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Autore: _Terry_Dreamer_    28/04/2014    1 recensioni
Chick (questo era il soprannome che la mamma gli aveva dato a causa dei suoi capelli castano chiaro e i suoi occhi azzurri) era vivace e testardo, coraggioso, giocherellone e sensibile, ma la cosa che la madre preferiva del suo carattere era il suo animo da coccolone.
A Luca ora manca quel bambino che era sempre stato.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Adesso basta, mi avete stufato. Luca siediti una buona volta e smettetela di fare baccano!". La professoressa di matematica aveva appena finito di richiamare i ragazzi, i quali continuarono a bisticciare tra di loro.

~finalmente niente più gite~ scrisse Luca sul bigliettino e poi lo passò a Viola. Erano entrambi perdutamente innamorati. Viola era una ragazza solare ma anche timida, si era innamorata di lui dal primo giorno della quarta liceo, che lei soprannominò: "il più bel giorno di tutta la mia vita!".
Pure Luca si accorse di lei da subito, ma non capì cosa provava. Non considerava le donne se non quando voleva portarsele a letto. 
Quando era un bambino salutava tutte le amiche della mamma, era gentile, e se la sua vicina di casa, una donna anziana, aveva bisogno di aiuto, lui era subito pronto a donarglielo. Giocava sempre con le sue amiche, e a volte le faceva anche qualche complimento. 
Da quando sua mamma era sparita dalla sua vita invece, non aveva più considerati più nemmeno una donna. *Forse è per questo che faccio fatica ad amare Viola, è una cosa così strana...*, pensava continuamente.
Per più di metà anno aveva continuato a usare le donne e basta. Soprattutto durante le feste. Nel mese di Marzo però, Viola iniziò ad andare ai party, e lui si accorse ancora di più di quanto fosse bella tutta "sistemata". 
In classe non parlavano molto, lei si vergognava, mentre lui aveva capito che, escludendo la circostanza nella quale fosse stata ubriaca fradicia, non sarebbe andata a letto con lui così facilmente. 
Una sera ad una festa le rovesciò per sbaglio la birra addosso. Lei si infuriò tantissimo e gli diede dello stronzo.
Quandò andò nel bagno ad asciugarsi con la sua migliore amica Lucia, lui la seguì. Rimase a fissarla dalla porta, poi lei si girò e lo guardò di rimando. Lui allora le si avvicinò e, dopo aver fatto una battuta scema, le toccò le tette con la scusa :"volevo solo aiutarti a pulirti dalla mia birra". Ovviamente Viola andò su tutte le furie, gli tirò uno schiaffo e se ne andò a casa.
Il giorno dopo a scuola, solo dopo aver visto un video fatto per sbaglio dove c' era pure lui che le rovesciava la birra addosso, e dopo essersi fatto raccontare il resto dell' accaduto, Luca andò a scusarsi con Viola. Ovviamente lei capì che faceva sul serio, e che la sera prima era solo ubriacò, così lo
perdonò. Ed così che iniziarono ad uscire insieme, per una stupida birra. 

La campanella dell' ultima ora suonò.
"Tesoro", gli disse Viola toccandogli la spalla, "mia sorella ha noleggiati un film che ha visto con il suo ragazzo, mi hanno detto che è molto bello...". "Ok! Vengo da te stasera alle nove! Ora scappò a casa a farmi una doccia che, le due ore di ginnastica mi hanno sfinito!". " Ma tu mi leggi nel pensiero?!!" disse Viola facendo un ampio sorriso. Anche lui le sorrise e poi la prese per mano fino all' uscita, quando lei lo salutò.

Luca camminava per i viali abbandonati. Marco, suo padre adottivo, sarebbe venuto a prenderlo come faceva tutti i giovedì pomeriggio dopo scuola, vicino al Bar Le Romagnole, poco distante dalla scuola. Quel giorno finiva alle 17.30 *scuola di merda* aveva pensato Luca quando aveva visto l' orario scolastico, ma si rimangiò tutto dopo che si innamorò di Viola "almeno stiamo più tempo insieme" le diceva sempre!
Mentre camminava sentì dei passi dietro di lui. Girò appena il collo per poter scrutare chi era. Un uomo con la barba lo stava seguendo. Era poco più alto e spallato di lui. Luca sapeva benissimo che non avrebbe dovuto fermarsi, ma fu costretto quando un altro uomo più vecchio, gli si piazzò davanti.
Lui alzò lo sguardo. Questo aveva un berretto di lana in testa, niente barba ma una cicatrice sulla guancia sinistra. 
"Non ti hanno mai detto che queste sono strade pericolose?". Gli disse l' uomo dietro di lui. " Non ho un nulla da darvi.". "No, ma devi fare una cosuccia per noi...Luca Thomas Hall." Gli rispose l' uomo con la cicatrice. "Chi cazzo siete voi?" Luca iniziò a temere che quei due non fossero due uomini del tutto sconosciuti.
"Lo scoprirai presto" gli disse di nuovo l' uomo senza barba.
Quello dietro fece per mettergli il braccio a attorno al collo per strozzarlo in modo tale che svenisse, ma Luca, ormai diventato abile nella "lotta", si girò e gli sferrò un pugno in faccia, dritto dritto sul naso.
L' altro uomo allora gli prese il braccio e glielo piegò all' indietro. Luca, costretto dal dolore, segui i movimenti dell' uomo, il quale lo abbassò a terra.
"FIGLIO DI PUTTANA MI HAI ROTTO IL NASO" gli urlò contro l' altro sofferente dal dolore.
"Non urlare Andrea...e riguardo a te, adesso vieni con noi" gli rispose l' uomo che lo teneva a terra con tono minaccioso.
Luca cerco di divincolarsi  
"BASTARDI LASCIATEMI ANDARE", ma non fece in tempo a dire nient' altro.
  
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