Serie TV > White Collar
Segui la storia  |       
Autore: fredlove    03/05/2014    2 recensioni
Emma Jo Mitchell è la nipote di Peter ed Elizabeth.
Neal Caffrey... è Neal. Sicuro di sè, di far sempre colpo sulle donne, abituato a vederle a cadere ai suoi piedi.
Tutto inizia con delle frecciatine, battibecchi finché ci scappa anche un bacio! Ma... Emma si tira indietro.
C'è un passato che lei vuole dimenticare, e Neal non fa altro che ricordarglielo inconsciamente.
Bene, vi ho incuriosito? Leggete!!!
[... ]
Dal capitolo 3
Peter scosse il capo, mentre Emma rimaneva a guardare Neal che continuava a provocarla.
- Te crois-tu tout permis pour ta beautè et pour charme de tes yeaux bleus.* - sibilò, sorridendo con una smorfia alla sua espressione interrogativa.
Neal finì di sorseggiare il caffé, prima di alzarsi con eleganza, indossare il cappello e seguire Peter verso l'uscita.
Poi si voltò, un'ultima volta. - Ciao Eli, ci vediamo. -
- Ciao Neal. - gli rispose dalla cucina.
- En passant, merci pour le compliment.* - disse poi, rivolgendosi ad Emma che si era portata la tazza alle labbra.
La ragazza tossì, visto che le era andato di traverso il contenuto ed alzò lo sguardo su di lui.
- A più tardi, Emma. -

[...]
Non meno importante. La storia è in collaborazione con la mia amica Ambra.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Burke, Neal Caffrey, Nuovo Personaggio, Peter Burke
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





Cap 32




Era tornata a casa, fingendo quella tranquillità che palesamente voleva mostrare. Sorrise verso sua zia, quando la donna la salutò ed aprì le braccia pronta per accoglierla.
- La mia piccola, Jo. - la baciò.
- Ciao, zia. -
La donna la guardò, mentre si dividevano. - Va tutto bene, tesoro?-
- Sì, certo. Perchè?-
- Perché ho l'impressione che tu mi nasconda qualcosa. -
- Sei una detective, ora?- scherzò. - Sai come divento quando il tempo è così. Ieri sera mi sono messa a studiare... così non ho dormito molto. - le mentì, sfuggendole allo sguardo.
- Sicura?-
- Sì, tranquilla. Ho incontrato Neal, poco fa. -
- Oh, non dovrebbe essere a lavoro?-
Discorso cambiato. Ottimo espediente.
- Sì, ha detto che aveva finito una commissione ed era libero. Così abbiamo preso qualcosa al bar. - le sorrise. - Io vado un attimo in bagno. -
- Okay. .- la guardò interrogativa. - Oh, un secondo. Devo fare la spesa, vuoi venire con me? -
- Mh, okay. -
Mentre sua zia si preparava, lei si era chiusa in bagno. Si guardò allo specchio ed ottenne solo un macabro riflesso.
Era l'ombra di se stessa.
Sua zia allora fingeva davvero bene.
Si sciacquò il viso, con acqua fredda. E mentre si asciugava, rimuginava su ciò che Neal le aveva detto.
"Non mi avevi detto che somiglio ad un panda, con le borse sotto gli occhi."

Le venne istintivo mandargli un sms, e mentre si passava il correttore, le arrivò la risposta.
"Con la tua suscettibilità, non volevo infierire. Seppur sembri un panda molto carino."

Sorrise suo malgrado. "Idiota. Ma hai ragione. Mia zia finge alla grande." gli rispose.
Trovandosi così, anche mentre era in macchina con sua zia, a messaggiare con Neal.
"Quindi sono idiota, ma ho ragione?"
"Sì, ma non montarti la testa. Pochi uomini con me hanno ragione."
"Non ti conoscono."
"Ah, tu invece sì?"
"Quel poco... per ora mi basta. "
"È quel 'per ora' che mi spaventa."
scrisse senza pensarci, e mordendosi l'interno della guancia quando si accorse che era ormai troppo tardi per annullare l'invio.
"Ti ho risposto sinceramente, scusa. Ora devo andare o tuo zio mi sequestra il cellulare. L'ha detto poco fa."
"Okay, ciao."
"A dopo."

Sorrise, mentre sua zia parcheggiava.
- Come mai sorridi?-
- Cosa devi comprare?-
Era palese il suo voler cambiare discorso, così la donna le rispose tranquillamente.
- Stasera devo fare i bocconcini di pollo con il sesamo. - la guardò - Che ne dici? Patate piccole con il burro?-
- Okay. -



Dal divano, fingendo ancora di studiare, si era messa ad osservare i suoi zii.
Erano bravi a fingere.
Come lei del resto. Anche se non tanto da ingannare Neal.
- Come mai Neal non è venuto a scroccare la cena, stasera?-
- Perché l'ha scroccata da June. - le rispose l'uomo. - E poi un po' di tempo tra noi, senza lui... - la guardò.
- Questa è bella. Sarai anche un agente dell'FBI ma non sai fingere di voler fare una domanda a caso, zio. -
Peter emise un sospiro. - Ci ho provato. - le sedette accanto.- Allora?-
- Niente. Tutto come al solito.-
- Sicura?-
- Sicura. -
- Emma, sai che puoi dirci tutto. -
Lei annuì. - Lo so. Ma per.. ora, finché non la risolvo da sola... sai come sono fatta. No?- chiuse il libro. - Zio, ti voglio bene sul serio e tanto. -
- Lo so, tesoro.-
Lei lo baciò sulla guancia, prima di alzarsi dal divano e raccogliere i suoi libri. Mentre Peter guardava la moglie ed esibiva una leggera alzata di spalle.
La conversazione era finita lì.
Costringere la nipote, a parlare, non avrebbe portato a niente.
O si sarebbe chiusa a riccio, e sarebbe stato peggio.











   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > White Collar / Vai alla pagina dell'autore: fredlove