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Autore: Botan    22/07/2008    4 recensioni
Uno strano sogno farà capolino nella vita di Kouji Minamoto, un tempo guerriero della luce. Cosa si nasconde dietro tutto ciò? Il destino dovrà compiersi nuovamente? I ragazzi si ritroveranno a riprendere una partita conclusa cinque anni fa in un mondo a loro caro. Ora tocca a te inserire una moneta. Che abbia inizio il gioco!
Genere: Romantico, Dark, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Takuya Kanbara | Coppie: Izumi Orimoto/Zoe, Junpei Shibayama/JP, Kouichi Kimura/Koichi, Kouji Minamoto/Koji, Tomoki Himi/Tommy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Takuya si lasciò sfuggire un singhiozzo strozzato che accompagnò con una meccanica e prevedibile domanda:

                                     Capitolo 20
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Takuya si lasciò sfuggire un singhiozzo strozzato che accompagnò con una meccanica e prevedibile domanda:

 

- Potresti ripetere?- disse tra un brivido e l’altro.- Forse sto diventando sordo…!- ribatté ironizzando.

Dando di spalle al massiccio Digimon, si girò verso i suoi compagni, continuando a sogghignare nervosamente.

 

Izumi si fece avanti:

 

- Non ci stai mentendo, vero? Vuoi davvero che uno di noi rimanga per sempre qui con te?- disse rivolta al maestoso Dukemon.

 

Il risolino teso di Takuya s’interruppe, ed il suo volto diventò quasi paonazzo.

- Hey!- esclamò all’improvviso aizzandosi contro l’assurda richiesta dell’essere- Ti sei per caso ammattito?!

 

Bokomon strattonò via il guerriero del fuoco richiamandolo a mantenere il controllo, ma la sua ramanzina servì a ben poco.

L’esserino e il ragazzo dagli occhi nocciola, iniziarono a battibeccare, mentre il tempo, scorreva inesorabilmente.

 

Qualcuno in conclusione si fece avanti.

- Resto io!- esclamò Kouji con voce salda.

 

Il chiacchiericcio dei due litiganti si arrestò di colpo.

- Cosa?!- strepitò Takuya, andandogli furioso incontro.- Non puoi farlo!

 

- Certo che posso.- ribatté il guerriero della luce, oramai convinto.

 

- E invece no!

 

- Perché?- domandò Kouji un po’ stizzito, mentre fissava il fluttuare incessante del mantello di Dukemon.

 

- Kouichi! Ecco perché! – rispose il compagno, intimandolo a guardarlo negli occhi- Guardami bene, Kouji! Tuo fratello ha bisogno di te! Non puoi abbandonarlo proprio adesso, in un momento simile!

 

- Penserete voi a lui. Sono sicuro di lasciarlo in buone mani!

 

- Non è questo il problema! Kouichi chiederà di te, di suo fratello! E come pensi che reagirebbe all’idea di sentirsi dire che non potrà mai più rivederti? Vuoi che lui provi lo stesso dolore che hai sentito tu vedendolo morire durante lo scontro con Lucemon?

 

Kouji si soffermò per qualche attimo, avvertendo il dolore di quel tragico episodio, dargli ancora tormento. Fissò Takuya in viso e, quest’ultimo, intuendo lo stato d’animo dell’amico e l’incredibile voglia di riabbracciare l’amato gemello, si fece avanti:

 

- Resto io qui con te, Dukemon!

 

Izumi raggelò. D’improvviso le sue mani divennero fredde, così come le gambe.

Un senso di calore agli occhi le fece offuscare la vista.

- Takuya!- esclamò cercando di attirare l’attenzione, ma invano. Il ragazzo proseguì la traversata in direzione di Dukemon, senza voltarsi.

 

Kouji lo bloccò repentinamente, trattenendolo a forza di spintoni, mentre si udivano in sottofondo i flebili singhiozzi della guerriera del vento.

Junpei fissò l’espressione addolorata della ragazza, e, dopo aver dato una gentile pacca sul capo di Tomoki, si portò sul lato destro del parapetto.

 

- Se il leader va via, il gruppo perderà la sua bussola! – esclamò con un viso carico di gioia, mentre si portava dalla parte opposta, accanto alla creatura con il mantello rosso.- Spero che io e te andremo d’accordo, carissimo Dukemon! Un’eternità è tanta!- esclamò dandogli una robusta pacca sulla schiena. 

 

- Junpei!- urlarono i ragazzi, presi alla sprovvista.

 

- Aprite bene le orecchie!- intimò il giovane Shibayama- Se fallite la missione, vi strangolo con queste mie possenti mani! Parola di Junpei Shibayama, guerriero del tuono! – disse battendosi una mano sul petto.

 

- Sei grande e grosso, ma stupido! – intervenne all’istante Takuya- Ho detto che ci andrò io! Vieni via da li! Altrimenti te la faccio pagare!

 

Junpei scosse il capo con decisione, accettando oramai il suo destino.

