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Autore: Lady K    01/05/2014    3 recensioni
AU, ma non troppo: in questo mondo parallelo di Detective Conan tutti gli esseri umani sono accompagnati da piccole creature simili a gatti chiamate Nekodachi. I gatti come li conosciamo noi non sono mai esistiti.
Tutto ha inizio col Nekodachi di Conan. Mentre intorno a lui si diffondono i misteriosi Crazydachi, lui deve combattere con i suoi sentimenti.
Quello che prova è sbagliato? E' anche lui un Crazydachi, come Heiji o Jodie?
...E dopo un piccolo gesto, lì su quel divano, tutto cambiò...
Tributo alla AixConan, 1999-2004.
Rating giallo per la lieve presenza di sangue/ferite in alcune scene.
[FF restaurata: è stata ripulita da errori di grammatica/battitura/codice html e altro.
Lo stile di scrittura rimane comunque quello vecchio.]
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Quasi tutti, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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nekodachi capitolo 2
Ecco un nuovo capitolo solo per voi =)

The Nekodachi


Capitolo 2

Una bambina dai capelli ramati se ne stava a braccia conserte davanti allo schermo del computer, in mezzo alle tenebre. L'unica fonte di luce proveniva dalla porta della stanza, semiaperta. La sua Nekodachi era accucciata sul pavimento, confinata in un angolo da ormai qualche ora. Non si parlavano dal giorno prima, non proferivano parola nemmeno col dottor Agasa. Quest'ultimo, comunque, fu molto comprensivo e non reagì di fronte al silenzio delle due.
-Mi odi, non è vero?- la voce della piccola Nekodachi uscì bassa e roca. Ai si alzò dalla sedia, raggiunse l'angolo della stanza e si abbassò all'altezza del felino.
-Ti sbagli, Teemee.- disse
-...-
-Tu non hai fatto niente di male.- la scienziata più piccola si girò verso la sua umana, il muso carico di gratitudine.
-Che cosa gli posso...- ma si fermò di botto, gli occhi sbarrati, lo sguardo fisso oltre le spalle di Ai.
Quest'ultima, vedendo il pelo della Nekodachi rizzarsi, roteò la testa dietro di sé, appena in tempo per vedere Conan che, appena entrato, si avvicinava a lei. A malapena notò il Nekodachi del falso bambino che cercava di nascondersi dietro alle gambe del detective.
Ai prese in braccio la Nekodachi e restò di spalle.
-Che cosa vuoi...?- disse in tono duro.
-Beh, visto che non sei venuta a scuola volevo assicurarmi che tu stessi bene...-
-Come pensi che mi senta?!-
Conan si fermò un attimo a pensare rapidamente; si chiese se avesse fatto qualcosa di sbagliato, ma l'unica soluzione logica che riuscì a tirar fuori dalla sua mente da investigatore era che Ai non voleva ammettere di provare timore verso la Crazydachi di Ayumi. Quella creatura era senza dubbio fuori di testa, lei e le sue musiche inquietanti... eppure credeva che anche Ai avesse un certo caratterino.
-Non... non pensavo che fosse stato così terribile per te.- disse, senza badare alla tremarella del suo Nekodachi nascosto dietro alla gamba destra.
-COSA??- Ai esplose. -BEH LA PROSSIMA VOLTA NON MANDARE LA TUA BESTIA A FAR PIANGERE LA MIA NEKODACHI!!-
Partì di gran carriera verso la porta della stanza e scomparve su per le scale. Conan rimase un minuto buono lì imbambolato, cercando di raggruppare le idee.
-Che... cosa... le hai fatto?- riuscì poi a dire, lo sguardo fisso davanti a sé.
Al Nekodachi si drizzò tutto il pelo della piccola coda e cominciò ad arretrare di qualche passo mentre balbettava un "niente".
-L'hai fatta piangere...-
-Io non volevo...-
Il felino si appiattì sul pavimento sporco, pronto per la sfuriata.
-Ti prego, non farmi pensare a cose terrificanti...-
-Ma io ho solo...-
Conan si girò di scatto verso il suo Nekodachi. -SOLO COSA?- urlò.
-Io...-
-DIMMELO!-
-L'HO BACIATA!- gridò Conan con tutto il fiato che il suo piccolo corpo consentiva. Tremava così tanto che si sentiva male.
Il detective più grande rimase di nuovo senza parole, gli occhi spalancati, la mente svuotata.
-...Non... non mi interessa di quello che pensi di me... io la amo e tu non puoi impedirmelo.- detto questo, il Nekodachi se ne andò, lasciando il suo Teemee da solo in mezzo alle tenebre.
Salite le scale, Conan si trovò faccia a faccia con le due Ai.
-Mi spiace, non volevo farti piangere.- miagolò, abbassando la testa.
La Nekodachi scese dalle braccia della scienziata e si rivolse al detective, guardandolo intensamente negli occhi.
-Sei un... Crazydachi?- gli domandò semplicemente.
Conan abbassò ancora la testa e sussurrò un "sì".
Ai guardò indietro verso la sua Teemee, chiedendole con uno sguardo se poteva procedere. La "bambina" capì e annuì lentamente. L'umana e la sua Nekodachi si guardarono a lungo. Poi...
-Ho sentito tutto, Kudo-kun.-
-T-tutto...?- lui avvampò.
-Fammi indovinare, ti sei dimenticato anche stavolta che siamo felini, vero?-
Conan sgranò gli occhi, il muso rosso come una ciliegia. Perché Ai sembrava leggergli nella mente?
-Io... io...-
-Ti amo anche io, stupido detective- miagolò Ai, gli occhi coperti dal ciuffo ramato. Conan guardò il pavimento per la terza volta, il fumo che gli usciva dalle orecchie. Ma questa volta non se ne curò. Si avvicinò alla Nekodachi e le sfiorò il naso con il suo.
La bambina che li osservava non riuscì a trattenere le lacrime. Si coprì il viso con le mani e corse via al piano di sopra, per non essere vista da Conan quando se ne sarebbe andato dalla stanza del computer. Ai pianse a lungo, il cuore per metà felice e per metà invidioso della sua cara Nekodachi. Ma poi un pensiero le attraversò la mente, un pensiero che forse le servì solo per rincuorarla e ricordarle che non aveva perso la speranza: esistevano Crazydachi di tutti i tipi, ma mai essi si erano innamorati di un altro Nekodachi...
...forse Conan non era un Crazydachi...

