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Autore: Pikachu4Ever    04/05/2014    1 recensioni
Fanfiction ispirata alla serie Ace Attorney. Il protagonista è un giovane avvocato di nome Lawrence Trueman, che insieme alla sua assistente Jean Watson ed al procuratore Travis Harley intende risolvere casi impossibili come il leggendario Phoenix Wright, cinque anni dopo la perdita del distintivo di quest'ultimo. Ma ci riuscirà in un mondo dove la corruzione e la falsità albergano in ogni dove...?
Nota: la storia presenta alcuni punti di contatto con la serie "Case: WL-0" di The Shadow. Per comprendere determinati punti (anche se non troppi), quindi, è consigliato leggere la suddetta serie.
Genere: Azione, Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il Giudice, Marvin Grossberg, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lawrence Trueman'
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LTAA40 LAWRENCE TRUEMAN: ACE ATTORNEY

Capitolo 39: Highspeed Turnabout (udienza 1, preludio/parte 1)

Tribunale Distrettuale
Sala Imputati n°7
5 Agosto
Ore 09.46

... Ed eccoci qui nella famosa sala imputati ancora una volta, io e Jean.
Fino ad adesso non si è ancora degnata di spiegarmi nulla, ha semplicemente continuato a tenere il muso mentre arrivavamo qui, e ad essere sinceri non ho nemmeno avuto troppa voglia di chiederle perchè stia così.
La cosa che più mi preoccupa ora è che a malapena so cosa sia successo, e non ho assolutamente nessuna prova su cui lavorare... ed un'assistente che non sembra molto intenzionata ad assistere.
Sospirai, affranto. Davvero un bel modo di iniziare la settimana...
Diedi uno sguardo all'orologio, notando di avere ancora più di un quarto d'ora prima che l'udienza iniziasse. Avrei potuto usare quel tempo per riordinare le idee, se, appunto, avessi avuto delle idee da riordinare...
... Non posso negarlo, sono piuttosto arrabbiato con Jean per come si è comportata. Avrà anche le sue ragioni, ma trattarmi così non è per niente corretto. Probabilmente le avrei persino urlato contro se non fosse che la rispetto e parecchio come amica (e che non ho la spina dorsale per farlo, ovviamente).
Se almeno si degnasse di spiegarmi cos'è successo, sarei molto meno nervoso. Ed invece...

"Law, potresti per piacere smetterla di stare con la testa tra le nuvole? Sii concentrato, su!" fece Jean, osservandomi spazientita e sbattendo ritmicamente un piede per terra.
... ed invece si comporta così, ovviamente.

"Oh, scusatemi. Non sapevo che potessi anche controllare ciò che devo pensare adesso." replicai, seccato dal suo comportamento.

"Senti Law, smettila di comportarti come se sapessi tutto e limitati a fare il tuo lavoro, va bene? C'è una cosa che devi capire, poi farò tutto io." mi 'spiegò' lei, con una vaghezza encomiabile.

"Potresti almeno dirmi di cosa si tratta? Sai, magari renderebbe il mio lavoro più semplice capire cosa dovrei fare invece di sapere che devo fare 'qualcosa'..." risposi allora con sarcasmo.

"Smettila di atteggiarti da grande avvocato e pensa a fare il tuo lavoro, basta solo che metti mia madre in mezzo e poi vedrò di fare il resto io." mi disse allora Jean, con tono 'leggermente' più calmo.
... Sua madre? Cosa c'entra sua madre in tutto questo? E perchè sono IO che devo fare tutto, qui?
... Mah... prima o poi me lo dovrà dire cos'è successo, che decida lei quando farlo...

Fortunatamente, prima che la discussione potesse inesorabilmente iniziare a diventare una lite, sentìi il mio cellulare squillare (avevo cambiato la suoneria in una versione strumentale della sigla che usavo prima, quindi grazie al cielo Jean non ebbe da ridire su come suonasse ambigua o non so cosa), ed io prontamente lo presi, rispondendo immediatamente.

"Pronto?" dissi.

"Lawrence, va tutto bene?" mi rispose una voce familiare.

"Signor Grossberg...? Come mai mi state chiamando?" chiesi io, sorpreso.

"Beh... vedi, sono fuori allo studio legale e sto bussando da dieci minuti perchè ho scordato le chiavi a casa... va tutto bene lì dentro? Ti senti male, per caso? Se si tratta di emorroidi, posso darti qualche consiglio su come trattarle: prima di tutto, devi..." domandò allora il mio capo con apprensione.

"Ehm... no, non si preoccupi signor Grossberg, non è successo nulla: è solo che prima di arrivare allo studio ho accettato un caso, e mi trovo in tribunale adesso..." provai a spiegare, e sentìi il mio capo tirare un sospiro di sollievo all'altro capo del telefono.

"Oh, meno male... però, fammi capire bene... Hai accettato un caso? Poco prima del processo? Non posso dire che tu abbia fatto esattamente una buona scelta, ma apprezzo che tu sia così zelante: certi avvocati attendono mesi tra un caso e l'altro..." mi disse il signor Grossberg, suonando decisamente più rassicurato.

"Beh, diciamo più che altro che mi hanno spronato con forza ad accettarlo..." affermai io, grattandomi la nuca imbarazzato.
Jean mi lanciò un'occhiataccia... se gli sguardi potessero uccidere, ne avrei per un centinaio di vite adesso...

"In ogni caso, ti auguro buona fortuna: sono più che certo che tu possa farcela. Hai fatto davvero un lavoro con il processo di Cody Hackins, dopotutto..." mi incoraggiò quindi il mio superiore, mentre io abbassavo lo sguardo, riflettendo sul mio scorso processo.
... Già, l'ho decisamente fatto... eccome...

Prima che potessi rispondere, il mio capo riprese a parlare dicendo: "Però... scusa se te lo chiedo, ma... come facciamo adesso? Casa mia è piuttosto distante, e non penso di riuscire ad andarci, prendere la chiavi, tornare ed aprire lo studio in tempo..."

"Ah." feci io, comprendendo il problema.
Insicuro su cosa dire, provai a suggerire qualcosa partendo con: "Beh... se vuole, magari posso mandare Jean lì e..."
Prima che potessi finire di parlare, però, Jean stessa mi strappò il telefono di mano, rispondendo in mia vece.