 

- Bene!- Dukemon sollevò l’asta facendola scorrere sulla testa dei restanti guerrieri. Un fascio di luce avvolse dolcemente i loro corpi che cominciarono a fluttuare come piume al vento.

 

- Junpeeeii!!! Non farlo!! Sono pronto a portarti la cartella a scuola ogni giorno! Te lo giuro! – disse Tomoki a squarciagola, contando di far rinsavire l’amico.

 

- Combattete anche per me, ragazzi! – esclamò il guerriero del tuono, regalando loro uno sfavillante sorriso.

Il foro dimensionale alle spalle di Dukemon si proiettò in terra, sotto il fluttuare ondeggiante dei prescelti.

Con un ultimo tocco di lancia, Dukemon indirizzò la ciurma di umani, uniti ai loro tre piccoli Digimon compagni di viaggio, nell’apertura sottostante.

- Buona fortuna!- esclamò in seguito, prima che scomparissero inghiottiti dal suolo.

 

- Junpeeeeei!! Junpeeeeeeeei!!!- strillarono gli umani un’ultima volta, vedendo l’amico scomparire del tutto dai loro occhi addolorati.

 

Ci fu un sordo tonfo, seguito poco dopo da una coltre nuvola di fumo.

I Digiprescelti si trovavano in un vasto campo pieno di sabbia, e in più, senza un membro importante del gruppo.

Tomoki tossicchiò con forza, cercando di sollevarsi da lì. Non appena impuntò i piedi a terra, la sabbia sotto di lui cominciò a ribollire.

 

- Sto…sprofondando?!- disse allarmato, appuntando la situazione con enorme sbigottimento.

Izumi, la più vicina al giovane guerriero, si lanciò presto in suo aiuto.

 

- Afferra la mia mano!- gridò porgendogli l’arto.

Tomoki si spinse in avanti, riuscendo ad acchiapparle le dita, seppur a stento.

- Non ci arrivo! – strillò il ragazzo, ormai in preda al panico.

 

- Coraggio!- la bionda si portò più avanti, arrivando finalmente nel suo intento. Con forza cercò di strappare Tomoki dal mulinello di sabbia ma, quest’ultimo, inevitabilmente, finì per trascinare anche lei. – Nooo! – gridarono in coro, mentre la sabbia accerchiava già grande parte dei loro busti.

Una mano sbucò all’improvviso.

- Izumi! Aggrappati!- Takuya si era lanciato in aiuto dei suoi compagni.

 

La giovane ordinò a Tomoki di aggrapparsi ai suoi fianchi, dopodichè, tenendo stretta la mano di Takuya, diede l’ok a proseguire.

Con lui, Kouji Bokomon e Neemon gli tenevano ancorate la gambe per evitargli di affondare anch’esso nella sabbia.

 

- Tirate!- esclamò Takuya, a voce alta.

Tirarono tutti all’unisono, e, dopo l’ennesimo tentativo, i due malcapitati riemersero finalmente dal suolo.

La sabbia all’improvviso iniziò a prendere solidità, tramutandosi ben presto in una lunga strada lastricata.

 

- Che sta succedendo?!- sbottò Kouji mentre assisteva alla metamorfosi del suolo, con un paio di occhi allibiti.

 

- Bravi! Questo era l’ultimo cancello! Quello dell’unione! Solo chi possiede spirito di squadra, è in grado di superarlo!- cinguettò Nyaomon mostrando una poco gradita vitalità.

 

Takuya le si lanciò contro colto da uno scatto di ira, e l’afferrò con maniere brusche.

Il piccolo Digimon ammutolì all’istante, fissandolo con uno sguardo terrorizzato.

Una lacrima gocciolò via dall’increspatura degli occhi serrati del ragazzo. Poi, reprimendo il dolore, lasciò libero il Digimon di fluttuare via.

 

- STUPIDOOO!!!!!- strillò con lo sguardo rivolto al cielo, rimpiangendo il folle gesto di Junpei.

Izumi gli si avvicinò presto. Dopo avergli ghermito la mano con la sua, i due s’incamminarono verso la battaglia finale, seguiti a ruota dal resto del gruppo. 

 

 

 

Mancava poco oramai. E questo Kouji se lo sentiva scorrere dentro in ogni piccola parte del suo organismo, in ogni poro della pelle, in ogni meandro della sua mente così complessa e misteriosa.

Fece una rapida panoramica intorno a sé, ma non appena i suoi occhi si posarono su quelli spenti e rattristati dei suoi compagni d’avventura, il suo cuore sprofondò anch’esso nella malinconia e nel rimpianto.

Se non fosse stato per Kouchi, sarebbe rimasto lui, al fianco del maestoso Dukemon, anziché il caro e valoroso Junpei.

Davvero un nobile gesto, pensò il giovane ragazzo della luce. Eppure, la sua mente non riusciva ancora a perdonarselo.

Takuya era sempre più muto. Tutti lo erano.

