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Autore: emily12_    29/04/2014    1 recensioni
E se Tobias e Tris si rincontrassero?
Finale alternativo della saga di Divergent.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Four/Quattro (Tobias), Tris
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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URUK-BUR


CAPITOLO 1


TRIS


Sento il rumore di uno sparo e un dolore talmente forte che non sembra appartenere neanche a me, no infatti non può avermi colpito, ha colpito l'aria perché non riesco più a respirarla.

Ho un disperato bisogno di ossigeno, annaspo, tossisco...il pulsante, sì sono qui per il pulsante, dov'è? Era lì...un attimo fa...ma non c'è più, non lo vedo....solo nebbia ovunque...

Eccolo, il mio braccio si alza e si appoggia sul pulsante, un altro sparo, non so come faccia la mia mano a muoversi, di certo non per opera mia.

Lo premo, ce l'ho fatta.

Ma non ne sono sicura, non riesco più a pensare, perchè sono qui io? Ah sì...per Caleb...Caleb? Sì, sì é mio fratello...

Troppo dolore, dolore ovunque, nelle ossa, nel petto, negli occhi, nel cuore...

Rabbia. Per un attimo riesco solo a provare rabbia: per David, per Caleb, per me che forse facevo meglio a non fare nulla fin dal principio, per Tobias che non è qui...dov'è Tobias? Non lo so, non so nulla, odio tutto, tutti e me stessa.

Vorrei solo piangere, ma non ne ho la forza, forse neanche il tempo, è un po' come tutte le cose che ho vissuto mi si srotolassero davanti agli occhi semichiusi. Allora capisco che forse non ce la farò, che è inutile essere arrabbiata perché tanto non rivedrò nessuno di loro.

Ed il dolore allora arriva e mi abbatte togliendomi definitivamente l'aria.

Ho paura. Ma peggio di così non può andare, no?

Cado a terra; a quanto pare erano le mie gambe che tremavano.

Sono stanca. No, non voglio andarmene, ma esiste forse qualcosa di giusto che ci ascolti?

Il mio respiro si fa più lento. No, non li odio più ora, li amo perché è giusto così, forse.

Ma la nebbia è così fitta...e pesante...e buia...


TOBIAS


La vedo, è lì distesa, fredda.

E pure io ho freddo. Forse sono morto. No, non sono morto, sono qui in piedi e Christina mi sta dicendo qualcosa, non capisco proprio come faccia a parlare anche quando non vi è nulla da dire.

Non riesco a pensare a niente, non so come il mio cuore possa continuare a battere e io a stare in piedi, di certo anche i miei piedi sono contro di me.

Non rivedrò mai più i suoi occhi, ma non so se ho voglia di ricordarli, non so neppure se valga la pena ricordare qualcosa.

Piango e tremo, non so per quanto tempo, sembra l'unica cosa che il mio corpo sia in grado di fare.

La sua mano si incastra perfettamente nella mia. Mi viene la nausea e del sudore freddo inizia a scendermi lungo la schiena.


TRIS

Voci. Sì, improvvisamente mi pare di sentire delle voci nella nebbia.

Ma sono lontane e non capisco cosa dicono.

Eppure non ho paura, sono solo curiosa.

Non mi sono mai sentita così: so che tutto andrà bene.

Non percepisco lo scorrere delle ore, ma piano piano quelle voci si fanno più reali e riesco a vedere delle figure muoversi confusamente attorno a me.


TOBIAS

Cammino avanti e indietro nel giardino.

Hanno piantato diversi fiori di cui non conosco il nome: potrei mettermi a studiare biologia.

Qualunque cosa mi aiuti a non pensare a Tris sta prendendo una notevole attrattiva ora.

Mi incammino nel boschetto qui accanto.

Dovrei essere forte, del resto tutti se lo aspettano da me.

E sarà quello che mostrerò.

Ma provo una strana sensazione: una sottile angoscia, un'apatia di vivere che mi impedisce di essere felice, ma che è assetata di felicità fino a sentirsi soffocare.

Mi sembra di non sapere più nulla.

Mi sdraio sull'erba.

Noto che vicino a me vi è un cespuglio di fragole, quando ero piccolo mi piacevano molto. Ne assaggio una, ha un sapore strano, ma è buona.

Devo mettermi a far qualcosa o potrei impazzire: la vedo e la sento dappertutto.

Chiederò agli addetti alle pulizie se hanno qualche pavimento da lavare.

Dopo poco mi sto per alzare, ma un dolore lancinante allo stomaco mi rimette a sedere e mi toglie il fiato.

Il mio campo visivo si colora di chiazze gialle e nere.


CHRISTINA

Tutto sta procedendo secondo i piani che avevamo predisposto qualche settimana fa, quando Caleb si era offerto volontario.

Ora lui è addetto agli impianti elettrici e di sicurezza ed oserei dire che se la cava egregiamente.

Tobias è stato trovato nel boschetto due giorni fa. Non si sa con precisione come sia potuto succedere. Forse per uno sfortunato caso di avvelenamento, ma mi pare strano, perchè qualunque idiota saprebbe riconoscere delle bacche velenose da delle fragole.

Il funerale sarà questa sera.