"Signor Grossberg, qui ne avremo per un pò, quindi vada a farsi una limonata al bar e non ci chiami più per cortesia." affermò lei, prima di chiudergli il telefono in faccia con aria stizzita, senza dare opportunità al capo di risponderle.
... Povero signor Grossberg. Mi auguro che questa udienza finisca in fretta così che possa andare ad aprire lo studio, sperando di non trovarmelo sbronzo di limonata alla porta...

"Potevi rispondergli con un pò più di tatto, Jean..." mi azzardai a dire. Jean in risposta diede uno sguardo al cielo e sospirò seccata.

"Lascia perdere, Law." sbottò lei, per poi controllare l'orario sul suo cellulare, afferrandomi poi per il braccio e dicendomi: "Mancano meno di dieci minuti all'inizio dell'udienza, entriamo, su."

"Eh? Aspetta, volevo andare dalla signora Redhead e chiederle qualche dettagli in p..." provai a risponderle, venendo per l'ennesima volta bloccato prima che potessi finire.

"Non hai nulla da chiederle, credimi: il caso è molto più semplice di quanto tu creda, e comunque l'ho già fatta entrare." disse lei, con un tono che lasciava pochi dubbi su quanto fosse scocciata.
Facile dirlo, non sei tu quella che deve lavorarci direttamente... se almeno sapessi a cosa sta puntando, potrei capire cosa devo fare...

"Ora andiamo, e fai del tuo meglio ora, mi raccomando..." mi disse lei, in tono pseudo-incoraggiante. Moooolto pseudo. E poco incoraggiante.
Io la seguì fuori dalla Sala imputati e dentro la Sala udienze, rassegnato e senza protestare, visto che tanto sarebbe stato completamente inutile...

... Probabilmente più che arrabbiato mi sento giù di morale a vedermi trattato così. Io e Jean siamo amici da anni dopotutto, e vederla così indisposta persino a spiegarmi cosa non vada mi fa davvero sentire male.
Non ho mai avuto molti amici se non delle conoscenze occasionali, ed io stesso sono sorpreso di essere riuscito a fare delle amicizie così strette con Travis prima e Jean poi...
Vorrei che non cambiasse nulla tra di noi, che restassimo per sempre amici... ma mi rendo benissimo conto che non tutto può durare per sempre.
Cerco di non pensarci più di tanto, ma ho notato che tra di noi stanno iniziando a spuntare piccole incrinature... cose di lieve entità, nulla di cui preoccuparsi ad una prima occhiata... ed ora questa completa mancanza di fiducia, decisamente più gravi.
... Ho il timore che a breve smetteremo di essere amici. Che queste incrinature si espandano e riducano la nostra amicizia in mille pezzi.
... Non voglio che vada a finire male tra di noi. Non lo voglio assolutamente. E se devo sopportare cose del genere, sono pronto a farlo.
Io, Jean e Travis siamo amici e lo rimarremo per quanto più a lungo possibile. E' così che le cose stanno, ed è così che voglio che rimangano.
A qualunque costo.

Tribunale Distrettuale
Sala Udienze n°3
5 Agosto
Ore 10.00

La mia terza volta in sala udienze ed ancora non riesco a rimanere calmo... mi chiedo se continuerà sempre ad essere così ogni volta, a questo punto.
Il procuratore non è ancora arrivato... mi chiedo di chi si tratti. Non ho ancora avuto il tempo di informarmi... spero solo non si tratti di qualcuno di inflessibile contro il crimine come il procuratore Dethlone, visto e considerato che ora come ora ogni aiuto è ben accetto...
Il Giudice (lo stesso dei miei due precedenti processi) sbattè allora il martelletto, prima di dire: "La corte si riunisce per il processo dell'imputata Michelle Redhead. La difesa e l'accusa sono pronte?"

"Ehm... la difesa è pronta, Vostro Onore..." provai a dire io, insicuro al massimo.
Pronta a perdere, senza dubbio. A tutto il resto non ne sono sicuro.

"Oh, ma lei è il signor Trueman! Sono sorpreso, mi hanno chiamato nel cuore della notte per dirmi che stamattina avrei dovuto presiedere ad un processo ed ero l'unico Giudice libero, ma con così poco preavviso mi aspettavo un avvocato d'ufficio!" affermò lui con aria sorpresa.
Perlomeno lui è arzillo come al solito... vederlo così aiuta sempre a rilassarsi, senza dubbio.

"Sono un pò sorpreso anch'io di averlo accettato, a dire il vero, ma diciamo che ho dovuto per... 'cause di forza maggiore'." provai a dire, cercando
Jean vicino a me sbuffò seccata per l'ennesima volta, ma preferìi non farci caso per non creare discussioni inutili.

"Tuttavia... noto che il procuratore non è ancora arrivato." disse poi l'anziano, spostando lo sguardo sul banco dell'accusa, ancora vuoto.
... Aspetta un attimo, ora che ci penso, ha chiesto se accusa e difesa sono pronte senza che ci fosse nessuno al banco dell'accusa? Capisco che sia un pò in alto come posizione e magari possano sfuggirgli certe cose, ma...

Proprio in quel momento, come a voler rispondere al Giudice, la porta della sala udienze si spalancò, ed una figura in giallo con un fascicolo in mano corse quanto più veloce che potè verso il banco dell'accusa, inciampando poco prima di arrivarci e rialzandosi di scatto, spazzandosi la camicia prima di alzare lo sguardo, permettendomi di riconoscerlo: era il mio amico, Travis.
... Ad essere sinceri avevo il sentore che il procuratore fosse lui, ed onestamente mi fa piacere che ci sia... magari posso chiedergli di darmi qualche informazione... o di aiutarmi a tenere in stallo il processo il più a lungo possibile...
... Che cosa diamine stai pensando, Law!? Non puoi chiedere una cosa del genere! Sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti di Travis!
... Però nelle circostanze attuali mi serve qualche aiuto, e me ne rendo conto... ma no, non è un motivo per fare qualcosa del genere.
Posso farcela con le mie forze... DEVO farcela con le mie forze...

