Quando Ron entrò in camera,
Hermione era sul letto, appoggiata a dei cuscini, a leggere un libro.
Con suo gran sollievo, non
si voltò per guardarlo; così Ron, cercando di mantenere la calma, entrò nel
bagno a lavarsi i denti.
Al suo ritorno, Hermione
era nella stessa posizione e lo stava ignorando. Grazie, Merlino.
Ron andò dalla propria
parte del letto e, timoroso, si appoggiò allo schienale con una rivista in
mano.
Attese per qualche minuto,
fingendo di leggere.
Hermione né lo stava
guardando, né tanto meno gli stava parlando. Meglio così.
Un po’ più tranquillo, Ron
prese a sfogliare la sua rivista, pensando di essersi sbagliato sull’ipotetico
piano diabolico della ragazza. Si diede persino dello stupido per aver pensato
una cosa del genere.
Finché…
-
Ron? – lo chiamò lei.
-
Dimmi…
-
Cos’era quella storia della
spalla?
-
Oh, niente… - cercò di
deviare Ron – Il tuo amico ha cercato di darmi un pugno in faccia, ma sono
riuscito a deviare il colpo.
Hermione lo guardò seria.
Poi sorrise.
Ron iniziò seriamente a preoccuparsi
quando lei chiuse il grande libro che stava leggendo e lo depose sul comodino.
-
Povero, il mio amore… - disse
lei mettendosi in ginocchio sul letto – Ti fa ancora male? Vieni qui, ti faccio
un massaggio…
A Ron per poco non venne un
colpo. Ingoiò più volte. No, il massaggio no…
Era sicuramente uno dei
punti deboli di Ron; poi se la massaggiatrice in questione era Hermione vestita
con quel cosino arancione… aveva già perso in partenza.
-
Non ti preoccupare, Mione… è
tutto a posto – tentò invano. Sapeva già che Hermione non avrebbe mollato.
Infatti…
-
Dai! Vedrai che starai ancora
meglio! – insistette lei – Voltati, adesso!
Era più o meno un ordine a
cui Ron non poté sottrarsi. Rassegnato, dunque, si sedette sul letto dandole le spalle, pronto a subire quella
piacevole tortura.
Hermione prese a
massaggiargli la schiena, mentre Ron sudava a freddo.
Le sue mani andavano sopra
e sotto sulla schiena irrigidita di Ron. Fu proprio quando stava iniziando a
rilassarsi sotto quel tocco, che Hermione lo riportò alla realtà…
-
Togliti la maglietta, Ron!
-
C-cosa? – disse Ron
arrossendo.
-
Ho detto di levarti la maglia
– ripeté lei lentamente.
No, no, no. Questo proprio
non ci voleva.
-
Ma Mione… - tentò di
protestare Ron.
-
Ron, perché tante storie! Non
sarebbe mica la prima volta che ti vedo senza maglia, no?
A questo punto lui fu
costretto a cedere. Non riuscì a trovare una scusa credibile.
Si sfilò la maglia,
rivelando i suoi addominali scolpiti.
Hermione riprese il suo
massaggio. Le sue mani lasciavano dei brividi bollenti sulla schiena di Ron, il
quale tentava di resistere in silenzio.
Però, quando le mani di
Hermione arrivarono fin sul collo, Ron le afferrò di scattò e si voltò verso di
lei.
“ No, no… così cado
nella sua trappola. Se ora mi avvicinassi, lei si tirerebbe indietro…”
pensò Ron tra sé.
Hermione sembrò stupita da
quello scatto improvviso, ma non disse nulla. Sui limitò ad osservarlo in
silenzio, mentre lui le stringeva ancora le mani.
Quando si riscosse, Ron le
prese una mano e gliela baciò.
-
Grazie, Mione… adesso va
molto meglio – e prima che lei potesse dire o fare qualsiasi altra cosa, Ron si
infilò sotto al lenzuolo, tentando di coprirsi e riprese la sua rivista,
cercando di sembrare naturale.
Hermione lo guardò a bocca
aperta.
Possibile che la tecnica
del massaggio non avesse funzionato?
Fortuna che lei fosse così
previdente e si era preparata un piano di riserva.
-
Ron? – lo chiamò ancora, poco
dopo.
Ron si voltò verso di lei
senza parlare.
-
Ti dispiacerebbe aiutarmi con
questa? Non vorrei rischiare di rovinare il libro con le mani unte…
Hermione gli stava passando
un flacone di crema idratante per il corpo. La usava ogni sera, sulle gambe.
Ron sospirò… “Anche
questo no, ti prego…”
Rassegnato afferrò la crema
e se ne verso un po’ su una mano.
“Stai al suo gioco… tra
un po’ dovrà pur stancarsi…”
Hermione stese la gamba
destra verso di lui. Ron con mano tremante la afferrò e iniziò a spalmare la
crema, stando ben attento a non andare oltre il ginocchio, perché a quel punto
non sarebbe stato più responsabile delle sue azioni.