Il guerriero del fuoco all’improvviso rivolse lo sguardo alla volta celeste:

- Ti riporterò indietro, Junpei Shibayama!!! Parola di Takuya Kanbara!- esclamò fermandosi di botto, e attirando l’attenzione dei suoi compagni. – A costo di fare a pugni con quel guardiano presuntuoso! – disse ancora, a voce sempre più alta e decisa.- Sistemiamo una volta per tutte Lucemon!

Izumi e gli altri si fermarono accanto al ragazzo, attorniandolo.

I Digiprescelti sollevarono il braccio destro all’unisono, e tutti in coro gridarono:

- SI!!!

 

 

La strada stava volgendo al termine.

Bokomon aprì il suo tomo illustrato, diede una rapida occhiata alle pagine e in seguito esclamò con certezza:

- E’ quello!

 

Kouji e gli altri si voltarono a guardare davanti a loro.

Vi era un folto strato di nebbia, che sembrava nascondere qualcosa di molto grande.

Izumi aguzzò lo sguardo, riuscendo a malapena a scorgere una cancellata dai toni scuri, resa indecifrabile dall’abbondante foschia.

- Sembra un cancello…o qualcosa di simile. – aggiunse poi, facendo un passo in avanti, come attirata da quel misterioso oggetto.

Kouji la bloccò all’istante per un braccio.

 

- Restiamo tutti uniti!- esclamò in seguito. Dopodichè, i suoi occhi si diressero in direzione di Bokomon. – E’ quello?- domandò ancora, per sicurezza, al piccolo Digimon che, senza pensarci due volte, annuì.

 

Il Gate of the Spirit era lì, semi nascosto da una leggera foschia che ne copriva sapientemente i contorni, ma era lì.

 

Tomoki si guardò attorno, come disorientato.

- Ma dov’è Kouichi?

 

Il cuore di Kouji prese a battere sempre più forte. Si guardò attorno nella speranza di scorgere qualcosa, o qualcuno, ma il luogo attorno a lui era completamente deserto.

- Siamo… arrivati tardi…?- disse con una voce tremolante e piena di paure.

 

Bokomon scosse la testa.

- No, lo escludo. E poi Seraphimon e Cherubimon non si sarebbero mai fatti sconfiggere così presto!

 

- Allora che si fa?- chiese Izumi, portandosi entrambe le mani sui fianchi.

 

- Chiamiamo Ophanimon!- esclamò il giovane Tomoki, estraendo il suo Digivice. – Lei saprà consigliarci!

 

- Non potete!- irruppe la vocina stridula di Nyaomon, che costrinse subito il giovane a riporre il suo D-scan nella tasca dei pantaloni.

 

Takuya fulminò la piccola palla di pelo con un solo sguardo.

- Non possiamo? E perché?- fece insospettito.

 

- Se ci fosse un nemico nei paraggi, rischiereste di essere scoperti! – sentenziò il piccolo Digimon bianco. – Le onde che emana quell’aggeggio, sono abbastanza percepibili dalla maggior parte dei Digimon.

 

Takuya si portò le braccia al petto, mettendosi pensieroso.

Poi all’improvviso, guardandosi attorno esclamò furtivo:

- E se fosse una trappola per farci perdere tempo?

 

Kouji lo guardo dritto negli occhi. Entrambi si scambiarono un’occhiata d’intesa e, in un batter d’occhio, tirarono fuori i loro D-scan.

- SPIRIT EVOLUTION!!!!!! – urlarono in coro, assumendo le forme di Wolfmon e Agnimon, due dei dieci leggendari guerrieri. Ancora una volta i due Digimon si rivolsero uno sguardo, seguito subito dopo da una serie di attacchi devastanti a base di fuoco e luce.

 

- BURNING SALAMANDER!!!

 

- LICHT SIEGER!!!

 

I potenti attacchi si andarono ad infrangere sul pesante masso di nebbia che nascondeva l’imponente cancello spirituale.

L’unione dei due poteri provocò una violenta esplosione che rintronò alta nell’aria circostante. Una coltre nuvola di fumo, infine, si levo in volo.

Izumi e Tomoki tossicchiarono appena, cercando di coprirsi la bocca con un lembo di stoffa dei loro abiti.

Il fumo grigiastro si dissolse, rivelando così l’artefice di quel diabolico piano.

 

- Ninzokumon?! Tu?!- proferì Bokomon, serrando i denti forte forte.- Ti faccio a pezzi!!

 

Neemon strattonò il suo compagno tirandolo a sé.

- Sarà lui a fare a pezzi te! – disse con quell’espressione sonnacchiosa ma preoccupata al tempo stesso.

L’esserino trattenne la stizza e poi si girò a guardare i due leggendari guerrieri.

- Fatelo a pezzi, ragazzi!!!- strepitò incitando i due che, inevitabilmente, si lanciarono all’attacco verso il nemico.

 

- Hey, voi! Neanche il tempo di chiacchierare!- starnazzò Ninzokumon, nella speranza di perdere altro tempo.

 

- Non abbiamo nulla da dirci!

 

- Fatti da parte!

 

Dissero i due guerrieri, lanciandogli contro potenti scariche di colpi.