"Uff... uff... scusatemi... sono stato sveglio tutta la serata a studiare il caso, mi ero seduto un attimo sulla poltrona in anticamera mentre aspettavo ed ho finito per appisolarmi..." affermò il procuratore, aprendo un attimo il fascicolo e riguardandolo con aria tesa, prima di chiuderlo ed asciugarsi il sudore sulla fronte.

"Oh, non si preoccupi, procuratore Harley! Capisco benissimo come si senta: una volta sono rimasto sveglio fino a tardi per vedere la replica dell'ultima puntata di La Settimana del Cuore, ed il giorno successivo sono stato talmente stanco che mi sono addormentato in mezzo al processo!" disse quindi il Giudice.

Travis ignorò l'aneddoto del Giudice, schiarendosi la voce e affermando: "L'accusa è pronta in ogni caso, Vostro Onore. Posso iniziare con la mia dichiarazione d'apertura, se mi è concesso."

"D'accordo, sentiamo cos'ha da dirci, procuratore." disse quindi l'anziano, in risposta.
Travis aprì il fascicolo per qualche secondo prima di chiuderlo nuovamente, prendendo un respiro profondo prima di iniziare la sua dichiarazione.

"L'omicidio è avvenuto verso l'una di notte, sulla strada principale del quartiere Springside Hills. La vittima, Pete Stepford, stava partecipando ad una corsa clandestina insieme ad altre dieci persone, e durante il corso della gara, la sua moto è esplosa, uccidendolo sul colpo: ciò a causa di una bomba installata sul motore, probabilmente connessa in modo tale che esplodesse una volta che Stepford avesse raggiunto il limite di velocità. I fatti parlano chiaro: Michelle Redhead ha lavorato al motore del veicolo prima della corsa, ed ha già ammessodi averlo fatto. Riconosco che il movente non è estremamente chiaro, ma i fatti sono estremamente contro l'imputata, e penso sia possibile risalire ad un movente approfittando delle varie testimonianze che sentiremo." spiegò lui, cercando di apparire quanto più calmo possibile: Travis mostrò poi il referto dell'autopsia di Stepford e dei frammenti di metallo, che presumei essere dei pezzi della bomba.
Senza perdere tempo, piazzai tutto nel Registro Processuale, sperando che le prove potessero essermi utili.

Una volta consegnate, Travis riprese a parlare, affermando: "Ho già provveduto ad organizzare i testimoni: il detective Hayes al momento è impegnato con un approfondimento delle indagini sotto mia richiesta, quindi non sarà il primo testimone. L'accusa chiama a testimonia..."

Prima che potesse finire di parlare, però, Jean sbattè entrambe le mani sul banco della difesa, urlando a squarciagola: "Obiezione! Obiezione! Obiezione!"

Uh...?
Mi voltai verso la mia assistente, osservandola confuso e preoccupato. Era difficile a credersi, ma ora mi sembrava essere anche più rabbiosa di prima, per non so che motivo.

"Uhm... signora Watson, giusto? Come mai sta obiettando? Non ho nemmeno già provato a chiudere il verdetto..." chiese quindi il Giudice, non capendo dove Jean volesse arrivare.

"Prima che il procuratore inizi, avrei una richiesta da fargli." affermò Jean, stringendo i pugni e tenendo lo sguardo fisso sul mio amico procuratore.

"... Una richiesta?" fece Travis, inarcando un sopracciglio.
Forse ora finalmente si capirà cosa sta cercando di ottenere, o almeno lo spero...

"Vorrei richiedere che la testimonianza di Colette Trueman venga effettuata per prima, se possibile." richiese la mia amica, anche se il tono in cui lo aveva detto era tutto meno che cortese.

... Colette? Che cosa c'entra mia cugina, adesso? Non era qualcosa di relativo a sua madre? Non mi risulta che Colette la conosca o la frequenti...

"... Signorina Watson, l'evento a cui fa riferimento è secondario rispetto al caso alla mano. Non credo che trattarlo possa portare a qualunque tipo di benefi-" provò a spiegare il mio amico, prima di venire interrotto.

"Obiezione! So bene che lei ha preparato anche Colette, mi ha detto che avrebbe partecipato al processo. Quindi, non credo che occuparsene adesso possa causarle problemi di alcun genere!" ribadì Jean, per niente decisa a mollare l'argomento.
... Mi sta iniziando a fare paura, se devo essere sincero. Perchè è così ossessionata da questa testimonianza? Gira e rigira, non riesco ad arrivarci in ogni caso...

"... E va bene, avrà modo di avere Colette il prima possibile. Ma vorrei che la prima coppia di testimonianze riguardi il caso alla mano. Le va bene così, signorina Watson?" domandò Travis, comprensibilmente alterato.

"Va benissimo." disse la mia assistente, incrociando le braccia e voltandosi verso di me, per poi ordinarmi: "Occupati subito di queste due testimonianze, mi raccomando. Non perderci tre mesi e non incalzare su ogni singola cosa, non abbiamo tempo per quello."

"E va bene..." affermai io, sospirando rassegnato. Non vale nemmeno la pena di fare discussioni, ormai.

"Uhm, signorina Watson, è tutto a posto? Mi sembrate piuttosto nervosa..." commentò il Giudice, guardando confuso la ragazza.

"..." Jean, in risposta, abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro. Dubito che voglia mettersi a litigare anche con lui adesso...
"Mi dispiace, vostro Onore, ho avuto un brutto episodio prima di venire e non riesco a togliermelo dalla testa..." disse lei, con tono un pò (ma giusto un pò) più calmo rispetto a prima.
... Qualunque cosa sia stata, non deve essere stata piacevole, se ha avuto questo effetto su di lei.

"Mi dispiace per l'accaduto, in tal caso." affermò il Giudice, chiudendo gli occhi e poi riaprendoli, aggiungendo: "In ogni caso, devo chiederle di contenersi: è già la seconda volta che esplode così in tribunale. Se si ripeterà di nuovo, la farò immediatamente espellere dall'aula, quindi badi a come si comporta.", mentre teneva lo sguardo fisso su Jean, la quale era rimasta immobile, senza replicare.

"... Non si preoccupi, non succederà più." rispose lei, stringendo le mani a pugni e senza dire altro.

"Molto bene." disse quindi il Giudice, contento che Jean fosse cooperativa.
... Dovrei essere dispiaciuto per Jean, dovrei provare a confortarla... ma non riesco a non pensare che il rimando se lo sia meritato tutto.
Non è il momento di pensarci, però. E poi, lei stessa ha detto che non devo perdere tempo qui, quindi...