Presto tutto tornerà alla normalità e io andrò a vivere a Chicago con la mia famiglia.

Non so con precisione cosa ci sia che non va, forse sono solo tanto stanca.

Will, Uriah, Tris, Tobias. Chi altro ancora? Volete mettervi in fila? Quasi quasi che mi metto a vendere i biglietti numerati, potrei anche fare carriera in questo modo.

Sarà meglio che mi sbrighi per non fare aspettare Cara, dovevamo andare a perlustrare insieme qualche città qua attorno questo pomeriggio per vedere com'è la situazione.

Le cicale stanno cantando. Cantano sempre in estate.


TRIS

Apro gli occhi e vengo accecata dalla luce che filtra attraverso le persiane di un verde scuro della stanzetta in cui mi trovo.

Prima di tutto provo stupore, poi paura.

Dove sono?

Ehi piccola, eccoti sveglia finalmente!!”

Sobbalzo e scatto a sedere provocandomi una fitta al collo.

E' una signora con il viso solcato di rughe che le incorniciano gli occhi castani e la bocca; i capelli sono tagliati corti e nascosti sotto una cuffietta di pizzo bianca e ha un sorriso bellissimo che infonde sicurezza.

Tris, mi chiamo Tris..” gracchio, perché la mia voce subito fa fatica a uscire.

Bene, Tris allora.”

Cos'è successo? Io...io credevo...sì insomma, pensavo di essere morta...ma che posto è questo? E lei chi è? E...Tobias..dov'è Tobias?” chiedo tutto d'un fiato in preda al panico improvviso.

Stai calma piccola, cioè Tris. Io...vorrei poterti aiutare, ma non so di cosa tu stia parlando e poi non lo conosco questo Tobias.” dice la vecchia dispiaciuta “Comunque io sono Amelia.”

E Chicago? Lei sa dov'è Chicago?”

Mai sentito nominare..”

Ma come sono arrivata qui?” mi asciugo le mani nelle lenzuola.

Ti ho trovata svenuta davanti a casa, io..”

Eh?!” sono sconvolta e comincio seriamente ad avere paura “Ma...nessuna ferita?..Niente di niente?”

No, a parte il fatto che eri magra da parere morta di fame, eri e sei sana come un pesce.”

La mia faccia disperata sembra preoccuparla e Amelia chiede: “Dovresti essere contenta di essere sana e salva sai? Le medicine scarseggiano qui in questo periodo e non avrei saputo come curarti. Dimmi ora: perché sei scappata di casa?”

Io...io non sono scappata...”

Non sono nata ieri, sai?” mi sorride la vecchia “Nessuna ragazzina della tua età se ne va per le strade di questa città, di notte senza un motivo.”

Non so cosa risponderle.

Dove siamo?” sussurro, perché all'improvviso mi sembra di aver perso la voce.

Ad Uruk-Bur, mia cara”

E'..è in America?”

America? No, mi spiace piccola, ma è un posto che non ho mai sentito. Mi sa che hai battuto la testa, per questo forse eri svenuta qua davanti...sicura di non ricordarti dove abitano i tuoi genitori? Ti ci accompagno se vuoi.” mi accorgo che devo farle una gran pena.

Scuoto la testa senza rispondere, non mi va di spiegare nulla adesso.


TOBIAS

Trasporto l'ennesimo sacco di farina e cerco di riprendere fiato.

Sono finito a lavorare in un mulino.

In teoria dovrei essere morto,ma se dopo la morte c'è questo, mi pare un'enorme fregatura.

Tutti quanti qui non fanno che parlare di governatori, di lontane ere tecnologiche e di altre cose strane che non capisco.

Siamo ad Uruk-Bur”

Questo solo ho capito.

Ho deciso di aspettare che succeda qualcosa di sensato prima di ricominciare a provare sentimenti.

Ad Uruk-Bur devi lavorare o ti tocca vivere un po' come gli esclusi nella nostra vecchia società,

così l'uomo che mi ha trovato mi ha indirizzato qui.

Noto con orrore che ogni giorno che passa i miei ricordi si fanno più confusi e che la mia mente fa sempre più fatica a trattenerli.


TRIS

Amelia mi ha offerto di vivere con lei perché è vecchia e sola ed io ho accettato.

La aiuto a vendere le verdure dell'orto aspettando di trovare qualcosa di meglio da fare.

Sono uscita qualche ora fa, e sto bighellonando per qualche via secondaria della città.

Ed è allora che mi pare di vederlo.

Subito penso che sia solo la mia immaginazione che mi sta giocando un brutto scherzo, del resto ogni notte il suo fantasma mi viene a trovare nei sogni insieme a tutte le persone che mi sono lasciata alle spalle.

Poi sento la sua voce e comincio a tremare: è lui.

Accelero il passo per raggiungerlo; le verdure, Amelia, non mi interessano più, ora c'è solo Tobias.

Gli sfioro la spalla e mi esce un mugugno che in realtà sarebbe il suo nome.

Lui si volta e mi fissa con gli occhi spalancati come se fosse stato colpito da un fulmine: “Tris..?”

Ci abbracciamo, ridiamo, piangiamo,increduli e ubriachi di felicità.

  
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