Ciao a chi si appresta a leggere, le Capitane
Coraggiose quest’oggi sono Harlocked, Azumi, Cowgirl Sara e la Guest Star Eli.
Ci scusiamo in anticipo con le ragazze contattate perché
avremmo dovuto scrivere altro, ma dopo aver mangiato muffin alla fragola (forse
transgenica) c'è uscito questo. Comunque non disperate, il resto arriverà.
Ci scusiamo anche per l'alto tasso di demenzialità di
questa storia, perché qui abbonda veramente e per l'uso improprio dei
personaggi, delle varie citazioni presenti che appartengono tutte ai rispettivi
proprietari. Se riderete almeno la metà di quanto abbiamo riso noi durante la
stesura di queste poche righe, è probabile che vi venga il mal di pancia o mal
di testa.
Nota
Bene: PRESENZA DI SPOILER SULLA QUARTA STAGIONE DEL TRONO DI SPADE
Come sempre: lettori avvisati, lettori mezzi-salvati
;)
Buona lettura e lasciate ogni speranza o voi che
leggete!
Azumi, Cowgirl Sara, Eli e Harlocked.
The
Grigio Brodo is coming...
Diario del Capitano (Harlock ovviamente):
Data astrale: indefinita
Luogo: non si può dire
Data astrale: indefinita
Luogo: non si può dire
Nel mezzo del cammin di questo poema per non profani
intenditori dell'universo matsumotiano e non (perché siamo per la libertade in
tutte le sue accezioni), il Capitano si ritrovò per una selva oscura, che la
diritta via in-skip avea smarrita.
Un uomo solo. Camminava lunghi passi. Il suo mantello
s'increspava mostrando la fodera cremisi, come il sangue versato in un oscuro
passato. Il vento gelido del Nord sferzava e gelava punti improbabili e nel
tormento tormentato della tormenta, solertemente s'inquisì: "Ma 'ndo cazzo
son finito?"
Dall'oscura profondità delle tenebre, un'ombra avviluppata nella notte apparve. Il suo sembiante avea qualcosa di mancante. Egli recava seco una testa sotto il proprio odoroso braccio sinistro. La testa lo guardò nell'occhio e così favellò: "Chi sei tu forestiero, di mediolanum vestito? Di quale famiglia sono i tuoi natali? Il tuo vessillo reca un teschio bianco in campo nero, qual è il motto della tua casata, o guercio straniero?"
Dall'oscura profondità delle tenebre, un'ombra avviluppata nella notte apparve. Il suo sembiante avea qualcosa di mancante. Egli recava seco una testa sotto il proprio odoroso braccio sinistro. La testa lo guardò nell'occhio e così favellò: "Chi sei tu forestiero, di mediolanum vestito? Di quale famiglia sono i tuoi natali? Il tuo vessillo reca un teschio bianco in campo nero, qual è il motto della tua casata, o guercio straniero?"
Harlock guardò quel moncone grondante sangue, come il
suo mantello cremisi che ondeggiava nel vento gelido del nord e
singultò:"Boia dé! Tu sei senza testa!"
La testa rispose: "Ti te se sensa un occ!
Terun!"*
"Io sono Capitan Harlock, non Terun!"
"A Sud di Grande Inverno, son tucc terun!"**
E nel mentre i due si confrontavano sulle proprie
origini, vessilli e vascelli, l'identità del decollato venne rivelata. Si trattava del mai troppo compianto Sean
Bean Ned- senza testa –Stark cui era stato affidato (da Martin stesso, che
invece di andare avanti a scrivere i romanzi, s'incuneava negli universi
altrui) l'ingrato compito di guidare il Capitano nei truculenti misteri di
Westeros.
***
Diario del Capitano (Harlock ovviamente):
Data astrale: indefinita
Luogo: Sala del Trono di Spade approdo del Re.
Data astrale: indefinita
Luogo: Sala del Trono di Spade approdo del Re.
"Nel grigio brodo di nonna Nodo, c'è di tutto,
fuorché il brodo..." motteggiò salivando una vecchia incartapecorita dal secco
braccio peloso, mentre rimestava in un grande calderone lercio, con il suo
lungo arnese. Versò una ciotola di densa materia vischiosa e l'offerse a
Capitan Harlock, assiso sulle scale che conducevano all'imponente Trono di
Spade, accanto alla testa di Ned Stark.
Non volendo essere un ospite scortese trangugiò d'un sol sorso quel liquame maleodorante e nauseabondo. E come lava incandescente scivolò lungo il suo canale faringeo, depositandosi con violenza nel suo stomaco.
Passarono di lì alcuni anticorpi che alla vista del bolo alimentare, s'inquietarono gridando:
Non volendo essere un ospite scortese trangugiò d'un sol sorso quel liquame maleodorante e nauseabondo. E come lava incandescente scivolò lungo il suo canale faringeo, depositandosi con violenza nel suo stomaco.
Passarono di lì alcuni anticorpi che alla vista del bolo alimentare, s'inquietarono gridando:
"Cos'è sta robaccia?"
"Fuggite. Sciocchi!"
E un terzo ardimentoso si parò d'innanzi al mostruoso blob dicendo: "TU NON PUOI...
PASSARE!"
La battaglia nella viscere del Capitano così ebbe
inizio.
"O cos'è questo rimescolio che sento dentro? Non
è amore?!" s'interrogò Harlock.