"Se posso riprendere... vorrei chiamare il mio primo testimone." sbottò allora Travis, che nel frattempo aveva preso la racchetta e la palla da tennis, iniziando a palleggiare.

"Vada pure, procuratore." gli disse il Giudice, annuendo.

"Venga pure, signor Digby." esortò il procuratore, puntando la racchetta verso il banco della difesa.

... Aspetta un attimo, Digby? Dove ho già sentito questo nome oggi?
E' una domanda che avrebbe continuato ad assillarmi, se subito dopo il testimone in questione non si fosse fatto vivo... e non avessi capito che era lo stesso lavoratore che avevo incontrato appena poche ore prima, insieme a Wren.
... Devo dire la verità, mi aspettavo tutto meno che lui qui al processo.

"Testimone, dichiari nome e professione." fece Travis, ed in risposta il lavoratore alzò la sua pala al cielo con estrema enfasi.

"Ogni suo desiderio è un ordine, signor caposcavatore! Io sono la trivella che sfonderà i cieli! Sono colui che vi libererà dall'angustia degli spazi chiusi! Io sono... DIGBY GROUND!" tuonò quindi lui, e potei giurare che la sua voce stesse echeggiando per l'aula, nonostante fosse tutto meno che vuota.
... Non lo credevo così a sangue caldo, a vedere come si stava comportando con Wren...

"... Grazie, signor Ground, per la sua creativa introduzione." fu la replica di Travis, passandosi una mano sulla faccia, prima di fare un respiro profondo e riprendere a parlare.
"Digby Ground è un lavoratore addetto alle riparazioni del manto stradale. Ho voluto chiamarlo per darci qualche informazione sulla strada in cui è avvenuto il delitto, visto che la sua forma attuale è... peculiare, per dire poco."

"Peculiare in che senso, procuratore?" domandò il Giudice, curioso.

"Penso sia più semplice mostrare la mappa. E' un pò minimalista, ma ho cercato di farla fare il prima possibile: la croce sotto la V indica il punto in cui la vittima è esplosa." commentò il mio amico, per poi mostrare la mappa a tutti i presenti.

http://it.tinypic.com/view.php?pic=2u8e974&s=8#.U2Zpe_lP6oN

"Ma... questa strada è ridotta malissimo! Ha più buchi di un groviera!" fu il commento dell'anziano.

"Esattamente. Piuttosto strano che una corsa, anche se clandestina, si svolga su una strada ridotta così male, non credete?" fece notare quindi il procuratore, mentre io analizzavo con attenzione la mappa appena ottenuta.

Uhm... Quindi, il luogo del delitto è stata la strada in cui ho incontrato Ground e Wren oggi. Quest'informazione è molto utile...
Anche se, sarò sincero, a questo punto credo di averla anche sentita l'esplosione, ma pensavo si trattasse di fuochi d'artificio per qualche festa... mi sento uno stupido, ora.
Però... forse è il caso che chieda qualcosa a Travis. Finora non ho detto assolutamente nulla...

"Ehm... procuratore, posso chiedere una cosa?" domandai, timidamente.

"Uh? Di cosa si tratta, avvocato Trueman?" mi chiese lui di rimando.

"Beh... cosa c'entra lo stato della strada con il caso alla mano? Se non sbaglio, hai detto anche tu che il movente non è chiaro... non è su quello che dovresti concentrarti prima?" domandai, sperando davvero di non aver detto una scemenza.

Vidi Travis chiudere gli occhi e sospirare, prima di fissarmi con serietà e rispondere: "Sì, lo so, ma prima di giungere al movente, vorrei chiarificare alcuni elementi. Mi spiace se il lavoro è un pò confuso, ma non ho avuto molto tempo per organizzarlo. Un paio di testimonianze e tutto sarà chiaro, vi chiedo solo un pò di pazienza."

... Scusa, Travis, non volevo offenderti...

"Tieni a mente questa mappa comunque, Law. Guarda bene il lato della strada più in basso, quello con meno buche. E non scordartelo." mi disse Jean, anche se non tenni molto in conto nè risposi alle sue parole, visto e considerato che erano relative al suo fantomatico 'interesse' che ancora non avevo capito. Quando ci arriverò, ne terrò conto, ma adesso non è il momento... devo concentrarmi.

"E' pronto a testimoniare, signor Ground?" chiese quindi il mio amico. Il testimone scosse la testa energicamente.

"Prontissimo, signor caposcavatore! Digby Ground, pronto ad estrarre le bugie e riportare alla luce la verità!" affermò lo scavatore, puntando la pala verso il cielo, prima di iniziare finalmente con la sua testimonianza.

Deposizione del Testimone

-- BUCHE, BUCHE, BUCHE --

- Allooora... prima di tutto, la strada in questione doveva essere ristrutturata!
- Sono stato mandato per chiudere la strada al traffico e fare gli accertamenti necessari.
- Ho chiuso la strada, lo giuro sulla mia pala! Sono stato lì tutto il tempo per confermarlo!
- Sapete, è estremamente difficile trovare delle buche del genere! Chi le ha fatte è un vero esperto!
- Non so proprio come mai, ma mi ero allontanato un momento e quando sono tornato, bum, tutti a correre per la strada!
- E' stata la vendetta del dio delle buche! Non voleva che il suo operato venisse nascosto al mondo!
- Anche se effettivamente non riesco a cavare un ragno dal buco riguardo a chi possa aver aperto la strada, mi dispiace.
- Forse Ty e Tord saprebbero dirvi di più, boh... perchè non provate a chiederlo anche a loro?

... Beh, decisamente era una descrizione colorita.
Notai che Travis aveva afferrato la pallina a mezz'aria e la stava ora stringendo con forza... molto probabilmente, non aveva preparato Ground per fargli dire questo.

"Signor Ground, mi sembra che le avessi detto di cosa dovevamo parlare prima..." disse quindi il mio amico, cercando di rimanere calmo (oggi non è proprio giornata per nessuno, a quanto sembra...).