***

Un vento fresco faceva muovere i rametti degli arbusti e le foglie degli alberi. Nuvole cariche di pioggia viaggiavano silenziosamente sopra la scuola elementare Teitan. Mitsuhiko e Conan camminavano lentamente lungo il corridoio insieme ai loro Nekodachi, mentre intorno a loro altri alunni parlottavano allegramente del più e del meno. Non c'era stato verso di far spiccicare parola al Nekodachi di Conan, per cui quello di Mitsuhiko aveva rinunciato a parlarci.
-Sai, c'è un nuovo cantante qui in Giappone.- diceva il bambino lentigginoso all'amico.
-mh...- fece Conan.
-Presto ci sarà il suo concerto e... ehy, mi stai ascoltando?-
-mh...- ripetè lui.
-Oh, insomma...- disse esasperato Mitsuhiko, lanciando un'occhiata al suo Nekodachi, i cui baffi vibrarono divertiti.
Quando arrivarono davanti alla loro classe, capirono subito che c'era qualcosa che non andava. Una manciata di compagni osservavano dentro l'aula, gli occhi spalancati. Molti balbettavano, altri alzavano le manine strette a pugno verso l'altro, in segno di trionfo. Genta, che era tra loro, alla vista dei detective boys si avvicinò di corsa.
-Ragazzi, è incredibile! E' assurdo!!! Non ci crederete mai!- sputò tutto d'un fiato.
-Cos'è successo?- chiese Mitsuhiko, mentre Conan rimaneva impassibile. I Nekodachi ascoltarono interessati la stessa identica frase che aveva detto il felino più grosso.
-Ayumi è assente!!!- continuarono i due Genta.
-Intendi... la Nekodachi??- disse Mitsuhiko e miagolarono in coro i due Nekodachi.
Questi si precipitarono davanti agli altri bambini, per scoprire che effettivamente il suo banco era vuoto.
-Sapete no... anche se Ayumi era assente... la sua Nekodachi arrivava in classe e se ne stava lì, a lanciare sguardi torvi tutt'intorno con i suoi occhi rossi...- gli ricordò Genta, tremando da capo a piedi. Il suo Nekodachi si strinse tutto con le sue zampe grassocce.
-Già... è strano...- disse pensieroso Mitsuhiko. Conan, noncurante di tutto ciò, entrò in classe e si diresse verso il suo posto; lì accanto c'era già Ai.
-Ah... aspetta... non dovremmo indagare?- chiese il bambino, seguendo Conan.
-Non mi interessa...- disse lui, senza salutare la scienziata.
-Ma...-
-Ho detto...- Conan si sedette, -...che NON...- prese il suo Nekodachi, -...MI INTERESSA!!- lo buttò sul banco.
Mitsuhiko arretrò di qualche passo, sorpreso dalla sua improvvisa rabbia e leggermente disgustato dalla sua crudeltà. Di solito non si trattava così il proprio Nekodachi.
Il Nekodachi del bambino sussultò, mentre quello di Conan prendeva un libro dallo zaino e si metteva a leggere come se niente fosse.
Al colpo secco del Nekodachi contro il banco Ai era trasalita, mentre la sua umana non aveva reagito.
-Ehm... Haibara-san, ti andrebbe di andare a vedere cos'è successo ad Ayumi-chan, dopo la scuola?- chiese Mitsuhiko, avvicinandosi alla bambina.
-Sì certo...- disse lei piano, osservando la sua Nekodachi. Quest'ultima guardava ancora Conan, ma ricambiò poi lo sguardo della sua Teemee.

....


Povero piccolo Conan... un Crazydachi innamorato... Alla prossima!!!
  
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