il mio corpo mi stava imponendo
di muoversi,
saltare,correre ed urlare tutto contemporaneamente.
Dopo
alcuni minuti riuscii a darmi un contegno, lasciare la mano di Thad per
avvisare Niff e Jeff che da due giorni non facevano altro che chiamare
ogni
dieci minuti e andare a trovare Thad fra un impegno e
l’altro. Ovviamente dopo
aver rassicurato le due mammine corsi a chiamare i dottori che ,sotto i
miei
occhi vigili, svegliavano di nuovo Thad e gli iniettavano nuove
medicine. Dopo
una mezz’ora i dottori se ne andarono e Thad cadde malamente
sui cuscini
sfinito, -Stai bene?- sussurrai cercando di non disturbarlo mentre mi
sdraiavo
accanto a lui.
-Seb
è notte?- mi
chiese invece lui
stupendomi così -No, sono le cinque di pomeriggio Thad-
risposi titubante -E
allora perché c’è così
buio?- mi chiese ancora lui con un tono stanco che mi
fece allarmare come non mai, senza rispondere alla sua domanda andai
subito a
chiamare un dottore che scocciato si mise a visitare il moro che
rispondeva
stremato.
-Quindi
lei non vede niente adesso- chiese per la terza volta il dottore puntando una piccola luce
negli occhi di Thad
che rispose ,come aveva fatto anche le due volte precedenti, con un
sicuro -No-
che mi fece sprofondare nella disperazione. Thad era cieco, non avrebbe
più
potuto vedere i colori, le persone a lui care, non avrebbe
più visto il mondo.
-Bene
la signor Harwood deve fare ulteriori accertamenti e poi le faremo
sapere cosa
fare- disse sbrigativo il dottore andando con grandi falcate verso la
porta ma -Sono
cieco non è vero?- sussurrò il mio Thad con la
voce tremolante facendomi
sprofondare il cuore ancora di più.
-Deve aver sbattuto la testa
molto forte, non
so con certezza se la sua vista potrà tornare del tutto o se
rimarrà cieco per
tutta la vita ma deve fare ulteriori visite che fisserò io
stesso per la settimana
seguente.- spiegò freddamente andandosene subito dopo.
Io
ero rimasto fermo aspettandomi che sbucasse qualcuno dietro di me
dicendomi che
in realtà Thad ci vedeva benissimo e che era tutto uno
scherzo ma passarono i
minuti e l’unica cosa che spuntò fuori fu una
lacrima sul viso di thad che si
portò con sé le sorelle rendendo bagnato quel
viso che avrei tanto voluto
baciare ed osservare per ore. Mi avvicinai a Thad e lo abbracciai
,sentendo la
mia maglietta bagnarsi e le sue mani stringermi ossessivamente.
-Mi
dispiace tantissimo amore, mi dispiace- sussurrai cercando di fare mio
un po’ del
suo dolore non rendendomi neanche conto di come l’avevo
chiamato mentre
guardavo Thad spezzarsi e riattaccare i pezzi con una colla scadente
che lo
spezzava ancora di più.
Passarono
le ore e lui si era calmato ed accasciato contro di me ma prima di
chiudere gli
occhi, di nuovo, mi chiese dove fosse quel mostro che gli aveva
ripetutamente
rovinato la vita spezzandolo in tutti i modi possibili.
All’inizio avevo
pensato di mentire ,ma a che pro? mi chiesi poi. -Non
c’è più- dissi
stringendolo ancora di più contro di me,all’inizio
non capì ma poi i suoi
lineamenti si fecero spaventati ,al contrario del suo corpo che invece
di
irrigidirsi si ammorbidì contro il mio corpo.
Passarono
svariati minuti finché
non mi disse solo
un -Grazie- che mi
fece spalancare gli
occhi e la bocca, in quegli interminabili minuti in cui mi ero
immaginato le
più svariate reazioni non esisteva quella in cui mi
ringraziava. “Forse voleva
dirlo in modo ironico” pensai poco dopo “Forse era
un allucinazione” continuai
a pensare ma Thad aveva parlato chiaramente.
Così
-Grazie?- chiesi quasi impercettibilmente -Mi hai salvato, li ricordo
sai? I
tuoi occhi- disse sicuro il moro sorridendo appena e facendomi morire e
resuscitare in meno di tre minuti. Non riuscivo a respirare , a
metabolizzare
ciò che mi stava dicendo ma quando mi diede la Buonanotte lo
fermai
terrorizzato dall’idea che fosse troppo tardi per fare
ciò che avrei sempre
voluto fare.
-P-potrei….
baciarti?- chiesi insicuro dandomi
mentalmente dello stupido un attimo dopo, lui rimase in silenzio ma
quando
stavo per rimangiarmi tutto quando mi regalò il
più grande dei sorrisi.
Cercò
alla cieca la mia guancia che accarezzò con dolcezza e
–Si- mi sussurrò
avvicinandosi ancora di più a me.
Sentivo
i nostri respiri scontrarsi e le nostre labbra incontrarsi a
metà strada, lo
sentivo sorridere nel bacio che classificai tra i più belli
che avevo mai
ricevuto e dato.
Mi
ricordo solo che mi chiesi se in realtà quello non era il
paradiso.