"Oh, giusto, è vero!" fece il lavoratore dai capelli 'rocciosi', sbattendo la pala sulla sua mano libera, per poi dire con aria triste: "Mi dispiace, signor caposcavatore! Non riuscivo a cavare un ragno dal buco con quella spiegazione, e non volevo scavarmi la fossa da solo! Ma la mia deposizione è stata buona, non è vero?"

"... Lasciamo perdere, è meglio." affermò il pubblico ministero, sospirando e riprendendo a palleggiare, prima di riprendere la parola.
"Visto che Ground ha deciso di tralasciare vari dettagli, vorrei specificare qualche dettaglio prima di passare al contro-interrogatorio. Prima di tutto, il motivo per cui ho voluto che Ground testimoniasse era per stabilire, come ha detto, che aveva chiuso la strada per i lavori, ma dopo essersi allontanato, si è ritrovato con la strada aperta e la corsa illegale che si svolgeva. Questo significa solo una cosa."

"Cosa, procuratore Harley? Che il signor Ground ha molte possibilità di essere licenziato?" domandò il Giudice.

"Anche." rispose il tennista.

"Ehi! Non gettatemi fango addosso! Avevo ricevuto una chiamata da Ty e Tord! Non potevo non rispondere!" si lamentò il testimone.

Ancora questi due nomi? Perchè li mette di continuo in mezzo?

"Il motivo per cui è importante è il fatto che la strada sia stata aperta nonostante fosse piuttosto pericolosa. Immagino che le corse, benchè illegali, non siano all'insegna del pericolo, il che significa solo una cosa: che qualcuno, probabilmente un complice della Redhead, abbia preparato la strada appositamente per questa corsa." riprese quindi il mio amico.

"Hmmm... non la seguo del tutto, procuratore, ad essere sincero. Come mai è così importante la strada?" ammise il Giudice, chiudendo gli occhi e con aria seria.

"Volevo solo intodurre questa possibilità e dare l'informazione. Avrete modo di capire tutto a tempo debito, Vostro Onore." lo rassicurò quindi Travis, con aria calma e seria, mentre io lo osservavo estremamente confuso.

... Non ha senso. Ciò che ha detto Travis non aggiunge poi moltissimo ed ha tralasciato un dato fondamentale, ma nonostante questo mi sembra piuttosto sicuro. Non se ne è semplicemente accorto, oppure...?
La contraddizione è semplice e palese, anche troppo. Immagino che sia perchè Travis non l'ha preparato bene, ma la cosa mi puzza comunque, e molto.
Oltretutto, mettendo già in mezzo un complice, diventa più difficile trovare un modo per scagionare Redhead, visto che ora sarà anche una questione di identificare chi l'ha aiutata, come e perchè... anche se il ragionamento inverso mi può dare un vantaggio: se riesco a trovare un modo per spostare la maggior parte dell'accusa verso il complice,
... Detta a parole sembra estremamente facile, ma so benissimo che non sarò in grado di farcela... forse è meglio che chieda aiuto a... Jean...
...
Mi voltai verso la mia amica, la quale stava ancora osservando di fronte a sè, con un'espressione mista di rabbia e... tristezza.
... Perchè non vuoi confidarti con me, Jean? Sai bene che puoi fidarti di me. Eppure...
Presi un respiro profondo, prima di domandarle, con parecchia incertezza "Jean... so che forse non è il momento, ma... hai qualche idea su questa deposizione? Ad essere sinceri, non mi sembra troppo difficile... ma proprio per questo mi preoccupa, è troppo semplice... non è possibile che sia tutto qui.", sperando non mi urlasse contro o altre cose spiacevoli.

"... Law, non farti prendere dal panico. Non tutte le persone sono dei geni del crimine, ed onestamente Ground mi sembra un idiota. Anzi, proprio perchè è idiota, cerca di spillargli informazioni incalzandolo: se sa qualcosa di importante, è meglio cercare di strappargliela qui ora." mi suggerì lei, con calma ma senza voltarsi verso di me.

Fui sorpreso dal fatto che mi aveva davvero risposto così, rimanendo in silenzio per qualche secondo prima di risponderle annuendo e dicendo: "D'accordo... comunque, Jean, se non ti senti troppo bene, puoi uscire dalla sala udienze e..."

Lei tuttavia scosse la testa, affermando con tono fermo e serio: "No, Law. Devo essere qui per la testimonianza di Colette. E' molto, molto importante per me... quindi, per favore, non dirmi di andare via.", guardandomi dritto negli occhi e rendendo perfettamente chiaro che, qualunque fosse il motivo, era MOLTO importante.
... Si è comportata male, ma è comunque mia amica. Non voglio assolutamente farle un torto, e se vuole rimanere qui, sono sicuro che abbia le sue buone ragioni.

"... D'accordo, Jean." dissi io, per poi fare un respiro profondo, preparandomi mentalmente al contro-interrogatorio.

"Può iniziare il Contro-Interrogatorio, signor Trueman." affermò quindi il Giudice, dandomi finalmente il via.

... Ho idea che il mio ragionamento suonerà stupido, ridicolo e poco pensato... ma finchè non avrò prove, non posso fare altro che basarmi sui balzi di logica e sperare di atterrare sulla soluzione corretta...
Meglio seguire il consiglio di Jean, e sperare che incalzarlo mi dia altre informazioni utili... magari riuscirò a rendere il mio ragionamento più convincente.

Contro-Interrogatorio

-- BUCHE, BUCHE, BUCHE --

- Allooora... prima di tutto, la strada in questione doveva essere ristrutturata!
- Sono stato mandato per chiudere la strada al traffico e fare gli accertamenti necessari.
- Ho chiuso la strada, lo giuro sulla mia pala! Sono stato lì tutto il tempo per confermarlo!
- Sapete, è estremamente difficile trovare delle buche del genere! Chi le ha fatte è un vero esperto!
- Non so proprio come mai, ma mi ero allontanato un momento e quando sono tornato, bum, tutti a correre per la strada!
- E' stata la vendetta del dio delle buche! Non voleva che il suo operato venisse nascosto al mondo!
- Anche se effettivamente non riesco a cavare un ragno dal buco riguardo a chi possa aver aperto la strada, mi dispiace.
- Forse Ty e Tord saprebbero dirvi di più, boh... perchè non provate a chiederlo anche a loro?

Vediamo un pò... partiamo da qui...