 

Il Digimon ninja schivò quelle feroci prese per un soffio. Poi, senza perdere altro tempo, si lanciò anch’esso all’attacco.

 

- DIVISION! – esclamò, iniziando a moltiplicarsi incessantemente.

 

- Dieci, cento, mille! Ma quanti sono?! – disse Agnimon, facendo perfino fatica a seguire i movimenti rapidi e veloci di tutte quelle copie che venivano fuori come popcorn scoppiettanti.

 

- Di questo passo non lo sapremo mai! Ci vorrà troppo tempo per trovare quello vero! E noi di tempo non ne abbiamo! – proseguì Wolfmon, attaccando una delle tante copie.

 

Izumi e Tomoki se ne stavano lì, immobili a fissare quell’enorme groviglio di Digimon, tutti identici tra loro, nella speranza di capire quale fosse quello vero.

Tomoki gettò uno sguardo alle lancette del suo orologio. Non potevano permettersi altri ritardi.

La situazione andava risolta alla svelta, e così, con estremo coraggio, estrasse il suo D-scan dalla tasca, e lo proiettò in aria.

 

- SPIRIT EVOLUTION!!!!!! – gridò a tutta forza. Una spirale di luci multicolore lo avvolse in un baleno. La figura minuta del ragazzo oramai aveva lasciato posto ad un imponente essere impellicciato e gigantesco. - BLIZZARMON!!!

 

Agnimon e Wolfmon si girarono in direzione del compagno.

 

- Restio io qui ad occuparmi di lui!- replicò l’orso dalla pelliccia bianca, con un vocione duro e possente.- Voi fermate Lucemon! Andate!

 

I due guerrieri restarono un attimo interdetti, presi così alla sprovvista.

Ormai non c’era più tempo.

 

O adesso o mai più!

 

Agnimon sollevò il pollice all’insù, nei confronti di Blizzarmon, e quest’ultimo sorrise.

- Vedi di tornare tutto intero, mi raccomando! – esclamò cercando di fare un po’ di sarcasmo.

 

Izumi raccolse alla svelta Bokomon e Neemon, e si accodò ai due leggendari guerrieri.

Ninzokumon tentò di fermare il gruppo, ma fu anch’esso fermato da qualcuno molto più grande di lui. Blizzarmon era lì, davanti al suo faccino intirizzito e terrorizzato. Il padrone del ghiaccio si lanciò in un ruggito gracchiante e imponente, colpendo a suon di asce le centinaia di copie che continuavano a ronzargli intorno come mosche.

 

Wolfmon, prima di andare e di lasciarsi alle spalle il suo giovane amico, lanciò ancora una volta un’occhiata ai duellanti. Blizzarmon era riuscito ad annientare più della metà delle copie di Ninzokumon, tanto da provarci perfino gusto!

Il lupo solitario giunse ad Agnimon, per poi dirigersi finalmente alla tanto attesta ed agognata destinazione.

 

 

All’orizzonte apparve qualcosa. Una lunga cancellata scintillante, alta migliaia e migliaia di metri, che si faceva notare grazie al suo luccichio prolungato.

 

- Il Gate of the Spirit! – esclamò Bokomon, entusiasta.

 

Ai lati della strada, man mano che i guerrieri avanzavano in direzione dell’obbiettivo, decine di Metalridermon agonizzanti, aspettavano quasi ansiosi la loro morte.

Seraphimon e Cherubimon dovevano essere sicuramente stanchi, visto l’enorme ammasso di nemici che si trovavano lungo la strada.

 

- I Digimon celesti! – strepitò Neemon, portando un dito in avanti, ad indicare le due somme creature che si stavano battendo magistralmente contro le forze delle tenebre.

 

- Sono allo stremo! – disse Izumi, vedendo le due figure faticare non poco. Infine, estraendo il suo Digivice, mutò anch’essa nella leggendaria guerriera. – SHUTSUMON!!!

 

La longilinea creatura dalle ali piumate e lunghissime, si librò in volo.

- Vado a dargli una mano! – disse sfrecciando nell’aria come un fulmine, per portare soccorso ai Digimon celesti.

 

L’aquila del vento spazzò via un’ondata di Metalridermon, facendo così da scudo ai due Digimon angelici.

- Tutto ok?- disse in seguito, andandogli incontro.

 

- Icedevimon…- pronunciò appena l’ormai esausto Seraphimon, cercando di avvertire la giovane prescelta del pericolo imminente.

Il coniglio dalle grandi orecchie lunghe trovò la forza per scagliare un ultimo attacco. Qust’ultimo però, data la scarsa potenza, non ottenne l’effetto desiderato. Cherubimon si accasciò al suolo, nello stesso momento in cui Shutsumon si girò di scatto, trovandosi una lancia di ghiaccio davanti al petto.

 

- Ci si rivede biondina, eh?- disse Icedevimon con un sarcasmo pungente, mentre reggeva l’asta appuntita davanti a sé.

 

- Sei stato tu a ridurli così?! – replicò il Digimon aquila, sentendosi avvampare dalla rabbia.

