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Autore: Deamons    28/04/2014    2 recensioni
Sono passati ormai tre anni: tre lunghi anni da quando Luke era partito inseguendo il suo sogno e abbandonando Martha, la sua migliore amica... o qualcosa di più?
Ora però lei arriverà a Los Angeles da suo cugino Ashton... e troverà una (s)piacevole sorpresa.
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- Si può sapere perchè non me lo avevi detto l'anno scorso?! -
- Scusa... ma io che ne sapevo che lui era il TUO Luke?! -
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Cosa succederebbe se lui non si ricordasse di lei? E se fosse cambiato... in peggio?
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Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=RWKx4Y8pH9A&list=HL1398623226&feature=mh_lolz
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Do you remember me?

– C’è qualcosa che non và?
Eh no. Questa volta ero sicura al 120% che non avevo combinato nessun casino (anche se i miei casini non erano davvero molto… casinisti (?), quando ne combinavo qualcuno). Vidi mia madre raggiungermi e guardarmi con un sorriso, cosa che mi fece liberare in un sospiro di sollievo.
– Beh… stamattina non andrai a scuola… - Ok... era ufficiale: ci doveva per forza essere qualcosa di strano sotto. Qui gatta ci covava. Alzai un sopracciglio e guardai mio padre che stava addentando una brioche al cioccolato, cercando di non sbrodolarsi come al suo solito. Allora: non era la vigilia del loro matrimonio, non era il compleanno di nessuno dei due, non era morto nessuno (almeno per quanto ne sapessi io)… quindi che cosa stava succedendo?
– Io e tuo padre abbiamo avuto un’offerta di lavoro all’estero... per la durata di un anno. Tesoro, è un’occasione troppo grande per rinunciare. Ma tu non potrai venire con noi. – Wait, wait, wait. Cosa?! Bene… ora dove mi avrebbero spedita sicuramente da qualche strano parente. Se ve lo state chiedendo, si: tutti i miei parenti sono strani e infatti li detesto quasi tutti… l’unico che è abbastanza sopra al mio limite di sopportazione è…
- Infatti andrai da tuo cugino Ashton, a Los Angeles. Lui sa già tutto ed è contento di passare un po’ di tempo con te! Quindi… prepara le valigie perché partirai tra due ore, tesoro. – Spalancai gli occhi appena sentì il suo nome. Ashton: il mio cugino preferito che, ormai, consideravo come un fratello rompiscatole. Mi ricordavo di quando da piccolini facevamo il bagno insieme, senza nemmeno vergognarci l’uno dell’altro… ora che ci penso però, mi vengono i brividi a fior di pelle. Non ci vedevamo ormai da un anno e lui era l’unico che sapeva dei miei veri sentimenti per Luke, l’unico che sapeva quanto avevo sofferto quando lui mi aveva lasciato per il suo sogno di diventare famoso, lui era l’unico che non sapeva nemmeno di che colore avesse i capelli. Non gli era mai importato a dire la verità, gli bastava vedermi così felice sapendo che avevo un amico che mi faceva stare così bene. Le mie labbra si aprirono in un sorriso che riuscì quasi a toccarmi gli angoli degli occhi, corsi ad abbracciare mamma e poi papà che, per colpa mia, si sbrodolò completamente sporcandosi la camicia bianca di cioccolata. Poco m’importava; sarei andata a Los Angeles, da Ashton, per un anno e per cambiare vita.
– Ci mancherai tesoro! – Vedevo mia madre che aveva le lacrime agli occhi mentre pronunciava quelle parole, e così le sorrisi per tranquillizzarla.
- Già, anche voi! Almeno così papà non si sporcherà più le camicie pulite a causa mia, no? – Dissi, accennando una risata, mentre voltavo lo sguardo verso mio padre. Mi sarebbero mancati, mi sarebbero mancati come ti manca l’aria con cui riesci a respirare, mi sarebbero mancati come a Yoghi manca il suo Bubu, mi sarebbero mancati… beh, ci siamo capiti, no?
***
 
- L’aereo che parte da Sidney per Los Angeles senza scali è in partenza. – La voce metallica risuonava in tutta la sala d’aspetto, e quando la sentì mia madre si alzò di scatto dalla poltrona (papà strava stranamente dormendo tranquillo con la rivista sopra alla faccia… giusto per non dare nell’occhio) e venne verso di me, asciugando con il pollice una lacrima che mi era scesa lungo la guancia. Non aprimmo bocca; ci abbracciammo e basta. Mi allontanai da lei, presi la mia valigia e il biglietto dell’aereo solo andata e salutai i due con un cenno della mano, per poi salire nell’aereo. Posto 3D… posto 3D… ma dove cavolo era?! Dopo un po’ di tempo trovai il mio sedile e mi accomodai, togliendomi la giacchetta di jeans che avevo addosso e infilandomi gli auricolare del mio mp4 scegliendo di impostarlo sulla riproduzione di brani in modo casuale.
– Oddio papà! Guarda! Ci sono i 5 seconds of summer nella televisione! Quanto li amo!! – Mi voltai, la ragazzina che aveva appena parlato era bionda e doveva avere all’incirca 12 o 13 anni, non di più. Voltai lo sguardo verso la televisione dell’aereo (che, tra l’altro, la trovavo una cosa abbastanza inutile). No. No. NO! Non era possibile. Quello non era lui, non doveva essere lui!

Angolo autrice: Salve ragazzi! Allora... come vi sembra il capitolo? Spero sia  migliore del mio "prologo abbastanza schifoso". Grazie alle lettrici sileziose e grazie ancora di più a chi mi lascierà anche un piccolo piccolissimo commento <3
Emma <3

 
  
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