"Un attimo! Non vorrei insinuare nulla, signor Ground, ma... come mai ha detto 'chi le ha fatte'? Prima ha accennato che la strada doveva essere ristrutturata, non riparata... questo presuppone che il danno non sia stato causato da qualcuno."" feci notare io: non è esattamente una contraddizione gravissima ma è comunque qualcosa che non fa male chiarire... e poi, voglio vedere se mentirà.

"A-ah..." fece Digby, guardandosi a destra e a sinistra con preoccupazione, per poi accennare, mentre tremava visibilmente "Beh... m-mi sono sbagliato! E-E' solo che le buche sono così precise che sembrano essere state fatte da un esperto scavatore! Tutto qui!"

"Effettivamente questa mappa mi ricorda molto un'esposizione sull'arte moderna con cui sono andato con mia moglie un pò di tempo fa... non ci ho capito assolutamente nulla, ma dovevano essere dei grandi capolavori!" commentò il Giudice, fornendo un'ulteriore aneddoto.

"V-vede? Anche il Giudice è d'accordo! Quindi non sono solo io! Non sto mentendo!" provò quindi ad accennare lui, mentre io continuavo ad osservarlo, riflettendo su ciò che aveva detto e sulla sua reazione.
... Ground ha mentito, invece. Wren mi aveva detto che quelle non possono essere infiltrazioni o lesioni normali del manto stradale... ed a tal proposito, credo di iniziare a capire perchè non voleva che Wren lo aiutasse...
... No, no, è TROPPO semplice, Law. Ci deve essere qualcosa che non va, che stai tralasciando... ci deve essere...

"... Comprendo in tal caso. Devo dire comunque che sembra apprezzare parecchio buche e affini..." dissi io, cambiando argomento.

"Apprezzare? Io ADORO le buche! Scavo buche sin da quando avevo dieci anni! Io ed i miei amici eravamo chiamati le Talpe di Springside Hills! Un attimo solo, fatemi vedere se riesco a riportarlo alla luce..." affermò lui, prima di iniziare a rivangare nelle sue tasche, cercando qualcosa.

... Le Talpe di Springside Hills? Mi ricordo che mia madre mi aveva detto qualcosa in proposito... erano un gruppo di scansafatiche combinaguai che si divertivano a fare buche senza un vero motivo un bel pò di anni fa. Sì, a caldo direi che è decisamente qualcosa di cui Ground farebbe parte...
Nel frattempo, Ground aveva trovato ciò che cercava, alzandolo trionfalmente verso l'alto: si trattava di una fotografia piuttosto vecchia e stropicciata, che mostrò a me, Travis, Jean, il Giudice, ed immagino anche al resto dei presenti tutti insieme se avesse potuto: raffigurava quattro ragazzi all'incirca di quattordici anni che sorridevano allegri, tutti e quattro con delle pale nelle loro mani: uno dei quattro era decisamente sovrappeso, un altro era il più magro del gruppo, ed in mezzo ai due si trovava un ragazzo che faceva il simbolo della vittoria. Un pò distante ed in disparte c'era invece un'altro ragazzo, che guardava verso la sua destra.

"Ecco qua! Vedete? Questo al centro sono io insieme al resto delle Talpe! Vicino a me ci sono Ty e Tord, e questo qui un pò distante è Tom! Ci siamo un pò separati negli ultimi tempi, ma siamo ancora grandi amici!" spiegò quindi il signor Digby, puntando ognuno mentre li presentava.

"Uh..." aguzzai lo sguardo e ridiedi un'occhiata alla fotografia, appuntandomi il contenuto per il Registro Processuale: non si sa mai, potrebbe essermi utile... o almeno, lo spero.
Devo dire comunque che sembrano un gruppo piuttosto affiatato a vederli così... visto quante volte li mette in mezzo, sembra parecchio legato a questi Ty e Tord. Mi chiedo perchè non menzioni molto Tom... anche se effettivamente nela foto mi sembra essere il meno amichevole dei quattro.
... A parte Travis e qualche conoscenza occasionale, da piccolo non ho mai avuto moltissimi amici. In un certo senso lo invidio un pò per averne avuti tre...

Nel frattempo, il testimone aveva sollevato nuovamente la pala, prendendo anche una valigetta ed aprendola, mostrando un martello pneumatico ed altri attrezzi da scavatore, dall'aria parecchio nuova ed avanzata.
"Questo invece è il mio gioiellino!" disse quindi con orgoglio, mostrando tutti gli attrezzi che possedeva, iniziando a descriverli con parecchio entusiasmo: "Questo martello pneumatico è l'ultimo modello sul mercato! E' un pò rumoroso, ma è capace di perforare il cemento come un coltello nel burro! Il resto di questi strumenti servono altri compiti, ovvero..."

"Testimone, le consiglierei di smetterla di sottoporre oggetti inutili ed informazioni irrilevanti al caso alla corte." affermò Travis prima che potesse andare oltre, sospirando seccato.

"... Oh, scusatemi. Credevo di stare dando una mano... mi spiace di aver fatto un buco nell'acqua..." fece Ground con tristezza, fermandosi, abbassando la testa e posando tutto per terra, interrompendo la sua spiegazione.

"Non è un problema per stavolta, signor Ground: ma cerchi di contenersi da ora fino a quando non avrà finito di testimoniare, va bene?" domandò il Giudice con aria comprensiva.

"D'accordo!" accettò di buon grado il lavoratore.

Cambia davvero umore di secondo in secondo: passa dall'essere triste all'allegro da un momento all'altro. Mi piacerebbe davvero capire come faccia...
... In ogni caso, ho segnato tutto quello che ha detto sulla sua attrezzatura all'interno del Registro Processuale: credo di poter sfruttare a mio vantaggio queste prove... forse. Dipende tutto principalmente da come va la mia obiezione, adesso...
Ma non sono sicuro di volerlo fare, ad essere davvero onesti... Ground non mi sembra una cattiva persona... e dubito possa essere davvero lui, ma...
... Anche Remy Horace sembrava completamente innocente, dopotutto. Non devo fidarmi solo perchè non sembra essere colpevole ad una prima occhiata.
Non ho altra scelta. Devo obiettare, ora ed adesso: c'è il rischio che possa sbagliare, ma non devo lasciarmi intimorire da ciò.
... E' quello che vorrei pensare, ma non ci riesco. Non voglio assolutamente fare errori o giudizi affrettati, non un'altra volta.
... Mi dispiace davvero, signor Ground, ma devo farlo. Spero davvero di starmi sbagliando adesso... e allo stesso tempo spero di non farlo.
Perchè devo sempre finire per farmi così tante complicazioni? Il processo non è nemmeno iniziato, e sono già tesissimo...