 

Il glaciale nemico fece spallucce.

- Chissà. Forse sì, forse no. Poco importa! Non sono così forti come vogliano farci credere!- fece con un’ironia sprezzante.- Tu piuttosto, perché non reagisci? Cos’è, hai paura che la punta di questa lancia ti possa ferire?- disse infine, emettendo un sorriso diabolico ed osannato.

 

Shutsumon sguainò gli artigli, pronta al contrattacco, ma Icedevimon anticipò in un attimo le sue mosse, e le bloccò l’intero braccio congelandolo con un soffio di aria gelida emessa dalle sue fauci.

 

- Vediamo… cosa potrei immobilizzarti ora…? Forse, le tue splendide ali? Senza di quelle saresti fragile ed indifesa. Non serviresti più a nulla! – fece diabolico, preparandosi ad attaccare un'altra volta.

 

Una spirale di fiamme, però, accerchiò il malvagio di ghiaccio, costringendolo così ad indietreggiare.

 

- Agnimon!- disse Shutsumon a voce alta, vedendo giungere in suo soccorso l’amico.

 

- Occupati dei Digimon celesti! A lui ci penso io! – asserì con una voce fiera e decisa.

 

Icedevimon spense la spirale di fiamme con un soffio di aria fredda, poi, senza pensarci neppure un secondo, partì all’attacco.

I due Digimon si scontrarono frontalmente, dando così vita ad un duello mozzafiato.

 

- Ghiaccio e fuoco non vanno d’accordo! – esclamò Icedevimon, lanciando un fendente verso il guerriero delle fiamme.

 

Agnimon scosse il capo, respingendo l’attacco nemico con una schivata laterale.

- Ti sbagli! Sei tu, che non vai d’accordo con me! – asserì contrattaccando con un violento pugno, che andò dritto a segno.

 

- Maledetto!- tuonò la voce altisonante del freddo nemico, sgranando quelle sue pupille violacee e cariche di rabbia.

 

Mentre il duello tra i due avversarsi impazzava come non mai, Wolfmon era finalmente giunto alla sua tanto agognata meta.

Il Gate of the Spirit, dopo tanta fatica, era proprio d’innanzi ai suoi occhi increduli e sbalorditi. Una lunga striscia scintillante, alta chilometri, si estendeva a pochi passi da lui. Il guerriero si guardò attorno, come se stesse cercando qualcuno, e, all’improvviso, quel qualcuno si fece sentire.

 

- E così… sei riuscito a raggiungermi. – proferì una voce, proprio alle spalle del Digimon. Wolfmon si girò di scatto senza pensarci neppure un istante. Sapeva che quella era la voce di suo fratello.

 

- Kouchi!- disse un po’ tremolante, non appena lo riconobbe.

 

- Kouchi…- ripeté a voce bassa il gemello, con un flebile sorriso dipinto sul volto.- Nonostante tutto, tu continui ancora a chiamarmi per nome? Non mi odi?

 

Il Digimon scosse il capo, deciso.

- No, affatto! Se sono qui, è perché ti voglio ancora bene!

 

- Se tu sei qui, è solo per eliminarmi! – ribatté il giovane, con freddezza.

 

Wolfmon avanzò di un passo:

- Ti sbagli! Sono pronto a dimostrartelo! – Una spirale di luci avvolse il corpo del Digimon, inghiottendolo, e Kouji riprese il suo aspetto. – Sono io, tuo fratello! Non voglio combattere con te! – asserì gettando il suo D-scan a terra.

 

Kouichi osservò attentamente la scena, come sorpreso.

- Audace da parte tua, disarmarti d’innanzi ai miei occhi! Lo sai che se solo volessi

 

- Lo so! – lo interruppe Kouji, avendo di già afferrato il senso di quelle taglienti parole. – So che tu mi uccideresti! Ma è l’oscura anima di Lucemon che mi sta parlando, e non mio fratello! Kouichi è rinchiuso lì, da qualche parte, in quel corpo che gli è stato strappato via con la forza! Però ho fiducia in lui, e so che lotterà fino alla fine per scacciarti!- disse infine tutto d’un fiato, mentre gli occhi a poco a poco si riempivano di lucciconi.

 

Kouichi iniziò ad avanzare, in direzione del cancello mistico. Kouji lo anticipò parandosi d’innanzi a lui.

 

- Levati di mezzo! – sentenziò il gemello, con tono furente.

 

Il padrone della luce scosse il capo.

- No!- disse semplicemente, fissando con ardore il fratello.

 

Preso da uno scatto di rabbia, Kouichi si lanciò verso il ragazzo e lo atterrò con un pugno.

Kouji estese un braccio verso la caviglia del giovane, riuscendo così a far cadere anch’egli al suolo.

Il moro dai capelli corti cercò di divincolarsi dalla stretta, ma la mano del ragazzo non era decisa a mollare la presa.

Fu in quel preciso istante, che i due gemelli iniziarono una furente quanto caotica zuffa.

