Crossover
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Autore: Suikotsu    21/07/2008    4 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 20: LA FURIA DEI MERCENARI



Nuovo capitolo! Un ringraziamento ai miei affezionati lettori, ovvero:

XIllidan: Sì, Jakotsu è omosessuale, e per parecchio andrà dietro a Kagekiyo, fino a quando...beh lo vedrai dopo!  Riguardo a Suikotsu, forse lo farò un po' simile a me, infatti io non sono mai stato un gran chiacchierone, anche se a volte quando mi ci metto ho una parlantina che non finisce più e posso andare avanti per un sacco di tempo e...beh, hai capito!
XGiodan: Beh, te l'avevo promesso che sarei migliorato, no? E aspetta che questo è solo l'inizio, non sono neanche ad un terzo!

Un ringraziamento anche a chi legge senza recensire.


"Gli elfi..." - commentò Jakotsu - "Sono belli, ma non hanno l'aria tanto virile..."
"Perché lo fanno poco!" - spiegò Suikotsu.
"Cosa?!"
"Lo sai che non muoiono di morte naturale. Hai idea di quanti diverrebbero, se si dessero tanto da fare? Troppi per queste terre!"
"Valli a capire!"
"Dai dai Ja-chan, non preoccuparti, in una guerra come questa troverai sicuramente qualcuno che ti piace!"
"Lo spero tanto Ban-kun! Magari un bel drow..."
"Loro sì che si danno da fare!" - intervenne Renkotsu.
"Grande popolo!" - disse il mercenario vestito da donna.
"Cambiando discorso, ora dovremo fare una piccola strage. Non risparmiamoci."
"Non vedo l'ora di fare fuori qualcuno!" - rise Suikotsu - "Peccato però...non ci hanno nemmeno dato l'anticipo..."
"È qui che ti sbagli!"
Il ragazzo si mise una mano in tasca, tirando fuori un sacchetto pieno di monete.
"L'ho fregato a Krauser mentre lo portavi agonizzante in spalla."
"Sei una vera volpe!"
"Ovvio! Sono il capo!"
In breve videro il piccolo esercito.
"Prepariamoci! Ren-kun, prendi le armi!"
"Pronto, o-aniki!" - disse prendendo della dinamite e un cannone.
I mercenari si diressero contro gli elfi.
Il comandante, un guerriero con un'armatura dorata,  avendo avvistato presto i quattro grazie ai suoi occhi elfici, ben più sviluppati di quelli umani, aveva ordinato ai soldati di stare pronti a tutto.
"Ehi, voi laggiù!" - gridò lo stregone al suo fianco - "Scansatevi!"
I quattro non si fermarono.
Renkotsu puntò il cannone.
"Ho, no..."
La cannonata partì, coprendo in breve le distanze, ma fu fermata da uno scudo magico.
"Tsk! C'era da aspettarselo!"
I mercenari attaccarono lo schieramento.
"Arcieri!"
Le frecce partirono.
Suikotsu e Renkotsu schivarono le frecce con grande agilità, in particolare il primo, mentre Bankotsu usò Banryu come scudo.
Jakotsu invece sferrò un colpo all'aria con la sua spada: l'arma cominciò a brillare, poi ad allungarsi e a muoversi come una frusta, abbattendo le frecce.
"Cosa? Che stregoneria è mai questa?"
Fu il guerriero con gli artigli, non rallentato da ingombranti armi, a rispondergli dopo averlo raggiunto:
"Nessuna magia! Solo abilità!"
Una decina di guerrieri intervennero per proteggere il loro comandante, ma il mercenario sfrecciò tra di loro, tagliando le gole senza lasciare il tempo di reagire.
"Ha ha ha! Paura, he?"
"Pagherai per questo!" - gridò il comandante.
"Sono io il tuo avversario!"
Bankotsu lo raggiunse con un balzo e lo disarcionò, per poi conficcargli la sua alabarda nel petto.
Il comandante non riuscì nemmeno ad urlare dal dolore.
"Fa male, vero? Ora sparisci!"
Con una forza spaventosa sollevò l'arma, la fece roteare e lanciò via l'avversario, che cadde morto sui suoi compagni.
"Arcieri! Fuoco!"
Le frecce partirono, ma Jakotsu usò la sua spada.
"Jakotsuto, disponiti a difesa!"