- Allooora... prima di tutto, la strada in questione doveva essere ristrutturata!
- Sono stato mandato per chiudere la strada al traffico e fare gli accertamenti necessari.
- Ho chiuso la strada, lo giuro sulla mia pala! Sono stato lì tutto il tempo per confermarlo!
- Sapete, è estremamente difficile trovare delle buche del genere! Chi le ha fatte è un vero esperto!
- Non so proprio come mai, ma mi ero allontanato un momento per una chiamata e quando sono tornato, bum, tutti a correre per la strada!
- E' stata la vendetta del dio delle buche! Non voleva che il suo operato venisse nascosto al mondo!
- Anche se effettivamente non riesco a cavare un ragno dal buco riguardo a chi possa aver aperto la strada, mi dispiace.
- Forse Ty e Tord saprebbero dirvi di più, boh... perchè non provate a chiederlo anche a loro?

... E' il momento di iniziare, allora. Spero davvero, con tutto il cuore, di stare facendo la cosa giusta...
Presi quindi il coraggio a due mani, sospirai, e puntai il mio dito indice contro Digby Ground, iniziando a parlare subito dopo.
"Obiezione! ... Signor Ground, non è possibile che lei non sappia chi è che ha aperto la strada. A dire il vero, tutto il ragionamento che ci ha proposto mi sembra piuttosto fallace..."

"Uh...? P-perchè dice così, signor avvocato?" mi chiese lui, stringendo con forza la sua pala mentre tornava a guardarsi a destra e a sinistra rapidamente.

"Prima di tutto, se la strada doveva essere ristrutturata, direi che è parecchio strano che il compito sia stato assegnato ad una sola persona invece che ad un gruppo di lavoratori. Oltretutto, nonostante il lavoro sia piuttosto complesso, come si può vedere dalla mappa, Ground è stato mandato da solo: si potrebbe giustificare questo con l'orario tardo, se non fosse che Ground stesso ha detto di essere rimasto lì tutto il tempo: sono piuttosto sicuro che se lui si è potuto permettere questi orari, allora anche altri suoi colleghi dovevano essere in servizio ed avrebbero definitivamente potuto aiutarlo nel suo compito. Mi sembra che Ground abbia fatto il possibile per evitare che chiunque eccetto lui si trovasse sulla strada prima e dopo l'esplosione, e per un professionista quale lui sembra essere, mi pare un atteggiamento piuttosto strano e sospetto fare così." iniziai quindi a spiegare io, interrompendomi per un attimo subito dopo.

"Hm... effettivamente ha ragione, avvocato. Sarà anche vero che chi fa da sè fa per tre, ma il comportamento del signor Ground non è proprio chiarissimo." commentò il Giudice al riguardo.

"Gh... ghhhh... b-beh... è che... vedete..." fece Ground provando ad accampare scuse, rinunciando però prima ancora di iniziare, abbassando lo sguardo e digrignando i denti.

Sembro starci azzeccando... però, ciò che mi preoccupa più di tutto è il mio amico al banco dell'accusa, adesso.
Perchè non sta dicendo nulla...? Sta semplicemente palleggiando ed ascoltando, ma non mi sembra teso... è come se volesse che dicessi queste cose... che stia sbagliando? Che possa sfruttare ciò che sto dicendo?
... M-ma no, Travis non farebbe mai una cosa del genere... è vero che ha nascosto una prova durante lo scorso processo, ma...
Basta, BASTA Law! Non puoi dubitare e pensare male dei tuoi amici! Concentrati e non pensare un altro!

"Law, che ti prende? Devi continuare, su! Non puoi interrompere il tuo dicorso a metà!" mi riprese Jean, dandomi una piccola scossa.

"Signor Trueman, è tutto a posto?" mi domandò il Giudice con preoccupazione.

Deglutìi cercando di calmarmi, e ripresi a parlare. Ground, però, non sembrava ancora essersi calmato, e continuava a tremare e sudare copiosamente in preda allo stress.
... Dovrei esserne contento, ma non riesco ad esserlo. E non so nemmeno moltissimo su di Ground... perchè mi sento così empatico nei suoi confronti?
Per quanto vorrei capirlo, per, ormai però sono in ballo e devo ballare fino alla fine, che io lo voglia o meno.
"S-sì, non c'è bisogno di preoccuparsi, stavo solo riflettendo... c-comunque, il punto a cui volevo arrivare è che, a mio parere, il motivo per cui Digby Ground non voleva che ci fosse nessun'altro... è che è stato lui stesso a fare le buche: è l'unica persona che può averle fatte, al momento." affermai, proclamando finalmente la mia accusa.

Digby sbiancò e retrocesse, mettendo la pala di fronte a sè a mò di scudo mentre sibilava, intimorito e preoccupato, un semplice: "N... No...!"

Travis sorrise, ma cercai di non badarci: avevo già fin troppi problemi per la testa, ed era meglio occuparsene uno alla volta anzichè tutti insieme...

"Un ragionamento semplice ma non male, non c'è che dire: considerato che siamo arrivati senza prove, è un buon inizio." commentò Jean, sembrandomi almeno un pò soddisfatta, se non sollevata.

Grazie, Jean, ma non credo di meritarmi complimenti per essermi accorto di una cosa così semplice, soprattutto con le prove che ho con me... il testimone mi ha praticamente dato tutto ciò che serviva per smontarmi...

"N... non è vero...! Non è vero! Non sono stato io!" si difese immediatamente il signor Digby, senza specificare di cosa non era responsabile. Io scossi la testa.

"Mi dispiace, signor Ground, ma lei stesso ha detto che non sa chi può essere stato, aveva i mezzi per poter fare le buche, e la sua giustificazione per non aver visto chi ha aperto la strada mi sembra piuttosto debole, visto e considerato che non ha nemmeno puntato ad altre persone dell'area come possibili colpevoli... per quel che ne sappiamo, lei era l'unica persona sulla strada in quel momento. oltretutto, ha accennato di aver risposto ad una telefonata... ci sarebbero problemi a dirci il contenuto di tale chiamata? Ritengo che sia un punto piuttosto importante." provai a dire subito dopo, con tono comprensivo ma fermo. O forse sarebbe meglio dire duro e freddo...