Kouji cadde al suolo più di una volta, così come l’altro che fu atterrato violentemente in più occasioni. I due ruzzolarono a terra, continuando imperterriti a picchiarsi con quanta più forza gli era rimasta. Oramai distrutto e scocciato, Kouichi invocò l’aiuto di una pattuglia di Metalridermon che accorse all’istante in suo aiuto.

Kouji fu accerchiato in un lampo dalla massa enorme di guardie. Il malvagio gemello estrasse alla svelta le due chiavi, e si avvicinò alla serratura ottagonale del cancello.

 

- NON FARLO, KOUICHI!!! – strillò con quanto più fiato i suoi polmoni riuscissero a dargli. Agnimon e gli altri udirono la sua voce. Shutsumon tentò di raggiungerlo, ma delle guardie la trattennero lì, costringendola ad indietreggiare.

Icedevimon afferrò al volo la situazione, e con un richiamo sonoro, fece giungere in aiuto della sua banda una flotta immensa di Metalridermon.

 

- Sono migliaia! – tremò la voce di Bokomon, accerchiato da una delle lance di quei Digimon corazzati.

Lui e Neemon si strinsero forte, mentre Agnimon cercò invano di andargli incontro. Icedevimon lo immobilizzò con una delle sue possenti strette, e per il guerriero del fuoco non ci fu modo di muoversi.

 

- Sei un codardo! Hai approfittato di un momento difficile per attaccarmi!- replicò Agnimon, cercando di fare forza per divincolarsi dalla forte presa.

 

- Sii più attento, la prossima volta! Ammesso che ce ne sia una!- replicò a tono l’essere malvagio, preparandosi a trafiggere il Digimon con la sua lancia di ghiaccio.

Fu in quel momento, che un raggio d’energia elettrica colpì in pieno Icedevimon, facendolo crollare al suolo.

Agnimon alzò lo sguardo. A stento riuscì a trattenere la gioia.

- Blitzmon!? – esclamò con stupore ed incredulità, ma saturo di gioia.

 

- Appena in tempo, eh? – replicò allegramente il Digimon insetto, andandogli incontro.

 

- Ma come hai fatto a

 

- A dopo le spiegazioni, Agnimon! Pensiamo prima a ristabilire un po’ d’ordine!

 

I due guerrieri si lanciarono all’attacco sulla massa incredibile di nemici. Shutsumon finalmente fu liberata dalla cerchia di creature, e poté così unirsi al resto del gruppo.

 

Un violento terremoto fece crollare i Metalridermon che avevano accerchiato i poveri Bokomon e Neemon. L’artefice della geniale mossa, fu il possente Blizzarmon, accorso in aiuto dei suoi piccoli amici digitali, e pronto a difenderli.

 

- Blizzarmon! Kouji ha bisogno d’aiuto!- gridò Shutsumon, facendo cenno all’amico di accorrere in soccorso del giovane.

 

Il padrone del ghiaccio fece per allontanarsi, ma una scarica di velocissimi shuriken gli tagliò la strada.

 

- Non così in fretta, orso polare!

 

- Ninzokumon?! Ancora tu?

 

Il ninja annuì con una smorfia derisoria, poi si lanciò all’attacco.

 

Icedevimon, approfittando della confusione, volò dritto verso il cancello mistico, in direzione di Kouichi.

Quest’ultimo, dopo aver estratto le due chiavi, si voltò indietro in direzione del fratello.

 

- Stai per assistere alla rinascita di Lucemon! Rallegrati caro fratello, e ritieniti fortunato! Non capita a tutti di partecipare ad un simile evento, standosene comodamente impalati in prima fila!

 

Kouji ricambiò lo sguardo. Ma anziché essere duro, i suoi occhi sembravano che emanassero una serenità incontrollabile. Kouichi ne restò quasi abbagliato, come rapito da quell’espressione così insolita e a tratti fastidiosa. Una stretta al cuore gli fece per brevi istanti girare la testa.

 

- Perché mi fissi in quel modo?!- replicò senza indugiare, ed adirato.

 

- Si è felici solo se realizziamo la vita che veramente vogliamo. E se per te questo è essere felici, allora lo sono anche io! Kouji sorrise flebilmente, nel tempo in cui una lacrima gli andò a rigare la guancia sinistra.

 

Kouichi diventò quasi di pietra. La sua mente iniziò a colmarsi dei bei ricordi trascorsi col fratello, inoltre, una voce dentro di lui, cominciò ad urlare, a dibattersi, a farsi valere. Era quella di Kouichi, il vero Kouichi Kimura.

Icedevimon, vedendo la situazione, si fece avanti senza indugiare.

 

- Mio signore! Avanti, si sbrighi! – lo incitò svelto e furbo.

 

Il ragazzo fece un passo indietro, poi un altro, ma nello stesso momento, le gambe gli s’irrigidirono, per poi avanzare di un passo, e un altro ancora.

- Che mi sta succedendo?! I miei movimenti…! Non riesco a controllarli! – disse con lo sguardo sempre più confuso, e le pupille contratte.

