Fanfic su attori > Ben Barnes
Segui la storia  |       
Autore: _joy    02/05/2014    5 recensioni
«E di me ti fidi?»
«Posso fidarmi?» rispondo «Dimmelo tu» 
«Sì» risponde senza esitazione. 
 
Gin/Ben
[Serie "Forever" - capitolo IV]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Forever'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
Otto mesi dopo
 
 
Sono seduta sulla mia valigia, in aeroporto, e sfoglio pigramente Vanity Fair.
 
Nella mia nutrita pila di giornali fa bella mostra di sé anche Vogue Sposa.
Del resto, io sto per sposarmi.
Continuiamo a rimandare la data, ma va benissimo così.
Del resto, il mio fidanzato è un attore famoso e capisco bene che fa una vita un po’ complicata.
Corre di qua e di là per il mondo per casting, provini e incontri con registi.
In più, ha famiglia a Londra, ha me tra Londra e l’Italia e il suo agente fa pressione sempre di più perché passi il suo tempo in America.
Tutto questo non mi spaventa.
Capisco che Ben è in una fase cruciale della sua carriera e voglio essere forte per due, per entrambi noi.
Più la sua agenda si riempie di impegni, più io cerco di liberare la mia.
Sono consapevole del fatto che una vita con lui sarà una vita raminga, per almeno altri dieci anni.
Ma lui ama il suo lavoro e a me va bene così.
Solo che cercare un lavoro stabile penalizzerebbe la mia relazione e io me ne rendo conto.
Il lavoro teatro per un po’ è andato bene, ma di per sé è imprevedibile e poi io non voglio essere legata.
Speravo che avremmo vissuto a Londra, ma considerando che Ben ha trascorso sette di questi ultimi otto mesi in America a questo punto mi sembra poco probabile.
 
Ma, ehi!
Siamo giovani, innamorati e senza legami fissi.
Io ero in affitto, lui ha lasciato casa a suo fratello.
Ce la caveremo, basta stare insieme.
Il resto non conta.
Sono disposta a un po’ di instabilità per avere Ben.
 
Mollo Vanity e prendo in mano Vogue.
Guardo le foto degli abiti e degli allestimenti e la mia mente torna a quattro mesi fa, quando Ben è comparso all’improvviso a Londra e, senza darmi neppure il tempo di stupirmi, mi ha trascinata in aeroporto e mi ha portata a Parigi, per quattro magici giorni.
Una fuga romantica da guinness dei primati.
Dopo Parigi, siamo stati a Berlino e dopo Berlino a Siviglia.
Ben cerca di dedicarmi quanto più può del suo pochissimo tempo e io sono felice come non mai.
L’idea del matrimonio elettrizza entrambi.
Facciamo i piani più folli, facciamo disperare le nostre madri e poi molliamo tutto e scappiamo via per un weekend.
Siamo due vagabondi… Ma che possiamo farci?
 
Chiamano il mio volo e mi affretto verso l’imbarco.
Stavolta parto davvero e vado a Los Angeles anche io.
 
 
*
 
Il volo è infinito e quando sbarchiamo sono stravolta.
 
Nascondo il viso stanco dietro gli occhiali da sole e mi muovo indecisa in questo aeroporto immenso e sconosciuto.
C’è gente di tutti i tipi.
Mentre fisso perplessa una lunga coda ad un bar, sento due braccia che mi afferrano la vita e mi tirano indietro, verso un petto solido.
Chiudo gli occhi e respiro il suo profumo.
 
Ben è qui.
 
 
La luce di Los Angeles mi abbaglia.
È tutto così bianco, così ricco, così da film.
Le palme, le strade, la gente.
Ben guida sicuro in mezzo al traffico e tiene la mano destra sul mio ginocchio.
Io gioco con le sue dita e mi guardo attorno, avida di scoprire di più su questa parte della sua vita che mi è ancora sconosciuta.
Quando arriviamo sgrano gli occhi di fronte alla villa che ci aspetta.
«Wow» dico, colpita dalla ricchezza e dalle dimensioni.
«Bella, eh?» dice Ben, sorridente «C’è anche la piscina in giardino»
«Cavoli. È per questo che non vuoi tornare a Londra, eh?» dico, scherzando.
Lui mi prede la valigia dalle mani.
«No… Londra è una città stupenda, ma qui c’è una cultura cinematografica diversa… E poi c’è sempre il sole… Ah sì, aspetta: ora c’è anche la mia ragazza!»
Rido e mollo il bagaglio a mano per lanciargli le braccia al collo.
«Per ultima? Dopo il sole e la cultura cinematografica?»
Lui mi morde piano un labbro e poi dice:
«Sai qual è la parte più bella della casa? La mia camera da letto!»
Impossibile fraintendere lo scintillio nei suoi occhi.
Fingo di pensarci su.
«Ah sì? Mmm… ma prima vedrei volentieri la piscina…»
Ben sbuffa e io ridacchio, poi mi trascina in casa.
 