“ Non riuscirei a
sopportare un suo rifiuto… devo resistere e basta.”
Quando ebbe finito anche
con la seconda gamba, Ron le posò un bacio all’altezza della caviglia,
soddisfatto del suo autocontrollo.
Un po’ contrariata, Hermione
lo ringraziò e ritirò le gambe.
Tutto contento, Ron afferrò
nuovamente il giornale.
Ma Hermione parlò di nuovo.
-
Ron?
Stavolta Ron ebbe
seriamente paura di girarsi.
-
Un’ultima cosa… mi aiuti a
metterla qui? – disse lei, dolcemente.
Si era seduta sul letto e
aveva spostato i capelli da un lato, indicandogli la schiena.
Ron si mise in ginocchio e
prese in mano il tubetto di crema.
Stava proprio per
versarsene una piccola dose sulla mano, quando Hermione, per fargli più spazio,
si spostò leggermente la bretellina della sua nuova camicia da notte.
Ron ebbe l’impulso di
prendere il flacone di crema e tirarlo contro il muro.
Per quanto sarebbe
continuata questa storia?
Conoscendo Hermione, non si
sarebbe arresa mai.
Conoscendo Ron, prima o poi
sarebbe capitolato.
Ron pensò che fosse inutile
continuare a torturasi in quella maniera.
-
E va bene, Hermione – disse
Ron, lasciando cadere il flacone sul letto – Hai vinto tu. Mi arrendo.
Hermione si voltò verso di
lui. Con aria compiaciuta si sistemò la bretellina e lasciò andare i capelli.
-
E’ stata Ginny a dirtelo,
vero? – chiese Ron.
-
Dirmi cosa? – fece lei,
fingendo di non aver capito. Ron capì che voleva metterlo in difficoltà.
-
Del rimedio Weasley.
-
E cosa sarebbe? – insistette
lei.
Ron sbuffò.
-
Andiamo, Mione…lo sai
benissimo! E’ tutta la sera che mi torturi! – disse alzandosi dal letto –
Quindi va bene, ho sbagliato. Ma adesso basta, ti prego. Tu non sai quanto sia
stato difficile per me resistere a tutto questo! – disse indicando lei con un
gesto delle braccia.
-
Come è stato difficile per
te? – disse lei, inginocchiandosi sul letto. Era visibilmente arrabbiata –
Perché, Ron, credi che per me sia stato facile fare… l’oca, per tutta la
sera? Fare la smorfiosa… vestirmi in
questo modo? – disse indicando la sua camicia da notte – Che ti serva di
lezione, Ron! Vedi a cosa portano questi giochetti?- aggiunse alludendo al
rimedio Weasley.
-
Mione, ma io l’ho fatto solo
perché tu non volevi parlarmi… e io non riesco a stare senza di te!
Ron aveva tentato la via
della romanticheria. Ma Hermione non abboccò.
-
E credevi che, con questo
giochetto avresti risolto tutto?
-
Ci sarei riuscito se quella
bocca larga di mia sorella si fosse fatta gli affari suoi!
Hermione trattenne un
sorriso. Incrociò le braccia e chiese:
-
Quando hai capito che sapevo
del rimedio Weasley?
-
Diciamo che ho immaginato che
avessi qualcosa in mente, perché ogni volta che mi avvicinavo… tu mi evitavi.
Così mi sono imposto di resistere – spiegò Ron, continuando a stare in piedi –
E credimi… neanche combattere contro Voldemort è stato difficile come questo!
Hermione rise.
-
Ben ti sta!
-
Sei ancora più bella quando
ridi… - le disse Ron.
-
Puoi avvicinarti, sai?
Ron, timoroso, si avvicinò
al letto.
-
Guarda che non ti mangio
mica! – aggiunse lei divertita, vedendolo così incerto.
-
Ho paura che se mi
avvicinassi, tu ti allontaneresti…
-
No, dai… basta con questi
giochini.
Sollevato, Ron tese una
mano per toccarle il viso…
-
Ah-ah! – fece lei di scatto.
Ron tirò velocemente la
mano indietro, impaurito.
Hermione rise.
-
Piccola strega malefica… -
disse lui, ridendo a sua volta.
-
Dai che scherzavo, scemo!
Detto questo, si slanciò
verso di lui, gettandogli le braccia al collo…
-
Sai… - disse Ron – Potrei
anche abituarmi a questi completini…
-
E’ un acquisto di tua
sorella!
-
Ah! In questo caso… ricordami
di ringraziarla…
The end!
E anche
questa ff si conclude!!
Penso di
tornare presto a rompervi le scatole con un’altra storia!!!
Di questa
che ne pensate?? Alla prossima! Titti