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Autore: ellephedre    01/05/2014    9 recensioni
Mamoru le prime volte che vide Usagi, durante tutto l'arco della prima serie.
Non fu amore a prima vista.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima serie
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primevoltechetividi8

8 - Stramba

    

Poi ti incontrai di nuovo,

e questa volta eri solo stramba.

   

La situazione si faceva preoccupante.

I suoi sogni ricorrenti avevano preso una nuova strada: c'era lui che, vestito di un mantello nero, correva in giro per la città, saltando sopra i tetti dei palazzi. Gli sembrava quasi di volare: il suo corpo non aveva peso, le sue gambe erano molle capaci di condurlo a decine di metri dal suolo. Nella notte, dominava la città. Poi c'era di mezzo qualche combattimento in stile supereroe, ma su quel punto i suoi ricordi erano vaghi al risveglio.

Non sapeva più cosa stava cercando di dirgli la sua testa.  Stava impazzendo?

Da un un mese i sogni lo tormentavano quasi ogni notte. Nemmeno il sonnifero li fermava.

«Mamoru-san?»

«Hm?» Guardò Saori-san.

«Eri distratto?»

«Sì, scusa.»

Lei accarezzò il bicchiere della caffetteria. «Non importa...»

«Mi dicevi di Kobayashi?»

«Sì. Ha cambiato idea su Psicologia.»

Possibile? All'ultimo anno delle superiori Kobayashi non aveva parlato d'altro.

«Si specializzerà in psichiatria. Ha scoperto che i pazzi sono più interessanti.»

Mamoru rise. «La pensi così anche tu.»

«Per i criminali, dici? Già. Io li farò arrestare, poi arriverà uno come Kobayashi che dirà che avevano l'attenuante dell'infermità mentale.»

Divertito, Mamoru controllò ciò che era rimasto nella propria ciotola. Non c'era più un solo chicco di riso.

Di sfuggita colse l'attenzione di Saori sulla sua faccia. Quando frequentavano la stessa classe, alle superiori, ogni tanto lei lo guardava in quel modo particolare, interessato. 

Quel giorno si erano incontrati per caso nei giardini dell'università,. Vedendolo Saori si era illuminata e lo aveva invitato a pranzo. A lui aveva fatto piacere.

«Mangi spesso qui?» si sentì domandare.

«No, di solito sto al parco.» Finché continuava il bel tempo, ne avrebbe approfittato. « Mi porto il cibo da casa.»

«Mi ricordo dei tuoi bento. Semplici e sostanziosi, giusto?»

Sì, li aveva definiti lui in quel modo. Non erano mai stati ricchi come quelli dei suoi compagni di classe, che avevano delle madri che cucinavano per loro, ma Mamoru studiava il proprio menu con attenzione, per combinare i nutrienti che gli servivano con i sapori di cui non voleva fare a meno.

«Di' a Kobayashi che mi hai incontrato. La prossima volta mi piacerebbe pranzare tutti e tre insieme.»

Lei esitò. «Certo.»

Probabilmente le sarebbe piaciuto di più un invito a cena per due, comprese Mamoru. Si alzò. «Ho lezione ora. È stato bello rivederti, Saori-san.»

Lei scattò in piedi. «Anche per me!»

La salutò e prese la strada dell'aula N4. Lo attendeva una nuova sessione di biologia molecolare.

Mentre camminava, si domandò se avrebbe dovuto essere più incoraggiante con la sua ex-compagna di classe.

Alle medie - passata la fase idol - si era convinto che avrebbe trovato una ragazza alle superiori. In effetti si era trovato maggiormente a suo agio con le persone, perciò le ragazze interessate non gli erano mancate, ma a nessuna aveva chiesto di uscire.

In generale le ragazze che aveva giudicato adatte a lui lo avevano superato in età di un anno o due. Avrebbe potuto parlare con loro dei progressi della medicina, dei problemi della società, del significato della vita... Ma sapeva che, quando fossero arrivati al sodo, la sua inadeguatezza sarebbe risultata lampante ai loro occhi. Non poteva sopportare di sentirsi impreparato. Dai discorsi dei suoi compagni di classe si era reso conto che, all'ultimo anno, alcune ragazze avevano già fatto sesso, mentre lui...

All'università! si era ripromesso. Come universitario avrebbe scelto una studentessa delle superiori a caso e con lei avrebbe sperimentato. Se proprio doveva sentirsi ignorante non voleva essere solo, ma soprattutto voleva avere il controllo della situazione.

Eppure, eccolo arrivato alla Todai e nulla era cambiato.