La spada brillò, divenne lunghissima e muovendosi come un serpente si avvolse attorno ai quattro, proteggendoli.
"Contrattacchiamo!"
La spada saettò verso gli elfi, annientando un plotone con un sol colpo; Renkotsu bevve della bottiglietta d'olio, poi sputò fiamme che travolsero dei nemici, cuocendoli nelle loro armature; Suikotsu si mosse velocissimo, tagliando spade e gole con i suoi artigli da combattimento, mentre il capitano con un sol colpo di alabarda causò il vuoto tra i nemici.
Banryu era un'arma davvero micidiale: sotto i suoi colpi le corazze si deformavano, gli scudi si schiantavano e le spade si spezzavano; il ragazzo aveva anche l'aria di divertirsi.
"...37, 38, 39, 40..."
"Combatti!" - gridarono cinque spadaccini a Suikotsu dopo averlo circondato.
Il guerriero sorrise e sferrò decine di colpi in pochi secondi: le lame elfiche si ruppero e caddero a pezzi, mentre i loro proprietari si accasciarono a terra con la gola tagliata.
"Un giochetto!" - rise il mercenario leccando gli artigli insanguinati.
Renkotsu invece prese degli oggetti cilindrici stracolmi di polvere da sparo.
"Tenete! Un regalo per voi!"
La dinamite esplose spazzando via un plotone.
"Sai una cosa, aniki?" - disse Jakotsu al capitano dopo aver ucciso altri nemici - "Credo che quel tizio con la pelle grigia ci abbia un po' sottovalutati! Questi erano buoni appena per riscladarsi!"
"Dovremo accontentarci!" - e con un colpo di alabarda rispedì dei fulmini azzurri ai mittenti; poi si gettò in mezzo ad una decina di superstiti, roteando la sua alabarda e trucidandoli senza pietà.
Suikotsu intanto era pronto a finire un elfo.
"Le tue ultime parole?"
"NO! Aspetta! Fermo!"
"Beh, speravo in qualcosa di meglio!"
Il mercenario alzò gli artigli, ma una figura lo superò con un balzo e trafisse il soldato.
"E 60"
"Ban-kun non vale! Lo avevo visto prima io!"
"Dai, quante storie! Il 59 non mi piaceva come numero, quindi..."
"Mai sentita una scusa simile!"
"Tranquillo, piuttosto vediamo se hanno qualche oggetto di valore..."
Razziati i  cadaveri, i quattro fecero per andarsene, quando Renkotsu si fermò.
"Hu? Cos'hai?" - chiese il capitano.
"Ho una faccenda da sbrigare." - rispose prendendo il cannone e incamminandosi.
"Hu? Ha, ho capito. Coraggio, torniamo che ora ci devono pagare!"
Renkotsu si allontanò dal gruppo, poi si voltò verso alcune rocce.
"Vieni fuori, Krauser!"
Il soldato saltò fuori e lo fissò truce.
"Ti sei ripreso in fretta, vedo!"
Il guerriero si mise in posizione.
"Haaaa, capisco, sei invidioso del mio intelletto superiore, vero?"
L'uomo non lo badò e lo attaccò col braccio ancora trasformato.
"Ma cosa credi di fare?" - gli chiese Renkotsu - "Tu non sei alla mia altezza!"
Con un agile balzo saltò verso l'alto e si mise in equilibrio sul braccio.
"Tutto qui?"
Con una capriola all'indietro si allontanò.
"Beh, ora è il mio turno."
Prese la bottiglietta d'olio, ne bevve un po' e sputò una vampata di fuoco, ma Krauser usò il braccio come scudo, resistendo.
"Ci vuole più di un fiammella per uccidermi!"
L'uomo attaccò, ma l'avversario, lasciò il cannone e gli lanciò dei cavi metallici, immobilizzandolo.
Krauser era accecato dall'ira, e tentò di liberarsi, ottenendo solo dei tagli.
"Ha ha! Ti sconsiglio di muoverti così. Potresti tagliarti la gola!"
Il guerriero si fermò, notando a quel punto una cosa: i cavi erano imbevuti d'olio.
"Lo conosci anche tu questo trucchetto, vero?"
Renkotsu legò i cavi ad una roccia.
"Ciao ciao!" - e gli dette fuoco.
"Haaaa, le sue urla sono musica per le mie orecchie!"
"NON CEDO!"
Con uno sforzo disumano, Krauser si liberò, attaccò Renkotsu con un calcio e  prese il cannone.