 

- KOUICHI!!! KOUICHI!!!!! PUOI FARCELA! TU DEVI FARCELA!!!- gridò Kouji, cercando in tutti i modi di divincolarsi dalle grinfie dei Metalridermon che lo tenevano fermo, e d’incitare il gemello a reagire.

 

La pazienza di Icedevimon volse al termine. La situazione stava precipitando inesorabilmente, e a quel punto, il perfido essere decise di rivelare la sua vera natura.

 

- Levati di mezzo, e dà qua!- strepitò dando uno spintone bello forte al suo padrone, e strappandogli via le due chiavi.

 

- Icedevimon?!- disse il giovane con aria confusa, tenendosi la testa tra le mani.

 

- Sei un inutile essere umano! Ora che ho raggiunto il mio scopo, tu non mi servi più! Le chiavi sono in mio possesso, e a breve libererò lo spirito di Lucemon per impossessarmene! Diverrò io il padrone incontrastato del mondo!

 

- Non credo proprio. – tuonò improvvisamente una voce.

Un banco di pipistrelli attorniò il bianco Digimon, facendogli così sparire via dalle mani le chiavi gemelle.

 

- Tu!? – gemette il Digimon, non appena ebbe d’innanzi la figura della creatura dalla pelle bianca e l’abito scuro. – Ladydevimon!!! – pronunciò in un urlo di rabbia.

 

Kouji si voltò immediatamente verso il cielo.

Il Digimon oscuro era lì, pronto a dar battaglia.

Che fosse stata lei, il famoso aiuto citato da Ophanimon pochi minuti prima di partire?

 

- Vuoi assorbire Lucemon, non è così?- esclamò Icedevimon, ringhiando a più non posso.

 

- Affatto. – emise la creatura, con voce calma e moderata.- Ciò che voglio è che questo mondo non debba più combattere i prepotenti come te!- asserì infine, scendendo giù in picchiata per scagliarsi contro l’essere di ghiaccio.

 

- TRADITRICE!!! – ringhiò lui furente, seguendo poi a ruota i movimenti della sua avversaria.

 

Come due spadaccini provetti, il duello iniziò.

Agnimon e gli altri accorsero finalmente in aiuto di Kouji, che non appena libero, si lanciò in direzione del fratello.

 

- Kouichi!!!- esclamò svelto, quasi con le lacrime agli occhi.

 

- Grazie…!- riuscì quest’ultimo a dire, prima di perdere i sensi tra le braccia del gemello.

 

- Stanno arrivando altri Metalridermon! – disse Shutsumon, librandosi in volo e avvistando una flotta interminabile di nemici.

 

- Ancora?! Ma non finiscono mai? – fece Agnimon, pronto a combattere.

 

Seraphimon lo fermò di getto.

- Dobbiamo andar via da qui! Cherubimon!

 

Il Digimon dalle lunghe orecchie annuì, per poi prepararsi all’azione.

Radunando le poche forze rimastegli, riuscì a creare un varco per fuggire alla svelta da quel posto.

Blizzarmon era ancora alle prese con Ninzokumon che sembrava non voler cedere per primo.

 

- Adesso mi hai proprio stancato! GLACIER TORPEDO!!!

L’attacco di Blizzarmon finalmente andò a segno, congelando momentaneamente i movimenti dell’astuto ninja, fino a renderlo innocuo.

L’orso polare raggiunse i suoi amici, e si accodò a loro pronto a partire.

 

Agnimon prese Kouichi tra le braccia.

- Andiamo via! – disse a voce alta per farsi sentire.

 

Kouji ebbe un attimo di esitazione. Si girò alle sue spalle, in direzione di Ladydevimon che continuava imperterrita a battersi con grinta e velocità.

In quello stesso attimo, Icedevimon con uno scatto fulmineo eluse il suo avversario, per poi lanciare un fendente rabbioso in direzione di Kouji. Quest’ultimo rimase pietrificato. Poco prima dell’impatto, qualcosa gli si parò d’innanzi, facendogli così da scudo.

Kouji strabuzzò gli occhi. Ladydevimon fu sbalzata violentemente via, non prima però di aver colpito anch’essa il suo avversario con un potente raggio di energia oscura.

 

- Kouji! – lo incitò Agnimon, per farlo venir via.

 

- Non possiamo lasciarla qui!- disse il giovane dirigendo lo sguardo sul punto in cui il Digimon oscuro era precipitato.

Iniziò a correre in quella direzione, preso da chissà quali pensieri, e poco dopo, lo seguirono a ruota Blizzarmon e Blitzmon, pronti a dargli una mano.

 

Kouji si avvicinò al polverone che aveva sollevato il corpo di Ladydevimon poco dopo l’impatto.

Non appena quella nube di sabbia si depositò finalmente al suolo, sul volto gli si dipinse una pesante smorfia di incredulità.

Davanti ai suoi occhi, riversa al suolo, vi era la sagoma di una giovane ragazza dai lunghi capelli neri un po’ sparsi sul terreno come rami di un albero, e la pelle bianca come quella di una nuvola.