Pregusto già il momento in cui saremo finalmente soli…
E, invece, lui quasi inciampa su un cane.
Mormora una mezza imprecazione, mentre l’animale gli azzanna indispettito i jeans.
«Oh, dai, Zeus» sospira lui «Lasciami!»
Sto ancora fissando il cane, perplessa, quando da una porta esce ancheggiando una ragazza bionda, alta e per giunta mezza nuda.
Io sbarro gli occhi e quella miagola e si lancia addosso a Ben.
Lui, imbarazzato, le dà una pacca sulla spalla, si tira indietro e si allunga a prendermi la mano.
Io quasi inciampo sul cane a mia volta, goffamente.
La ragazza mi guarda come se fossi un’aliena.
Ben mi presenta e sottolinea chiaramente, almeno tre volte, “la mia ragazza”.
La vichinga sembra sempre più perplessa.
«Quale ragazza?» dice.
Io stringo gli occhi, minacciosamente.
In quel momento arriva il coinquilino di Ben: lo riconosco dalle foto che ho visto.
Abbraccia la ragazza e, distrattamente, le accarezza il seno (ma è matto? Ci siamo noi due, qui!), intanto dà il cinque a Ben e poi squadra me.
 
Io sono stanca, sfatta per il volo e inizio francamente ad essere di malumore, ma voglio sforzarmi di essere gentile.
Questo ragazzo vive con Ben, dopotutto.
Non voglio creare problemi in casa… Tranne, magari, bandire l’accesso alle vichinghe?
Comunque.
Gli tendo la mano e lui me la stringe un secondo, annoiato.
Poi chiede qualcosa a Ben con un accento americano talmente stretto che non capisco nulla.
Intanto, la vichinga mi osserva come se io fossi una strana attrazione turistica e io ricambio l’occhiata.
L’amico di Ben le sta praticamente togliendo il reggiseno.
Mi sembra il caso di andare.
Mi schiarisco rumorosamente la voce e Ben, che sta dicendo che siamo entrambi stanchi per cui stasera staremo a casa (sì, grazie!), capisce al volo e mi dirotta verso un arco nel muro.
Attraversiamo un soggiorno enorme e luminoso e, mentre lui mi tira per mano e quasi corre in camera sua, mi sembra di sentire la voce della vichinga chiedere se davvero Ben sta insieme a me.
 
 
Me lo dimentico.
Nelle ore che seguono me lo dimentico.
Mi dimentico ogni cosa e la mia vita si riduce a essere quello che sta dentro le pareti della sua stanza.
Facciamo l’amore finché praticamente io non crollo addormentata.
Quando mi sveglio sono intontita e mi fa male tutto.
Ben mi prepara un panino e io mi addormento di nuovo.
Quando mi sveglio, c’è il sole e Ben mi tiene stretta.
Indossa solo i boxer e mi sembra che sia sempre più bello, con quella barba corta e i capelli scarmigliati.
Sorrido pigramente e lui mi solletica la schiena con le dita.
Rabbrividisco di piacere e mi stringo a lui.
Gli bacio il petto e sbadiglio.
«È ancora giorno… Possiamo uscire» bisbiglio.
Ben ride.
«No, piccola. È di nuovo giorno, semmai. Sei arrivata ieri!»
«Cosa?»
Mi sollevo su un gomito, ma poi crollo di nuovo sui cuscini.
«Ma come può essere?» borbotto.
«Tranquilla» risponde «È il volo. E il fuso orario. E l’attività fisica» sorride malizioso.
Io affondo il viso nel suo petto.
«Mi sei mancato» bisbiglio.
«Anche tu»
Sento che mi bacia i capelli.
«Sei rimasto sempre qui con me?»
Annuisce.
«Certo»
«Ma… ho dormito quasi un giorno!»
«Ma io non voglio stare da nessun’altra parte, se non qui con te»
«Sposami» gli dico.
Lui ride.
«Non vale. Te l’ho chiesto prima io!»
 
 
***
Incredibile: sono tornata! 
Quanto mi mancavano questi due!! Sono imperdonabile... Ma ora sono tornata :)
Sapete dove trovarmi per ogni informazione:
 https://www.facebook.com/Joy10Efp
Buona lettura,
Joy

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Ben Barnes / Vai alla pagina dell'autore: _joy