"Mi hai ustionato per tutta la vita, ma ora la pagherai!"
Il mercenario notò un sasso vicino a lui.
"Tu credi?"
Con un calcio lanciò la pietra verso il cannone, tappandolo.
"N...NOOOOO!" - gridò Krauser quando, ormai, era troppo tardi.
L'arma esplose.
Pochi minuti dopo, Krauser riprese i sensi: non si sentiva più la mano destra, ed aveva la sensazione che qualcosa gli si fosse conficcato nel collo e nel  petto .
L'uomo gli andò incontro e si inginocchiò.
"Che peccato! Sembra che alla fine abbia vinto io! Ma dovevi sapere che uno come te non poteva che finire così!"
"Tu...voi...sporchi bastardi...argh!"
L'uomo sputò sangue e saliva, poi si irrigidì e spirò.
"Tsk! Le sue ultime parole non sono state un granché! Beh, ora che il mio concorrente è sistemato, posso andare a ritirare il compenso."
Quando raggiunse il posto, scoprì che era in corso una trattativa.
"Cinquanta!"
Era la voce di Bankotsu.
"Quaranta!"
"Ho tre persone a mio carico!"
"A me non sembra."
"Quarantacinque e siamo a posto!"
I due si strinsero la mano.
"Affare fatto!"
Suikotsu si voltò.
"Ho, ciao Ren-kun,  te la sei presa comoda!"
"Sono stato trattenuto."
Il capitano gli lanciò un sacchetto di monete d'oro, che venne afferrato al volo.
"Tieni, è la tua parte."
Renkotsu lo soppesò e fissò Bankotsu.
"Uff..." - rispose questi lanciandogli altre tre monete.
"Oggi avete fatto un buon lavoro...ho altri incarichi per voi..."
"Beh, andarmene da qui non mi dispiacerebbe, non c'è nessuno di carino! A parte quel tizio con i capelli scuri, come si chiama?"
"Kagekiyo."
Jakotsu sospirò e i suoi occhi assunsero un'espressione sognante.
"Kaggy aspettami!"
"Intanto è partito per assediare una città, e aggiungo che sembrava felice di andarsene. Ma ora basta con gli scherzi: io e i miei compagni non possiamo essere sempre dappertutto. Voi mi tornerete utili come avanguardie..."
"Non c'è problema! Dacci il denaro e le donne e faremo qualsiasi cosa!" - disse sorridendo Bankotsu.
"Giusto!" - confermò Suikotsu.
"Ma Ban-kun e Sui-kun!" - li rimproverò Jakotsu.
"Abbiamo capito..." - cominciò il più alto.
"Sì: solo le donne..."
Jakotsu  dette una sberla in testa ai due.
"...e qualche uomo per il fratellino Jakotsu!"
Il mercenario abbracciò affettuosamente i due.
"Che combattenti insoliti..." - pensò il generale - "Comunque, la vostra abilità è notevole. Il compito è semplice: prima vi invierò a supportare le mie truppe, evitandomi le perdite, poi dovrete andare da un mio alleato, fornendoli sostegno in battaglia."
"Un alleato?"
"Sì. Anche se vive piuttosto lontano da qui."
"Allora ci metteremo un po' a raggiungerlo."
"Non temere."
Il generale prese un piccolo sacchetto.
Incuriositi, i quattro ne guardarono il contenuto: una polverina azzurro-violacea.
"Cosa sarebbe?"
"Una polvere magica creata dal mio signore. Sembra che sia stata inventata migliaia di anni fa da un antico popolo, oramai estinto, ma qualche manoscritto è sopravvissuto, così ha potuto ricrearla."
Il mercenario col trucco ne prese un po'.
"Il colore è bello...ma a cosa serve?"
"Basta gettarla nel fuoco, dire il nome del luogo dove si vuole andare e si aprirà un varco luminoso, grazie al quale potrete raggiungere in breve qualsiasi posto. La quantità varia a seconda del numero dei viaggiatori e delle distanza da percorrere."
"Abbiamo capito, Arthas! Siamo a tua completa disposizione!"
Il generale sorrise.
"Molto bene...dei nuovi alleati...sono certo che faranno un ottimo lavoro..."



Note:
o sta per "onorevole"
aniki=fratello maggiore

  
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