Anzi, la situazione si era fatta più complicata. Aveva conosciuto molta gente interessante e non poteva più pensare di tornare indietro e accontentarsi di una studentessa delle superiori. A casa di Edwards, ad esempio, c'era stata quella ragazza straniera... Bella, occhi verdi, spigliata. Troppo spigliata. Si era mossa tra gli altri come se fossero tutti suoi amici. Le era piaciuto anche lui, così tanto che quando lo aveva puntato non gli aveva più lasciato un attimo di respiro. Nei suoi occhi Mamoru si era sentito una preda, ignaro di quello che stava per capitargli. Naturalmente sapeva cosa voleva lei, ma...

"Non sai baciare?" Immaginò di udire la sua risata. "Poverino, adesso ti insegno io..."

Si sarebbe sentito ridicolizzato.

Aveva bisogno di una persona più pacata e timida, come Saori-san. Il problema era che non provava alcuna attrazione nei suoi confronti.

Se proprio voleva esercitarsi poi, illudere un'amica come lei sarebbe stato sbagliato.

Doveva trovare qualcun altro. Non chiedeva tanto: solo una ragazza che lo facesse sentire bene. O almeno, una che gli facesse venire voglia di baciarla tanto da dimenticare i problemi che potevano sorgere in seguito.

... per allora però voleva arrivare già preparato.

Era un circolo senza uscita.

Come al solito, pensava troppo. Parlava poco, era quello il problema. Si teneva tutto dentro, per questo il suo cervello era pieno di idiozie e sogni senza senso. Aveva bisogno di più contatto umano, senza scuse. Gli serviva un po' di normalità.

       

Rinvigorito, provò a cercarla quel pomeriggio.

Riusciva meglio quando si metteva in testa un progetto e lo attuava senza aspettare.

Sarebbe andato alla scuola preparatoria Crystal, che cercava assistenti di studio per gli studenti delle superiori. Ci avrebbe guadagnato un lavoro e la possibilità di conoscere studentesse intelligenti. Magari avrebbe legato con una di loro.

Da semi-professore sarebbe stato sbagliato?

Niente scuse, avrebbe deciso cosa fare sul momento. Comunque gli servivano dei soldi per comprare un'auto, quindi un'entrata in più non guastava.

Quando arrivò di fronte alla scuola, non credette ai propri occhi.

C'era Testolina a Odango davanti all'entrata.

Testolina a Odango - che prendeva 30 agli esami di inglese - che si interessava a una scuola preparatoria?

Forse i suoi insulti avevano avuto un'utilità.

Qualcuno bofonchiò accanto a lei.

«Usagi, sta' attenta.»

Chi aveva parlato?

Testolina a Odango si chinò di lato. «Sono venuta solo a restituire questo disco, Luna. Ti preoccupi troppo.»

... lei si stava rivolgendo alla gatta?

No, era impossibile. «Hai deciso di metterti a studiare un po', Testolina a Odango?»

Usagi-Odango trasalì e lo fissò. «Ancora tu! Si può sapere perché spunti fuori nei momenti più strani?!»

«E io che ne so.» Avrebbe dovuto chiederlo lui. «Sbaglio, o quel gatto poco fa stava parlando?»

Invece di scoppiare a ridergli in faccia, Testolina a Odango sbiancò.

... era una ventriloqua, vero?

Lei esplose in una risata. «Ma cosa dici! Da quando in qua i gatti sanno parlare! » Cominciò a scappare. «Che scemenze!»

Lo erano, ed era assurda lei. Era una ventriloqua. Non c'era fine a quanto era stramba.

Testolina a Odango si fermò a dieci metri di distanza. Girando al rallentatore la testa, gli lanciò un'ultima occhiata.

Si vergognava come una ladra.

Si eclissò prima che lui potesse aggiungere qualcosa.

   

L'episodio lo lasciò con un ritrovato orgoglio di sé.

C'era sempre chi stava peggio al mondo. Testolina a Odango era stata messa sulla sua strada per ricordarglielo.

Alla fine, la scuola preparatoria non lo aveva accettato come aiutante: troppo giovane, avevano detto. A lui non era dispiaciuto. In quel posto spacciavano un floppy-disk come il sistema definitivo per migliorare le prestazioni scolastiche. Non voleva lavorare per dei truffatori.

Il giorno seguente avrebbe cercato un altro lavoro che lo mettesse a contatto con la gente.

Cameriere?

Se necessario, pensò.

Sdraiato sul letto, si addormentò.

 

 

8 - Stramba - FINE

 

 


 

 

NdA: Tornata anche con questa raccolta - a proposito, ho revisionato lo stile di tutti gli episodi precedenti.

Mentre scrivevo di Mamoru che pensava di sperimentare con Saori-san, me la ridevo tra me. Lei ci si sarebbe gettata a pesce! Ma poi sarebbe morta per mano di Usagi, nella quarta serie. Si è salvata!

La prossima one shot sarà relativa all'episodio 11, in cui Usagi e Mamoru viaggiano sullo stesso trenino in un Luna Park. Sì, Mamoru sopra un trenino. Mi divertirò a spiegarne la ragione.

Grazie di essere qui a leggermi!

 

ellephedre

 

   
 
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