Indossava un paio di pantaloncini neri di pelle, e una maglietta sui toni del rosa con dei bordini scuri. Ai piedi, un paio di stivali, anch’essi in tinta con i colori degli shorts, le arrivavano al ginocchio coprendole perfettamente gran parte delle gambe, piuttosto lunghe e affusolate.

Kouji si chinò verso l’esile figura, e la raccolse fra le braccia. Sussultò non appena con le dita, le sfiorò la pelle. Quel volto, le era in un certo senso familiare.

I due Digimon arrivarono in un baleno alle sue spalle, fulminei.

 

- E quella da dove spunta?!- balbettò Blitzmon, non appena vide la nuova figura tra le braccia di Kouji.

 

- Non dirmi che in realtà Ladydevimon era una Digievoluzione di questa ragazza?!- disse Blizzarmon, grattandosi la testa pelosa e bianca.

 

- Rimandiamo a dopo le spiegazioni!- pronunciò Kouji in tutta fretta.- Andiamo via di qui!

 

Blitzmon lo trattenne per un attimo.

- Hey! Non vorrai mica portarla con noi? E’ una nostra nemica, o sbaglio?

 

- Mi ha salvato la vita due volte! E poi se la lasciamo qui, Icedevimon non avrà nessun riguardo verso di lei!

 

Il guerriero del tuono raccolse Kouji e la sua ospite tra le sue potenti braccia, anche se un po’ diffidente nei riguardi della nuova arrivata, e si diresse a tutta velocità verso il portale creato da Cherubimon.

 

- E questa chi è?- chiese Agnimon, non appena vide quel viso nuovo tra le braccia dell’amico.

 

- Te lo spiego strada facendo, ok?- replicò il ragazzo alla svelta, accennando con la testa i Metalridermon che stavano avanzando verso di loro.

 

- Buona idea!- ribatté il padrone del fuoco, sorridendo nervosamente.

 

Dopo Cherubimon, il portale si richiuse immediatamente alle sue larghe spalle.

Ninzokumon fece per scattare in avanti e fermarli, ma non ci fu verso. Così, per dispetto, sfogò tutta la sua rabbia su di un povero soldato che ferì crudelmente a morte.

 

 

- E’ il castello di Ophanimon! – esclamò Shutsumon, non appena lei e gli altri varcarono l’uscita del portale.

 

Cherubimon si accasciò al suolo, stremato ma ancora cosciente.

Ophanimon accorse in direzione degli arrivati, prestando loro le prime cure.

 

- Nefertimon! Occupati di Cherubimon!- ordinò poi al suo fedele guardiano.

 

I Digiprescelti ripresero le loro sembianze. Non avevano un bell’aspetto.

Junpei si accomodò a terra, tamponandosi la fronte con un lembo della sua maglia, Bokomon e Neemon andarono in direzione della creatura celeste, che li accolse con una carezza affettuosa.

 

- Somma Ophanimon! – disse Bokomon, quasi con le lacrime agli occhi.

 

Takuya adagiò il corpo di Kouichi a terra, poi, fissando Ophanimon in viso, si lasciò sfuggire un sorriso di trionfo.

 

Nefertimon si occupò dei feriti, che condusse ai piani superiori. Kouji lasciò la sconosciuta alle cure di Ophanimon, e seguì immediatamente il fratello.

Izumi, stanca e assonnata, andò in direzione del divano. Anche Takuya era lì. La ragazza si lasciò cadere sul soffice sofà, e in un batter d’occhio, chiudendo le palpebre, cadde in un sonno profondo.

Takuya arrossì appena, poi subito dopo sorrise.

Tomoki crollò sul tappeto, per poi addormentarsi anch’egli seduta stante.

Ophanimon e Seraphimon osservarono quella dolce scena in silenzio. Sorridendosi a vicenda, in seguito, lasciarono la sala per concedere un meritato riposo ai loro giovani e valorosi prescelti.

 

La notte stava calando su Digiworld, ma una nuova alba sarebbe presto arrivata.

 

 

 

 

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Nuovo capitolo e… ancora nuovo ritardo…

Vi chiedo come sempre scusa!

Sapete, ultimamente non me la sto passando tanto bene… esami di scuola, cose da fare, e problemi di salute, non mi lasciano il tempo di scrivere e di aggiornare le altre mie fic… E’ un periodo un po’ particolare, spero proprio che finisca. Io lo desidero così ardentemente…!   >___<

Grazie per le recensioni, grazie a chi continua a seguirmi con passione nonostante i ritardi, e grazie anche alle persone che hanno iniziato a leggere la mia storia solo ora, quando ormai i capitoli che la separano dalla parole “fine” stanno diventando sempre più pochi. Infatti, insert coin si protrarrà per un massimo di tre/quattro chap, o forse anche meno… Mi raccomando, vi voglio tutti per il gran finale! O almeno, spero che lo sia…! ^^’

Niko niko,

                                                                                                                   Botan

 

 

 

   
 
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