Ned Stark rispose sconsolato: "No. E' il brodo di
nonna Nodo. E' da perderci la testa!"
Il Capitano saettò con la sua solita grazia felina e
cominciò a turbinare a destra e a manca, muovendo elegantemente il mantello,
alla ricerca di una ritirata, sebbene
nel dizionario del pirata tutto nero che per casa ha solo ciel, la parola "ritirata"
fosse bandita in ogni sua forma.
Ad un certo punto tuonò: "Ma un c'è un
cesso?"
Nonna Nodo allora sollevò un braccio e Ned per lei
parlò:"Ciumbia! Il Cess l'è semper in fund a destra!"
Il Capitano che ancora correva in tondo urlò:" Ma
in fondo a destra una sega! L'è tonda sta sala!"
Ned mosso a compassione, gli indicò una sorta di vaso
che poteva ricordare vagamente un pitale, dagli sgargianti colori rossi e oro
(non grifondoro), posato di fronte al trono. "Codesto potrebbe essere
l'oggetto atto al tuo bisogno, per liberarti dell'ingorgo. Pirla."
Harlock insospettito ma vinto dall'urgenza, aprì il
vaso, testé armeggiò con la patta, liberando le pudenda. Quindi afferrò
l'attrezzo idraulico scarcerando le sue esagerate minzioni, causate dal grigio
brodo di nonna Nodo.
La testa di Ned prese a rotolar allor gioiosa per la
sala, allietata dalla tanto agognata rivincita.
In quel mentre si spalancarono le porte della Sala del
Trono e sopraggiunse trafelata una donna dai lunghi capelli d'oro. Le braccia
innalzate verso il cielo, gli occhi spalancati come due uova di drago sode,
strillò:
"Cos'accade? Cos'accade?"
"Cos'accade? Cos'accade?"
Harlock ancora in idrauliche faccende affaccendato non
si curò di lei, ma guardò e pisciò.
"Riaccasate il vostro osceno membro..."
Harlock interruppe lo sproloquio, la squadrò da capo a
piedi e disse: "Ciccia ora osceno... e lo voglian tutte, fo per dittelo..."
La regina continuò come se nulla fosse "...nelle
vostre luride braghe, state profanando i resti del fu compianto Re Jeoffrey
Baratheon, figlio di... suo padre."
E la testa di Ned aggiunse in tono canzonatorio "Più
che altro... figliol di troia"
"Rimettilo dentro! Rimettilo dentro!" continuava
a gridar la megera, calciando a più non posso la testa di Ned Stark che finì
sul Trono di Spade, urlando: "Al fin è mio!!!"
Mentre Nonna Nodo osservava lussuriosa le pudenda del
Capitano.
Harlock si prese anche il tempo di sgrullare e dopo
aver cambiato l'acqua al pesce, lo rinfoderò nelle braghe. "Tutto sto
casino per una pisciatina in un pitale. Ho capito, decorato d'oro ma sempre
quello era. Come siete medioevali!"
***
Diario del Capitano (Harlock ovviamente):
Data astrale: indefinita
Luogo: Arcadia – Cabina del Capitano.
Data astrale: indefinita
Luogo: Arcadia – Cabina del Capitano.
Disteso nel letto, sprofondato tra i guanciali di seta
purpurea, il Capitano sognava. L'alba non sorgeva, poiché assente nelle
profondità dello spazio. Il suo viso non veniva baciato da nessun raggio di
Sole ma silentemente osservato dai teschi intarsiati di fattura messicana della
ditta Chupacabra & Sons. Nel silenzio siderale dello spazio, mentre le
stelle si domandavano: perché ci tirate sempre in ballo?. Uno dei raccapriccianti
teschi sfuggì alla presa lignea della testiera e rovinò malamente sul gobbo
naso del Capitano.
"Maremma maiala che stianto!" uggiolò
Harlock risvegliandosi all'improvviso. Si guardò intorno in cerca dei suoi
perduti compagni di viaggio: la testa ed il corpo di Ned Stark. Era stato forse
soltanto un sogno? Un'illusione onirica che l'aveva rapito durante quella notte
spaziale, che notte non era?
"Mi sa che vo a pisciare. I peperoni di Masu-san non li mangio più di sera e soprattutto devo dire a Yattaran di smettere di spoilerarmi il Trono di Spade. Un mi garba nemmeno, io preferisco Big Bang Theory."
"Mi sa che vo a pisciare. I peperoni di Masu-san non li mangio più di sera e soprattutto devo dire a Yattaran di smettere di spoilerarmi il Trono di Spade. Un mi garba nemmeno, io preferisco Big Bang Theory."
*Tu sei senza un occhio! Terrone!
** Son tutti terroni!
Chiaramente la parola Terun è usata in senso
goliardico, nonché citazione da Tre Uomini e una Gamba di Aldo, Giovanni e
Giacomo.
Disclaimer:
Tutti i personaggi di Captain Harlock sono © di Leiji Matsumoto. Questa storia
non è stata scritta a scopo di lucro. I personaggi del Trono di Spade sono ©
del canale HBO.
Il grigio brodo di Nonna Brodo è un'antica e segreta
ricetta di famiglia che non verrà rivelata, ma è © di I Raccontastorie - Studio
Editoriale Srl, del Gruppo Walk Over.
Dante non ci perdonerà mai per averlo tirato in ballo
in questa cosa. Sommo poeta perdonaci. Ma tanto i diritti so scaduti da mo.