"B-Beh... ecco... io... n-non volevo..." iniziò a dire lo scavatore, respirando a fatica e sembrandomi ormai tutto meno che calmo, per quanto sembrava starsi sforzando di sembrarlo.

"... Signor Ground, lo dico per lei... le prove stanno puntando tutte contro di lei per il momento, penso che le convenga ammettere cosa ha fatto e..." provai quindi a dirgli, sperando che questo lo convincesse ad ammettere il suo ruolo nel caso (qualunque esso fosse), ricevendo però in cambio solo un'espressione mista di paura e rabbia da parte del testimone.

"IO NON HO FATTO NULLA!" sbraitò quindi il testimone, sbattendo entrambe le mani sul banco dei testimoni ed urlandomi in faccia: "D-dice di avere prove, quindi!? E-e mi dia una p-prova, allora! DIMOSTRI CHE IO AVREI VOLUTO AIUTARE, SU!"

Sto iniziando a sentirmi male... quello che sto facendo è davvero corretto? Mi sembra più di stargli facendo un torto che di contro-interrogarlo...
... Però... Una prova... credo di averla... sperando funzioni, ovviamente.
... Preoccupato a morte, ed insicuro se il ragionamento che stavo facendo fosse giusto o meno, sospirai e dissi: "La prova... è la foto che ci è stata mostrata poco fa."
Travis ed il Giudice mi guardarono tutti e due senza capire cosa intendessi fare, mentre Jean si voltava solo lievemente verso di me, ancora non esattamente in perfetta forma.

"La foto del signor Ground? In che modo sarebbe rilevante, signor Trueman?" domandò il Giudice.

"Cosa staresti cercando di fare, Law?" mi chiese Travis, più curioso che preoccupato.

"B-beh... Finora l'accusa ha presentato l'idea di un complice che avrebbe aiutato Michelle Redhead sistemando la strada, ma chi può assicurarci che sia stata lei davvero ad avere installato l'esplosivo all'interno del motore? Anche se lo ha messo, potrebbe stare volendo proteggere qualcuno... e magari, i veri colpevoli sono Ty e Tord, i due amici del signor Digby Ground: dopotutto, non credo che sia difficile che una persona come Ground decida di aiutare due sue amici, ed ha stabilito di aver ricevuto una chiamata, dopotutto... credo fili tutto, o no?" provai a dire, cercando di ridurre al minimo l'insicurezza.
... Non ho alcuna prova per garantire che quello che io stia dicendo sia esatto. Sto effettuando balzi di logica assurdamente ridicoli e privi di senso, senza contare che sto accusando gente senza avere un solido motivo per sospettare di loro...
Mi rendo conto che ciò che sto dicendo non ha la minima base ed un avvocato non dovrebbe ricorrere così tanto alla fortuna. Anche se gente come Phoenix Wright è riuscita ad andare avanti con bluff e colpi di fortuna quando non riusciva a trovare una soluzione, io non sono così.
Devo per forza di cose basarmi su delle prove per essere sicuro di ciò che dico. Prove che nei miei casi sembrano starsi facendo sempre più inesistenti... mi piace fare l'avvocato in sè, come ideale e lavoro, ma non mi piace fare dei ragionamenti del genere, soprattutto se ci sono delle persone a rischio...
Mi aspettavo che le mie parole fossero completamente sbagliate... Con mia grande sorpresa, però, le mie parole sembrarono avere effetto su Ground... molto, molto più effetto di quanto credessi avrebbero fatto.

"I... Io... non... non...!" provò a difendersi inizialmente lo scavatore, prima di mettersi la testa tra le mani e abbassare lo sguardo, urlando a squarciagola: "AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!"

Eh...? Perchè ha reagito così adesso? L'ho spinto completamente sotto al punto di rottura...?

Il pubblico iniziò a parlottare tra sè e sè di ciò che stava succedendo, prima di venire messi a tacere da tre colpi di martelletto da parte del Giudice.
"Ordine! Ordine! Signor Ground? Che sta succedendo!?" domandò l'anziano, con aria estremamente preoccupata, mentre Digby continuava ad urlare, in preda al panico ed allo stress.

"Basta! Basta! BASTA! NON SONO STATO IO! NON SONO STATO IO! NE' TY! NE' TORD! PER FAVORE AIUTATEMI! SALVATEMI, VI SUPPLICO!" implorò, suonando sempre più disperato ad ogni frase che pronunciava...

...
Non avrei mai pensato che le mie parole avrebbero avuto tutto questo peso per lui.
... Mi dispiace, signor Ground, mi dispiace davvero...
Dovrei essere un avvocato. Dovrei salvarla, la gente. Non voglio vedere persone ridotte così... eppure eccomi qui, a fallire ancora una volta.
Non mi stupirebbe se fossi considerato il peggior avvocato della storia, adesso...

Travis storse il naso al vedere la reazione di Ground, voltandosi verso il Giudice e dicendogli: "Vostro Onore, suggerirei di fare una pausa di un quarto d'ora per...", venendo però interrotto prima che potesse finire di parlare.

"Non ci sarà bisogno." affermò una voce sconosciuta, mentre la porta della sala veniva spalancata completamente.

Uh...? Chi è arrivato, adesso?
Mi voltai insieme a tutti i presenti verso l'entrata della sala udienze, dalla quale due figure stavano entrando, con assoluta calma e nonchalance.

"Non preoccuparti, Digby. La cavalleria è appena venuta a salvarti..."

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Quarantesimo capitolo di LT (anche se come conteggio è il trentanovesimo), che finalmente pubblico dopo parecchio tempo. Ho deciso per una volta di unire insieme il pre-udienza e la prima parte, per continuare ad avere un pacing rapido ed evitare troppi capitoli di stallo.
Ringrazio moltissimo The Shadow e Renna per la mano datami con questo capitolo (e The Shadow in particolare un grandissimo grazie per la mappa del caso), e vi do appuntamento al prossimo!
  
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